Anno III – Numero 453 AVVISO Ordine 1. Nasce l’Unione dei Farmacisti Cattolici – sez. Napoli Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Coronarie senza coronografia: al via la nuova tecnica 3. Google e Novartis insieme per lenti a contatto intelligenti 4. Riduzione espressioni facciali segno di problemi cuore e polmoni Prevenzione e Salute 5. Menopausa, arrivano nuove linee guida semplificate 6. Per dormire bene di notte fate il pieno di luce del sole 7. Ortaggi e frutta biologici: hanno più sostanze antiossidanti 8. Bambini d’estate, come evitare il rischio di disidratazione? Domande e Risposte 9. L'alitosi può essere collegata alla sinusite? Mercoledì 16 Luglio 2014, S. Nostra Signora del Monte Carmelo, Elvira, Carmen Proverbio di oggi…….. Scartann scartann dinto ‘o scarto si fernuto (A furia di scartare sei finito tra gli scartati) GOOGLE E NOVARTIS INSIEME PER LENTI A CONTATTO INTELLIGENTI Google ha raggiunto un accordo con Novartis per sviluppare una lente a contatto "intelligente" in grado di aiutare i diabetici a monitorare i livelli di zucchero nel sangue. La lente analizzerà costantemente il livello di glucosio nel fluido lacrimale e così rileverà le informazioni trasferendole ad un dispositivo mobile. Inoltre, la lente incorpora tra i due strati di materiale morbido un piccolo chip wireless e un sensore di glucosio. Oltre a monitorare la glicemia, la lente intelligente aiuterà le persone che hanno bisogno di occhiali per la lettura, ripristinando l'autofocus dell'occhio. "Il nostro sogno è quello di usare l'ultima tecnologia nella miniaturizzazione dell'elettronica per contribuire a migliorare la qualità della vita di milioni di persone", dice il co-fondatore di Google. (Agi) L'alitosi può essere collegata alla sinusite? Domanda: sono in cura da due mesi con il Avamyl spray per il naso, a causa di sinusite etmoidale, cisti mascellare, ipertrofia dei turbinati e setto nasale deviato riscontrati da tac Ho da un anno una forte alitosi e sinusite che non dà sintomi. So che la sinusite essendo cronica probabilmente non passerà e sarò costretto ad andare avanti a tentativi ma vorrei sapere se per quanto riguarda l'alitosi almeno quest'ultima possa cessare. Risposta: Ritengo che l'alitosi debba essere tenuta distinta dai suoi problemi rinosinusali. Per questi ultimi faccia riferimento al suo Otorinolaringoiatra, anche per eventuali ulteriori provvedimenti (chirurgici), se del caso. Relativamente all'alitosi ne parli con il suo Dentista ed eventualmente con un Medico internista. (OK, Salute) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: ordinefa@tin.it; info@ordinefarmacistinapoli.it SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 453 SCIENZA E SALUTE RIDUZIONE ESPRESSIONI FACCIALI SEGNO DI PROBLEMI CUORE E POLMONI I pazienti con gravi patologie cardiache e polmonari potrebbero non riuscire ad assumere tutte le normali espressioni facciali, in particolare la capacità di esprime sorpresa in risposta a stimoli emotivi. Questa scoperta potrebbe essere usata per aiutare i medici del pronto soccorso a decidere a chi dare la priorità e valutare chi ha davvero bisogno di test costosi e invasivi. STUDIO: I pazienti sono stati invitati a visualizzare su un computer portatile tre brevi segnali visivi, progettati per evocare una risposta emotiva. La webcam del computer ha registrato le espressioni facciali dei pazienti in risposta a ciascuno di questi segnali, che comprendevano una vignetta umoristica, il primo piano di un volto sorpreso una foto di qualcuno in lacrime. RISULTATI: Queste registrazioni sono state poi analizzate, utilizzando il Facial Action Coding System, che misura i cambiamenti nell'attività dei muscoli facciali quando si sorride, si è accigliati o sorpresi. I pazienti sono stati poi sottoposti a test in grado di verificare la presenza di gravi malattie cardiache o polmonari, tra cui infarto, embolia polmonare, polmonite, ecc. I pazienti sono stati in seguito monitorati per 14 giorni. Durante questo periodo, otto pazienti (16%) hanno sviluppato gravi malattie cardiache o polmonari. L'analisi