Anno III – Numero 428 Mercoledì 11 Giugno 2014, S. Barnaba AVVISO Ordine 1. Corso BLSD: uso del defibrillatore Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Tenere il cellulare in tasca minaccia la fertilità maschile 3. MERS: le cose da sapere sull'influenza portata dai cammelli 4. Donne con occhi chiari piu' resistenti al dolore Proverbio di oggi…….. 'A femmena è comme a campana: si nun 'o tuculeja nun sona ORDINE: Corso di rianimazione cardiopolmonare e uso del defibrillatore Presso la sede dell’Ordine si terrà la X° Ediz. del corso BLSD. Data Argomento Domenica 15 IX° Edizione - I° Parte: Corso (BLSD) Teorico Pratico di Giugno rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione cardiaca (X° Ediz., I° Parte) precoce semiautomatica Sabato 28 Giugno (IX ° Edizione, II° Parte) C.F. 10 COME PARTECIPARE: Prevenzione e Salute 5. Dolori di crescita, ecco come riconoscerli (e quando andare dal dottore) 6. Tumori: donne con cancro seno fanno poca attivita' fisica Alimenti e Salute 7. Bevande gassate, troppi no ai bambini sono controproducenti 8. Arriva la "pillola di pomodoro" che protegge il cuore malato 1. prenotarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it o iscriversi direttamente la mattina del corso TENERE IL CELLULARE IN TASCA MINACCIA LA FERTILITÀ MASCHILE Gli uomini con quest'abitudine possono subire danni agli spermatozoi Tenere il cellulare in tasca è un'abitudine che può costare cara alla fertilità maschile. Le radiazioni, infatti, potrebbero danneggiare gli spermatozoi. Lo afferma uno studio della Univ. of Exeter pubb. da Environment International. Lo studio - L'analisi ha coinvolto circa 1.500 uomini. Fiona Mathews, autore della ricerca, dice: "Tutti gli studi tranne uno hanno trovato una correlazione tra l'esposizione e una peggiore qualità dello sperma, in media dell'8%". No agli allarmismi - "Questo ovviamente non vuol dire che tutti coloro che tengono il telefonino in tasca diventeranno infertili. Ma se si ha già qualche fattore di rischio si potrebbe considerare l'idea di cambiare il posto dove si tiene il telefono, anche se per avere una certezza sulla correlazione servirebbero studi più ampi''. (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 428 PREVENZIONE E SALUTE DOLORI DI CRESCITA, ECCO COME RICONOSCERLI (E QUANDO ANDARE DAL DOTTORE) Una delle più frequenti preoccupazioni dei genitori con bambini dai 2 ai 10 anni sono i dolori alle gambe, che gli stessi figli riferiscono. Questi dolori hanno caratteristiche tipiche: si presentano la sera o durante le prime ore del sonno. Sono spesso riferiti al ginocchio, ma mai in un punto specifico. Sono dolori dall’insorgenza parossistica: iniziano improvvisamente, sono così acuti tanto da svegliare il bambino e farlo piangere, poi altrettanto rapidamente svaniscono. Possono durare per qualche giorno, poi divenire muti per ripresentarsi a distanza di settimane o addirittura mesi. Non sono mai invalidanti per il bambino e non lasciano conseguenze funzionali o di dolore il giorno dopo. Sono molto frequenti d’estate. Spariscono verso i 10 anni. Dolori con tali caratteristiche vengono solitamente etichettati come dolori della crescita. Questa definizione non è sbagliata: la causa di questi dolori sembra infatti essere dovuta a una crescita differenziale in lunghezza tra la parte esterna dell’osso (più rapida) e quella interna (più lenta). Questo provocherebbe uno stiramento di piccoli nervi sensitivi che entrano nell’osso e di conseguenza provocano il dolore acuto e improvviso, che poi svanisce rapidamente. Il dolore viene avvertito al ginocchio poiché proprio la crescita a livello del femore distale e della tibia prossimale (ginocchio appunto), che risponde del 70% della crescita totale in lunghezza dell’arto inferiore, è molto rapida ed è maggiore nei mesi estivi. Il ginocchio quindi rappresenta la sede dove questi nervi possono maggiormente venire stirati. Infine, l’insorgere di questi dolori di sera o poco dopo l’addormentamento sembra dovuto al fatto che con il sonno la ventilazione diviene meno frequente e