Anno I – Numero 65 Venerdì 30 Novembre 2012, S. Andrea Apostolo AVVISO RIEPILOGO CONCORSI PUBBLICATI Giuramento di Galeno e Festa di Natale: -Sabato 15 Dicembre 2012 - Concorso Straordinario: Chiarimenti sul sito Notizie in Rilievo • Chimica e Salute 1. Pesticidi nel cibo, ecco la situazione Scienza e salute 2. Arriva la prima pelle artificiale Stili di vita e Salute 3. Sonno e obesità, per dimagrire bisogna dormire di più Farmaci e Salute 4. Antidolorifici per il mal di testa Alimentazione e Salute 5. Cioccolato e lupini contro ipertensione e diabete REGIONE N. SEDI a CONCORSO SCADENZA Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte TOTALE 89 278 224 343 131 147 1212 30 Novembre 2012 13 Dicembre 2012 16 Dicembre 2012 19 Dicembre 2012 21 Dicembre 2012 22 Dicembre 2012 Si informano i Colleghi che sulla Home page del sito del Nostro Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it sono pubblicate le slides esplicative sul Concorso Straordinario: VALUTAZIONE DEL PUNTEGGIO (1° Parte) Modalità di Presentazione della Domanda di Partecipazione (2° Parte) 15 Dicembre 2012: Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO e FESTA di NATALE con Enzo TOSCANO Sabato 15 Dicembre 2012, ore 20.30, (Stazione Marittima – Sala Galatea) incontreremo la Categoria per PARTECIPARE TUTTI INSIEME al Giuramento di Galeno e per Augurarci un Buon Natale e un Sereno Nuovo Anno. Nel corso della serata sarà offerto un buffet di Natale e un intrattenimento musicale by Enzo TOSCANO VI ASPETTIAMO TUTTI. NON È NECESSARIO INVITO. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 65 CHIMICA E SALUTE PESTICIDI NEL CIBO, ECCO LA SITUAZIONE La fotografia di Legambiente sui rischi legati ai residui di fitofarmaci negli alimenti I pesticidi nei cibi fanno paura. Il timore di mangiare, con quello che portiamo in tavola ogni giorno, anche residui di fitofarmaci tossici per l'organismo, è uno degli spauracchi che ciascuno di noi - chi più, chi meno - ha ben presente. Ma è un timore fondato? Quanto, di quello che mangiamo tutti i giorni, è effettivamente contaminato dai pesticidi? Per rispondere a questa domanda, Legambiente realizza ogni anno "Pesticidi nel piatto", un rapporto sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e uffici pubblici regionali competenti). Ecco i risultati dell'edizione 2012. UNA DOPPIA LETTURA: Campioni fuorilegge fermi allo 0,6%; stabili i contaminati da un solo residuo (18,3%), mentre calano di circa un punto percentuale i campioni contaminati da più residui contemporaneamente, portandosi al 17,1% (18,5% nel 2011). Il risultato complessivo di Pesticidi nel piatto 2012, a una prima lettura, offre un quadro abbastanza rassicurante e in linea con il trend degli ultimi anni che vede diminuire, seppur lentamente, l'uso delle molecole chimiche per la produzione agroalimentare. Purtroppo però, insieme all'aumento in percentuale dei campioni in regola, aumenta pure - in molti casi - il numero delle diverse sostanze chimiche presenti contemporaneamente su uno stesso campione, per il quale le analisi di ogni molecola presa singolarmente hanno stabilito la regolarità. IL DATO PREOCCUPANTE: "Una lettura più attenta dei risultati delle analisi condotte dai laboratori regionali ed elaborati da Legambiente mostra una situazione tutt'altro che rassicurante, con numerosi casi di prodotti ortofrutticoli e derivati contaminati da 7, 8 e addirittura 9 principi attivi differenti, in un composto che nessuno ha mai studiato e analizzato e che potenzialmente potrebbe essere molto dannoso per la salute dei consumatori e per l'ambiente". PIÙ RESIDUI SU UN SOLO PRODOTTO: