Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno III – Numero 442 AVVISO Ordine 1. Antiossidanti e diete Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Cancro al seno, le obese hanno maggiori rischi di recidiva Domanda e Risposta 3. Che cosa sono le cellule staminali?  Prevenzione e Salute 4. Ogni mal di schiena va capito. Per non curarlo troppo (o poco) 5. Il segreto di un matrimonio felice? Dormire nudi  Dermatologia e Salute 6. Non volete mettere la crema solare? Cinque scuse da smontare subito Martedì 01 Luglio 2014, S. Ester, Carolina Proverbio di oggi…….. Valgono chiù l’uocchie che e schioppettate (Colpiscono più gli occhi che le fucilate) ORDINE: ANTIOSSIDANTI E DIETE Nutrizione, diete, alimenti e attività fisica. Quello che serve sapere per una buona salute. Due eventi organizzati dall’Ordine su tematiche attuali. Ruolo e importanza degli antiossidanti alimentari nella salute dell’uomo, Ruolo dei radicali liberi: sono dannosi e perché? Obesità, cos'è e come si affronta. Quando si è obesi o in sovrappeso. Diete per dimagrire, diete dimagranti, le diete efficaci, le diete veloci, peso forma, consigli e trucchi per dimagrire. Sfatiamo molti miti alimentari e quelli legati alle diete veloci. Grande spazio alla dieta mediterranea. Di tutto ciò si parlerà nei due eventi organizzati dall’Ordine presso la nostra sede. Mercoledì 2 Luglio “Antiossidanti: dalla Natura alla Prof. Orazio Ore 21.00 Farmacia, ovvero che Bio ci aiuti” Taglialatela Scafati Lunedì 7 Luglio Dr Franco I Falsi Miti Alimentari! Ore 21.00 De Chiara CHE COSA SONO LE CELLULE STAMINALI? Sono cellule “giovani” che si moltiplicano e non hanno ancora assunto la funzione e la conformazione definitiva. Ne esistono di due tipi: embrionali e adulte. Staminali embrionali: sono presenti esclusivamente nell’embrione nelle primissime fasi dello sviluppo e possono generare tutti i tipi cellulari di cui è composto il nostro corpo. Le staminali adulte invece si trovano nei tessuti già maturi, dove servono come fonte di ricambio cellulare (es., la pelle va incontro a un continuo rinnovamento delle sue cellule, che non sarebbe possibile se non avesse una sua riserva di staminali che, moltiplicandosi in continuazione, forniscono la “materia prima” per il ricambio cellulare). Per i trapianti: Le cellule staminali sono al centro della ricerca medica perché il loro sviluppo può essere indirizzato in lab. per ottenere tessuti di diverso tipo, e potrebbero quindi costituire la materia prima per i trapianti. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 442 PREVENZIONE E SALUTE IL SEGRETO DI UN MATRIMONIO FELICE? DORMIRE NUDI Lo suggerisce un sondaggio britannico promosso dal marchio Cotton Usa, dal quale risulta che chi dorme senza vestiti ha una maggior intesa di coppia. Nudi, pigiamati o con tutina: L’abbigliamento notturno condiziona l’intesa di coppia e al tempo stesso è probabile che ne sia anche una conseguenza: in particolare dichiara di avere un’unione matrimoniale felice:  il 57% dei dormienti nudi,  contro il 48% di coloro che dormono in pigiama,  il 43% di quelli che scelgono la camicia da notte  e il 38% di chi opta per la tutina (qualsiasi cosa significhi). È’ un po’ la scoperta dell’acqua calda, nel senso che dormire senza alcun indumento è già di per sé un gesto che presuppone intimità, fiducia e intesa. Ma questo ennesimo studio celebra comunque la scelta di dormire come mamma ci ha fatto e la interpreta come un segnale di armonia di coppia. L’importanza della camera da letto: Va osservato comunque che in generale l’ambiente della camera da letto influenza l’intesa matrimoniale, amplificando il piacere o esasperando il fastidio. Come emerge ancora dallo studio se il partner dorme nudo/a in candide lenzuola di seta e la camera matrimoniale è linda e gradevole sarà per es. molto meglio per il matrimonio rispetto a uno scenario decadente che prevede briciole tra le coperta luride e partner che indossa calzini. Come direbbero i francesi: ça va sans dire. Come mamma ci ha fatto: L’usanza di dormire senza alcun indumento è più frequente di quanto si creda, quantomeno tra i