Anno III – Numero 449 AVVISO Ordine 1. Richiesta nuovo tesserino RFID: collegarsi al sito dell’Ordine e compilare il modulo elettronico Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Arriva il contraccettivo digitale con chip sottopelle e telecomando: dura 16 anni 3. Allergie e asma: se la casa è più sporca, i bambini sono più protetti 4. Digiunare ogni tanto rende davvero più forti Prevenzione e Salute Giovedì 10 Luglio 2014, S. Felicita, Silvana Proverbio di oggi…….. A cajola pure ndurata è sempe nu carcere pe l'auciello La gabbia, anche se dorata, è pur sempre un carcere per l'uccello PROGETTO FARMASTAMPATI Disponibile sul sito federale della FOFI la locandina esplicativa sulla consegna da parte del farmacista del foglio illustrativo aggiornato ed il manuale utente che permette di accedere al Sistema 5. Sale, cattiva circolazione, farmaci Tutte le cause della ritenzione idrica 6. Energy drink e alcol: mix pericoloso Per informare i cittadini di questa importante innovazione, è stata promossa Farmaci e Salute una Campagna di 7. Farmaco epatite C, comunicazione trattative rinviate Attiva la procedura per i rivolta al pubblico, casi gravi. con la diffusione di una Locandina esplicativa delle motivazioni per cui, all'atto della dispensazione di un farmaco, il farmacista potrà consegnare una copia aggiornata del foglio illustrativo. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 449 PREVENZIONE E SALUTE ALLERGIE E ASMA: SE LA CASA È PIÙ SPORCA, I BAMBINI SONO PIÙ PROTETTI Troppa pulizia non aiuta il sistema immunitario a svilupparsi Troppa pulizia nuoce alla salute, soprattutto a quella dei bambini. Al contrario, i piccoli che vengono in contatto con allergeni e batteri nel corso del primo anno di vita risultano maggiormente protetti da allergie e da patologie respiratorie come asma e broncospasmi: lo studio che conferma scientificamente ciò che, comunemente, già si pensava, è stato pubb. sulla rivista Allergy and Clinical Immunology. Come spiega Robert Wood, capo della Divisione di Allergologia e Immunologia dell'ospedale pediatrico, "il nostro studio mostra che i tempi di esposizione iniziali possono essere critici. Questi risultati indicano che non solo molte delle nostre risposte immunitarie si formano nel primo anno di vita, ma anche che alcuni batteri e allergeni svolgono un ruolo importante nello stimolare il sistema immunitario a comportarsi in un certo modo". E' dunque ufficiale: la prevenzione di asma e allergie non parte quindi dal pulire e dallo spolverare. STUDIO: per condurre i loro studi i ricercatori hanno seguito per tre anni un gruppo di 467 bambini nati nel centro di tre grandi città statunitensi (Baltimora, New York City e St. Louis) rilevando con appositi test gli eventuali casi di allergie, asma e broncospasmi, e di 104 di questi hanno anche misurato i livelli di allergeni e di batteri presenti nelle case in cui vivevano. RISULTATI: hanno poi incrociato i dati, rilevando che i bambini che nel corso del primo anno di vita vivevano in case in cui erano state trovate tracce di escrementi di scarafaggio e di forfora di gatto e di topo avevano più bassi tassi di broncospasmo rispetto ai piccoli che vivevano in case tirate a lucido. Lo studio, inoltre, ha messo in evidenza che maggiore è la quantità di allergeni a cui i bambini vengono esposti nei primi 12 mesi di vita, maggiore è l'effetto protettivo nei confronti delle allergie: i piccoli che erano stati esposti nel corso del primo anno a tutti e tre gli allergeni correvano infatti un rischio inferiore di sviluppare allergie rispetto a quelli che erano stati esposti a due, a uno o a nessuna delle sostanze allergizzanti. (Salute, Il Sole 24ore) ARRIVA IL CONTRACCETTIVO DIGITALE CON CHIP SOTTOPELLE E TELECOMANDO: DURA 16 ANNI È minuscolo, si mette sotto pelle e