Anno I – Numero 78 Mercoledì 19 Dicembre 2012, S. Fausta, Dario CONCORSO STRAORDINARIO FARMACIE AVVISO Concorso Straordinario: -Riepilogo Notizie in Rilievo • Scienza e Salute 1. Gli esami per il cuore: ecocardiogramma REGIONE Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte Abruzzo TOTALE N. SEDI a SCADENZA N. FORMA CONCORSO PARTECIPANTI ASSOCIATA 89 278 224 343 131 147 85 1297 30/11/2012 13/12/2012 16/12/2012 19/12 2012 21/12/2012 22/12/2012 11/01 2013 941 2449 2270 339 1281 1003 Governo e Salute 2. Concorsi farmacie. Pedoto (PD): rischio dalle società di consulenza sul web Nutrizione e Salute 3. La dieta prima di Natale? inutile Salute 4. Infezioni vaginali: come si riconoscono e come si curano Curiosità 5. Da dove proviene il lievito usato per il pane? 1000 VOLTE GRAZIE A TUTTI VOI per aver accolto i neo iscritti all’Ordine PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 78 SCIENZA E SALUTE GLI ESAMI PER IL CUORE L'elettrocardiogramma L'elettrocardiogramma da sforzo L'ecocardiografia L'ecostress L'eco-doppler vascolare La Tac coronarica La Risonanza Magnetica cardiaca La coronarografia La scintigrafia miocardica Oggi parliamo dell’ ECOCARDIOGRAFIA; nei prossimi giorni tratteremo i vari altri esami. ECOCARDIOGRAFIA È un metodo che utilizza gli ultrasuoni per esplorare l'anatomia e la funzione del cuore CHE COS’È? L’ecocardiografia, o esame ecocardiografico, il cui risultato è detto ecocardiogramma, non è altro che un’ecografia eseguita a livello cardiaco. E’ quindi un metodo non invasivo, che come l’ecografia utilizza gli ultrasuoni per esplorare l'anatomia e la funzione del cuore. L'esame si compone di più fasi (l'analisi monodimensionale, quella bidimensionale e quella Doppler) che insieme forniscono informazioni complete e permettono di eseguire misurazioni e analisi dettagliate delle strutture cardiache. Con il perfezionamento della tecnica, l'ecocardiografia ha sostituito progressivamente altri esami più invasivi che prima erano necessari per diagnosticare alcune malattie del cuore. Oltre all’esame standard, esistono alcune varianti di questa indagine: • nei casi particolari in cui problemi toracici o polmonari impediscono una completa valutazione di tutte le parti del cuore, oppure occorre esplorare strutture piccole e inaccessibili dall’esterno, si può sfruttare il fatto che nel torace l'esofago decorre dietro al cuore. Dopo aver sedato il paziente, si introduce quindi in gola un’apposita sonda che scende fino a questo livello, effettuando l’esame nelle immediate vicinanze del cuore (ecocardiografia trans esofagea); • per valutare la presenza e la gravità di una malattia delle coronarie si è sviluppata l'ecocardiografia da stress (detta ecostress) che prevede la valutazione della funzione cardiaca durante infusione di farmaci, che aumentano il lavoro del cuore o dilatano le arterie coronariche; • nei bambini l’esame è generalmente eseguito da specialisti in cardiologia pediatrica che usano sonde particolari (ecocardiografia pediatrica); • l'ecocardiografia fetale viene invece eseguita nelle donne in gravidanza per identificare eventuali cardiopatie congenite prima che il bimbo nasca; • l'ecocontrastografia prevede l'infusione di un mezzo di contrasto ecografico durante l'esecuzione del test; • l'ecografia intracardiaca viene eseguita con speciali sonde introdotte nel cuore attraverso le vene; •l’ecocardiografia tridimensionale consente una rappresentazione in tempo reale del cuore nelle tre dimensioni. Recentemente sono stati messi a punto piccoli ecografi portatili molto maneggevoli, che possono essere utili fuori dell'ospedale, in particolar modo di fronte a un'urgenza clinica, ma non dispongono di tutte le capacità degli ecografi tradizionali, anche perché lo schermo sul quale vengono visualizzate le immagini è molto piccolo. Le informazioni raccolte con questi apparecchi vanno quindi confermate appena possibile con un ecocardiogramma eseguito con le macchine tradizionali. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 78 QUANDO SERVE? L'ecocardiografia può essere richiesta e programmata in anticipo oppure essere necessaria in urgenza, in pazienti gravi nei quali occorre arrivare più rapidamente possibile a una diagnosi. •Serve in chi ha avuto un infarto per studiare la porzione del muscolo cardiaco coinvolta; •per la sua capacità di studiare la dimensione e la funzione delle camere cardiache può essere prescritta a persone che soffrono di scompenso cardiaco; • per il suo ruolo fondamentale nella valutazione delle valvole cardiache va sempre eseguita quando si teme che queste siano danneggiate; •è utile anche per tenere sotto controllo pazienti a cui sia stata impiantata una valvola cardiaca artificiale; •e in quelli che hanno ricevuto un trapianto di cuore; •Risulta importantissima per confermare o escludere che un soffio cardiaco avvertito all’auscultazione del cuore sia segno di una malattia. •Nei pazienti con ipertensione arteriosa serve per valutare le conseguenze causate da questa condizione sulle strutture cardiache. •Al giorno d'oggi anche la diagnosi delle cardiopatie congenite e il loro controllo nel tempo viene eseguita quasi esclusivamente con questa metodica. Ci sono poi casi in un cui un ecocardiogramma può essere urgente: •succede quando in un infartuato si assiste a un improvviso peggioramento delle condizioni cliniche, •quando si sospetta che una malattia dell'aorta toracica (aneurisma o dissecazione aortica) o gli accumuli di liquido intorno al cuore (tamponamento cardiaco) ponga a rischio la vita del paziente COME SI FA? L’ecocardiografia si fa come una comune ecografia, in cui il medico applica sul torace del paziente un trasduttore, detto anche sonda, che emette ultrasuoni e li riceve man mano che vengono riflessi da tutte le strutture che incontrano. Lo strumento li rileva e ricostruisce l'immagine. Il paziente quindi è sdraiato su uno speciale lettino leggermente inclinato, sul fianco sinistro o sul dorso, ma cambiando di volta in volta posizione come gli viene chiesto per favorire la visualizzazione delle varie strutture cardiache. Talvolta gli viene anche chiesto di trattenere per qualche istante il fiato, in modo da minimizzare l’effetto di mascheramento delle strutture cardiache da parte dell'aria contenuta nei polmoni. CHE COSA SI PROVA? Come qualunque ecografia l'esame non è né doloroso né fastidioso. Dura generalmente una ventina di minuti, anche se in alcuni soggetti o in alcune condizioni particolari può durare anche più a lungo. QUALI SONO I VANTAGGI? L’ecocardiografia ha tutti i vantaggi degli esami basati sull’uso degli ultrasuoni: può essere eseguita al letto del paziente, non produce alcun disturbo o danno al paziente stesso e permette di ottenere informazioni in diretta durante l'esame. QUALI SONO I RISCHI? Nessuno, ma come per tutti gli esami ecografici la sua attendibilità dipende molto dall’abilità e dall’esperienza dell’operatore. Inoltre può essere difficile ottenere immagini di qualità in alcuni pazienti con malattie polmonari, come l'enfisema o la bronchite cronica, o in quelli obesi o con una particolare conformazione toracica, per l'impossibilità degli ultrasuoni di penetrare adeguatamente all'interno del torace. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 78 GOVERNO E SALUTE CONCORSI FARMACIE. PEDOTO (PD): "RISCHIO DALLE SOCIETÀ DI CONSULENZA SUL WEB" La parlamentare aveva chiesto chiarimenti al ministero della Salute sui siti web che propongono aiuti ai farmacisti per partecipare al concorso. Il rischio ventilato è quello di intaccare lo spirito delle norme sulla concorrenza. Ma la risposta del ministero non è stata ritenuta soddisfacente. “Abbiamo chiesto al governo di fare luce sui siti web che propongono aiuti a chi intende partecipare ai concorsi per l’assegnazione di nuove farmacie. Purtroppo dal ministero della Salute c’è stata data una risposta del tutto insoddisfacente che sembra non riconoscere la gravità di quanto abbiamo cercato di mettere in luce in parlamento. Infatti, in cambio di