Anno III – Numero 426 Lunedì 09 Giugno 2014, S.S. Primo, Feliciano AVVISO Proverbio di oggi…….. Ordine ‘A collera è petrosa, va ‘ncuorpo e ffa ‘e ppertose. 1. serata di beneficenza per l’ u.n.I.t.a.l.s.i. Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Tumore della prostata. Da oggi lo diagnosticano anche i cani addestrati (Ingoiare amarezza fa male all’anima e al corpo) ORDINE: SERATA DI BENEFICENZA PER L’ U.N.I.T.A.L.S.I. Stasera, lunedì 9 Giugno, ore 21.00, sede Ordine, serata di beneficenza. Come Partecipare: Prevenzione e Salute 3. Cioccolato, soia, tofu, curcuma e the verde nel menu dei longevi 4. L'elisir di lunga vita esiste: è il digiuno a intermittenza 5. Come convincere una bimba di 4 anni ad abbandonare il ciuccio? 6. Caldo: crampi, gonfiori, insolazione, i rischi di ondate calore Dermatologia e Salute 7. dermatite allergica da contatto ecco le cause e le terapie collegarsi al sito dell’Ordine, sez. Eventi, contattare gli uffici dell’Ordine spedire un sms al n. 339 81 77 933 venire direttamente in sede CIOCCOLATO, SOIA, TOFU, CURCUMA E THE VERDE NEL MENU DEI LONGEVI Cioccolato, curcuma, tè verde, tofu, soia, melone verde: è questo il menu della longevità secondo l’esempio di Okinawa nota per la straordinaria età della sua popolazione: l’isola conta 50 centenari ogni 100 mila abitanti. Alla constatazione sono arrivati gli specialisti riuniti al Forum Nazionale Rimini in_forma Nutraceutici e alimenti funzionali in medicina preventiva: limiti ed indicazioni. La prevenzione di disagi e malattie passa per una buona alimentazione, è la riflessione, accompagnate e coadiuvata da un corretto utilizzo di nutraceutici e integratori: cioccolato, curcuma, tè verde, tofu, soia, melone verde. Okinawa conferma il valore preventivo dell’alimentazione e della conseguente diminuzione delle patologie della terza età: buona parte del merito va infatti alla loro catena alimentare, con pesce, tofu, riso e tè verde. (Salute, Secolo XIX) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 426 TUMORE DELLA PROSTATA. DA OGGI LO DIAGNOSTICANO ANCHE I CANI ADDESTRATI Annusando le urine possono rilevare con una precisione del 97% la presenza della neoplasia, in Italia colpisce ogni anno oltre 25.000 uomini. "Si sono ottenuti risultati superiori alle aspettative. Grandi capacità olfattive al servizio della scienza". Scoprire il tumore facendo annusare a cani addestrati le urine dell’uomo. Se la letteratura scientifica aveva già evidenziato la possibilità di affidarsi agli animali per l’individuazione delle neoplasie, oggi si registra un passo avanti importante per l’utilizzo di questa pratica nella rilevazione del cancro della prostata.“L’urina dei malati ha un odore particolare, che cani specificatamente addestrati sono in grado di percepire e riconoscere. STUDIO: Nella prima fase, che si è conclusa pochi mesi fa, sono stati coinvolti 902 persone, tra sane e affette da cancro della prostata di diversa aggressività. Zoe e Liu, due pastori tedeschi altamente addestrati, hanno annusato pochi ml delle loro urine e i risultati sono stati superiori alle aspettative: hanno evidenziato una sensibilità superiore al 98% e una specificità superiore al 96%, dati inimmaginabili se confrontati alle procedure diagnostiche in uso”. Le straordinarie capacità dei cani possono quindi “scendere in campo” al servizio della scienza. “L’aiuto di questi animali può essere fondamentale - basti sottolineare che possiedono circa 200 milioni di cellule olfattive rispetto alle 50 degli esseri umani. I cani, precedentemente ammaestrati a riconoscere i campioni di urine dei pazienti affetti da tumore prostatico, hanno dimostrato una grossa capacità di selezionare i campioni positivi, con un margine di errore trascurabile”. (Farmacista) L'ELISIR DI LUNGA VITA ESISTE: È IL DIGIUNO A INTERMITTENZA Quattro giorni di astinenza dal cibo, monitorati da un medico, rinforzano il sistema immunitario. Sono allo studio terapie cliniche che mimano gli stessi effetti benefici per l'organismo Se molti cibi possono essere utili contro questa o quella patologia, il digiuno può rivelarsi l'alleato più potente per il nostro organismo: un'arma contro l'invecchiamento che consentirebbe di contrastare i danni al sistema immunitario