Anno I – Numero 81 AVVISO Centenario Fofi: -Riepilogo Notizie in Rilievo • Scienza e Salute 1. Gli esami per il cuore: Tac-coronarica Mentecorpo e Salute 2. Zenzero e Cannella: un albero di Natale carico di doni per la salute Nutrizione e Salute 3. Feste senza eccessi. Ecco 6 consigli 4. Contro lo stress da lavoro fagioli, carne e cereali. Il segreto è nella vitamina B 5. Allergie alimentari e acqua. Attenzione a quello che esce dal rubinetto. Governo e Professione 6. Nuove ricette generici. Confermato obbligo principio attivo. Lunedì 24 Dicembre 2012, S. Delfino, Irma, Adele CENTENARIO FOFI: Pubblicato sul sito dell’ordine e su quello della Fofi il reportage della manifestazione per la celebrazione dei 100 anni di professione, organizzata a Napoli al teatro di San Carlo lo scorso 22 ottobre. Cliccando sul banner del centenario, sarà possibile visionare: 1. Il video della manifestazione contenente anche il Concerto dell’Orchestra del Teatro di San Carlo 2. L’e-book contenente gli atti delle Associazioni farmaceutiche e degli ordini dei Farmacisti dal 1910; 3. Il reportage fotografico dell’evento al Teatro di San Carlo; 4. Il video proiettato durante la manifestazione, dal titolo “100 anni di farmaci, 100 anni di Fofi, 100 anni di Italia” che ripercorre la storia del farmaco e della professione; 5. Alcuni video-servizi giornalistici che contengono interviste dei protagonisti. AUGURI DI BUON NATALE PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 81 SCIENZA E SALUTE GLI ESAMI PER IL CUORE L'elettrocardiogramma L'elettrocardiogramma da sforzo L'ecocardiografia L'ecostress L'eco-doppler vascolare La Tac coronarica La Risonanza Magnetica cardiaca La coronarografia La scintigrafia miocardica Oggi parliamo della Tac coronarica;nei prossimi giorni tratteremo gli altri esami. TAC-CORONARICA La tomografia computerizzata delle coronarie è un esame radiologico che visualizzare le coronarie, svelando eventuali placche aterosclerotiche La tomografia computerizzata delle coronarie (anche detta angio-TC coronarica o coronaro-TC) è un esame radiologico non invasivo che permette di visualizzare le arterie coronarie, mostrando o escludendo la presenza di placche aterosclerotiche. La tomografia si chiama così perché le immagini che vengono a formarsi, grazie alla rotazione del tubo di raggi X intorno al corpo, sono come sezioni, cioè «fettine», dello spessore di mezzo millimetro circa. Il costante miglioramento tecnologico che consente di esplorare volumi sempre più estesi del corpo in tempi sempre più brevi ha permesso di applicare questa metodica anche alla diagnosi delle malattie delle coronarie, perché ora finalmente riesce a «fotografare» il quel cuore nell’istante in cui è fermo. QUANDO SERVE? L’esame si esegue soprattutto per escludere la presenza di una malattia delle coronarie in pazienti in cui altri esami non invasivi come l’Ecg da sforzo hanno dato risultati dubbi. Se si fa senza mezzo di contrasto mette in evidenza soprattutto le calcificazioni delle placche presenti sulle arterie, con il mezzo di contrasto dà informazioni in più. Inoltre serve: • per controllare malati già sottoposti a by-pass o angioplastica con ancora dolori toracici atipici; • per escludere la malattia coronarica in pazienti con cardiopatia dilatativa o in quelli che devono essere sottoposti a interventi chirurgici per valvulopatie; • per escludere anomalie nel decorso delle arterie coronarie stesse. COME SI FA? La coronaro-TC si esegue come una normale tomografia computerizzata con mezzo di contrasto. L’esame si fa a digiuno iniettando in una vena del braccio circa 100 cc di mezzo di contrasto iodato insieme con soluzione fisiologica; successivamente vengono acquisite le immagini per una durata di circa 10 secondi durante i quali il paziente deve stare assolutamente immobile senza respirare. In tutto, l’esame dura circa un quarto d’ora. Se la frequenza cardiaca è molto superiore a 65 battiti al minuto viene abbassata prima dell’indagine somministrando dei farmaci, di solito beta bloccanti. Un sofisticato programma di rielaborazione permette di fotografare le arterie coronarie quando il cuore è in diastol e, cioè in quel breve istante in cui è rilasciato e fermo. Le immagini così ottenute vengono poi elaborate e valutate insieme dal radiologo e dal cardiologo. CHE COSA SI PROVA? L’esame non è fastidioso, né doloroso. L’iniezione in vena del mezzo di contrasto può provocare un po’ di prurito o uno sfogo rosso sulla pelle. QUALI SONO I VANTAGGI? La coronaro-TC permette di avere un’immagine chiara del cuore. QUALI SONO I RISCHI? L’esame espone a una discreta quota di raggi X. L’uso del mezzo di contrasto va evitato in chi soffre di insufficienza renale grave. