Anno I – Numero 70 Venerdì 7 Dicembre 2012, S. Ambrogio 15 Dicembre 2012: AVVISO Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO e FESTA di NATALE con Enzo TOSCANO Giuramento di Galeno e Festa di Natale: -Sabato 15 Dicembre 2012 - Concorso Straordinario: Chiarimenti sul sito Notizie in Rilievo • Lavoro e Professioni 1. Concorso Farmacie. E’ caos. Prepariamoci a pioggia di ricorsi. Scienza e Farmaci 2. Melanoma. Arriva una nuova tecnica per misurare il tumore 3. Coraggiosi o Timidi? Chiedetelo al cervelletto Curiosità 4. Non viene solo per nuocere. Il cattivo umore aiuta a pensare VI ASPETTIAMO TUTTI. NON È NECESSARIO INVITO. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 70 LAVORO E PROFESSIONI CONCORSO FARMACIE. E’ CAOS. PREPARIAMOCI A PIOGGIA DI RICORSI Non è stato valutato l’impatto che le modifiche alle norme del settore avrebbero avuto al momento della loro applicazione, e soprattutto non è stato effettuato, a monte, uno studio approfondito che potesse permettere una modifica integrale delle regole. Un commento dell’avv. Paolo Leopardi. Ancora non si sono placati gli innumerevoli dubbi degli “addetti al settore della farmacia,, in materia di pianta organica, di perimetro, e di trasferimento di esercizio farmaceutico nell’ambito o meno del proprio territorio di competenza, che già si sviluppano i quesiti (e qui ancor più numerosi) in materia di concorso straordinario. Credo che chiunque stia leggendo sia, quantomeno, a conoscenza dell’interpretazione resa dall’Ufficio Legislativo del Ministero della Salute il 23 novembre u.s. oppure delle numerose interrogazioni al Ministero da parte di senatori e deputati che richiedono lumi sulle modalità del concorso e/o sui sistemi di valutazione delle Commissioni Esaminatrici che verranno nominate e/o che chiedono (e questa è la più curiosa) la verifica sulla legittimità del comportamento di società sorte per prestare consulenza ai candidati del concorso. E tutto ciò perché? Ad avviso dello scrivente solo perché il Legislatore ha voluto dare un forte segnale di liberalizzazione del settore farmacia senza riflettere su quelle che sono o possono essere le conseguenze di una tale variazione delle norme. Non è stato valutato l’impatto che le stesse modifiche potessero avere al momento della loro applicazione, e soprattutto non è stato effettuato, a monte, uno studio approfondito che potesse permettere una modifica integrale della normativa di settore senza lasciare in essere norme che ponessero in dubbio la legittimità stessa delle modifiche o comunque permettessero la loro interpretazione in un senso o nell’altro con l’ovvia produzione di contenzioso e l’ovvia contrastante produzione di giurisprudenza in materia. In questo scenario, con pochissime certezze e con i bandi di concorso già scaduti (Liguria) o in via di scadenza, i poveri farmacisti interessati si trovano di fronte non solo ai dubbi che una normativa così complicata crea, ma, anche (e ciò è peggio), di fronte alle mille interpretazioni espresse dai vari consulenti del settore. Conseguenze di ciò sono la paura di sbagliare nel partecipare, la rinunzia a partecipare per non rischiare di fare danni, etc. etc. Da sempre, nella mia professione, ho tentato di suggerire soluzioni ai miei clienti assumendomi le responsabilità di quanto affermato, ora tutto ciò è impossibile e l’unico suggerimento da dare è quello (suggerito da tanti altri colleghi) di “pensarci bene,, nel compiere passi che potranno risultare inutili e, peggio, dannosi. E tutto ciò, trincerandosi sempre dietro l’alea delle eventuali decisioni giurisprudenziali dei tanti TAR dislocati lungo il nostro Paese che verranno interessati delle varie questioni in discussione. Sono certo che un po’ di buon senso e di impegno in più avrebbero evitato ed eviterebbero dubbi, errori e costose azioni giudiziarie. E tutto ciò detto da un avvocato (sic!) (Avv. P. Leopardi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 70 SCIENZA E FARMACI MELANOMA. ARRIVA UNA NUOVA ‘TECNICA’ PER MISURARE IL TUMORE Si chiama “immunoscore” e valuta, al momento della diagnosi, quanto è diffusa la reazione immunitaria nella neoplasia. Permette di capire se i pazienti risponderanno all’immunoterapia, selezionandoli in anticipo. L’istituto Pascale di Napoli è il secondo centro al mondo a studiare questo esame. La lotta al melanoma passa attraverso una fotografia del profilo immunitario del paziente. Si chiama “immunoscore”, un esame innovativo che permette di capire se i pazienti risponderanno all’immunoterapia, selezionandoli in anticipo. L’Istituto Pascale di Napoli, è il secondo centro al mondo a studiare l’“immunoscore” dopo l’Inserm di Parigi. L’ospedale partenopeo ha invitato oltre 200 cervelli internazionali per validare questa tecnica nel convegno “Melanoma Bridge & World Immunoscoring”, che si chiude oggi nel capoluogo campano. Un ponte tra Napoli e il resto del mondo per sconfiggere un tumore in costante crescita, che ogni anno nel nostro Paese causa 7000 nuove diagnosi (700 in Campania) e 1500 decessi. “Siamo giunti alla terza edizione del ‘Bridge’ – ha spiegato Paolo Ascierto, Dirigente medico dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative del Pascale – a conferma della rete internazionale di rapporti che il nostro ospedale è riuscito a costruire. L’‘immunoscore’ rappresenta una pietra miliare negli studi più recenti sul melanoma – ha proseguito - facilita la prognosi e valuta il livello di infiltrazione delle cellule immunitarie nel tumore come nuovi biomarcatori: uno score, un punteggio alto permette di capire se nel paziente l’immunoterapia funzionerà. Questa tecnica può essere applicata non solo nel melanoma, ma in tutte le neoplasie in cui è dimostrata l’efficacia dell’immunoterapia, cioè dei trattamenti che stimolano il sistema immunitario a combattere il tumore”. “L’analisi bioinformatica dei dati consente di stabilire una correlazione tra il possibile decorso clinico della malattia e numerosi biomarcatori – ha affermato Francesco Marincola, Direttore della Sezione malattie immunogenetiche e infettive presso il National institutes of health - l’altro fronte da approfondire è quello della combinazione delle terapie per rendere questo tumore della pelle una malattia cronica, con cui il paziente può convivere per tutta la vita, come avvenuto in passato con l’Hiv e con altre patologie infettive come la tubercolosi”. Nell’era dell’immunoterapia cambia la classificazione del tumore. “Nella lotta alle neoplasie si stanno aprendo nuove strade per somministrare la terapia giusta al paziente giusto – ha sottolineato Gennaro Ciliberto, direttore scientifico del Pascale –. l’ostacolo da superare per debellare il melanoma è rappresentato da una incompleta e parziale comprensione del tumore e della sua biologia immunitaria, nei cui confronti tuttavia recentemente si sono registrati importanti progressi”. “Si stanno facendo progressi significativi anche nella elaborazione di un vaccino terapeutico – ha concluso Ciliberto - gli studi evidenziano la particolare suscettibilità del melanoma all’azione del nostro sistema immunitario. I farmaci immunomodulatori, che agiscono contro bersagli specifici per favorire la risposta immune, hanno infatti dimostrato di essere efficaci nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti. Questo tipo di tumore è sempre stato considerato la punta di diamante nella sperimentazione della vaccinoterapia e probabilmente nei prossimi mesi emergeranno risultati positivi dalla ricerca di vaccini contro gli antigeni tumorali”. (Farmacista on line) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 70 SCIENZA E SALUTE CORAGGIOSI O TIMIDI? CHIEDETELO AL CERVELLETTO Voce bassa, vampate rosse e mani sudate? La timidezza potrebbe dipendere da un cervelletto taglia "small". La dimensione di quest'area fondamentale del cervello, infatti, influenzerebbe anche l'atteggiamento verso l'esterno: un cervelletto più grande aiuta ad essere intraprendenti, uno di taglia inferiore è legato a timidezza e prudenza. Lo sostiene uno studio italiano, pubblicato su Human Brain Mapping. LA RICERCA - I ricercatori hanno raccolto dati da un campione di soggetti sani, combinando tecniche di neuro-immagine strutturale e misure di personalità legate ai tratti temperamentali. Secondo tale modello, mentre il carattere è influenzato dal contesto ambientale ed educativo, il temperamento è geneticamente determinato. Tra le dimensioni di temperamento, quelle di "Novelty Seeking", ovvero la predisposizione a ricercare/esplorare la novità, e "Harm Avoidance", ovvero la predisposizione ad essere cauti ed inibiti, sono le dimensioni fondamentali che guidano le nostre risposte agli stimoli ambientali. QUESTIONE DI TAGLIE – Le persone che non hanno paura del nuovo, più curiose di esplorare situazioni e contesti diversi mostrano volumi del cervelletto più grandi di chi invece risulta preoccupato di vivere le novità. INFLUENZA DOPPIA – Se è vero che il cervelletto è specializzato, tra le altre cose, nell'orientamento rapido verso ambienti nuovi, nell'adattamento e nel passaggio da un compito all'altro, influenzando così con la sua dimensione, è anche vero il contrario, affermano i ricercatori. Chi sviluppa un comportamento riservato oppure preoccupato e ansioso verso potrebbe far mancare al cervelletto l'allenamento necessario, facendone ridurre il volume. (Sole 24) NON VIENE SOLO PER NUOCERE: IL CATTIVO UMORE AIUTA A PENSARE Essere scontrosi e di cattivo umore non è sempre un male: un attacco di malumore può infatti aiutare a essere più riflessivi e a stabilire con maggiore accuratezza le mosse da fare per cavarsi si impaccio dalle situazioni più impegnative. Secondo un gruppo di studiosi australiani uno stato d'animo non al top promuoverebbe migliori strategie di elaborazione delle informazioni. Gli studiosi hanno fatto visionare a un gruppo di volontari film diversi, e hanno chiesto loro poi di soffermarsi su eventi positivi o negativi della loro vita, con l'obiettivo di metterli di buono o di cattivo umore. Gli stessi partecipanti all'esperimento sono poi stati intervistati circa la loro capacità di giudicare leggende metropolitane e di fornire testimonianza su alcuni avvenimenti accaduti. RISULTATI: è emerso che chi era di cattivo umore era stato più preciso nelle descrizioni e aveva uno stile di comunicazione più concreto e incisivo: «Gli stati d'animo positivi sembrano promuovere la creatività, la flessibilità, la cooperazione e la fiducia sulle scorciatoie mentali mentre gli stati d'animo negativi innescano riflessioni più accurate e una maggiore attenzione al mondo esterno». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 70 15 Dicembre 2012: I Giovani Farmacisti giurano nel nome di GALENO e Festa di Natale by Enzo TOSCANO