Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno III – Numero 435 AVVISO Ordine 1. Chiarimenti sui buoni acquisto stupefacenti Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Quando la mano duole: la sindrome del tunnel carpale è molto comune 3. Mai più dolore, presto la carie si curerà senza trapano Farmaci e Salute 4. Tre milioni di bambini con l’Hiv Arrivano terapie su misura  Prevenzione e Salute 5. Tumori: sedentarieta' aumenta rischio di ammalarsi di cancro 6. Zanzare, 10 consigli per sopravvivere all’assalto estivo Venerdì 20 Giugno 2014, S. Ettore Proverbio di oggi…….. Pure 'e pullece teneno a tosse Dal Ministero della salute chiarimenti sui BUONI ACQUISTO: il modello in triplice copia è utilizzabile fino al 31 agosto 2014 . Il Ministero della salute ha pubblicato sul sito web istituzionale una nuova informativa relativa ai buoni acquisto stupefacenti. Visto il riferito perdurare delle difficoltà di passaggio dal Bollettario buoni acquisto in tre sezioni al Buono acquisto in quattro copie, quest’ultimo conforme al DM 18 dicembre 2006, acquisite le segnalazioni pervenute dalle competenti Associazioni di categoria, su conforme avviso dell’Ufficio Legislativo, al fine di evitare ritardi nell’approvvigionamento di medicinali stupefacenti, si comunica il Bollettario in tre sezioni potrà essere ancora transitoriamente utilizzato da parte di quei farmacisti che abbiano incontrato difficoltà nella compilazione del Buono Acquisto in quattro copie, in vigore da gennaio 2007, quale giustificativo per il carico e lo scarico del registro entrata uscita stupefacenti. Tale periodo transitorio si concluderà alla data del 31 agosto 2014. Pertanto, oltre alle richieste redatte su Buono Acquisto in quattro copie, potranno essere accettate fino al 31 agosto 2014 anche le richieste redatte su Bollettario in tre sezioni. Conseguentemente, a partire dal 1° settembre 2014, il bollettario in tre sezioni non potrà più essere utilizzato per le richieste di approvvigionamento di sostanze e medicinali stupefacenti; a partire da tale data i soggetti autorizzati al commercio all’ingrosso di stupefacenti dovranno accettare solo gli ordini redatti dai farmacisti su Buono Acquisto in quattro copie. Si conferma che, per i soggetti che alla data del 21 maggio 2014 già utilizzavano il modello di Buono acquisto in quattro copie previsto dal DM del 18 dicembre 2006, non vi è alcun cambiamento, in quanto operano in maniera aggiornata alle disposizioni in vigore. Si conferma altresì che i soggetti che hanno già provveduto alla sostituzione del modello in tre sezioni con il modello in quattro copie con la nuova numerazione progressiva annuale devono continuare ad utilizzare il nuovo modello con la nuova numerazione. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 435 FARMACI E SALUTE TRE MILIONI DI BAMBINI CON L’HIV ARRIVANO TERAPIE SU MISURA Disponibile anche in Italia la nuova formulazione pediatrica di Raltegravir, capostipite degli inibitori dell’integrasi, che faciliterà la gestione della terapia nei piccoli Sono oltre 35 milioni nel mondo le persone che convivono con il virus Hiv e il 10% - ovvero più di tre milioni - sono bambini. Per tutta la vita dovranno usare farmaci importanti, a volte sgradevoli ma indispensabili per assicurare loro un futuro. Ora è disponibile anche in Italia la nuova formulazione pediatrica di raltegravir, capostipite degli inibitori dell’integrasi, che faciliterà la somministrazione e la gestione della terapia nei bambini con Hiv, migliorando l’assorbimento del principio attivo. Il farmaco è stato presentato in occasione della via alla settima edizione del Premio Riccardo Tomassetti dedicato alla virologia e rivolto ai giovani giornalisti under 35. «Oggi un giovane con l’infezione da Hiv ha un’aspettativa di vita di oltre 70 anni - afferma Stefania Bernardi, pediatra infettivologa del Dipartimento di Medicina Pediatrica all’Ospedale Bambino Gesù di Roma -. È fondamentale educare e istruire il