Sul tema del multi residuo è intervenuto il Sen.Francesco Ferrante che ha proposto in merito un disegno di legge depositato in Senato ormai tre anni fa. LAB. PROVINCIA BOLZANO: ha rilevato fino a 8 diverse sostanze chimiche in due campioni di vino (contaminato dal multi residuo nel 60% dei casi), e addirittura 9 diverse molecole in 3 campioni di uva. Pesante anche la situazione del frutto sano per antonomasia: la mela, contaminata da più residui nell'65% dei casi ( 4 e 6 diverse sostanze contemporaneamente). LAB. FRIULI VENEZIA GIULIA: troviamo le mele (nell'83,3% dei casi) e il vino (96%) tra i prodotti maggiormente contaminati da multi residuo. LAB. PIEMONTE: in un campione di arance sono stati rintracciati fino a 5 residui chimici, 4 in un campione di finocchi e 6 in uno di fragole e uno di uva. LAB. EMILIA ROMAGNA: numerose le irregolarità registrate su tantissimi prodotti dei quali però non fornisce la provenienza (italiana o estera), relative a pere, pesche, fragole, ciliegie, prugne, susine e melagrane, mentre più di 5 sostanze diverse sono state riscontrate in campioni di albicocche e ciliegie. LAB. CALABRIA: hanno riscontrato la presenza di sostanze chimiche fuorilegge per limiti superiori al consentito in un campione di peperoncino e in uno di pesche. (Arpa) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 65 SCIENZA E SALUTE USA. ARRIVA LA PRIMA PELLE ARTIFICIALE CAPACE DI GUARIRE DA UN TAGLIO A metà tra il metallo e la plastica, il nuovo tessuto sintetico è sensibile alla pressione ed è capace di rigenerarsi da solo. Ovvero, può emulare la sensazione tattile e ‘guarire’ da una ferita, proprio come la pelle normale. L’unica cosa che manca perché sia identico al derma è la sua elasticità. Ma il materiale fa già scalpore per le sue proprietà. Se c’è qualcuno che conosce tutte le proprietà straordinarie della pelle umana, quelli sono sicuramente gli scienziati che negli ultimi anni hanno tentato di farne una copia sintetica. E che sembrano oggi essere vicini all’obiettivo. Si tratta di un team della Stanford University, che stanno da anni cercando di riprodurre un tessuto sensibile, capace di inviare informazioni su pressione e temperatura e capace di autoripararsi, e creare una barriera che lo preservi dall’ambiente circostante. In uno studio su Nature Nanotechnology gli scienziati hanno per ora dimostrato di aver prodotto un materiale capace di percepire leggere variazioni di pressione e soprattutto di curarsi da solo in caso di danno o taglio. Che però per ora è troppo poco flessibile per assomigliare alla vera pelle. Erano diversi i problemi che avevano i tessuti prodotti fino ad oggi: alcuni di questi necessitavano di alte temperature per innescare il meccanismo di riparazione, altri potevano farlo a temperatura ambiente ma dopo averlo fatto una volta cambiavano struttura meccanica o chimica e non potevano più autocurarsi. Ma soprattutto, nessuno dei materiali ottenuti era capace di condurre elettricità, che invece è una proprietà cruciale per avere una buona “pelle sintetica”. Il tessuto plastico-metallico creato, sarebbe capace di unire tutte le caratteristiche cercate: da una parte quella autorigenerante di un polimero plastico, dall’altra la conduttività dei metalli. Per ottenere questo risultato il team ha aggiunto delle piccole particelle di nickel ad una plastica formata da lunghe catene di molecole tenute insieme da legami idrogeno, che sono proprio quelli che permettono al materiale di recuperare la propria struttura a seguito di tagli e danni. Inoltre, in questo modo le caratteristiche di isolante del polimero sono annullate: in un