causati dalla chemioterapia nei pazienti oncologici. Ma l'astinenza dal cibo indurrebbe addirittura la rigenerazione del sistema immunitario, risvegliando le cellule staminali dormienti e portandole a uno stato di auto rinnovamento. La ricerca è stata pubb. su Cell Stem Cell. Cicli di digiuno monitorati - "Per sei mesi abbiamo sottoposto i volontari a periodi di digiuno di quattro giorni al mese rendendoci conto che il sistema immunitario si libera delle cellule inutili, non necessarie, mentre è spinto a rimettere in azione in modo naturale, come nei momenti di nascita e crescita, le staminali capaci di assistere la rigenerazione". Contro invecchiamento e cancro - Lo studio sembra dare ragione all'oncologo Umberto veronesi che da anni dice che un giorno di digiuno al mese può aiutare a prevenire il cancro. Nello specifico, il digiuno prolungato riduce l'enzima PKA; ciò estende la longevità negli organismi semplici ed è stato collegato in altre ricerche alla regolazione dell'auto rinnovamento delle staminali e alla pluripotenza – ossia il potenziale di una cellula di svilupparsi in altri tipi di cellula. Il digiuno prolungato abbassa i livelli del IGF-1, ormone collegato a invecchiamento, progressione dei tumori e rischio di cancro. Contrasta effetti chemio - Inoltre, il digiuno a intermittenza - o una terapia che ne imita gli effetti – protegge dalla tossicità della chemioterapia. "Anche se salva vite, la chemio causa danni collaterali al sistema immunitario. Lo studio suggerisce che il digiuno può mitigarne alcuni". (Salute, Secolo XIX) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 426 COME CONVINCERE UNA BIMBA DI 4 ANNI AD ABBANDONARE IL CIUCCIO? Molti bambini conservano l’abitudine perché hanno bisogno di rassicurazione. Il consiglio è evitare traumi e procedere Domanda: Ho una figlia, Sara, di 4 anni, vivace e testarda: non riesco a toglierle il ciuccio, anche se va detto che lo usa solo di notte. Per diminuire le ore di ciuccio mi sono inventata la «Fatina dei Dentini». La Fatina, quando i bambini hanno 4 anni, porta via il loro ciuccio la mattina e lo fa ricomparire sotto il cuscino la sera. Ora la Fatina ha deciso che Sara è davvero grande e per il bene dei suoi dentini, che altrimenti crescerebbero storti, le toglierà il ciuccio anche di notte. E adesso? Se di notte la piccola privata del ciuccio si metterà a piangere, dovrò lasciarla alle sue lacrime? Peraltro, non funziona farle trovare il ciuccio rotto: le va bene anche rovinato. Risponde Anna Rezzara, prof. di Pedagogia, Facoltà di Scienze della Formazione, Univ. Bicocca – MI. Se Sara a 4 anni fatica a rinunciare al ciuccio significa che le assicura ancora quel conforto, quel rilassamento di cui per qualche motivo sente il bisogno. L’addormentamento è un momento di distacco dalla vita vigile, di temporanea separazione dalle persone care, e quindi evoca un bisogno di consolazione. Tenendo conto di ciò, e visto che avete serenamente eliminato il ciuccio di giorno, io raccomanderei di procedere con la stessa attenzione, facendo in modo che l’abbandono del ciuccio non sia un evento traumatico, imposto dall’esterno, ma possa essere vissuto dalla bambina come una tappa del suo crescere. Il ciuccio, che è stato un oggetto importante e benefico, non deve diventare ora un oggetto cattivo, da buttare o rompere. Come dice il pediatra: «il ciuccio fa male ai denti, ma molto bene alla mente». Le suggerisco di procedere senza ansie e fretta, e di non aspettarsi la rinuncia immediata e totale al ciuccio, ma di dare a Sara il tempo di elaborare bene questa separazione e di curare i rituali di addormentamento, con qualche coccola in più o qualche nuova abitudine piacevole e rassicurante. Non lasci piangere la bambina, ma cerchi di essere serena poiché questo passaggio avverrà presto e senza troppa fatica. Alcune Raccomandazioni Pratiche 1. legarlo ad un palloncino e lasciarlo trasportare via. E’ una cosa che consente di fare una bella preparazione con il bambino: acquistare il palloncino (magari 2: uno da tenere e uno da lasciare andare), poi gli si può raccontare che il ciuccio potrà diventare un esploratore dei cieli, o andare sulla luna. 2. usare il ciuccio come pagamento (vero) per un gioco. Potete dire a vostro figlio che se raccoglie tutti i suoi ciucci può scambiarli per un gioco in un negozio di giocattoli. Mettetevi d’accordo con la cassiera che al momento del pagamento dovrà richiedere i ciucci, poi ovviamente farete in modo di pagare, con discrezione. 