delle registrazioni ha mostrato che i pazienti con dolore toracico e mancanza di respiro, causata da un problema al cuore o ai polmoni, avevano una gamma significativamente più ristretta di espressioni facciali in risposta a stimoli visivi rispetto a quelli che non hanno avuto questi problemi di salute. In particolare chi è stato trovato con problemi cardiaci o polmonari ha avuto anche più difficoltà a esprimere sorpresa. (Agi) MENOPAUSA, ARRIVANO NUOVE LINEE GUIDA SEMPLIFICATE Basate su diagrammi di flusso, rendono più semplici diagnosi e gestione dei sintomi Diagnosticare e gestire la menopausa non è un'impresa semplice. Questa delicata fase può essere vissuta in modo molto differente da donne diverse e proprio per questo riconoscerla e trattarla adeguatamente può diventare una vera e propria sfida per il medico. Per ridurre questo problema i ricercatori della Monash University di Melbourne hanno elaborato un nuovo strumento disponibile gratuitamente online: una serie di diagrammi di flusso che permettono, attraverso semplici domande e una visita medica, di riconoscere la menopausa e soppesare rischi e benefici di un eventuale trattamento ormonale. (Salute, Sole 24ore) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 453 PREVENZIONE E SALUTE PER DORMIRE BENE di NOTTE FATE il PIENO di LUCE DEL SOLE Il potere benefico della vitamina D cambia anche la qualità del sonno. Lo dice una ricerca americana pubblicata su «Sleep» Al lavoro la posizione della scrivania è importante: non solo per vedere bene ed essere comodi davanti al pc, ma anche per il nostro sonno. Lo dice una ricerca che ha pensato di osservare abitudini ed esposizione alla luce solare di un gruppo di impiegati e ha poi concluso come chi ha la fortuna di passare molte ore del giorno alla luce naturale, riesca poi a migliorare il proprio sonno e dunque a riposare tranquillo nelle ore notturne. È la luce accumulata in giornata che di notte aiuta a riposare bene. Grazie ancora una volta all’apporto benefico della vitamina D di cui il sole è portatore, motivo per cui già da neonati veniamo esposti alla luce solare e in alcuni casi viene consigliato di integrare la nostra dieta proprio con questa vitamina. Impiegati alla finestra: Lo studio ha analizzato il sonno di un gruppo di impiegati per diverse notti, sottoponendoli alla rilevazione della sua qualità grazie a un actigrafo (strumento per misurare il sonno) e all’applicazione di una scala di valutazione nota come il Pittsburgh Sleep Quality Index. I lavoratori, addetti a mansioni di ufficio, erano in tutto 49: 27 posizionati in scrivanie illuminate con luce artificiale, gli altri 22 invece con a disposizione una finestra da cui far entrare i raggi del sole e in generale la luce naturale del giorno. Tanta luce, tanto sonno: A fine analisi, i ricercatori hanno scoperto come il gruppo di lavoratori alla finestra dormisse in media 46 minuti di più a notte e vantasse una qualità del sonno maggiore. Non è il solo particolare rilevato: lo stesso gruppo si mostrava anche più attivo fisicamente e più propenso allo sport, e si definiva mediamente più felice, grazie a un vantaggio del 173 % della quantità di luce naturale ricevuta nel corso delle ore lavorative rispetto ai colleghi. Genericamente, nei questionari compilati da chi invece lavora senza finestra si evince la sensazione di un minor vigore fisico durante il giorno e una scarsa qualità del sonno. La stessa ricerca però sottolinea come la luce migliore e qualitativamente più intensa per ricaricarsi e riposare meglio sia quella delle prime ore del giorno: motivo per cui, visto che spesso è impossibile scegliere la postazione di lavoro e molte categorie sono costrette a operare con luci artificiali, i ricercatori consigliano di sfruttare le ore libere per fare veri e propri “bagni di sole”, magari proprio prima di entrare al lavoro. (Salute, Corriere) ORTAGGI E FRUTTA BIOLOGICI CONTENGONO PIÙ SOSTANZE ANTIOSSIDANTI Oltre a una minore presenza di sostanze tossiche, i cibi coltivati nel rispetto dell'ambiente hanno migliori qualità nutritive Frutta, verdura