bambino prima e il ragazzo poi alla gestione della propria condizione, per evitare comportamenti inadatti una volta divenuto adulto. Scegliere un farmaco sbagliato, o peggio non cercare il modo più gradito al bambino di prendere la medicina, potrebbe compromettere il successo futuro delle cure». Da madre a figlio: Nel 2012 i pazienti pediatrici a livello globale erano circa 3,3 milioni, quasi il 10% dei circa 35 milioni di persone che convivono con l’infezione. In Italia, come in tutti i Paesi europei, i pazienti pediatrici sono in diminuzione, ma ancora oggi si registrano casi di trasmissione verticale dell’infezione da madre a figlio, da parte di donne che non vengono “intercettate” nei controlli anti Hiv prima e durante la gravidanza. Attualmente, nel nostro Paese sono circa 800 i bambini di età inferiore a 13 anni con il virus. Il raltegravir potrà essere somministrato ai bambini in compresse masticabili che facilitano la somministrazione, garantendo inoltre un miglior assorbimento del farmaco. Queste caratteristiche, unite all’ottima tollerabilità ed efficacia, ne fanno un alleato prezioso per la popolazione pediatrica dai 2 ai 18 anni, in cui è indicato. «Raltegravir, primo inibitore dell’integrasi, si differenzia da altri antiretrovirali perché viene testato dal 2007 e il suo elevato profilo di tollerabilità oltre che di efficacia è ormai comprovato e consolidato dichiara Antonio di Biagio, dirigente medico della Clinica di malattie infettive dell’Azienda OspedalieraUniversitaria IRCCS San Martino-IST di Genova -. Queste osservazioni ne fanno un farmaco di grande efficacia assai ben tollerato, questione non di poco conto quando si parla di pazienti in età pediatrica, i più difficili da trattare. I vantaggi di questa nuova formulazione sono indiscutibili ed enormi dal punto di vista clinico e pratico: la masticabilità aumenta l’aderenza, migliora il profilo farmacocinetico del medicinale, mentre la sua efficacia non cambia». (Ansa) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 435 SCIENZA E SALUTE QUANDO LA MANO DUOLE: LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE È MOLTO COMUNE Ma in alcuni casi l’unica soluzione è l’intervento La sindrome del tunnel carpale è la patologia più frequente per quel che riguarda la mano. SINTOMI: Proviamo allora a capire quali siano i «campanelli d’allarme» che possono segnalarci che è il momento di rivolgerci a uno specialista. Il più delle volte si avverte un dolore intenso, anche notturno, che impedisce di riposare. A questo si associa una sensazione di freddo o intorpidimento della mano, gonfiore, formicolii diffusi alle dita, ben noti anche al medico di famiglia, che spesso è il primo osservatore. Va detto che questo disturbo colpisce con frequenza le donne che hanno più di 40 anni e può avere diverse origini; sebbene in una percentuale sicuramente più bassa, possono essere colpiti anche gli uomini, soprattutto in correlazione ad attività specifiche lavorative o sportive. Bisogna considerare che la capacità del canale carpale, dove è contenuto il nervo mediano, responsabile di tutta questa sintomatologia, è fissa per ogni polso e quindi ogni espansione di una parte del suo contenuto aumenterà la pressione nel canale, comprimendo il nervo. Vi sono poi canali che risultano più piccoli del normale, sia per condizioni congenite, sia per variazioni acquisite, per traumi o per patologie infiammatorie e degenerative. Ma la maggior parte delle cause che determina la sindrome del tunnel carpale (Stc) è una condizione idiopatica responsabile di un canale più stretto. Solitamente è determinata da un aumento della compressione del nervo mediano a livello del polso per l’ispessimento della guaina dei tendini flessori o l’ispessimento del legamento trasverso del carpo che rappresenta il tetto di questo canale, e lo rende così inestensibile. Si assiste poi a casi in cui a scatenare la sintomatologia è il diabete o l’artrite reumatoide; nella prima ipotesi (diabete) per