Anno III – Numero 451 AVVISO Ordine He voglia ‘e mettere rum, chi nasce strunz’ nun po’ addivintà babbà (Impossibile cambiare le persone non affidabili) Notizie in Rilievo L'ABBRONZATURA? DÀ DIPENDENZA COME UNA DROGA Scienza e Salute Prevenzione e Salute 4. estate: 10 regole per partire col piede giusto 5. Cinquanta sfumature di pupù. Il colore delle feci ti dice come stai 6. Le dieci regole per prevenire il melanoma 7. Estate: rischio dermatiti e irritazioni Proverbio di oggi…….. 1. Nasce l’Unione dei Farmacisti Cattolici – sez. Napoli 2. La dipendenza dal sesso è simile a quella da stupefacenti 3. L'abbronzatura? Dà dipendenza come una droga Lunedì 14 Luglio 2014, S. Camillo de Lellis Alimenti e Salute 8. Cioccolato fondente rende più veloci 9. La cronodieta: non è importante solo cosa e quanto si mangia, ma quando L'esposizione ai raggi UV stimola la produzione di endorfine, sostanze dall'effetto oppiaceo: ecco perché, nonostante i rischi per la pelle, continuiamo ad esporci al Sole come lucertole. Nonostante gli avvertimenti degli esperti sui danni del Sole all'epidermide, in molti ci ostiniamo a rosolarci sulle spiagge, in cerca dell'abbronzatura perfetta. All'origine di questa spasmodica ricerca di raggi UV potrebbe esserci un meccanismo di dipendenza simile a quello provocato da alcune droghe. L'esposizione cronica agli ultravioletti stimola nel nostro corpo il rilascio di beta-endorfine, gli ormoni del benessere: sarebbe proprio questo meccanismo chimico di assuefazione che rende difficile regolare la nostra esposizione ai raggi solari. (Focus) LA DIPENDENZA DAL SESSO È SIMILE A QUELLA DA STUPEFACENTI Nel cervello dei pazienti il porno produce lo stesso effetto riscontrato in quello dei tossici alla vista della droga I meccanismi cerebrali scatenati dalla dipendenza dal sesso sono analoghi a quelli che si attivano nelle tossicodipendenze. In un paziente, la reazione a stimoli sessuali come quelli della pornografia può ricalcare quella di un tossicodipendente alla vista della droga. Queste persone possono essere ossessionate dal sesso al punto da non poter fare a meno di pensarci e di desiderare di fare attività sessuale in ogni momento della giornata. (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 451 ESTATE: 10 REGOLE PER PARTIRE COL PIEDE GIUSTO D’estate la «prova costume» non è l’unica sfida da affrontare: le temperature più alte, l’aumento dell’umidità e l’intensa radiazione solare possono mettere a dura prova l’organismo, minacciando il benessere fisico. L’Associazione italiana dei gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri (AIGO) ha stilato un decalogo con le buone regole da mettere in atto nella stagione calda, partendo dalla tavola. «È fondamentale alimentarsi in maniera adeguata per ridurre al minimo i disagi del nostro organismo e favorire una corretta digestione - spiega A. Blzano, presidente AIGO -. Il corpo, non dovendo contrastare il freddo, necessita di minori calorie, mentre per l’aumentata perdita di liquidi ha bisogno di maggior quantità di sali minerali e acqua». Ecco, le dieci regole per un’estate in salute. 1) Ridurre i cibi ad alto contenuto calorico : grassi, zuccheri, carni rosse. È bene evitare lardo, strutto, burro e margarina, i dolciumi in genere e in particolare quelli con le creme; per i gelati meglio scegliere i gusti alla frutta; tra le carni bianche meglio il coniglio. «Le calorie vanno ridotte perché, per mantenere la temperatura corporea costante, ne occorrono meno rispetto a quanto necessario col freddo invernale. Il surplus calorico non verrebbe smaltito, a meno di un proporzionale incremento di attività fisica». 