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 81 MENTECORPO E SALUTE ZENZERO E CANNELLA: UN ALBERO DI NATALE CARICO DI DONI PER LA SALUTE Cannella e “calore”. La cannella è considerata una spezia “calda” e secondo gli aromaterapisti induce sensazioni di calore e intimità. Lasciata bruciare in un porta-incenso o vaporizzata attraverso un diffusore, purifica l'aria. Cannella vuol dire anche dolci di natale: ha proprietà digestive, ripara le ulcere intestinali, ha proprietà espettoranti, antibatteriche e antinfiammatorie. Fa bene alla circolazione sanguigna. RICETTE: cospargere la cannella in polvere sopra lo zabaione o immergere i bastoncini nel vin brulè, cioccolata calda e caffè. BISCOTTI ALLO ZENZERO. Utilizzato da secoli contro il mal di stomaco. L'infuso calma le nausee, aggiunto ai dolci dà energia. L'ALBERO SCACCIA-STRESS Addobbare l'albero è un momento tanto atteso dai bambini. Un'atmosfera magica in cui luci e colori – e perché no, anche la musica – aiutano lo spirito. In uno studio, i ricercatori della Kyoto University in Giappone hanno fatto passeggiare 500 volontari per 15 minuti in una pineta ogni giorno. I valori di stress, ansia e anche di depressione sono precipitati rapidamente. PROFUMI DI INFANZIA Senza scomodare Proust e la sua Ricerca del tempo perduto, a chi non fanno tornare alla mente ricordi di infanzia i profumi del natale? Le bucce dei mandarini messe accanto al camino o al termosifone, ad esempio, possono accendere ricordi positivi: l'olfatto, come dimostra Rachel Herz, neuroscienziato cognitivo della Brown University Medical School, è direttamente collegato alla parte del cervello che fa scattare la memoria emotiva. “Il nostro modo di rispondere a un odore ha a che fare con il modo in cui abbiamo sperimentato in passato quella sensazione", sostiene Herz. TISANA DI AGHI DI PINO Potrebbe sembrare una ricetta po' stravagante. Dagli aghi del pino, stessa famiglia dell'abete, si può ottenere una tisana che combatte influenza, raffreddore e persino gli stati dolorosi delle malattie invernali. Queste piante sono ricche di vitamina C e secondo alcuni studi canadesi contengono più antiossidanti di 4 arance. Non affidarsi al fai da te: nelle erboristerie si vendono, infatti, bustine e altri preparati a base di aghi di pino già pronti. Riducono la stanchezza, la pressione sanguigna, il gonfiore alle gambe. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 81 NUTRIZIONE E SALUTE FESTE SENZA ECCESSI. ECCO 6 CONSIGLI Non farsi mettere ko dalle festività. Seguendo sei regole stilate dall’Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri (Aigo) si può. Basta un po' di volontà, qualche accorgimento in più, per uscire indenni, o quasi, dalle abbuffate natalizie. Ecco come, con le raccomandazione dei gastroenterologi: 1. Il peso corporeo deve essere il più possibile stabile nel tempo, entro i limiti concordati con il medico. È raccomandabile controllare il peso corporeo, sempre sulla stessa bilancia, al mattino a digiuno. 2. La dieta deve essere bilanciata (55% delle kilocalorie da carboidrati, 15% da proteine e circa 25-30% da grassi, e ≤ 10% kcalorie da grassi saturi; attenzione a minimizzare l’uso del sale e ad un adeguato apporto di fibre (≥ 20–30 g al giorno) con almeno 5 porzioni al giorno di frutta/verdura. 3. Ridurre il più possibile il consumo di prodotti nella cui composizione entrano oli di cocco o di palma, grassi idrogenati o oli vegetali non meglio definiti (biscotti, prodotti da forno tipo grissini o crackers, prodotti di pasticceria, brioche, ecc), in quanto tali grassi inducono l’aumento dei lipidi ematici. Possono essere sostituiti con prodotti simili nella cui composizione sia dichiarato olio di oliva, o con prodotti fatti in casa, o con farinacei semplici (pane fresco). 