Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno III – Numero 438 AVVISO Ordine 1. Antiossidanti e diete Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Si può fare sesso dopo un infarto? Farmaci e Salute 3. Gli antidepressivi aumentano il rischio diabete per i figli  Prevenzione e Salute 4. Vaccino contro il meningococco B In Puglia sarà offerto gratuitamente 5. Si può fare sesso dopo un infarto?  Dermatologia e Salute 6. Le dieci abitudini che rovinano la pelle 7. Sos onicomicosi, unghie in pericolo per la «prova-sandalo» Mercoledì 24 Giugno 2014, S. Guglielmo, Orietta, Prospero Proverbio di oggi…….. 'Amore verace, s’appìccica e po’ fa pace ORDINE: ANTIOSSIDANTI E DIETE Nutrizione, diete, alimenti e attività fisica. Quello che serve sapere per una buona salute. Due eventi organizzati dall’Ordine su tematiche attuali. Ruolo e importanza degli antiossidanti alimentari nella salute dell’uomo, Ruolo dei radicali liberi: sono dannosi e perché? Obesità, cos'è e come si affronta. Quando si è obesi o in sovrappeso. Diete per dimagrire, diete dimagranti, le diete efficaci, le diete veloci, peso forma, consigli e trucchi per dimagrire. Sfatiamo molti miti alimentari e quelli legati alle diete veloci. Grande spazio alla dieta mediterranea. Di tutto ciò si parlerà nei due eventi organizzati dall’Ordine presso la nostra sede. Mercoledì 2 Luglio “Antiossidanti: dalla Natura alla Prof. Orazio Ore 21.00 Farmacia, ovvero che Bio ci aiuti” Taglialatela Scafati Lunedì 7 Luglio Dr Franco I Falsi Miti Alimentari! Ore 21.00 De Chiara SI PUO’ FARE SESSO DOPO UN INFARTO? Sì. Anche chi ha subito un infarto o un ictus, secondo gli esperti, non deve temere per la propria salute e può riprendere la sua regolare vita sessuale. Il cardiologo: «Molti pazienti preferiscono astenersi temendo per la propria salute - spiega Alessandro Capucci, docente di malattie dell'apparato cardiovascolare all'Univ. Politecnica delle Marche di Ancona - ma questo allarmismo è eccessivo. In genere si può riprendere la via sessuale quando, per es., si è in grado di percorrere due chilometri in pianura a passo normale». Endorfine: Che il sesso faccia bene alla nostra salute, e soprattutto al cuore, è ormai accertato. La scarica di endorfine e altre molecole del piacere migliorano la circolazione sanguigna, riducendo quindi i rischi cardiovascolari, soprattutto quando si ha una regolare attività sessuale. Stress d'amore: Non sarà dunque una notte di passione a essere rischiosa per chi soffre di cuore: il vero nemico è lo stress. Perfino quello amoroso che arriva, per esempio, quando si tradisce il compagno o la compagna. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 438 DERMATOLOGIA E SALUTE LE DIECI ABITUDINI CHE ROVINANO LA PELLE «Primo non nuocere», dicevano i latini. Ma mai consiglio sembra essere più disatteso quando si tratta di prendersi cura della propria pelle, visto il gran numero di buone abitudini beauty che un eccesso di pratica (o un’impropria applicazione della stessa) ha ormai trasformato in una sorta di armi cutanee improprie. Insomma, se esfoliare la pelle è cosa giusta, ciò però non significa che vada fatto tutti i giorni e lo stesso dicasi per la crema solare, che non va messa una sola volta e stop, ma riapplicata di continuo. Quello che segue è dunque una lista (stilata dagli esperti del magazine «Women’s Health» di comportamenti di bellezza da evitare a cominciare da subito, per non doversi poi lamentare in seguito, quando però il danno rischia di essere irreparabile. 1. Stuzzicare la pelle: Giù le mani dalla faccia (ma non solo da quella), perché se un brufolo scompare dopo pochi giorni (una settimana al massimo), l’arrossamento e l’ipersensibilità dell’area che viene pizzicata di continuo può durare anche mesi, se non addirittura anni, e provocare macchie e cicatrici. Non solo, nei casi più gravi questo bisogno compulsivo di graffiarsi o incidersi la pelle dà origine ad un disturbo psicologico noto come dermatillomania. 2. Leccarsi le labbra ossessivamente. La dipendenza da burrocacao non è una patologia medica reale, bensì una condizione causata dai componenti del prodotto, che tendono a seccare le labbra a causa del loro potere irritante, spingendoci quindi a riapplicarlo spesso. Quello che invece crea davvero dipendenza è il continuo inumidirsi le labbra, che finisce per peggiorare la situazione: evaporando a contatto dell’aria, infatti, l’acqua contenuta nella saliva lascia le labbra screpolate, mentre i batteri e gli agenti irritanti possono causare lesioni cutanee di varia entità. 