britannici. Dallo stesso sondaggio risulta infatti che 4 inglesi su 10 hanno questa abitudine e molti tra questi sono, a sorpresa, over cinquantacinquenni. Del resto la scelta di dormire nature è sintomatica non solo del rapporto con il proprio coniuge, ma anche con sé stessi, presupponendo un buon rapporto con il proprio corpo. Senza contare che secondo gli esperti è consigliato dormire direttamente a contatto con le lenzuola, senza la costrizione di indumenti talvolta scomodi. Infine Marylin Monroe docet: la sua leggendaria dichiarazione in cui affermava di dormire nuda, semplicemente con due gocce di profumo, ha fatto sognare milioni di uomini, indicando che l’abbigliamento ideale per un sonno di coppia è il non-abbigliamento. (Salute, Corriere) CANCRO AL SENO, LE OBESE HANNO MAGGIORI RISCHI DI RECIDIVA La scoperta è dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano Le donne che hanno avuto un tumore al seno, se in sovrappeso o obese, hanno un rischio quasi doppio di avere una recidiva rispetto alle altre. Il risultato emerge dallo studio clinico Diana5 condotto negli ultimi 5 anni presso l'Ist. dei tumori di Milano. La ricerca è stata portata avanti su 2.300 donne tra 35 e 70 anni con diagnosi di carcinoma della mammella. Punto di partenza - A riferire il dato è il direttore scientifico dell'Istituto precisando che proprio in base a questi dati sta partendo un nuovo studio con l'obiettivo di verificare e prevenire il legame fra stili di vita e tumori. Si tratta del Progetto MeMeMe: "I tre "Me" stanno per sindrome metabolica, dieta mediterranea e metformina. Quest'ultimo è un farmaco usato da 50 anni per curare il diabete che ha effetti metabolici simili a quelli di una dieta sana". (Salute, Tgcom24) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 442 NON VOLETE METTERE LA CREMA SOLARE? CINQUE SCUSE DA SMONTARE SUBITO Le radiazioni ultraviolette si comportano in maniera simile a quelle di una bomba atomica: il danno di oggi non viene dimenticato, ma sommato a quelli successivi Che il sole faccia bene lo dicono i medici: più luce, più allegria. Ma i medici dicono anche che questa benefica stella va rispettata. Sempre, a maggior ragione ora che l’estate invoglia a crogiolarsi sotto i suoi caldi raggi. Pareo per lei, short per lui, occhiali e capello sono i must della spiaggia. Eppure non basta. Per proteggersi a dovere, ci vuole anche un buono strato di crema solare da stendere, ora dopo ora, su viso e corpo. Un gesto semplice, spesso trascurato perché l’abbronzatura vince sul buonsenso. Peggio, sulla prevenzione. Qui cinque luoghi comuni sul prendere il sole che il prof. Nicola Mozzillo, dir. del Dip. di Chirurgia del Melanoma e Tessuti Molli dell’Ist. Nazionale dei Tumori di Napoli, ci ha smontato con dati e studi scientifici alla mano. Posso fare a meno della crema solare, tanto non mi scotto mai: «Le radiazioni ultraviolette si comportano in maniera simile a quelle di una bomba atomica: il danno di oggi non viene dimenticato, ma sommato a quello di domani, dopodomani e così via. Danni che sulla pelle si traducono in rughe, perdita di elasticità dei tessuti, fino a generare tumori. Dai più comuni carcinomi basocellulari, causati proprio dalla continua esposizione ai raggi solari (chi per lavoro sta tutto il giorno all’aria aperta), fino al terribile melanoma, tipico dei colletti bianchi, ovvero di chi trascorre tutta la settimana in ufficio e nel weekend va in barca vela. Un’improvvisa e acuta esposizione al sole che trova la pelle impreparata» Il sole è un toccasana per la vitamina D. Più ne prendo, meglio è: «Vero. Ma una ventina di minuti al sole è più che sufficiente perché l’organismo, attraverso la pelle del volto, delle mani o delle gambe, sintetizzi questa vitamina così fondamentale, per es., per la salute delle ossa. Non serve, però, stendersi su un lettino, basta fare una bella camminata. Tutto qui» precisa l’esperto. Sono il classico tipo mediterraneo e posso fare a meno della protezione: «Nulla di più sbagliato. Di certo le persone dalla carnagione scura incappano meno nel melanoma. Non a caso gli svedesi si ammalano