Mercoledì 02 Gennaio 2013, S. Basilio; L'anno passato è sempre lodato Anno II – Numero 84 AVVISO Concorso straordinario: CONCORSO STRAORDINARIO FARMACIE -Riepilogo REGIONE Notizie in Rilievo Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte Abruzzo TOTALE • Scienza e Salute 1. Gli esami per il cuore: Coronarografia N. SEDI a SCADENZA N. FORMA CONCORSO PARTECIPANTI ASSOCIATA 89 279 224 343 131 147 85 1297 30/11/2012 13/12/2012 16/12/2012 19/12 2012 21/12/2012 22/12/2012 11/01 2013 941 2449 2270 3560 2071 1777 Stili di vita e Salute 2. Obesità infantile: 2 bambini su 3 soffrono di ipertensione o colesterolo alto 3. Per combattere lo stress sufficienti 10 minuti al giorno di rilassamento 4. Distextia: quando i messaggini rivelano un disturbo neurologico Curiosità Rita Levi Montalcini Nutrizione e Salute 5. Dalla vitamina A allo zinco: ecco i cibi che proteggono dal freddo inverno. AUGURI DI UN FELICE 2013 339 1281 1003 1577 922 770 PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 84 SCIENZA E SALUTE GLI ESAMI PER IL CUORE L'elettrocardiogramma L'elettrocardiogramma da sforzo L'ecocardiografia L'ecostress L'eco-doppler vascolare La Tac coronarica La Risonanza Magnetica cardiaca La coronarografia La scintigrafia miocardica Oggi parliamo della Coronarografia;nei prossimi giorni tratteremo gli altri esami. CORONAROGRAFIA È un esame radiologico che permette di visualizzare le coronarie, cioè le arterie che nutrono il cuore La coronarografia (o angiografia coronarica o studio coronarografico) è un esame radiologico che, attraverso un procedimento di cateterismo cardiaco, cioè con lunghi tubicini fatti risalire da un’arteria periferica fino al cuore, permette di visualizzare le coronarie, cioè le arterie che lo nutrono, e capire se e quanto il sangue riesce a passare al loro interno. QUANDO SERVE? La coronarografia in genere viene richiesta dopo che altri esami (Ecg, ecocardiogramma, Ecg da sforzo e/o dinamico, scintigrafia miocardica da sforzo o ecostress) hanno rinforzato il sospetto che i disturbi del malato siano provocati da una cardiopatia ischemica, cioè da un ridotto flusso di sangue al cuore. Altre volte invece deve essere eseguita d’urgenza, per es. nel corso di un attacco cardiaco, per individuare i vasi da liberare con l’angioplastica o scavalcare con l’intervento di by pass. Permette di verificare il percorso delle coronarie, eventuali restringimenti od occlusioni dei vasi o difetti nel modo con cui il ventricolo si contrae. COME SI FA? Prima dell’inizio dell’esame si applicano al torace del paziente degli elettrodi per monitorare l’attività del cuore con l’Ecg. In seguito, in un punto scelto dal medico al polso, al braccio, ma più spesso all’inguine, precedentemente rasato e disinfettato, si effettua un’anestesia locale e vengono introdotti sottili tubicini, detti cateteri, i quali, con la guida del radiologo, vengono posizionati all’imbocco delle coronarie. Da qui iniettano nei vasi una sostanza, il mezzo di contrasto, che le rende visibili ai raggi X. Le immagini vengono registrate su CD, videocassetta o pellicola. Durante l’esame il paziente è sdraiato supino sul lettino e sveglio, anche se gli possono essere dati dei tranquillanti per rilassarsi un pò. Infatti occorre che collabori col medico, per esempio facendo respiri profondi o trattenendo il fiato per qualche secondo. Al termine della procedura, che dura in genere 20-30 minuti, il malato è portato in un’apposita area dove viene tenuto sotto stretto controllo per alcune ore. Il ricovero dura di solito un giorno o due. CHE COSA SI PROVA? L’esame, che si svolge nell’ambulatorio di cateterismo cardiaco, non è doloroso. Al massimo, dopo la procedura, si può avvertire per qualche giorno un po’ di indolenzimento nel punto in cui il medico ha inserito i cateteri. Per evitare sanguinamenti in questa sede, dopo che sono stati tolti i cateteri, si deve esercitare per 10-15 minuti una forte pressione con le dita e poi per altre tre ore una compressione con un sacchetto di sabbia o una fasciatura. Se l’accesso è avvenuto attraverso l’arteria femorale, cioè dall’inguine, il malato dovrà stare a letto per le dodici ore successive. Tuttavia, recentemente, l’introduzione di nuovi sistemi di chiusura del punto di inserzione del catetere hanno cambiato le raccomandazioni dei medici, permettendo di alzarsi prima. In ogni caso, dopo l’esame, occorre bere molta acqua per facilitare l’eliminazione del mezzo di contrasto. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 84 QUALI SONO I VANTAGGI? La coronarografia permette di vedere se e dove le coronarie sono ostruite per valutare quale sia il migliore approccio terapeutico. Spesso nel corso della stessa seduta, attraverso l’incisione già effettuata per far passare i cateteri, si può intervenire con l’angioplastica per dilatare la o le arterie col palloncino ed eventualmente posizionare uno o più stent. QUALI SONO I RISCHI? Alcune delle possibili complicazioni della coronarografia derivano dall’uso del mezzo di contrasto, che talvolta può provocare reazioni allergiche. E’ anche possibile che si verifichino sanguinamenti, ematomi, trombosi o infezioni nel punto di inserzione dei cateteri o, molto più raramente, in meno di sei casi su mille, che si provochi una dissezione o una perforazione di un’arteria o del cuore. In genere però le complicazioni più serie dipendono più dalla gravità della malattia di base che dall’esame, che ha una mortalità inferiore allo 0,2%. Si calcola che la probabilità di avere un infarto o un ictus durante l’indagine sia dello 0,3%. (Salute corriere) RITA LEVI MONTALCINI È MORTA. AVEVA 103 ANNI Si è spenta nella sua casa a Roma. Senatrice a vita e premio Nobel per la medicina nel 1986. Cordoglio dal mondo scientifico e dalla politica. Una grande donna, una grande scienziata. Con Rita Levi Montalcini scompare una delle figure più importanti dell’Italia del ‘900. Nata a Torino nel 1909 negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono alla scoperta e all'identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF, scoperta per la quale è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina. Insignita anche di altri premi, è stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Il 1º agosto 2001 è stata nominata senatrice a vita"per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale". È stata socia nazionale dell'Accademia dei Lincei per la classe delle scienze fisiche ed è stata tra i soci fondatori della Fondazione Idis-Città della Scienza. [É ÑxÜáÉ âÇ ÑÉË Ät ä|áàt? ÅÉÄàÉ ÄËâw|àÉA TÄÄx vÉÇyxÜxÇéx ÇÉÇ äxwÉ Äx ÑÜÉ|xé|ÉÇ| x ÇÉÇ áxÇàÉ uxÇxA `t ÑxÇáÉ Ñ|∞ twxááÉ w| ÖâtÇwÉ täxäÉ äxÇàËtÇÇ|A Ä vÉÜÑÉ ytvv|t ÖâxÄÄÉ v{x äâÉÄxA É ÇÉÇ áÉÇÉ |Ä vÉÜÑÉM |É áÉÇÉ Ät ÅxÇàxAÊ “Il cervello di uomini e donne è identico, però quello della donna è stato distrutto dalla cultura sociale, mentre quello dell’uomo è stato spesso sopravvalutato.” _t ä|àt ÇÉÇ y|Ç|ávx vÉÇ Ät ÅÉÜàxA dâxÄÄÉ v{x Üxáàt w| àx? ¢ ÖâxÄÄÉ v{x àÜtáÅxàà| tw tÄàÜx ÑxÜáÉÇxA _Ë|ÅÅÉÜàtÄ|àõ ÇÉÇ ¢ |Ä àâÉ vÉÜÑÉ? v{x âÇ z|ÉÜÇÉ ÅÉÜ|ÜõA aÉÇ Å| |ÅÑÉÜàt w| ÅÉÜ|ÜxA _t vÉát |ÅÑÉÜàtÇàx ¢ |Ä Åxáátzz|É v{x Ätáv| tzÄ| tÄàÜ|A dâxáàt ¢ ÄË|ÅÅÉÜàtÄ|àõAÊ “Rare sono le persone che usano la mente. Poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi” Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.” PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 84 STILI DI VITA E SALUTE OBESITÀ INFANTILE: 2 BAMBINI SU 3 SOFFRONO DI IPERTENSIONE O COLESTEROLO ALTO Due bambini obesi su tre soffrono, già prima dei 12 anni, di uno tra i disturbi più comunemente legati alle patologie cardiache come ipertensione, colesterolo alto o glicemia elevata a digiuno. A lanciare l'allarme è uno studio olandese della University Medical Center pubblicato su Archives of Disease in Childhood. Gli studiosi che hanno realizzato la ricerca hanno seguito dal 2005 al 2007 un gruppo di 500 bambini e ragazzi gravemente obesi (indice di massa corporea superiore o uguale al 20,5 per un bambino di 2 anni, a 31 per uno di 12 anni e a 35 per un 18enne), annotando mensilmente i valori relativi a ciascun partecipante. RISULTATI: E hanno rilevato che: due su tre (67%) avevano almeno un fattore di rischio cardiovascolare; più della metà soffriva di pressione alta (56%), una percentuale simile (54%) aveva livelli elevati di colesterolo a bassa densità (il colesterolo cosiddetto «cattivo»), uno su sette (14%) aveva livelli alti glicemia a digiuno, poco meno dell'1% è risultato già affetto dal diabete di tipo 2, quello generalmente tipico dell'età adulta. In tutto, spiegano gli autori, in quasi due terzi (62%) dei bambini al di sotto dei 12 anni è stato riscontrato almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Lo stile di vita, denunciano gli autori, conta moltissimo: secondo i loro dati, infatti, un bambino su tre gravemente obeso proviene da famiglie monoparentali. «La prevalenza di alterata glicemia a digiuno in questi bambini è preoccupante - considerando la crescente prevalenza mondiale del diabete di tipo 2 nei bambini e negli adolescenti. Allo stesso modo, l'alta prevalenza di ipertensione e lipidi anormali possono portare a malattie cardiovascolari in età adulta». (Sole 24) PER COMBATTERE LO STRESS SUFFICIENTI 10 MINUTI AL GIORNO DI RILASSAMENTO Dieci minuti al giorno, non ne servono di più, da