ausili per la compilazione di tutta la modulistica per la partecipazione al concorso, queste società di consulenza chiedono ai nuovi farmacisti di garantire loro, in caso di vincita, alcuni servizi. In particolare, viene fatta compilare una scrittura privata, con cui il neo farmacista viene vincolato nella selezione e aggiudicazione della sede, nel suo allestimento, nell’assistenza al procacciamento delle risorse finanziarie, nell’espletamento di tutte le formalità burocratiche, nella tenuta delle scritture contabili, nella fornitura dei servizi di amministrazione del personale e, perfino, nei contratti di fornitura dei prodotti farmaceutici. Per tutte queste mansioni vengono chiesti contributi e percentuali sul giro di affari. A nostro parere si tratta di meccanismi in netta contraddizione con le recenti norme approvate che mirano ad aprire il mercato delle farmacie e che rischiano di generare veri e propri cartelli che di certo non aiutano la concorrenza e rischiano di incrementare i prezzi dei prodotti venduti”. Lo dichiara la democratica, Luciana Pedoto, componente della commissione Affari sociali della Camera. (Farmacista on line) CURIOSITA’ DA DOVE PROVIENE il LIEVITO USATO per FARE il PANE? Il lievito produce gas ed è per questo che la pasta del pane diventa spugnosa Oggi è ricavato per lo più dalla melassa, un sottoprodotto dell’industria saccarifera della barbabietola da zucchero: si tratta di un liquido bruno, sciropposo, che si separa dallo zucchero per centrifugazione. In commercio, il lievito si può trovare fresco, compresso in panetti o liofilizzato. Altre origini. È detto anche lievito di birra perché in passato si estraeva dai depositi che si formavano durante la fermentazione dei mosti di birra. Il lievito è un microrganismo dal cui metabolismo si sviluppa gas (anidride carbonica), che rende la pasta del pane più spugnosa e quindi più adatta alla cottura. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 78 NUTRIZIONE E SALUTE LA DIETA PRIMA DI NATALE? INUTILE Un regime restrittivo isolato non modifica il peso se non temporaneamente: «Spesso solo operazioni commerciali» Primo, non mettersi a dieta. È la raccomandazione dell’Aigo, l’associazione dei gastroenterologi ospedalieri, nella settimana che precede l’avvio delle festività e delle grandi cene. Potrebbe sembrare un controsenso. Non lo è se per dieta si intendono tutte quelle proposte che, in molti casi, nascondono interessi commerciali e offerta di prodotti. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla Dukan, basata su un consumo prevalente iniziale di proteine, alla tisanoreica, per citare le più in voga. Non fa nomi ed evita di scendere nei dettagli Elisabetta Buscarini, presidente di Aigo, che rappresenta il 90% dei gastroenterologi: «In genere sono operazioni commerciali più o meno azzeccate che non hanno niente di scientifico. Una dieta isolata, seguita per compensare gli eccessi della tavola in periodi particolari, non modifica il peso se non temporaneamente. L’unica soluzione efficace è osservare i corretti stili di vita nell’arco dell’anno», dice Buscarini. I CONSIGLI - Le ricette miracolose non esistono tanto più che una letteratura scientifica sempre più approfondita supporta certi principi di base sulla corretta alimentazione: «L’alcol è da evitare, consumo moderato di carne rossa, varietà della dieta e soprattutto movimento e attività fisica», riassume Buscarini. Per aiutare a gustare senza patemi d’animo il piacere di gustare i buoni piatti della cucina italiana natalizia Aigo ha diffuso sei raccomandazioni ricordando che «è urgente correggere lo stile di vita, evitare alimentazione eccessiva e sbilanciata». PRIMO PUNTO: il peso corporeo che deve essere il più possibile stabile e mantenuto entro i limiti concordati col medico. Il controllo va fatto la mattina a digiuno sulla stessa bilancia. SECONDO, la dieta deve essere bilanciata. Il 55% delle calorie giornaliere vanno prese dai carboidrati (pane, pasta), il 15% da proteine (carne magra, pesce) e