e cereali biologici contengono livelli più elevati di sostanze antiossidanti, spesso associate a un minore rischio di tumori e altre malattie. In media i prodotti biologici contengono il 17% in più di antiossidanti e, per alcune classi, la percentuale è ancora superiore. I flavanoni, per es., tipici degli agrumi, hanno mostrato un livello del 69% più alto, mentre le antocianine, presenti anche nel vino rosso, un aumento del 51%. Meno metalli pesanti - L'analisi, inoltre, ha trovato che i residui di pesticidi sono un quarto rispetto a frutta e verdura coltivata tradizionalmente. (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 453 PREVENZIONE E SALUTE BAMBINI D’ESTATE, COME EVITARE IL RISCHIO DI DISIDRATAZIONE? Bambini e acqua (da bere), un rapporto non sempre facile. Perché i piccoli spesso la “sete” non la sentono, o perché i genitori non si pongono troppo il problema. Ma è soprattutto d’estate che i bambini rischiano di disidratarsi. Un dato preoccupante è arrivato qualche giorno fa dall’Inghilterra: nel solo biennio 2012-13 sono stati ricoverati più di 12mila minori per mancanza di liquidi, con una media di 32 al giorno. E spesso la disidratazione si associa ad altri problemi di salute. Dunque, serve la massima attenzione ed è importante insegnare ai bambini a riconoscere lo stimolo della sete e l’importanza del bere. Se possibile, privilegiando sempre l’acqua e senza eccedere con le bevande zuccherate. «I bambini hanno bisogno di più acqua rispetto agli adulti in relazione al peso corporeo e i loro corpi non riconoscono sempre i segni di disidratazione. Come per gli anziani, il meccanismo della sete dei più piccoli non è sempre affidabile. E, a seconda dell’età, i bambini hanno bisogno di consumare 6-8 bicchieri di acqua per rimanere perfettamente idratati». La disidratazione può essere causata da eccessiva sudorazione, vomito o diarrea. I sintomi più comuni sono : aumento della frequenza cardiaca, ridotta capacità di regolare la temperatura corporea, mal di testa e nausea. «L’acqua è la principale componente dell’organismo umano, distribuita sia a livello intracellulare che extracellulare, con percentuali che variano non solo in relazione alla composizione corporea, ma anche con l’età del soggetto – spiega Gianvincenzo Zuccotti, professore di Pediatria all’Univ. di Milano e direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Ospedale “Luigi Sacco” -. È ormai condiviso dalle società scientifiche come mantenere l’omeostasi idrica sia fondamentale per mantenere uno stato ottimale di salute». Dunque, ecco i numeri. «Nei lattanti di età inferiore a 1 anno l’apporto idrico consigliato è pari a 900 ml, tale apporto cresce progressivamente con l’aumentare dell’età del soggetto fino a un massimo di 2,5 litri nel maschio in età adolescenziale. Il bambino, rispetto all’adulto, ha un rischio maggiore di disidratazione per una maggiore percentuale di acqua corporea e per un maggiore ricambio dell’acqua corporea stessa. Inoltre condizioni patologiche quali malattie febbrili e gastroenteriti, particolarmente frequenti nell’infanzia, contribuiscono ad aumentare il rischio di disidratazione in questa particolare età della vita. Basti pensare alla quantità di liquidi che si può arrivare a perdere in corso di gastroenterite acuta (>200 ml/kg/die con le feci) e come la febbre accentui la perdita idrica insensibile di circa 7 ml/kg/die per ogni grado sopra i 37°C. Inoltre, non dimentichiamo che durante l’attività sportiva, tramite la sudorazione, si ha una perdita di liquidi che deve essere prontamente integrata per mantenere l’omeostasi idrica dell’organismo». Come mantenere uno stato ottimale di idratazione nel bambino? «In uno stato di benessere l’acqua è la miglior bevanda da proporre ai nostri bambini. Deve essere proposta spesso durante la giornata, e senza aspettare che ne venga verbalizzata la richiesta. I soft drink non devono essere considerati sostitutivi dell’acqua e, seppur il loro utilizzo sia ormai molto frequente, ritengo utile sottolineare come l’utilizzo abituale di queste bevande debba essere scoraggiato». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 453 Come integrare le perdite di liquidi nel bambino? «In corso di gastroenterite è fondamentale l’assunzione di soluzione reidratanti orali. Tali soluzioni hanno il vantaggio poter essere utilizzate in tutte le età pediatriche e di essere di facile somministrazione. Sono assolutamente da evitare le soluzioni fatte in casa a base di zucchero e frutta, soprattutto per la mancanza di un adeguato apporto di sodio. Seguire queste semplici regole evita al bambino di trovarsi in situazione di disidratazione grave tale da ricorrere all’ospedalizzazione per reintegrare le perdite idriche ed elettrolitiche, evitando stress da ospedalizzazioni al bambino stesso e alla sua famiglia». Il Ministero della Salute ha messo a punto un decalogo contro l’afa e il rischio di disidratazione, ricordando che «in condizioni di caldo estremo le fasce di popolazione più colpite sono quelle che vivono nelle grandi città, in zone con poco riparo all’ombra, in abitazioni surriscaldate e con scarsa ventilazione». Ecco dunque le dieci buone regole, valide in particolare per i soggetti più fragili (persone anziane, con problemi di salute, che assumono farmaci, neonati e bambini molto piccoli): 1) Uscire di casa nelle ore meno calde della giornata, evitando la fascia 11-18, e in ogni caso proteggersi con un cappello di colore chiaro, occhiali da sole, creme solari ad alto fattore protettivo. 2) Indossare un abbigliamento adeguato e leggero, sia in casa che all’aperto: abiti non aderenti, preferibilmente di fibre naturali. 3) Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro e schermare le finestre esposte al sole utilizzando tapparelle, persiane, tende. Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata. Se si utilizza l’aria condizionata, regolare la temperatura tra i 24 e i 26 gradi. 4) Ridurre la temperatura corporea, fare bagni e docce con acqua tiepida. Bagnarsi con acqua fresca. 5) Ridurre il livello di attività fisica, evitando di praticare sport all’aperto o fare lavori pesanti . 6) Bere con regolarità, almeno 2 litri di acqua al giorno, evitando alcolici e limitando le bevande gassate o troppo fredde. Mangiare cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (frutta e verdura). 7) Se si entra in un’auto parcheggiata al sole, prima di salire aprire gli sportelli, poi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. 8) Conservare correttamente i farmaci, leggendo le indicazioni riportate sulle confezioni . Conservare in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°. 9) Adottare precauzioni particolari in caso di persone a rischio: anziani, con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete) e che assumono farmaci. 10) Prestare attenzione a familiari o vicini di casa anziani, specialmente se vivono da soli. (Corriere) CORONARIE SENZA CORONOGRAFIA: AL VIA LA NUOVA TECNICA Una nuova tecnologia, utilizzando i dati di una normale Tac, permette di studiare le coronarie senza coronarografia. Il software, introdotto nella pratica clinica del Centro Cardiologico Monzino, misura la “fractional flow reserve” (FFR), il parametro che valuta la gravità dei restringimenti coronarici, solitamente rilevata durante la coronarografia, la nota procedura invasiva che permette di visualizzare l’interno delle coronarie tramite un catetere inserito in un’arteria periferica fino al raggiungimento del cuore. “La nuova tecnologia FFR-CT potrebbe davvero cambiare il paradigma diagnostico della cardiopatia ischemica. L’evidente vantaggio è di poter valutare con una sola indagine sia l’anatomia dei vasi del cuore sia il significato funzionale degli eventuali restringimenti riscontrati, con un’esposizione di radiazioni molto contenuta per il paziente”. Fino ad oggi, la Tac era in grado di individuare solo la presenza di eventuali restringimenti coronarici, ma non di stimarne la gravità: a questo scopo erano necessari test funzionali definiti “di secondo livello” come, ad es ., la scintigrafia miocardica o la risonanza magnetica cardiaca da stress, oppure la coronarografia. (Sani e Belli)