4. Ridurre il più possibile bibite zuccherate ed alimenti con elevato contenuto di zuccheri a rapido assorbimento (snacks, brioche etc) 5. Il consumo di bevande alcoliche va completamente evitato in soggetti con malattie del fegato, qualunque ne sia la causa. In tutte le altre condizioni il consumo di alcol va limitato ad un massimo di 12 bicchieri di vino al giorno. 6. È molto importante fare un'attività fisica regolare (almeno 3/5 volte alla settimana), di intensità moderata (camminata veloce, bicicletta, nuoto, ecc), per almeno 30-60 minuti per volta. Quindi, scegliamo bene i cibi che mettiamo sulla tavola di Natale, gustiamo i brindisi con la dovuta moderazione; e, dopo la festa, una lunga passeggiata insieme ai propri cari è il modo migliore per iniziare il nuovo anno e un nuovo e salutare stile di vita. (Salute 24) CONTRO LO STRESS DA LAVORO FAGIOLI, CARNE E CEREALI. IL SEGRETO È NELLA VITAMINA B Più fagioli, carne e cereali integrali per una dieta a prova di stress: a sostenerlo sono i ricercatori della Swinburne University of Technology che, in uno studio pubblicato su Human Psychopharmacology, spiegano che la vitamina B riesce ad alleviare le ansie e i nervosismi a cui si va incontro giornalmente soprattutto a causa di questioni lavorative. Lo studio ha visto coinvolto un gruppo di 60 partecipanti a cui sono stati somministrati quotidianamente dosi della vitamina o un placebo. I loro livelli di stress (ansia, tensione, umore) sono stati misurati prima dell'inizio del trattamento, dopo 30 giorni e, infine, dopo 90 giorni. «Alla fine dei tre mesi i membri del gruppo che avevano assunto la vitamina B hanno fatto registrare livelli molto più bassi di stress rispetto alle misurazioni effettuate all'inizio della ricerca. I partecipanti hanno sperimentato quasi un 20% di miglioramento, mentre i membri del gruppo del placebo non hanno mostrato alcun cambiamento significativo». La vitamina B «si trova in alimenti non trasformati come carne, fagioli e cereali integrali ed è fondamentale per la sintesi dei neurotrasmettitori alla base del benessere psicologico». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 81 GOVERNO E PROFESSIONE NUOVE RICETTE GENERICI. CONFERMATO OBBLIGO PRINCIPIO ATTIVO. ECCO COME VANNO COMPILATE Una nota del ministero della Salute chiarisce i termini previsti dal decreto "Sviluppo" appena convertito in legge. "Le ricette senza principio attivo non sono valide quando riferite a pazienti in cura la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti". Sulla questione dell'obbligo di indicare il principio attivo nelle prescrizioni farmaceutiche di farmaci generici non sono mancate le polemiche sia all'epoca della prima norma che lo ha previsto (la Spending review) che il decreto "Sviluppo" che l'ha modificata. Per chiarire come stiano le cose il Min. della Salute ha diffuso una nota che ribadisce come, di fatto, sia cambiato poco tra le due versioni. ECCO LA NOTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE. Nel supplemento ordinario alla GU n. 294 del 18 dicembre 2012 è stata pubblicata la legge di conversione del DL n. 179/2012, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese (legge 17 dicembre 2012, n. 221). L’articolo 13, comma 1, del citato DL, introdotto dalla legge di conversione, sostituisce con un nuovo testo il comma 11-bis dell’art. 15 del DL 6 luglio 2012, n.95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135, riguardante gli obblighi del medico che curi un paziente per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica, per il cui trattamento sono disponibili più medicinali equivalenti. La NUOVA FORMULAZIONE (che elimina possibili incertezze interpretative riferibile al testo originario) ribadisce che, nei casi sopra richiamati, è obbligatoria l’indicazione nella ricetta, da parte del medico, del principio attivo del medicinale. Resta confermato, dunque che, nei casi predetti, non è valida la ricetta del SSN che risulti priva della indicazione del principio attivo. Come già stabilito dal DL 95/2012, fermo restando l’obbligo di inserire l’ indicazione del principio attivo, il medico ha facoltà di indicare nella ricetta anche la denominazione (di marca o generica) di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo. Resta confermato che l’indicazione dello specifico medicinale è vincolante per il farmacista nel caso in cui nella ricetta sia inserita, corredata obbligatoriamente da una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità di cui all’art. 11, comma 12, del DL 24 gennaio 2012, n.1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n.27. Infine, rendendo esplicito quanto già stabiliva la formulazione originaria della norma attraverso il rinvio alla disposizione contenuta nel DL sulla spending review, la nuova formulazione normativa precisa che l’indicazione di uno specifico farmaco “è vincolante per il farmacista anche quando il farmaco indicato abbia un prezzo pari a quello di rimborso, fatta comunque salva la diversa richiesta del cliente”. Il farmacista, quindi, potrà consegnare al cliente un medicinale diverso da quello (con denominazione di marca o generica) eventualmente indicato dal medico, soltanto quando la sostituzione sia chiesta dal cliente medesimo. In tal caso, qualora il medicinale chiesto dal paziente abbia un prezzo superiore a quello di rimborso, il paziente è tenuto a corrispondere al farmacista la differenza fra i due prezzi, come stabilito dall’art. 11, comma 9, del DL 31 maggio 2010, n.78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. (Farmacista on line) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 81 NUTRIZIONE E SALUTE ALLERGIE ALIMENTARI E ACQUA, ATTENZIONE A QUEL CHE ESCE DAL RUBINETTO L'acqua del rubinetto può essere pericolosa tanto quanto i residui dei pesticidi su frutta e verdura, almeno per quanto riguarda il rischio di essere allergici ad alcuni alimenti. Secondo quanto riportato sulle pagine degli Annals of Allergy, Asthma and Immunology, rivista scientifica dell'American College of Allergy, l'accumulo nell'organismo di diclorofenoli presenti nei prodotti per uccidere i parassiti delle piante, utilizzati anche per disinfettare l'acqua, è associato alla comparsa di allergie alimentari. Elina Jerschow e colleghi dell'Albert Einstein College of Medicine di New York (Usa) hanno identificato 1.427 casi di allergia fra 2.211 degli individui coinvolti nella US National Health and Nutrition Examination Survey 2005-2006 caratterizzati dalla presenza di quantità misurabili di diclorofenoli nelle urine. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che 411 individui soffrivano di allergie alimentari e 1.016 di allergie ambientali. Jerschow ha spiegato che “livelli elevati di pesticidi contenenti dicolorofenoli potrebbero ridurre la tolleranza ai cibi in alcune persone” e che queste molecole si trovano anche nell'acqua potabile che sgorga dai rubinetti. La scoperta potrebbe almeno in parte giustificare l'aumento delle allergie alimentari registrato negli ultimi anni. Preferire l'acqua imbottigliata a quella del rubinetto non sembra, però, sufficiente a risolvere il problema. “Altre fonti di diclorofenoli, come la frutta e la verdura trattate con pesticidi, potrebbero giocare un ruolo più importante nel causare le allergie alimentari”. (Sn) CURIOSITA’ LUNGA VITA ALLE DONNE BASSE È vero, si dice "altezza mezza bellezza". Però le donne basse di statura possono contare su un rovescio della medaglia: vivono più a lungo. I risultati di una ricerca condotta all'Albert Einstein College of Medicine dell'Università di Yeshiva di New York mostrano infatti che le donne meno alte hanno una speranza di vita più lunga della media. La spiegazione è nel fattore di crescita IGF-I, un mediatore chimico regolato dall'ormone della crescita. I ricercatori hanno studiato un campione di 450 ashkenazi, una popolazione di ebrei diffusa nell'Europa dell'est, discendente da un'unica grande "famiglia" e caratterizzata quindi da un patrimonio genetico molto uniforme. Dalle analisi risulta che alcune mutazioni genetiche diffuse in questo gruppo producono – soprattutto tra le donne – una malformazione del fattore IGF-I, connessa sia con la bassa statura che con la maggiore durata della vita. Secondo Nir Barzilai, autore della ricerca, un farmaco che riuscisse a controllare adeguatamente l'IGF-I potrebbe rallentare i processi di invecchiamento. [AP]