certo senso il metallo permette alla pelle sintetica di riprodurre il ruolo delle terminazioni nervose, grazie alla sua sensibilità alle variazioni di potenziale elettrico. Il tessuto diventa così “sensibile al tatto”: quando viene toccato subisce una variazione di pressione che cambia la distanza e la resistenza elettrica tra le particelle di nickel, e proprio questa variazione potrebbe essere sfruttata per emulare la sensazione tattile, che si prova ad esempio a seguito di una stretta di mano. Ma soprattutto sono state le prestazioni di autorigenerazione del nuovo materiale a metà tra plastica e nickel a risultare sorprendenti: se il polimero veniva tagliato con un bisturi, e in seguito i lembi venivano riavvicinati, in pochi secondi si assisteva a un recupero del 75% della resistenza e della conducibilità elettrica di partenza. Ma c'è di più: nel giro di mezz'ora il nuovo materiale recuperava una funzionalità del 100%, e lo stesso anche dopo 50 “ferite” di questo tipo. Un risultato incredibile anche se lo si mette a confronto con la pelle umana. “Un taglio sul derma ci mette giorni a guarire, mentre questo materiale impiega appena 30 minuti”. L’unico problema che rimane a questa nuova pelle artificiale è che non è abbastanza flessibile. (F) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 65 STILI DI VITA E SALUTE SONNO E OBESITÀ, PER DIMAGRIRE BISOGNA DORMIRE DI PIÙ Dormire più a lungo aiuta a dimagrire bruciando più energie. A sostenerlo sono i ricercatori delle Università di Tubinga e di Lubecca (Germania), che, insieme agli studiosi dell'Università di Uppsala (Svezia) hanno analizzato l'effetto di una breve privazione del sonno sia sulla fame, sia sull'attività fisica e sull'energia utilizzata dall'organismo. RISULTATI: i risultati dei loro studi, presentati durante il convegno annuale della Society for the Study of Ingestive Behavior (SSIB), hanno dimostrato che la privazione del sonno aumenta il senso di fame e i livelli di grelina, l'ormone dell'appetito, rilevabili nel sangue. Per calcolare l'energia bruciata dall'organismo i ricercatori hanno sfruttato la calorimetria indiretta, una metodica che permette di misurare il calore prodotto da un organismo mentre utilizza l'ossigeno. L'attività fisica è stata, invece, valutata con uno speciale apparecchio indossato al polso dai partecipanti. L'analisi dei dati raccolti ha dimostrato che tanto meno si dorme, tanto più aumenta la fame. Inoltre basta disturbare il sonno anche solo per una notte perché l'attività fisica quotidiana ne risenta e una notte completamente insonne riduce la quantità di energia utilizzata dall'organismo a riposo. In altre parole la carenza di sonno aumenta il consumo di calorie, promuovendo l'aumento di peso e, allo stesso tempo, fa bruciare meno calorie, aumentando ulteriormente il rischio di ingrassare. Questa scoperta si aggiunge ai dati raccolti in studi precedenti secondo cui le ore di sonno influenzano il rischio di obesità e di diabete di tipo 2. (Sole 24) FARMACI E SALUTE ANTIDOLORIFICI CONTRO IL MAL DI TESTA: L'ABUSO PUÒ PEGGIORARLO Gli antidolorifici per la cura del mal di testa potrebbero contribuire ad accentuarne il dolore: a mettere in guardia dall'utilizzo eccessivo dei farmaci da banco contro l'emicrania è il britannico National Institute for Health and Clinical Excellence che ha messo a punto le prime linee guida per il trattamento del mal di testa. Secondo gli esperti del Nice, 1 persona su 50 che sviluppa il mal di testa potrebbe soffrirne proprio a causa dell'abuso di queste sostanze. I ricercatori spiegano che i medicinali da banco come l'aspirina, il