3. mandarlo in regalo ad un bambino appena nato. Funziona se vostro figlio/a ha familiarità con il bebè in arrivo. 4. lasciarlo alla fatina dei ciucci, che porterà un dono in cambio. 5. seppellirlo con dei bulbi o semi di fiori. Un’attività da fare insieme al tuo bambino: mettete il ciuccio in una buca (o un vaso) sotto a dei bulbi o semi di fiori nel terreno, così il ciuccio darà vita a dei fiori nati grazie a lui. 6. stabilite la giornata “io divento grande”, mettendola ad un paio di settimane da quando la dichiarate. Quello sarà il giorno in cui il tuo bambino/a diventa grande e dice addio al suo ciuccio, ricevendo in cambio una piccola festa, come una festa di compleanno in famiglia, con torta, candelina, gelato etc. 7. cucite il ciuccio all’interno del suo peluche preferito. Fatevi aiutare da lui/lei, e inserite il ciuccio all’interno di un peluche, in modo che potrà sapere di averlo sempre vicino. 8. fatelo consegnare ad un’autorità, come fosse il sugello del fatto di essere diventati grandi. Raccontate che per diventare bambini grandi, bisogna consegnare il ciuccio al dottore, o al vigile, o a qualche altra figura che sceglierete. Ovviamente con la persona che coinvolgerete, consegnargli un regalino da dare al bambino, e poi ricordate di celebrare con un bel gelato o qualcosa di speciale. 9. riducetene l’uso gradualmente: stabilite dei limiti sempre più stringenti, es. “lo usiamo solo in auto e a casa”, dopo qualche tempo “lo usiamo solo in casa”, poi “lo usiamo solo per dormire”…..,occorre sperare che questo gli consenta di abituarsi a farne a meno e quindi ad abbandonarlo. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 426 SCIENZA E SALUTE DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO ECCO LE CAUSE E LE TERAPIE E’ una reazione della cute in cui gli anticorpi non sono coinvolti. Spesso implicati nichel e sostanze contenute nelle tinture per capelli o nella lavorazione di cuoio e cemento La dermatite allergica da contatto , riguarda almeno l’1-2 % delle persone ed è provocata, appunto, dal contatto con una sostanza (allergene) che sensibilizza la pelle. «È una condizione da non confondere con la dermatite da contatto irritante , causata dal contatto ripetuto con sostanze irritanti, come per es. solventi, detergenti per pulizie o materiali industriali, ma senza che vi sia il coinvolgimento del sistema immunitario» dice il prof. F. Ayala, dir. Clinica dermatologica dell’Univ. di Napoli Federico II. Che cosa provoca la dermatite da contatto? «È scatenata da una reazione allergica a una o più sostanze che vengono ripetutamente a contatto con la pelle e può anche essere provocata da prodotti che per anni non hanno creato problemi. La reazione non è mediata da anticorpi, come per le allergie ad alimenti o pollini, ma da cellule del sistema immunitario, i linfociti e le cellule dendritiche . Tra gli allergeni più spesso responsabili ci sono: nichel, balsamo del Perù, cromo (presente nel cemento e nel cuoio), parafenilendiamina (colorante delle tinture per capelli e spesso aggiunto anche all’henné)». Quali sono i sintomi caratteristici? «Gonfiore, rossore, vescicole e poi crosticine. C’è anche prurito e il grattamento può favorire lo sviluppo di infezioni cutanee. Dal momento del primo contatto con la sostanza in causa sono necessari dai 7 ai 15 giorni perché avvenga la sensibilizzazione, mentre a un successivo contatto con lo stesso allergene, i disturbi cutanei appaiono in 24-48 ore». C’è un esame per la diagnosi? «Il patch test , una metodica in cui le sostanze potenzialmente allergizzanti sono poste a contatto con la cute del dorso per 48 ore, con dischetti che occludono la pelle, supportati da cerotti. Passati i due giorni (necessari per dare all’allergene il tempo per sviluppare una reazione locale), si guarda la cute: se si trova un rilievo con arrossamento o piccole vescicole, accompagnati da prurito, il test è positivo e significa che il soggetto è allergico a quella sostanza». Che