il 25-30% da grassi. Ridurre al minimo l’uso di sale, fare attenzione a introdurre un adeguato apporto di fibre con almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura. QUALI GRASSI? - Al TERZO PUNTO, la scelta dei grassi. Bisogna ridurre al minimo il consumo di prodotti con oli di cocco o palma, grassi idrogenati e oli vegetali. Quindi biscotti, grissini, crackers, brioche, cornetti. Meglio sostituirli con prodotti preparati con olio di oliva o con pane fresco. Al QUARTO e QUINTO POSTO un monito su bibite zuccherate e cibi con elevato contenuto di zuccheri a rapido assorbimento (snack e brioche) e sull’alcol. Uno o due bicchieri di vino al giorno sono la dose massima per la popolazione generale sana. La SESTA RACCOMANDAZIONE è la base delle cinque che la precedono. È consigliata un'attività fisica regolare, almeno 3-5 volte a settimana di intensità moderata, ad esempio camminata veloce, bicicletta, nuoto, per 30-60 minuti a volta. Insomma non è necessario imporsi sacrifici mortificanti. Fondamentale sarà vincere la pigrizia. Dopo brindisi e panettone, del sano movimento per sopire le paure legate alla perdita della linea. PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 78 SALUTE INFEZIONI VAGINALI, COME SI RICONOSCONO E COME SI CURANO? Possono essere prese in palestra, in piscina e praticando quegli sport per cui si indossano indumenti che non fanno traspirare le zone intime. Ma cosa sono e come si curano le infezioni vaginali? il dott. D. Vitobello Che cosa sono le infezioni vaginali? Come si riconoscono? Che sintomi hanno e come si curano? PERCHÉ LE INFEZIONI VAGINALI SONO RICORRENTI IN CHI FREQUENTA LA PALESTRA? «Non solo in palestra, ma anche in piscina e in tutte le attività sportive che necessitano di indumenti sintetici, che fanno traspirare poco le zone intime e predispongono alle vaginiti. I miceti, per esempio, sono funghi che danno origine a micosi come la candida, frequente nelle nuotatrici oppure nelle ragazze che fanno ginnastica artistica e attività correlate, proprio perché il costume sintetico e il sudore creano un ambiente umido che ne facilita la crescita e lo sviluppo. La stessa tuta da ginnastica, anche se meno frequentemente, può essere causa di vaginiti. Naturalmente c’è anche una componente personale che le favorisce come, per esempio, l’attività sessuale o una predisposizione personale relativa a una minor difesa dell’ambiente vaginale, come la povertà della presenza del bacillo di Doderline, che previene le infezioni». QUALI SONO IN GENERALE LE CAUSE DELLE INFEZIONI VAGINALI?: «In generale, le cause sono l’attività sessuale (e, infatti, sono più frequenti nell’età fertile e si riducono in maniera importante nell’età senile) e l’utilizzo di indumenti intimi sintetici e colorati, i pantaloni stretti e l’utilizzo dei collant». COME SI POSSONO PREVENIRE LE INFEZIONI VAGINALI?: «La prevenzione parte prima di tutto dalle abitudini di vita. Se, per esempio, le vaginiti sono frequenti dopo i rapporti sessuali, sarebbe meglio usare metodi contraccettivi di barriera come il profilattico e far eseguire indagini microbiologiche anche al partner. Nel caso delle donne sportive, poi, sarebbe meglio utilizzare capi di cotone oppure cambiare gli indumenti intimi anche durante l’attività sportiva se è di lunga durata. Nel caso del nuoto, poi, meglio il costume di cotone oppure cambiarsi con uno asciutto appena possibile». COME SI RICONOSCONO LE VAGINITI?: «Spesso danno prurito e perdite vaginali che possono essere bianche come il latte cagliato oppure giallo-verdi e maleodoranti (in quest’ultimo caso possono dare anche un po’ di fastidio)». COME SI CURANO LE VAGINITI? : «La terapia è topica, cioè locale. Basta mettere ovuli o creme vaginali per 3-5 giorni in base al tipo di germe interessato e si risolvono. Eccezionalmente, nel caso di infezioni ripetute e recidive, si devono usare farmaci assunti per bocca sotto forma di pastiglie. Qualche volta è necessario che anche il partner segua una cura». (dott. D. Vitobello)