Anno I – Numero 67 AVVISO Giuramento di Galeno e Festa di Natale: -Sabato 15 Dicembre 2012 - Concorso Straordinario: Chiarimenti sul sito Notizie in Rilievo • Alimenti e Salute 1. Estratto di fave efficace contro il cancro, l’ipertensione e l’obesità 2. I funghi hanno zero calorie Martedì 3 Dicembre 2012, S. Barbara, Isa AVVISO 1 Si ha cura di informare gli iscritti che Giovedì 6 Dicembre 2012, alle ore 20.45, presso la Sede dell’Ordine si svolgerà un incontro di chiarimento definitivo sul tema: “Concorso Straordinario per Nuove Sedi Farmaceutiche” L’incontro è dedicato ad una attenta analisi sulle MODALITÀ di PARTECIPAZIONE e sulla VALUTAZIONE dei TITOLI. AVVISO 2 Sulla Home page del sito www.ordinefarmacistinapoli.it sono pubblicati i seguenti servizi sul Concorso Straordinario: Programma per il CALCOLO del PUNTEGGIO per la Partecipazione al Concorso STRAORDINARIO Scienza e salute 3. Scoperta la resistina, è la proteina che fa accumulare colesterolo Patologie e Salute 4. Fibrosi cistica: nuovi spiragli terapeutici Curiosità 5. Funzionano i metodi anti-singhiozzo AVVISO 3 15 Dicembre 2012: Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO e FESTA di NATALE con Enzo TOSCANO Sabato 15 Dicembre 2012, ore 20.30, (Stazione Marittima – Sala Galatea) incontreremo la Categoria per PARTECIPARE TUTTI INSIEME al Giuramento di Galeno e per Augurarci un Buon Natale e un Sereno Nuovo Anno. Nel corso della serata sarà offerto un buffet di Natale e un intrattenimento musicale by Enzo TOSCANO VI ASPETTIAMO TUTTI. NON È NECESSARIO INVITO PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 67 ALIMENTI E SALUTE ESTRATTO DI FAVE EFFICACE CONTRO IL CANCRO, L'IPERTENSIONE E L'OBESITÀ Le fave contengono molecole antiossidanti che conferiscono loro una spiccata attività anticancro e che esercitano benefici utili per trattare l'ipertensione e combattere l'obesità. La scoperta arriva dalla Charles Sturt University di Wagga Wagga (Australia), dove un gruppo di ricercatori ha testato l'effetto del trattamento con un estratto ottenuto da questi legumi di linee cellulari ottenute a partire da cinque diversi tipi di tumore: allo stomaco, al fegato, al colon, alla vescica, leucemia promielocitica acuta. I risultati dei loro esperimenti, pubblicati sul British Journal of Nutrition, hanno dimostrato che all'estratto di fave bastano 24 ore per ridurre la moltiplicazione dei primi quattro tipi di cellule. Non solo, analisi di citometria a flusso – una sofisticata tecnologia che permette di studiare il ciclo vitale di una cellula – condotte sulle cellule leucemiche hanno dimostrato che i principi attivi presenti in questi legumi inducono la morte cellulare programmata cui, normalmente, le cellule tumorali riescono a sfuggire. Infine, gli estratti di fave agiscono su un bersaglio dei farmaci contro l'ipertensione - l'angiotensin converting enzyme, ACE - e su due enzimi coinvolti nell'assorbimento dei grassi e degli zuccheri - l’alfa-glucosidasi e la lipasi. Il prossimo passo potrebbe essere “generare grandi quantità di questi estratti e condurre esperimenti di alimentazione per verificare se possiamo utilizzare direttamente gli estratti come prodotto naturale per migliorare lo stato di salute – ha spiegato Blanchard-. Oppure potremmo scavare più in profondità e scoprire quali composti sono coinvolti in queste attività, sintetizzarli e farli approvare per l’uso a scopo farmaceutico. O – ha concluso il ricercatore - potremmo condurre ulteriori test sull’uomo, introducendo le fave nella dieta per dimostrare esattamente cosa succede quando le consumiamo per un lungo periodo”. (Salute 24) I FUNGHI HANNO ZERO CALORIE? No, ma ne hanno poche: 100 g. di funghi freschi contengono circa 20 calorie, analogamente ad altri vegetali quali spinaci, cavoli e insalate. Anche le quantità di proteine, carboidrati e grassi sono molto basse, mentre è da segnalare il contenuto di fibre, basso percentualmente, ma tale da rendere i funghi piuttosto difficili da digerire. In padella: Altro fattore che può rendere i funghi un po’ pesanti è la cottura, che fa spesso uso di abbondanti grassi animali (panna e burro), che contengono– questi sì – molte calorie. Portatori di morte: I funghi erano apprezzati già nell’antica Roma, ma il rischio di avvelenamento era una realtà che non si poteva dimenticare. Non a caso, la parola fungo deriva dalla fusione dei termini latini funus (morte) e ago (portare). Oggi porcini, champignon e simili sono alimenti molto richiesti: per soddisfare la domanda gli italiani devono importarne grandi quantità dall’estero, in particolare da Europa orientale e Cina. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 67 SCIENZA E SALUTE SCOPERTA LA RESISTINA, È LA PROTEINA CHE FA ACCUMULARE COLESTEROLO Scoperta una proteina coinvolta nell'accumulo del colesterolo cattivo. Il suo nome è resistina e ad identificarla sono stati Shirya Rashid e colleghi della McMaster University (Hamilton, Canada). La resistina aumenta la produzione del colesterolo cattivo – noto anche come LDL – da parte del fegato e, allo stesso tempo, degrada i recettori per l'LDL presenti nell'organo, impedendogli, così, di eliminare il colesterolo cattivo in circolo. Di conseguenza, l'LDL si accumula nelle arterie, dove aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. Come se non bastasse, la resistina contrasta anche l'azione delle statine, i farmaci di elezione per la riduzione del colesterolo. “La più grande implicazione dei nostri risultati è che alti livelli di resistina nel sangue potrebbero essere la causa dell'incapacità delle statine di abbassare i livelli di colesterolo LDL nei pazienti”, ha spiegato Rashid, secondo cui ben il 40% delle persone che assumono questi farmaci non ne traggono i benefici attesi. Questa scoperta potrebbe, però, portare allo sviluppo di nuovi medicinali in grado di inibire la resistina e aumentare, così, l'efficacia delle statine. Gli esperti hanno anche ricordato che i farmaci non sono l'unico rimedio contro l'aumento del rischio cardiovascolare associato all'accumulo di colesterolo nelle arterie. Anche l'alimentazione e l'attività fisica giocano un ruolo importante: aiutando a mantenere il proprio peso forma, una dieta corretta e l'esercizio fisico allontanano sia il sovrappeso, sia altri importanti fattori di rischio cardiovascolare, l'ipertensione e il diabete. (Sole-Salute) CURIOSITA’ FUNZIONANO I METODI ANTISINGHIOZZO? Sì, i cosiddetti “rimedi della nonna” funzionano. Il più famoso (ovvero trattenere il fiato per 15-20 secondi), per esempio, funziona perché permette di rilassare il diaframma e favorisce l’interruzione delle contrazioni. Anche bere, starnutire, succhiare un cucchiaino di zucchero e uno spavento improvviso hanno un effetto sul diaframma e quindi facilitano la scomparsa del disturbo. Come funzionano? Fanno effetto perché influenzano il ritmo della respirazione: il singhiozzo, infatti, è una contrazione ritmica e involontaria del diaframma, il muscolo che determina l’espansione della cassa toracica quando si respira. Hic! Per 68 anni In genere il singhiozzo dura pochi minuti e poi scompare. In rari casi, però, per fermarlo servono farmaci antispastici, che rilassano i muscoli, o sedativi. Contro il singhiozzo più lungo della storia, registrato nel Guinness, non funzionò nulla: lo statunitense Charles Osborne lo ebbe per 68 anni, dal 1922 al 1990. Morì un anno dopo l’ultimo “hic!”, a 97 anni. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 67 PATOLOGIE E SALUTE FIBROSI CISTICA: NUOVI SPIRAGLI TERAPEUTICI La somministrazione di due molecole potrebbe correggere il difetto responsabile della Fibrosi cistica dovuto alla più comune mutazione della proteina CFTR, la ∆F508, e dunque potrebbe rappresentare una cura risolutiva per tale patologia nella maggior parte dei pazienti. È quanto descritto da uno studio pubblicato sulla rivista Autophagy. La Fibrosi cistica (FC) è la più comune tra le malattie genetiche a prognosi severa, causata da mutazioni di una proteina chiamata CFTR, che conduce ad un’infiammazione cronica delle vie respiratorie, con progressivo deterioramento della funzione polmonare. Nei pazienti affetti da questa patologia la mutazione ΔF508 impedisce alla proteina alterata di raggiungere la membrana delle cellule epiteliali respiratorie: diversi studi hanno dimostrato l’esistenza di molecole che possono correggere questo difetto accompagnando la proteina sulla membrana della cellula, ma mai in modo sufficiente da risolvere la malattia, e trials clinici con correttori e/o potenziatori della proteina CFTR in pazienti portatori della mutazione ΔF508 non hanno dato, fino ad oggi, risultati pienamente soddisfacenti nel controllare le manifestazioni polmonari della malattia. La NOVITÀ: sta invece nell’aver dimostrato per la prima volta che, correggendo l’ambiente alterato in cui la proteina ΔF508-CFTR si muove, è possibile fare in modo che questa non solo raggiunga la membrana cellulare, ma che allo stesso tempo vi resti per un tempo sufficientemente lungo da rendere efficace il trattamento successivo con i potenziatori per controllare l'infiammazione respiratoria. Sulla base di questi risultati, spiegano i ricercatori, si sta cercando ora di mettere a punto uno studio in pazienti con fibrosi cistica portatori della mutazione ΔF508. Qualora studi in vivo sul paziente ne confermassero l’efficacia, si potrebbe quindi ipotizzare l’uso di questa terapia per prevenire danni polmonari o ritardarne la progressione, aprendo nuovi scenari per il disegno di cure per una grave e frequente malattia genetica che, a tutt'oggi, non dispone di terapie risolutive. SALUTE CEFALEA:TALVOLTA la CURA è la CAUSA del DISTURBO Metà delle emicranie croniche e almeno un quarto di tutte le cefalee sembrano essere causate dai farmaci che assumiamo per alleviare il dolore Secondo il neurologo Stephen D. Silberstein, spesso chi soffre di cefalea e, soprattutto, chi è affetto da emicrania, assume troppi analgesici; e se il disturbo si aggrava progressivamente o la frequenza degli attacchi aumenta, la colpa è quasi sempre da ascrivere all'abuso di tali farmaci. Il che non ha nulla a che vedere con il n° di pillole che ingeriamo per estinguere un attacco, ma piuttosto con la frequenza con la quale ricorriamo ai medicamenti: secondo l'International Headache Society, il meccanismo perverso delle ricorrenze si instaurerebbe quando l'analgesico viene assunto 15 o più volte al mese. Siamo anche noi vittime della cura? L'unico modo per scoprirlo, è quello di sospendere qualsiasi medicina contro la cefalea, e avere la pazienza di attendere almeno due mesi, tempo che in genere occorre per apprezzare un eventuale miglioramento.