quindi si abbassa anche la concentrazione di ossigeno circolante. Questo sarebbe un fattore scatenante, associato allo stiramento meccanico del nervo, dato che il sistema nervoso è molto sensibile alla diminuzione di ossigeno nel sangue. Nel caso si presentino questi dolori è sempre prudente una valutazione ortopedica per definirne intensità, frequenza e sede, e per capire il modo di insorgenza e la fine della sintomatologia. Dopo un accurato esame obiettivo, è importante rassicurare i genitori e di avvisarli di tornare a un controllo se dovesse mutare la sede, il tipo, l’estensione, l’intensità o la frequenza del dolore. (Salute, Corriere) TUMORI: DONNE CON CANCRO SENO FANNO POCA ATTIVITA' FISICA L'attività fisica dopo una diagnosi di cancro al seno è stata associata ad un prolungamento della sopravvivenza e ad un miglioramento della qualità della vitaTuttavia, le pazienti tendono a non prendere in considerazione gli effetti benefici degli esercizi, trascurando l'allenamento durante la malattia. A lanciare l'allarme è un nuovo studio pubb. sulla rivista Cancer. I risultati denunciano la necessità di aumentare gli sforzi per promuovere l'attività fisica tra le pazienti con carcinoma mammario. L'indagine ha valutato i livelli di attività fisica pre e post-diagnosi di cancro al seno invasivo di un campione di 1735 donne di età compresa tra 20 e 74 anni. Dai dati e' emerso che solo il 35% delle sopravvissute al tumore mammario aveva seguito le linee guida generali per l'attività post-diagnosi. Dopo sei mesi dalla diagnosi circa il 59% del campione denunciava, invece, livelli inferiori di attività fisica. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 428 ALIMENTI E SALUTE BEVANDE GASSATE, TROPPI NO AI BAMBINI SONO CONTROPRODUCENTI Le bollicine sono oltremodo gradite da parte dei bambini e degli adolescenti soprattutto per il gusto particolarmente dolce e proprio per questa caratteristica si raccomanda una limitazione nel loro consumo. Infatti l’elevato contenuto in zuccheri delle bevande gassate in generale determina un apporto notevole di calorie senza che se ne abbia la percezione. Com’è noto un eccesso di apporto di zuccheri aumenta la produzione di grasso nell’organismo e pertanto nei soggetti in sovrappeso è necessario limitarne al massimo il consumo, ma è buona norma un controllo anche nei bambini e negli adolescenti con peso normale. Vi è stata qualche tempo fa una serrata discussione su alcuni provvedimenti legislativi che porterebbero a una tassazione delle bevande con aggiunta di zuccheri: tali proposte non sono state emanate, mentre opportunamente è stata approvata la norma che stabilisce che venga aumentata la percentuale di frutta contenuta nelle bevande gassate dal 12 al 20%. In altri Paesi vige già una legislazione che aumenta la tassazione delle bevande dolci gassate al fine di contrastare la cosiddetta “epidemia dell’obesità” fra i giovani. Come comportarsi di fronte alle richieste di bevande gassate da parte dei bambini? Da un punto di vista educativo, il secco divieto può essere controproducente. È esperienza di noi tutti il fascino che le cose vietate, dagli alimenti ai programmi televisivi, hanno specialmente nell’età evolutiva, e sarà quindi utile spiegare i motivi per i quali si devono evitare apporti non necessari di calorie provenienti dagli zuccheri contenuti nelle bevande e in alcuni cibi consumati fuori pasto. L’aumento di peso e le implicazioni sulla salute in generale, dall’affaticamento del cuore agli effetti sull’aspetto estetico, sono considerazioni che i bambini e gli adolescenti possono comprendere. Fra i molti e non semplici compiti dei genitori vi è anche quello di saper dare alcune regole che devono essere seguite, ovviamente sempre motivandole e fornendo, specie ai figli più grandi, materiale informativo. A tal proposito diversi studi sono stati condotti sui bambini che consumano quotidianamente bevande dolci: in questi bambini sono stati evidenziati danni ai vasi sanguigni con un aumento della probabilità di ipertensione arteriosa e infarti cardiaci nell’età adulta (Bamini Gopinath, “American Journal of Clinical Nutrition”). Come segnalano le società scientifiche di pediatria, la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’aterosclerosi deve essere fatta sin dall’infanzia con corretti stili di vita: seguire un’alimentazione equilibrata, evitando eccessi di zuccheri e grassi e con una buona attività fisica giornaliera, andare a scuola a piedi, ridurre le ore trascorse davanti al televisore o al computer, prediligere i giochi all’aria aperta. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 428 SCIENZA E SALUTE MERS: LE COSE DA SAPERE SULL'INFLUENZA PORTATA DAI CAMMELLI La nuova sindrome respiratoria mediorientale (MERS) fa paura. Perché è un'influenza sconosciuta a molti. Ecco che cos'è, come difendersi e perché (non) preoccuparsi. È stata definita la «nuova SARS», la polmonite infettiva che nel 2002 scoppiò in Cina, infettando ottomila persone e uccidendone quasi ottocento. In realtà, la Sindrome respiratoria mediorientale, MERS la sigla con cui viene identificata, pur appartenendo alla stessa famiglia di virus, non sembra finora in grado di trasmettersi facilmente da una persona all’altra. È però una sorvegliata speciale perché è un virus molto pericoloso, mortale in un’alta percentuale di casi (fino al 40%), di cui si sono già registrati casi in molti paesi del mondo e che probabilmente in Arabia Saudita è stata sottostimata. Ecco, in sette punti, quello che c’è da sapere sulla MERS. Che cos’è la MERS?:la cosiddetta sindrome respiratoria mediorientale è una malattia infettiva provocata da un virus chiamato MERS-CoV, che fino a due anni fa non era mai stato identificato nell’uomo. Il microrganismo appartiene alla famiglia dei coronavirus, un gruppo di virus che possono causare malattie sia negli animali sia negli esseri umani, con sintomi che vanno da un semplice raffreddore a gravi disturbi polmonari, come nel caso della SARS e della MERS. Dai dati acquisiti, il virus della MERS sembra meno trasmissibile rispetto a quello della SARS, ma più pericoloso: il tasso di mortalità è del 40 %, contro il 10%. Quali sono i sintomi della MERS?: Si presenta in genere come una forma seria di influenza, con febbre alta, dolori muscolari. Dopo una settimana circa, però, i sintomi peggiorano con tosse e difficoltà respiratorie e spesso evolvono verso la polmonite. Molti pazienti hanno avuto anche sintomi gastrointestinali, come la diarrea. In alcuni pazienti il virus ha provocato insufficienza renale. Quando è stata segnalata la prima volta?: I primi casi si sono verificati in Arabia Saudita nel 2012. Come si trasmette la MERS? Sono stati segnalati solo un paio di casi in cui sembra che il virus si sia trasmesso da uomo a uomo, ma finora non sembra che, se questo passaggio è avvenuto, sia facile. La maggior parte delle persone che si sono ammalate avevano viaggiato in paesi del Medioriente. Qual è l’origine del virus? Si ipotizza che, come per altri virus, l’origine sia animale. Il serbatoio naturale dell’infezione, come nel caso della SARS e dell’altra infezione che spaventa in questo momento, Ebola, sarebbero i pipistrelli. Nel caso della MERS, il passaggio dagli animali all’uomo non sarebbe stato diretto. L’ipotesi è che i chirotteri abbiano a loro volta infettato i cammelli, e da questi animali il virus sarebbe passato all’uomo. L’anno scorso, gli scienziati hanno individuato anticorpi contro il virus, segno di una passata infezione, in 50 dromedari nello Oman. Dove sono stati segnalati i focolai di MERS? Secondo l’Oms, a fine maggio erano segnalati 636 casi confermati di MERS, e 193 morti per l’infezione. Finora, la maggior parte dei casi sono stati legati alla penisola araba, il paese in cui se ne sono verificati di più è l’Arabia Saudita. Casi confermati ci sono stati anche in molti altri paesi mediorientali, in Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Emirati Arabi, Yemen e Libano. Casi sporadici sono stati riportati anche in paesi del nord Africa, (Tunisia, Egitto, Algeria), in Malesia e nelle Filippine, negli Stati Uniti e in diversi paesi dell’Unione europea (Francia, Germania, Regno Unito, Olanda e Grecia). In Italia l’unico caso confermato è stato l’anno scorso. Questa primavera è la terza consecutiva in cui si registra un aumento di casi di MERS, ma secondo l’Oms per ora non significa che il virus sia in grado di trasmettersi più facilmente. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 428 C’è un trattamento? No, non esistono terapie antivirali specifiche per questo virus. Alcuni studi recenti riportano l’identificazione di un composto che sembra in grado di inibire la replicazione dei coronavirus. Le autorità sanitarie dell’Arabia Saudita hanno anche preso contatto con industrie farmaceutiche per parlare della possibilità di mettere a punto un vaccino, ma ci vorranno anni prima che terapie del genere si rendano eventualmente disponibili. Quali sono le raccomandazioni per evitare il contagio? Non essendo ancora note le modalità di trasmissione, non è possibile dare consigli specifici. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie raccomanda comunque a viaggiatori e residenti dell’Ue nella penisola arabica di seguire le normali precauzioni per limitare il rischio di infezioni: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone, evitare il consumo di carne poco cotta e latte non pastorizzato, in particolare di quella di cammello, consumare frutta e verdura solo se ben lavata, evitare contatti non necessari con animali, in particolare, ancora, i cammelli. (Focus) ARRIVA LA "PILLOLA DI POMODORO" CHE PROTEGGE IL CUORE MALATO Ripara da infarto e ictus i soggetti predisposti Contiene l'estratto di pomodoro la pillola che, assunta una volta al giorno, protegge da infarto e ictus soggetti ad alto rischio, perché migliora la funzione circolatoria. Il farmaco è il risultato di una sperimentazione clinica condotta dalla University of Cambridge e pubblicata sulla rivista Plos One. Il segreto è nel licopene - L'estratto di pomodoro, il licopene, è un antiossidante dieci volte più potente della vitamina E. E' uno degli 'ingredienti segreti' della dieta mediterranea che vari studi hanno dimostrato essere protettiva contro infarto e ictus. Ma cosa facesse esattamente il licopene restava un mistero. Così gli esperti inglesi hanno coinvolto un gruppo di pazienti con problemi cardiovascolari - quindi ad alto rischio di infarto e ictus - e un gruppo di soggetti sani di controllo e hanno dato loro o una pillola di pomodoro (contenente 7 mg di licopene) al dì o un placebo. Poi hanno controllato la funzione circolatoria di tutti i soggetti e riscontrato un aumento del flusso sanguigno del 53% solo nei pazienti che avevano assunto la pillola di pomodoro. Il licopene, invece, non migliora la funzione circolatoria dei soggetti sani di controllo. Poiché una migliore funzione circolatoria è legata al ridotto rischio di infarto e ictus, è probabilmente attraverso questo tipo di effetto che l'estratto di pomodoro fa bene alla salute pazienti con problemi cardiovascolari. (Salute, Tgcom24) DONNE CON OCCHI CHIARI PIU' RESISTENTI AL DOLORE Si dice che gli occhi siano la finestra dell'anima. Anche se in questa affermazione c'e' poco di scientifico, una cosa e' vera: il colore degli occhi potrebbe nascondere diversi indizi sulla salute. Un gruppo di ricercatori della Pittsburgh Univ. ha infatti scoperte che le donne con gli occhi chiari, verdi o azzurri, sono piu' resistenti al dolore. Il possibile legame tra colore degli occhi e salute ha affascinato per anni gli scienziati di tutto il mondo. Ora però i ricercatori americani sembrano aver trovato una forte associazione. Dai risultati dello studio e' emerso che le donne con gli occhi chiari sembrano avere una maggiore tolleranza al dolore e alla depressione rispetto alle donne con gli occhi scuri e color nocciola. I ricercatori hanno analizzato il dolore provato da 58 donne incinte durante il parto. Ebbene, quelle con gli occhi chiari, non solo hanno sofferto meno durante il parto, ma sono risultate meno vulnerabili all'ansia, alla depressione e in generale ai pensieri negativi. (Agi)