2) Privilegiare gli alimenti con maggiore contenuto di sali minerali: verdure (di tutti i tipi) e frutta fresca di stagione. Le comuni verdure che compriamo al mercato sono tutte indicate: nessuna è nociva all’intestino o al fegato. È utile anche utilizzare legumi (ricchi di proteine vegetali), come i fagioli freschi 3) Cucinare in maniera adatta alla stagione è importante : meglio evitare cotture elaborate con panna o burro e le fritture. «La cottura elaborata richiede uso di grassi che si modificano con le alte temperature e sono perciò molto meno digeribili. Inoltre, queste preparazioni complesse richiedono spesso l’uso di vino o superalcolici, ancorché in minima quantità» 4) Privilegiare cibi crudi, come insalate miste. Le verdure fresche devono essere sempre lavate molto bene, mentre è bene evitare carne e pesce crudi per il rischio di contaminazione batterica, ancora più frequente con il caldo 5) Evitare cibi congelati o surgelati qualora sulla loro conservazione si avessero delle incertezze: anche in questo caso la contaminazione batterica è in agguato. «È difficile distinguere i cibi non correttamente trattati nella catena del freddo. In estate le alte temperature surriscaldano più facilmente gli ambienti dove frigoriferi e surgelatori conservano gli alimenti: le macchine possono andare in tilt con sospensioni di erogazione di freddo. Consiglio quindi di acquistare prodotti più vicini alla data di confezionamento e privilegiare la grande distribuzione che di certo ha smerci più elevati con conseguente minor sosta dei prodotti in magazzino. Non dimenticare infine di utilizzare le borse termiche per trasportare i surgelati così da non interrompere la catena del freddo». 6) Preferire il pesce alla carne: è molto più digeribile, soprattutto se lesso o alla brace. Ci si può concedere anche qualche «peccato di gola»: vanno bene tutti i tipi di pesce, compresi i crostacei 7) Limitare il consumo di succhi di frutta di produzione industriale e bevande gassate: contengono quasi tutti additivi per la conservazione, talvolta coloranti e soprattutto una gran quantità di zucche 9) È fondamentale bere almeno 1,5 litri d’acqua al giorno: non contiene calorie ed è l’unico vero rimedio alla sete 8) Bisogna fare attenzione anche ai frullati: anche se di frutta, contengono abbondanti quantità di zuccheri e una grandissima quantità di aria. Meglio le spremute di frutta, di qualsiasi tipo 10) Al contrario, vanno messi al bando alcolici e superalcolici in genere: sono ipercalorici e aumentano il senso di calore e la sudorazione PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 451 PREVENZIONE E SALUTE CINQUANTA SFUMATURE DI PUPÙ IL COLORE DELLE FECI TI DICE COME STAI Possono svelare la presenza di problemi di salute anche gravi La guida ai colori della pupù può aiutare a capire molto riguardo al proprio stato di salute. Prima di tirare lo sciacquone, voltarsi e dare uno sguardo ai propri escrementi può apparire disgustoso. Eppure, saper "leggere" ciò che l'organismo espelle può salvare la vita. Le feci possono assumere diverse colorazioni, alcune possono indicare seri problemi. Verde - Gli escrementi di colore verde possono essere causati da molte cose, spesso suggeriscono che il cibo è stato digerito troppo rapidamente ma può essere conseguenza dell'assunzione di molti vegetali o altro cibo di colore verde. Può indicare sensibilità all'olio di anice o costituire un effetto collaterale dell'assunzione di supplementi di ferro. Bianca - La pupù bianca è causata da una carenza di bile che può risultare da un blocco del dotto biliare. Può essere causata da un calcolo. Gialla - Le feci gialle spesso odorano di uova marce. Ciò accade quando c'è molto grasso nella pupù che non è stato metabolizzato. Può essere sintomo di celiachia, chiunque abbia escrementi di questo colore deve fare una visita dal suo medico curante. Nera - Molti fattori possono far sì che la pupù possa essere nera. Nel migliore dei casi la colpa è di troppa liquirizia o birra scura oppure è un effetto dell'assunzione di un supplemento di ferro. Comunque, le feci nere possono essere segno di qualcosa di sinistro. Può suggerire un'emorragia nella parte superiore del tratto