3. Mettere la crema solare una sola volta al giorno: Non importa se avete scelto un prodotto con fattore protettivo 100: se non lo applicate nel modo giusto (ovvero, ogni due ore e almeno mezzora prima di mettervi al sole), l’ustione è garantita ugualmente, senza contare che quanto più sale il fattore di protezione tanto più aumenta anche l’erronea convinzione di poter rimanere all’aperto tutto il tempo che si vuole senza dover rimettere la crema. 4. Ignorare i cambiamenti della pelle. Imparare a prestare attenzione alla propria pelle, dandole quello di cui ha bisogno nel momento in cui ne ha effettivamente bisogno, è una regola basilare. Ciò significa usare prodotti leggeri ed opacizzanti in estate e più ricchi in inverno nonché specifici trattamenti anti-acne in determinati momenti del mese (ovvero, prima del ciclo). 5. Esfoliare il viso troppo spesso. L’impiego ripetuto di un prodotto esfoliante finisce col distruggere la barriera protettiva della pelle, rendendola così più sensibile alle irritazioni e accelerandone l’invecchiamento. Ecco perché i dermatologi consigliano di esfoliare la pelle due volte a settimana in caso di cute grassa o acneica, mentre se la pelle è normale o sensibile basta una sola volta. 6. Sfregare in continuazione gli occhi . Basta un movimento ripetitivo, come ad esempio strizzare gli occhi o sfregarli di continuo, per rovinare il sottile strato di epidermide che li circonda e ritrovarsi così con gonfiori, arrossamenti e rughe. Per limitare il problema, è buona norma usare gli occhiali da sole ed evitare il più possibile di strofinare gli occhi. 7. Non fare il test per le allergie cutanee: Consiglio basilare, soprattutto nel caso in cui si provi un trattamento nuovo, eppure troppo spesso inascoltato, col rischio di ritrovarsi con allergie cutanee che, nei casi più gravi, possono pure lasciare dei segni permanenti sulla pelle. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 438 8. Lavarsi col sapone: L’erronea convinzione che per essere sana una pelle debba essere perfettamente pulita spinge ad utilizzare saponi aggressivi e dalle fragranze intense, che però seccano e irritano l’epidermide. Meglio allora ricorrere ad un detergente delicato, rigorosamente soap-free. 9. Applicare uno spesso strato di cera depilatoria su una vasta porzione di gamba: Solo dopo averlo fatto ci si rende conto del danno, perché il dolore che si prova nel rimuovere la cerca è qualcosa di non spiegabile se non lo si è sperimentato almeno una volta. La soluzione? Applicare uno strato sottile di prodotto depilatorio e lavorare in spazi piccoli, ma se proprio siete negate, meglio lasciar fare ad un’estetista professionista. 10. Sfoltire troppo le sopracciglia: Anche in questo caso, sarebbe meglio lasciar fare a chi con le pinzette se ne intende, per evitare di ritrovarsi con delle sopracciglia troppo rade e sproporzionate e quindi totalmente disarmoniche con il resto del viso. FARMACI E SALUTE GLI ANTIDEPRESSIVI AUMENTANO IL RISCHIO DIABETE PER I FIGLI Le donne che assumono antidepressivi durante la gravidanza potrebbero inconsapevolmente predisporre i bambini al diabete di tipo 2 e all'obesita', secondo una nuova ricerca della McMaster University, in Canada. Lo studio ha trovato una correlazione tra l'assunzione di fluoxetina durante le settimane di attesa e un incrementato rischio di obesita' e diabete nei bimbi. "Due condizioni che sono in aumento tra i bambini spesso attribuite a stili di vita e cibi ipercalorici ma la nostra ricerca rivela un ulteriore fattore", ha spiegato Alison Holloway, autrice principale. "L'assunzione di antidepressivi durante la gravidanza potrebbe essere un elemento che contribuisce alla diffusione epidemica di diabete e obesita' nei pazienti in eta' pediatrica". Numerose ricerche hanno dimostrato che le donne incinte sono particolarmente vulnerabili alla depressione e si stima che fino ad una ogni cinque donne soffra di sintomi depressivi durante la gravidanza. "Mentre e' noto che questi farmaci possano aumentare il rischio