un disturbo della funzione stessa del nervo (neuropatia diabetica), nella seconda principalmente per una sinovite dei tendini flessori, ovvero per l’ispessimento infiammatorio cronico di questi tendini. La conseguenza è, in ogni caso, una diminuzione della sensibilità di pollice, indice, medio e di una parte del dito anulare, accompagnata da un deficit della muscolatura del pollice, che comporta, nelle forme gravi, la perdita della forza anche per reggere oggetti abitualmente utilizzati nella vita quotidiana. Ad aggravare la sintomatologia, o esserne addirittura la causa, sono attività ripetitive quali l’uso del mouse al computer, la guida prolungata o alcuni lavori manuali, che costringono a continue flessioni del polso e delle dita. In alcuni casi, dunque, questa patologia va inserita nell’ambito della medicina del lavoro, così come è stato rilevato anche dal punto di vista normativo. COME CURARLA: Il più delle volte l’unico modo è quello chirurgico, ma è importante procedere per prima cosa con un attento esame clinico che è supportato da indagini radiologiche, ecografiche e specificamente da uno studio elettroneurografico, che mostra anche l’entità della patologia. Primo presidio terapeutico è tenere a riposo il polso grazie a un apposito tutore che si compra in farmacia o in negozi ortopedici. Questo perché con il riposo si può ottenere il decongestionamento del nervo e dei tendini, favorendo la regressione dell’infiammazione che è causa del dolore. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 435 Se invece il dolore persiste è indicato un trattamento con antinfiammatori non steroidei (Fans) e con farmaci a base di sostanze neutrofiche che aiutano a migliorare la funzionalità del nervo. Nel caso in cui il trattamento «non-operativo» fallisca, la soluzione è un intervento chirurgico, che è mirato a decomprimere il nervo attraverso l’apertura del tetto del tunnel carpale, cioè del legamento trasverso del carpo. L’intervento viene eseguito, in anestesia locale, con un’incisione di circa tre centimetri al palmo della mano, aprendo completamente il canale. Nei casi, invece, in cui è stata identificata una causa come l’artrite reumatoide o l’accumulo di sostanze come l’amiloide tipica dei pazienti dializzati, l’incisione sarà più ampia, perché è necessario eseguire anche l’asportazione delle guaine sinoviali infiammate dei tendini. Dunque, nella maggior parte dei pazienti si interviene con un intervento mini invasivo. Va anche detto che sono diventate eccezionali le complicanze, quali una lesione accidentale del nervo mediano, e rari gli ematomi o le infezioni post-chirurgiche. Alternativa a questa tecnica cosiddetta «aperta» è la tecnica endoscopica, che mediante un apposito strumento seziona il legamento trasverso del carpo decomprimendo il nervo. Anche se non ci sono grosse differenze tra una tecnica aperta mini invasiva e una tecnica endoscopica. Dopo l’intervento, il polso viene immobilizzato con una fasciatura di riposo per una settimana, invitando il paziente a non compiere sforzi per circa tre settimane, durante le quali può essere migliorato il recupero attraverso una specifica riabilitazione che ha lo scopo di ridurre l’edema e controllare successivamente, nei casi in cui si verifichi, la correzione delle aderenze cicatriziali, che limitano lo scorrimento del nervo e del tendine nel suo canale. Ciò che è veramente importante è identificare correttamente la causa della patologia, e quindi modulare la risposta terapeutica ai fattori che hanno determinato la sofferenza del nervo, proprio in considerazione della grande frequenza con cui questa sindrome induce in diagnosi errate, interventi inappropriati o completamente inutili; ma risolutivi quando tutte le procedure diagnostiche e terapeutiche vengono correttamente applicate. (Salute, Corriere del Mezzogiorno) TUMORI: SEDENTARIETA' AUMENTA RISCHIO DI AMMALARSI DI CANCRO Secondo un nuovo studio, i comportamenti sedentari potrebbero aumentare il