gastrointestinale e ciò può essere causato da un'ulcera o un tumore. Se il colore nero è sintomo di una perdita di sangue, le feci sembrano catrame e odorano di marcio. Un altro possibile segnale di problemi di salute può essere il colore rosso acceso. Altri colori - Produrre pupù rossa è abbastanza comune e può essere dovuto al consumo di barbabietole, pomodori e mirtilli rossi. Ma può indicare anche una perdita di sangue nella parte inferiore del tratto intestinale o emorroidi. Per quanto possa sembrare difficile da credere, ci sono persone che producono feci dal colore argenteo. Sfortunatamente, è segno di una cattiva salute intestinale. Può indicare un blocco del dotto biliare o una perdita di sangue nella parte superiore dell'intestino. Ciò accade perché quando la pupù bianca, causata da una carenza di bile, si mischia col sangue diventa color argento. Quindi, se le feci assumono questa tinta è meglio andare subito in ospedale. (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 451 PREVENZIONE E SALUTE LE DIECI REGOLE PER PREVENIRE IL MELANOMA Pochi e semplici consigli per prendersi cura della propria pelle Se da un lato l’esplorazione regolare della propria pelle permette di intercettare il melanoma ai primi stadi di sviluppo, tenere comportamenti corretti è la prima regola per evitare l’insorgenza di questo insidioso tumore. Ecco 10 semplici regole: 1. Non esporsi mai alla luce del sole nelle ore più calde della giornata 2. Attenzione anche in inverno sulla neve. Non sottovalutare l’effetto specchio 3. Quando ci si espone al sole bisogna sempre proteggere la propria pelle attraverso l’utilizzo di creme solari 4. Utilizzare sempre la massima protezione nei bambini. Alcuni studi sembrano indicare che le frequenti scottature da piccoli siano un fattore predisponente il melanoma 5. Attenzione agli occhi. Per i soggetti più sensibili sono particolarmente consigliati gli occhiali da sole 6. Attenzione all’uso di cosmetici. Quando ci si espone al sole potrebbero in alcuni casi amplificare l’effetto delle radiazioni 7. Se ci si è scottati, evitare di prendere nuovamente il sole nella zona arrossata 8. Prenditi dieci minuti. Esamina regolarmente la tua pelle 9. Fai attenzione alle lampade UV 10. La pelle ha bisogno di nutrimento. Cibi ricchi di betacarotene aiutano a proteggere la pelle dai danni delle radiazioni solari ESTATE: RISCHIO DERMATITI E IRRITAZIONI Frequentando spesso la piscina si rischiano piccoli inconvenienti: ecco come prevenirli La piscina, alternativa al mare nelle calde giornate d'estate, nasconde rischi invisibili. "Quello di prendersi una dermatite, ovvero un'infiammazione della pelle causata da muffe, batteri e virus", spiega l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori. "Le superfici perimetrali e l'acqua della piscina possono provocare qualche problema dovuto alla scarsa igiene. L'acqua - suggeriscono - contiene microrganismi che si nutrono delle varie sostanze organiche in essa contenuti, per questo è filtrata e disinfettata con il cloro, che elimina il problema". Ma funghi e virus "sono in agguato e per evitare le verruche, anche dolorose, le vesciche e irritazioni varie, è obbligatorio l'uso di sandali. Una doccia iniziale - suggeriscono - e una dopo il bagno è buona misura igienica. Per sé e per gli altri". "Ma - avvertono gli esperti - il cloro a sua volta può provocare l'irritazione del naso, delle orecchie e degli occhi. Per questo motivo, chi fa uso frequente e prolungato della piscina è bene che usi occhiali, tappi per le orecchie e pinzette per il naso. Contrariamente a quanto si crede un forte odore di cloro non è un buon indicatore della mancanza di inquinamento dell'acqua di piscina. Il motivo è dovuto al fatto che il cloro si lega alle sostanze organiche presenti nell'acqua stessa e da questi composti emana il caratteristico odore". Quindi tanto più si sente l'odore di cloro" tanto meno occorre immergersi". Occhio