di obesita' negli adulti non e' altrettanto noto che l'uso di antidepressivi di una donna in attesa incrementi il pericolo di disturbi metabolici nei figli. Abbiamo dimostrato per la prima volta questa associazione in un modello animale: il consumo della classe di antidepressivi nota come inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina aumenta il rischio di infiammazione e accumulo di grassi nel fegato della prole adulta". (Agi) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 438 VACCINO CONTRO IL MENINGOCOCCO B IN PUGLIA SARÀ OFFERTO GRATUITAMENTE Sarà somministrato a tutti i lattanti, con tre dosi nel primo anno di vita e una al compimento del dodicesimo mese. Si muovono anche altre regioni La Puglia sarà la seconda regione italiana - dopo la Basilicata - a offrire il nuovo vaccino contro il meningococco B gratuitamente e in modo attivo a tutti i neonati, completando così la copertura vaccinale per tutti i cinque sierogruppi della meningite meningococcica (A, B, C, W135 e Y). Il vaccino sarà offerto a tutti i lattanti con 3 dosi nel I° anno di vita e una al compimento del dodicesimo mese. In Italia nel 2012 si sono verificati 132 casi di infezioni da meningococco (di cui sei su dieci dovuti al ceppo B): mediamente, un paziente è destinato a morire e su cinque persone che sopravvivono, una rischia di riportare devastanti disabilità permanenti (sordità, ritardo di apprendimento e crescita, paralisi cerebrale o perdita degli arti). «Con l’arrivo del nuovo vaccino sarà possibile raggiungere l’obiettivo zero casi di meningite». Un’infezione subdola e pericolosa: La meningite batterica può essere causata da tre agenti: 1. Haemophilus influenzae tipo B; 2. Streptococcus pneumoniae (pneumococco) 3. Neisseria meningitidis (meningococco). Contro le prime due infezioni esistono da tempo dei vaccini. Il meningococco si differenzia in 13 sierogruppi, di cui cinque infettivi e contagiosi: A, B, C, W135 e Y. La prevalenza di ciascun sierogruppo varia da area ad area nel mondo; il sierogruppo più diffuso è il B (MenB), che prevale in Europa. La meningite da meningococco è un’infezione pericolosissima perché improvvisa, subdola, spesso letale o fonte di gravi complicazioni. Colpisce inaspettatamente persone sane, non dà segnali premonitori ed evolve rapidamente. A essere colpite sono le meningi, membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale, ma non solo: spesso si sviluppano complicazioni gravi e potenzialmente fatali, prima tra tutte la setticemia (infezione del sangue), ma anche endocardite o flebite. Le complicazioni post-infezione non sono da sottovalutare: tra chi sopravvive, possono residuare sordità, ritardo dello sviluppo psichico e fisico, paralisi cerebrale, amputazione degli arti. Il contagio avviene per via aerea: poiché l’unico serbatoio di Neisseria meningitidis è l’uomo e il contagio avviene per via aerea (tosse, starnuti e, negli adulti, bacio profondo), il rischio aumenta laddove è più alta la concentrazione di persone, maggiore la prevalenza della malattia e le condizioni igieniche non ottimali. Circa la metà dei casi di meningite meningococcica si manifesta entro i 5 anni, con un picco più alto tra i due mesi e l’anno di vita. La seconda fascia d’età più colpita, adolescenti e giovani adulti (14-25 anni), è a rischio perché più esposta alla frequentazione di luoghi affollati e chiusi (caserme, scuole, convitti, mezzi pubblici, discoteche), o ad abitudini scorrette come il fumo (indebolisce le difese e più favorevole la trasmissione del batterio), o lo scambio di bicchieri e posate. Sintomi simili all’influenza: sintomi iniziali sono simili a quelli di una forte influenza, soprattutto nel caso dei bambini: febbre, vomito, emicrania, fotofobia (sensibilità alla luce), dolori e rigidità articolari e muscolari, brividi, mani e piedi freddi. I segni specifici, rigidità nucale e rash cutaneo, sono tardivi (13-22 ore dopo quelli d’esordio), e ritardano perciò la somministrazione dei trattamenti salvavita. Diagnosi: si ha tramite il prelievo del liquido cefalorachidiano (liquor) nel quale ricercare le cellule batteriche, e con un’emocoltura eseguita con le tecniche di biologia molecolare. Trattamento: prevede la somministrazione di antibiotici (penicillina, ampicillina, cloramfenicolo, ceftriaxone), che però può essere inefficace se l’inizio della terapia è tardivo. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 438 SOS ONICOMICOSI, UNGHIE IN PERICOLO PER LA «PROVA-SANDALO» Alcuni soggetti sono più predisposti di altri. Questa è la ragione per cui frequentando la stessa piscina un soggetto è più vulnerabile Dalla piscina alla palestra, passando per gli attrezzi per il pedicure. I pericoli di infezione per l'unghia si annidano nei luoghi “estivi” per eccellenza, dove il piede è in libertà. Si chiamano miceti (funghi dermatofiti) e muffe e si insediano tra l'unghia e la pelle nutrendosi di cellule morte, cheratina e preferiscono in un habitat umido e caldo, proprio come il piede. Il circolo “estivo” che porta all'onicomicosi è assicurato: pavimento della doccia, scarpa di ginnastica chiusa, caldo e bagnato. Ma c'è anche un'altra situazione a rischio: gli attrezzi per il pedicure, limette e forbicine, possono trasportare i funghi da un piede all'altro. I centri estetici conoscono bene le procedure e quindi, se tutto viene sterilizzato e igienizzato con scrupolo ad ogni seduta nessun pericolo. Ma se ci si sta avviando alla cura del piede in vista della prova-sandalo e si fa tutto a casa “non usate strumenti per la pedicure in comune con altre persone, mentre se usufruite di centri estetici o di professionista per pedicure e manicure assicuratevi che gli attrezzi siano sterilizzati o portate i vostri strumenti da casa”, consiglia Giulio Sonego, dermatologo dell'Ist. dermopatico di Roma. La micosi dell'unghia – il tipo più comune, in varie forme, è la Tinea unguium - è un'affezione seria, se non curata in anticipo: non solo l'unghia che ne è colpita può infettare le altre, ma cresce male e può persino cadere se l'infezione avanza. Non è un problema solo estetico, ma anche se il dolore è poco frequente, può rendere insopportabile indossare scarpe chiuse o strette. Se l'unghia comincia a soffrire per l'onicomicosi lancia segnali evidenti: è fragile, si rompe e si sfalda facilmente, ha striature bianche, oppure ingiallisce, è frastagliata o più spessa. È importante prendere ogni precauzione per evitare che il piede sia l'”habitat” ideale per i microrganismi patogeni. “Tenete le unghie corte e tagliate correttamente e non lasciatele mai umide”, ricorda lo specialista. La regola è semplice, ma difficile da rispettare con l'arrivo dell'estate: “Non camminate scalzi in luoghi pubblici, soprattutto sul bordo piscina e su spazi comuni di palestre e docce”, ricorda Sonego. Quindi ciabattine da mare e infradito fin dove è possibile. Chi soffre di onicomicosi spesso ci fa i conti più volte nella vita. La domanda è: “Vado nella stessa palestra del collega, perché a lui non capita?”. Alcuni soggetti sono più predisposti. Il piede è già un punto critico, perché meno irrorato dal sangue rispetto alle mani, quindi meno protetto dal sistema immunitario. Ma le condizioni per cui l'onicomicosi “preferisce” un individuo all'altro sono molte: le onicodistrofie, ad es., “cioè alterazioni preesistenti dell’unghia dovute a traumi, a scarpe strette, a malattie circolatorie oppure a malattie ungueali come la psoriasi o il lichen”. Chi soffre di diabete deve stare più attento, così come gli anziani e chi ha il sistema immunitario debole: “Lo stato immunologico alterato o alcuni farmaci” sono altri fattori di rischio, ricorda il medico. C'è poi una predisposizione genetica. Oppure, in alcuni casi, ci può essere una ragione più semplice: la scarsa pulizia delle estremità. Per es. “la tinea pedis, micosi dei piedi, dominante negli spazi interdigitali ”, è un precedente a rischio di onicomicosi. Per la cura del piede affetto da micosi, oltre alla prevenzione, si può far ricorso a rimedi naturali, come echinacea o zinco, ma i farmaci specifici sono gli antimicotici, somministrati per via orale o localmente in soluzioni, creme e pomate. I microrganismi responsabili sono in realtà molti e diversi tra di loro. Per questo ai segnali che il problema c'è e avanza “va consultato un dermatologo - e se confermato il sospetto va eseguito un esame micologico, microscopico e colturale, per confermare la diagnosi e il tipo di fungo coinvolto e procedere alla terapia più mirata”. (Salute, Sole24ore)

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