rischio di ammalarsi di alcuni tipi di cancro. Stando a quanto riportato nella ricerca pubb. sulla rivista Journal of the National Cancer Institute, infatti, l'inattivita' fisica e' collegata non solo con diabete, obesita' e malattie cardiovascolari, ma puo' anche essere un importante fattore di rischio per alcuni tumori. Gli scienziati della Universita' di Regensburg, in Germania, hanno condotto una meta-analisi di 43 studi osservazionali, che complessivamente hanno fornito dati su 4 milioni di persone e a proposito di 68.936 casi di cancro. I dati dei singoli studi erano stati ottenuti con questionari auto-somministrati e attraverso interviste. I ricercatori hanno trovato un rischio statisticamente significativamente piu' alto, in corrispondenza di maggiori valori di inattivita' fisica, per il cancro al colon, all'endometrio e al polmone. Inoltre, il rischio aumentava con ogni aumento di 2 ore di tempo in piu' passate da seduti: l'8 % per il cancro del colon, il 10% per il cancro endometriale, e il 6% per il cancro polmonare. (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 435 SCIENZA E SALUTE Zanzare, 10 consigli per sopravvivere all’assalto estivo Le zanzare ci pungono per nutrirsi e per deporre poi le uova. I rimedi: alcol per lenire l’irritazione, oppure limone o ghiaccio. Vediamo i 10 consigli per sopravvivere all’assalto estivo. 1) Sia a casa che a lavoro se è possibile montare le zanzariere alle finestre; 2) Le zanzare sono attratte dal calore delle loro “vittime” per questo motivo tenderanno ad accanirsi su una persona accaldata o molto sudata. Fare spesso una doccia fresca: abbassando la temperatura corporea si allontanano le zanzare. 3) Tenere in giardino, sul balcone o alle finestre piante di lavanda, rosmarino, citronella e geraneo: fungono da repellente naturale contro le zanzare. 4) Soprattutto la sera indossare abiti leggeri, ma coprenti. 5) Ridurre il consumo di alcool e di cibi piccanti: sono sostanze che tendono a causare una vasodilatazione. Via libera a mirtilli e frutti di bosco, anguria, cetrioli e peperoni verdi. 6) Ad attrarre le zanzare non è solo l’anidride carbonica prodotta dal corpo, ma anche l’acido lattico. Per questo le zanzare tendono a pungere di più chi fa attività sportiva. 7) In caso di puntura, appoggiare un cubetto di ghiaccio sulla zona colpita per disinfiammare la pelle. 8) Strofinare una fettina di limone sulla puntura: disinfetterà la zona e attenuerà il prurito. 9) La zanzara tigre vola basso per questo sono colpiti soprattutto piedi e caviglie. 10) Mangiare l’aglio aiuta a tenere lontane le zanzare. (Salute, Secolo XIX) MAI PIÙ DOLORE, PRESTO LA CARIE SI CURERÀ SENZA TRAPANO Denti riparati grazie a una scossa elettrica a bassa intensità Presto la paura del dentista sarà solo un ricordo perché è stata messa a punto una nuova tecnica per curare la carie senza iniezioni, trapani e dolore. Si tratta di una piccola scossa di corrente elettrica che stimola il dente all'autoriparazione. Il metodo è stato messo a punto dai ricercatori del King's College London e sarà in commercio entro tre anni. Come funziona - Il procedimento è semplice. Le carie si formano quando i minerali naturali nello smalto scompaiono per erosione e il dente inizia a marcire. Questo nuovo metodo aumenta la capacità naturale del corpo di ripristinare questi minerali con quelli che si trovano nella saliva o nel fluoro. Il dentista dà una scossa a bassa intensità per spingere i minerali verso la carie. Il processo – chiamato Electrically Accelerated and Enhanced Remineralization – è completamente indolore e richiede lo stesso tempo delle attuali tecniche che prevedono l'impiego del trapano. I ricercatori che hanno messo a punto questo approccio innovativo dicono che sarà disponibile, almeno negli studi dei dentisti del Regno Unito, nei prossimi tre anni visto che la corrente elettrica è già utilizzata in alcune procedure. (Salute, Tgcom24)

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