di più, proprio perché biondi, con la pelle chiara e gli occhi azzurri. Lo stesso vale per i piemontesi, rispetto ai siciliani. Ma gli altri carcinomi, come il già citato basale o il più aggressivo spinocellulare, non mettono assolutamente il tipo latino al riparo da possibili pericoli. Anzi». I tumori della pelle non sono così frequenti: «Un dato su cui riflettere: ogni anno, in Italia, muoiono circa 1.500 persone di melanoma. Che si posiziona, così, al quarto posto nella graduatoria dei big killer. Un tipo di tumore che, se non lo si prende in fase iniziale, dove la sopravvivenza è garantita al 100%, lascia ben poche speranze. Un vero e proprio razzo, capace di raddoppiare la sua aggressività nel giro di 30 giorni. C’è di più. Mentre altri tumori, come quello alla mammella nella donna o alla prostata nell’uomo, hanno a disposizione un armamentario terapeutico molto efficace, il melanoma no. E le poche armi servono nella gran parte dei casi solo ad allungare la vita di alcuni mesi». I filtri solari fanno male tanto quanto i raggi Uv: «Alcuni studi hanno evidenziato un aumento dei tumori cutanei in chi usava la crema solare. Non per l’impiego del filtro in sé. Ma perché il suo utilizzo portava le persone a credere di poter stare più a lungo sotto il solleone. Da qui l’impennata dei carcinomi. Non basta stendere la crema una volta sola in tutta la giornata. L’operazione va ripetuta quando ci si tuffa, si fa una doccia, si suda e così via». Che termina con una novità. «Il nostro istituto ha messo a punto un’app, chiamata “Salvati la pelle”, scaricabile su iPhone e iPad. Una volta localizzata la nostra posizione, ci dice per quanti minuti possiamo stare al sole, proprio lì dove siamo». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 442 PREVENZIONE E SALUTE OGNI MAL DI SCHIENA VA CAPITO PER NON CURARLO TROPPO (O POCO) A volte si eccede con esami e interventi. Se invece il dolore «cronicizza» non va trascurato. La lombalgia provoca più disabilità di qualsiasi altra malattia Ci sorregge in posizione eretta, sopporta il nostro peso, protegge il midollo spinale e i nervi che inviano segnali da e per il cervello. Questo ruolo così importante espone inevitabilmente la schiena a qualche guaio. Secondo le stime, infatti, l’80% delle persone è destinato prima o poi a fare i conti con il mal di schiena. Il più delle volte si tratta di un problema acuto, dovuto a “errori” nella vita di tutti i giorni: uno sforzo fisico improvviso o improprio, una posizione sbagliata nel sonno o al lavoro, i chili di troppo, i muscoli poco allenati sono tutte cause del comune mal di schiena. Più o meno doloroso, mette tuttavia al tappeto, visto che, secondo una recente indagine pubb. sulla rivista Annals of Rheumatic Diseases e condotta in 187 Paesi, complessivamente la lombalgia provoca più disabilità di qualsiasi altra malattia: il dolore e le limitazioni di movimento sono causa di frequenti assenze dal lavoro (circa il 12-13% del totale) e portano dal medico come pochi altri disturbi. Negli ambulatori dei medici di famiglia ogni giorno arrivano in media 2-3 casi di lombalgia e il mal di schiena è la terza causa per cui si chiede una visita secondo dati della Società Italiana di Medicina Generale. Che cosa fare, allora, quando si è vittime del “colpo della strega” e simili? «In genere, il comune mal di schiena passa da solo in un paio di settimane - spiega Carlo Maurizio Montecucco, dir. della Reumatologia del Policlinico San Matteo di Pavia. In questi casi ci si può rivolgere al medico di base per avere un analgesico; sì anche a un iniziale riposo, per scaricare la colonna e alleviare i fastidi, ma senza protrarre l’immobilità oltre le 48 ore. La maggioranza di questi mal di schiena “semplici” in realtà potrebbe essere prevenuta; non serve neanche precipitarsi a fare radiografie o risonanze magnetiche, utili soltanto quando ci sono indizi che il dolore sia associato a qualche problema più serio. Se facessimo questi esami a tutti i quarantacinquantenni, troveremmo quasi sempre piccoli segni di artrosi o ernie del disco, che però non a tutti provocano sintomi: sottoporsi ai test in caso di dolori porta ad attribuirne la causa a lesioni a volte minime, che non avrebbero bisogno di cure specifiche. Morale, gli approfondimenti servono solo se c’è il dubbio fondato che il mal di schiena non sia “banale”». I segnali che devono insospettire circa quest’ultima eventualità sono, ad es., la presenza di febbre, l’esordio improvviso in una persona di oltre 65 anni, il dolore alla gamba e la difficoltà a camminare per colpa di una sciatica, la persistenza del fastidio da oltre sei mesi, nonostante le cure. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 442 In quest’ultimo caso si parla di mal di schiena cronico e spesso chi ne soffre arriva a scoprirne il motivo dopo anni di sofferenze, come spiega Bernardo Misaggi, dir. della Struttura di Chirurgia Vertebrale e Scoliosi all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano: «Tanti convivono con il dolore finché la qualità della vita scade così tanto da rendere impossibile andare avanti. Il percorso per arrivare alla diagnosi parte dalla radiografia (eventualmente associata a risonanza magnetica o TAC), che è in grado di individuare le due cause più comuni di dolore cronico:  la prima è la degenerazione dei dischi fra una vertebra e l’altra, che disidratandosi perdono la loro funzione di cuscinetto e spesso protrudono all’esterno, schiacciando i nervi e provocando dolore alla schiena e sciatica;  la seconda è la degenerazione delle articolazioni vertebrali che, sovraccaricate, si ingrossano e fanno “slittare” le vertebre, rendendole instabili». «Le cause cambiano anche a seconda dell’età: nei giovani, ad es., si può trattare di spondilolistesi, una “malformazione” per cui due vertebre si agganciano male e possono dare mal di schiena. Riguarda una persona su venti, ma non necessariamente provoca dolore o richiede una cura. Fra i 20 e i 60 anni i motivi di mal di schiena cronico sono diversi:  oltre che dal peggioramento di una spondilolistesi,  in molti casi può dipendere da una discopatia cronica  da una deformità scoliotica della colonna che si manifesta da adulti, più comune fra le donne;  esiste poi una quota di soggetti in cui il dolore può essere espressione di tumori o metastasi (ma in questi pazienti di solito si hanno anche altri sintomi). Dopo i 65 anni il mal di schiena meno spesso è dovuto a una discopatia, perché i dischi intervertebrali si denervano e perdono la capacità di “sentire” il dolore che vi si origina; più spesso si tratta di spondilolistesi degenerata, deformità, grosse forme di artrosi o crolli vertebrali dovuti all’osteoporosi». Superate le fasi più acute con analgesici e un breve riposo, come combattere il mal di schiena cronico? «La prevenzione di nuovi “attacchi” attraverso le regole di comportamento quotidiane resta sempre il primo, fondamentale passo. Inoltre, sono utilissimi anche i trattamenti conservativi per riposizionare correttamente i dischi intervertebrali e ridurre le tensioni sui legamenti della schiena, ad es. con l’autotrazione su appositi lettini o le manipolazioni effettuate da un bravo osteopata». «I trattamenti conservativi, dalle fasce elastiche alle sedute dal fisiatra, devono sempre essere tentati prima di passare a un’eventuale chirurgia, cui peraltro è necessario ricorrere in pochissimi casi - osserva Misaggi -. Nel 95% dei pazienti l’ernia del disco ad es. guarisce da sola, bisogna intervenire solo quando il dolore non passa da mesi nonostante tutte le terapie e soprattutto se c’è una compromissione evidente del nervo sciatico, perché la “pressione” del disco erniato ha provocato un deficit motorio o sensoriale del piede. Operare un’ernia è comunque relativamente semplice, più difficile invece “consolidare” le vertebre con viti quando il mal di schiena è dovuto a una grossa instabilità vertebrale; inoltre, in questo caso il sollievo dal dolore si paga con il prezzo di una riduzione della mobilità della colonna. La chirurgia perciò è appannaggio di casi selezionati, nei quali tutte le altre opportunità di prevenzione e cura hanno fallito». (Salute, Corriere)

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