infine alla quantità di persone presenti nella vasca: "Più sono numerose, meno e' opportuno fare il bagno". (AdnKronos Salute) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 451 ALIMENTI E SALUTE LA CRONODIETA: NON È IMPORTANTE SOLO COSA E QUANTO SI MANGIA, MA QUANDO Diverse ricerche sottolineano l’importanza della suddivisione dei pasti durante la giornata. Nessun divieto, però: l’importante è essere equilibrati Cosa e quanto mangiamo è alla base della dieta equilibrata e delle implicazioni per la salute. Ma anche il momento della giornata in cui consumiamo i pasti, in realtà, potrebbe avere la sua rilevanza. È questo il concetto alla base della “cronodieta”: oltre alla quantità e alla qualità degli alimenti, andrebbero considerati anche gli orari in cui ci si siede a tavola. A CHE ORA? - La dieta che guarda con attenzione alla cadenza dei pasti è stata rimessa al centro del dibattito dopo la pubblicazione di diversi studi scientifici. Nelle scorse settimane si è molto parlato del numero dei pasti consumati dai diabetici di tipo II e dei possibili benefici che gli stessi trarrebbero da una dieta meno frazionata. Alcuni riscontri, però, riguardano anche la popolazione sana. Su un campione di 420 individui divisi in due gruppi, infatti, si è visto come, somministrando diete mediterranee ipocaloriche simili, gli effetti - miglioramenti del profilo metabolico e della composizione corporea - variassero a seconda del momento della giornata in cui si consumavano i pasti. «L’energia giornaliera andrebbe ripartita in due pasti principali distanziati nel tempo - spiega Andrea Ghiselli, medico nutrizionista e dirigente di ricerca del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut) -. Ma le raccomandazioni non devono diventare dei divieti: ciò che conta è non sovraccaricare l’organismo con troppe calorie». CRONODIETA - La scelta dei momenti in cui mangiare è condizionata anche dalla variazione dei livelli di diversi ormoni coinvolti nei processi metabolici: insulina, glucagone, cortisolo, Gh (ormone della crescita). Senza dimenticare le oscillazioni di grelina e leptina, che aumentano in condizioni di digiuno o sazietà. Oggi si sa che il cortisolo e l’ormone della crescita svolgono funzioni opposte a quelle dell’insulina: ovvero innalzano la concentrazione di zuccheri nel sangue. Motivo per cui il consiglio è «di non consumare pasti troppo abbondanti, soprattutto in grassi, a tarda sera - afferma G. Riccardi, dir. dell’unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo al policlinico Federico II di Napoli -. Il consiglio vale come prevenzione per il diabete, ma è chiaro anche che l’energia in eccesso acquisita prima di andare a letto non potrà essere bruciata e sarà accumulata sotto forma di grasso corporeo». Quando si consuma un pasto ricco di grassi a cena, inoltre, capita spesso di svegliarsi l’indomani mattina con poca fame. Colpa dei corpi chetonici derivanti dagli acidi grassi, il cui effetto anoressizzante - una volta in circolo nel sangue - è ormai comprovato. La conseguenza è che spesso si salta la colazione: nulla di più sbagliato, secondo gli esperti. CARBOIDRATI A CENA: PERCHE' NO? - Molti li bandiscono, soprattutto tra gli sportivi: con la convinzione discutibile che favoriscano l’aumento di peso. Ma il consumo di carboidrati a cena, in realtà, andrebbe riabilitato. Male di sicuro non fanno, per chi pensa che una pizza possa compromettere la linea. Ma, ed è questa una novità emersa dagli studi degli ultimi anni, «un sano piatto di pasta, mangiato di sera, può favorire miglioramenti nella perdita di peso», prosegue Ghiselli. La conferma è arrivata lo scorso anno da una ricerca che ha confermato come la concentrazione dei carboidrati nel pasto serale comporterebbe variazioni importanti nelle curve degli ormoni. Migliorerebbero anche il peso, la circonferenza addominale e la quantità di grasso corporeo. (Fondazione Umberto Veronesi)