può durare fino a 16 anni: è il nuovo contraccettivo computerizzato, composto da un chip che si mette sotto pelle, e un telecomando che lo controlla. L'apparecchio sottocutaneo rilascia una piccola dose di levonorgestrel, un ormone, per 16 anni, ma può essere fermato in qualsiasi momento con il telecomando. A svilupparlo alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. Il progetto, sostenuto da Bill Gates, sarà testato con sperimentazioni pre-cliniche negli USA l'anno prossimo e andrà sul mercato entro il 2018. Il chip, assicura il suo creatore, «avrà un prezzo competitivo» e misura circa 2 cm, mentre i minuscoli serbatoi con l'ormone sono immagazzinati in un microchip di 1,5 cm all'interno dell'apparecchio. Rispetto agli altri contraccettivi impiantabili disponibili sul mercato, per i quali è necessario recarsi in clinica e serve una procedura ambulatoriale per essere disattivati, questo invece, grazie al telecomando, può essere acceso e spento quando si vuole. (Salute, Il mattino). PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 449 PREVENZIONE E SALUTE SALE, CATTIVA CIRCOLAZIONE, FARMACI TUTTE LE CAUSE DELLA RITENZIONE IDRICA Il disturbo può essere legato a problemi venosi oppure, nei casi più seri, a malattie di reni, cuore o fegato. E se si esagera con il sale l’acqua rimane «intrappolata» La ritenzione idrica comporta l’anomalo accumulo di acqua e sale nel tessuto sottocutaneo. «In condizioni normali il nostro corpo è costituito per circa il 60% da acqua e un sistema di ormoni ne regola il livello e l’equilibrio. Talvolta qualcosa non funziona a dovere e i fluidi in eccesso non vengono rimossi, restando intrappolati nello spazio interstiziale, tra una cellula e l’altra, dando luogo alla ritenzione idrica, o meglio idrosalina , perché l’acqua è sempre accompagnata dal sodio - spiega il prof. Salvatore Badalamenti, responsabile dell’Unità di Nefrologia dell’Istituto Humanitas, di Milano -. Le cause possono essere diverse. In genere, il ristagno di liquidi è legato a scorrette abitudini alimentari, in particolare all’eccesso di sodio. Anche se tutti lo fanno, non sarebbe necessario salare i cibi, dato che il sodio che contengono è già sufficiente a coprire le necessità dell’organismo. La dose di sale assunta non dovrebbe superare i 5 grammi al giorno, che corrispondono a circa 2,4 grammi di sodio, ma il consumo medio raggiunge spesso i 10 grammi. Altra causa diffusa di ritenzione idrica è quella circolatoria, che prende avvio da una riduzione del tono dei vasi venosi e dal mal funzionamento delle valvole che regolano la risalita del sangue dai piedi al cuore. Ciò favorisce il refluire di una certa quantità di sangue nelle parti basse della gamba, dove ristagna, provocando aumento della pressione venosa. La ritenzione idrica può essere associata anche a malattie di rene, cuore o fegato, nonché essere il segnale di problemi del sistema linfatico (linfoedema). In taluni i casi il gonfiore è associato all’uso di farmaci, tra i quali cortisone e alcuni antipertensivi». Come si capisce se c’è davvero ritenzione idrica?: «Misurare la concentrazione di sodio nelle urine può aiutare a capire se il gonfiore è dovuto alla ritenzione idrica e non a ingrassamento. Se la persona non prende farmaci che interferiscono con l’escrezione di sodio e i livelli di questo elemento nelle urine sono bassi, è segno che l’organismo lo trattiene, e con esso l’acqua. Con la visita si possono cogliere altri particolari che aiutano a individuare la possibile causa, che può essere confermata da indagini specifiche. Se, per esempio, si sospetta un problema venoso, si esegue un ecocolordoppler, mentre se si ipotizzano problemi a reni, cuore o fegato si ordinano esami del sangue e strumentali mirati». Quali sono le soluzioni?: «Se la ritenzione idrica è dovuta a cattive abitudini bisogna modificarle, cioè ridurre l’apporto di sale, non fumare, limitare gli alcolici e fare esercizio con regolarità. Se all’origine c’è, invece, un problema di circolazione venosa si può vedere se si ottengono miglioramenti con esercizio fisico, calze elastiche e tenendo i piedi un po’ sollevati a fine giornata. In caso di responsabilità dei farmaci bisogna valutare se sospenderli, modificarne il dosaggio o cambiare medicina. Se il disturbo è legato a specifiche patologie bisogna intervenire su queste con terapie mirate». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 449 FARMACI E SALUTE FARMACO EPATITE C, TRATTATIVE RINVIATE ATTIVA LA PROCEDURA PER I CASI GRAVI Sofosbuvir garantito nei casi più urgenti. La Gilead ha attivato un indirizzo di posta elettronica a cui i soli medici potranno inoltrare le richieste per i pazienti Rimandate a settembre per la definizione del prezzo del sofosbuvir, farmaco contro l’epatite C in grado di eliminare il virus nel 90-100% dei casi in 12 settimane di trattamento. Ma intanto, ribadisce l’Aifa, il medicinale sarà garantito ai casi più urgenti. La ditta produttrice, Gilead, non si è presentata alla riunione del Comitato Prezzi e Rimborso indetta per il 4 luglio con l’obiettivo di chiudere la trattativa su Sovaldi (nome commerciale del farmaco) e ha chiesto una proroga fino al 29 settembre. Procedura già attiva: «Indipendentemente dall’attività di negoziazione del prezzo del medicinale - precisa l’Aifa - è già attiva una procedura di fornitura gratuita del farmaco, per rendere disponibile da subito il medicinale ai pazienti affetti da epatite C nei casi più urgenti, quali quelli di pazienti con recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato e cirrosi scompensata in lista per trapianto epatico». Il medicinale verrà fornito secondo le modalità previste per l’uso compassionevole e la Gilead ha attivato un indirizzo di posta elettronica (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. 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Per sei mesi i volontari sono stati sottoposti a periodi di digiuno di quattro giorni, in cui il sistema immunitario si libera delle cellule inutili, non necessarie, mentre è spinto a rimettere in azione in modo naturale, come accade nei momenti della nascita e della crescita, le cellule staminali capaci di assicurare la rigenerazione. «Anche se nei testi classici dell'Ayurveda non si contemplano lunghi digiuni, considerato il nostro stile vita di vita sempre meno in armonia con la natura e la nostra alimentazione ricca di tossine, un breve periodo di digiuno aiuta l'organismo a purificarsi e a regolarizzare la digestione», conferma Alexander Hau Singh Valencia, autore del volume "Massaggio Ayurvedico". «Un giorno alla settimana o un week -end al mese, anche solo con succhi e tisane (in base alla costituzione), è adatto un po' a tutti, ma è sempre meglio, specialmente per periodi più lunghi, essere accompagnati da un medico o uno specialista». Tra i risultati dello studio, infine, assumono particolare rilievo quelli ottenuti su pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia, nei cui corpi il digiuno ha svolto un'azione protettiva dagli effetti collaterali e dai danni provocati al sistema immunitario. «Potenzialmente - riteniamo che questa pratica sul cibo favorisca l'eliminazione di cellule anomale, precursori di cellule cancerogene». (salute, Il Mattino) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 449 ENERGY DRINK E ALCOL: MIX PERICOLOSO Molti ragazzi non conoscono gli effetti delle bevande energizzanti, ma ne consumano in quantità. Troppa caffeina però può fare male, soprattutto se mixata con gli alcolici I ragazzi italiani non hanno idea di che cosa siano e quali effetti abbiano gli energy drink: la maggioranza pensa che siano del tutto simili alle normali bevande gassate o a quelle ricche di sali minerali usate dopo lo sport. Così molti esagerano, per di più mescolandoli senza cautela all’alcol ed esponendosi così a possibili rischi: lo dimostra una ricerca italiana pubb. su Alcoholism: Clinical and Experimental Research, condotta in Calabria su 600 studenti fra i 15 e i 19 anni. Consumo frequente: «Oltre la metà dei ragazzi ha riferito di aver consumato energy drink nel mese precedente all’indagine. Queste bevande perciò sono molto diffuse fra i giovani, grazie ai benefici temporanei che promettono (maggiore energia mentale e fisica, miglioramento dell’umore, superiori capacità di allerta e concentrazione). Una discreta percentuale di ragazzi crede che bere gli energy drink sia come bere una bevanda gassata o uno sport drink per reintegrare i sali minerali. Non solo, il 63% ha mescolato alcol agli energy drink». Mix pericoloso con l’alcol. La tendenza a mischiarli deriva dalla voglia di avere l’effetto euforizzante dell’alcol senza però restare storditi, come accade dopo aver esagerato con gli alcolici: in linea teorica infatti gli energy drink, essendo euforizzanti, combattono gli effetti sedativi degli alcolici. In realtà, lo stato di ebbrezza viene solo mascherato e fatica e sonnolenza sono soltanto attenuati; così, terminato l’effetto dell’energy drink, arrivano tutte assieme le conseguenze dell’eccesso di alcolici con nausea, vomito, mal di testa, sonno, mancanza di equilibrio. Se tutto questo accade mentre i ragazzi sono in discoteca e fanno molto movimento, spiegano i farmacologi, si aggiunge pure il rischio di disidratazione eccessiva, peraltro favorita sia dalla caffeina sia dall’alcol. Il mix perciò espone a innumerevoli pericoli i ragazzi, soprattutto perché “maschera” la sbornia. In Italia il consumo di energy drink è in continuo aumento e soprattutto, queste bevande si possono ormai trovare un po’ ovunque: «Si acquistano in pub, bar e discoteche e proprio in questi locali i ragazzi li bevono spesso come bevanda di accompagnamento da “mixare” agli alcolici. I ragazzi li considerano un’alternativa più “dinamica” alle consuete bibite gassate». I rischi della caffeina: Oltre ai pericoli che derivano dal mix con gli alcolici, può essere problematico anche il contenuto in caffeina, superiore a quello che si trova in una tazzina di caffè; altre sostanze tipicamente contenute negli energy drink sono la taurina, gli estratti di erbe (per es. il guaranà, un’ulteriore fonte di caffeina) e il glucosio in quantità, tanto che pure questi prodotti sono considerati “a rischio” per il sovrappeso. «È soprattutto l’eccesso di caffeina che preoccupa, perché negli adolescenti può provocare effetti deleteri come irritabilità, disturbi del sonno, nervosismo, nausea, sintomi cardiovascolari. L’abuso di energy drink può essere poi un campanello d’allarme di ulteriori difficoltà o comportamenti a rischio dei ragazzi, per cui i genitori dovrebbe esserne consapevoli e “vigilare”. Infine, sarebbe opportuno che i produttori di energy drink segnalassero in etichetta in modo chiaro i contenuti in caffeina, così che i consumatori possano bere in modo moderato e responsabile». «L’indagine mostra che l’ampio uso degli energy drink non è motivato dall’intenzione di introdurre grandi quantità di caffeina, perciò sarebbe opportuno spiegare ai ragazzi che cosa contengono queste bevande e quali effetti possano avere. Gli energy drink sono sicuri, ma devono essere bevuti con moderazione perché in alcuni casi potrebbero contenere più caffeina della quantità raccomandata per un giovanissimo: i ragazzi devono perciò esserne informati, così che possano essere consapevoli della caffeina introdotta ogni giorno attraverso questa e altre fonti». (Salute, Corriere)