cosa si può fare? «Evitare il contatto con la sostanza a cui si è sensibili. Per alcuni allergeni è facile, per altri meno. E c’è anche il problema delle allergie crociate: per es., una persona allergica alla parafenilendiamina, contenuta nelle tinture per capelli, può manifestare la dermatite anche se usa una tintura che non contiene questa specifica sostanza, ma ne contiene un’altra che l’organismo percepisce come simile. Quando il danno è ormai fatto e c’è stato il contatto con l’allergene non si può fare altro che cercare di limitare i sintomi, in genere con creme al cortisone. Chi soffre del cosiddetto eczema cronico delle mani può oggi contare anche su un nuovo farmaco per via generale, della famiglia dei retinoidi. Trattandosi di un principio attivo non scevro da effetti collaterali, il suo uso per ora è limitato ai casi di eczema cronico persistente, che non rispondono all’eliminazione dell’eventuale allergene e al trattamento locale con cortisone». (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 426 CALDO: CRAMPI, GONFIORI, INSOLAZIONE, I RISCHI DI ONDATE CALORE Dolorosi crampi muscolari, ma anche gonfiori a gambe, piedi e mani, svenimenti, congestioni, colpi di calore e disidratazione. Il caldo in arrivo sulla Penisola può causare problemi alla salute, nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente infatti il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. A illustrare tutti gli effetti del caldo sulla salute e i possibili rischi sono gli esperti del ministero della Salute. CHI RISCHIA: di più anziani, neonati e bambini, ma anche persone con malattie croniche. “L’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, possono dare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche”. Ecco le insidie più comuni o più gravi legate alla canicola: insolazione, crampi, (causati da una perdita di sodio dovuto alla sudorazione, e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino, o da malattie venose degli arti inferiori); edema (causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso, oppure effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino alla sommità della coscia). congestione (causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti, che provoca un eccessivo afflusso di sangue all’addome, che può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono sudorazione e dolore toracico). Tra le insidie più gravi anche la disidratazione (sintomi principali sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione), e gli effetti sulla pressione arteriosa: “Le persone ipertese e i cardiopatici, soprattutto se anziani, ma anche molte persone sane, possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta. In questi casi, è consigliabile evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche perdita di coscienza, non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in posizioni intermedie (es.: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi”. C’è poi lo stress da calore, causato da un collasso dei vasi periferici con un insufficiente apporto di sangue al cervello. “La sintomatologia può insorgere durante l’attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca. Si manifesta con una forte sudorazione, un senso di disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia e ipotensione, confusione, irritabilità”. Se non diagnosticato e trattato subito, può progredire fino al colpo di calore: “Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali. Si può avere perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta (in 10-15 min.) fino a 40-41°C ed è seguita da un malfunzionamento degli organi interni, che può portare alla morte”. Il caldo intenso può, inoltre, determinare l’aggravamento di malattie preesistenti. Si tratta di sintomi che non arrivano all’attenzione clinica, fino ad effetti più gravi che possono determinare il ricorso al Pronto soccorso. “Studi hanno evidenziato che alcune patologie (malattie cardio- e cerebrovascolari, malattie polmonari croniche, disturbi psichici, malattie del SNC, malattie del fegato e dei reni e malattie metaboliche quali il diabete) aumentano il rischio di morte in occasione delle ondate di calore, soprattutto nelle persone anziane”. (Salute, Panorama)