paracetamolo e l'ibuprofene sono efficaci per alleviare il dolore da mal di testa occasionale, ma che utilizzarli per mal di testa persistenti o per emicranie prolungate nel tempo può ridurne l'efficacia e causare ulteriore dolore. «Esistono diversi trattamenti efficaci per i tipi di mal di testa più comuni. Tuttavia, l'assunzione di questi farmaci per più di 10 o 15 giorni al mese può causare cefalea da uso eccessivo di farmaci, malattia invalidante e prevenibile». Le persone che soffrono di mal di testa, potrebbero quindi entrare in un circolo vizioso in cui, all'aumentare del dolore, fanno corrispondere un incremento del consumo di farmaci antidolorifici, che a loro volta possono far peggiorare il dolore stesso. (sole) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 65 ALIMENTAZIONE E SALUTE CIOCCOLATO E LUPINI, LE ARMI DELLA NUTRACEUTICA CONTRO IPERTENSIONE E DIABETE Cioccolato contro l'ipertensione, lupini per difendersi dal diabete, tutti e due per ridurre il colesterolo. E' questa la nuova ricetta per mantenersi in salute proposta dagli esperti di alimentazione funzionale che si sono riuniti a Milano in occasione del congresso nazionale della Sinut, la Società italiana di nutraceutica, durante la quale Cesare Sirtori, ha spiegato che gli effetti dei principi attivi contenuti nel cacao sono benefici a tal punto che “la European Food Safety Agency (EFSA) sta valutando l’indicazione del cioccolato amaro per affrontare la pressione arteriosa elevata e l’angina pectoris”. In effetti l'azione positiva esercitata sulla salute dal cioccolato è nota già da tempo. Il lupino, è, invece, un'importante novità in ambito nutraceutico. “Si tratta di una leguminosa che, rispetto alla soia, ha una maggiore flessibilità nella preparazione dei prodotti e presenta effetti non solo su colesterolo e diabete, ma contiene elementi proteici particolari che potrebbero, in futuro, portare a ‘pillole’ per combattere anche l’ipertensione”. I primi indizi dei suoi benefici provengono da uno studio che ha dimostrato che in pazienti che hanno assunto barrette dietetiche contenenti proteine di lupino i livelli di colesterolo sono diminuiti del 4,2% rispetto a chi consuma barrette alla caseina. Quello della nutraceutica è un settore in forte espansione, come dimostrato da un aumento del 15-20% all'anno, contro l’1-2% del farmaceutico. “Il neologismo nutraceutica, che ha origine dalla contrazione di due parole che racchiudono i concetti fondamentali di nutrizione e farmaceutica, indica la scienza che studia la combinazione delle proprietà nutritive e farmaceutiche degli alimenti. Oltre a cibi funzionali, integratori alimentari, probiotioci e prebiotici, per curare alcune patologie la nutraceutica si avvale anche di combinazioni di prodotti”. Ne è un esempio la formulazione a base di 10 grammi di cacao e 200 mg di flavanoli utile in caso di ipertensione e angina, perché in grado di tenere a bada la pressione, favorire la dilatazione delle coronarie e ridurre i livelli di colesterolo. Il suo arrivo sul mercato è atteso nel mese di gennaio 2013. (Alimentazione) CURIOSITA’ SCOPRI COME SIAMO FATTI CON LE FOTO AL MICROSCOPIO DEL NOSTRO CORPO La ciccia sotto la lente Queste "bolle" colorate non sono uova di Pasqua ma adipociti, cellule che compongono il tessuto adiposo. Un tessuto che siamo abituati ad associare ai chili di troppo, ma che in realtà ricopre funzioni importantissime. Oltre ad essere un'importante riserva energetica, infatti, questo tessuto è un ottimo isolante, protegge i nervi e i muscoli e impedisce che il calore prodotto dal nostro corpo venga disperso all'esterno. (Focus)