dedicare agli esercizi anti-stress: così si riduce lo stato di tensione complessiva, migliora la qualità del sonno e diminuisce la sensazione di fatica. Ad affermarlo sono gli studiosi del Walter Reed National Military Medical Center di Bethesda, nel Maryland. La ricerca è stata condotta su 334 soggetti che sono stati istruiti e guidati sull'opportunità di praticare 10 minuti di esercizi anti stress della tecnica nota in inglese come «tension tamer», una particolare metodica di distensione dallo stress di breve durata, e non complessa da svolgere, che si basa sulla respirazione profonda e sulla rappresentazione visiva delle immagini preferite dal soggetto coinvolto nell'esecuzione degli esercizi: dallo studio è emerso che tra i componenti del gruppo il 65% ha migliorato il loro stress percepito di 6,6 punti riferendo di una migliore qualità del sonno, della riduzione della latenza del sonno e di una diminuzione della stanchezza. (sole 24 ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 84 STILI DI VITA E SALUTE «DISTEXTIA», QUANDO I MESSAGGINI RIVELANO UN DISTURBO NEUROLOGICO Lettere invertite, testo sconclusionato: a volte gli sms assurdi sono usati dai medici come diagnosi per possibili patologie Scagli la prima pietra chi non ha mai invertito le lettere in un sms o chi, confondendosi, non ha scritto fischi per fiaschi, magari anche depistato dal text on 9, ovvero il celebre T9. Talvolta però le lettere e le sequenze scaturiscono in modo troppo caotico e confuso, forse addirittura sconclusionato, tanto da impensierire parenti e medici che, partendo proprio da un messaggino, diagnosticano disturbi neurologici complessi. La pratica di sbagliare gli sms si chiama distextia e talvolta è un segnale che, se preso al volo, consente di anticipare una diagnosi di ictus. QUEL MESSAGGINO FARNETICANTE - È la storia di un uomo di Boston in trepidante attesa durante la visita ginecologica della giovane moglie incinta. L’uomo aspettava un riscontro via sms e le frasi che gli arrivarono al termine della visita erano assolutamente incomprensibili, farneticanti, sconclusionate. Allarmato, il devoto marito ricoverava la moglie al pronto soccorso, mentre i medici accertavano segnali di un ictus in corso, come la scarsa funzionalità della gamba e del braccio destro, la difficoltà linguistica e un profondo disorientamento. In seguito la situazione si normalizzava ma quello short message service era stato un segnale precoce dei danni a carico di una zona del cervello coinvolta nel linguaggio. UN SEGNALE CLINICO - Non sono poche le volte in cui tutto ha inizio con un sms, senza per questo preoccupare la moltitudine di persone che sbagliano a digitare o che, per la fretta e per colpa del multitasking, partoriscono messaggi deliranti. La distextia è comunque divenuta un disturbo riconosciuto e viene ormai considerato un segnale medico di tutto rispetto, come spiega Joshua Klein dell’ospedale Brigham and Women's di Boston che, nella circostanza appena descritta, ha catalogato l'sms come il primo segnale clinico di allarme e la prima evidenza di una difficoltà linguistica. Del resto anche Sean Savitz, che dirige il centro neurologico dell’Health Science Centre dell’Università del Texas, racconta di come alcuni suoi pazienti anche nelle comunicazioni via mail abbiano dato i primi timidi segni di un disordine linguistico in corso che poteva annunciare ictus o afasia. Chiaramente tanto il messaggio criptico quanto la mail delirante sono segnali dei quali tenere conto se inseriti in un contesto a sua volta preoccupante e non bastano da soli ad allarmare. Per esempio la signora incinta di Boston aveva avuto problemi anche nella compilazione di un modulo, come ha fatto notare l’infermiera, destando sospetti più che fondati. Insomma la distextia va considerata come una preziosa aggiunta alla raccolta di dati e informazioni che i neurologi dovrebbero collezionare prima di formulare una diagnosi. Proprio nel digitare un messaggio infatti vengono messe in campo varie funzioni che, se compromesse (perdita di una visione nitida, dita insensibili o deboli, difficoltà di coordinamento e di composizione del testo), portano alle risposte senza senso della donna di Boston che, alla richiesta del marito se ci fossero novità circa la data del parto, rispose: «Ovunque, thinging giorni accanto. Qualche è dove». Davvero troppo per una semplice deformazione da T9 o per una banale confusione di chi "messaggia" mentre guida, parla e cammina. E niente a che vedere con quegli acronimi molto usati dai giovani come LOL (laughing out loud) o Tvb (ti voglio bene). PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 84 DALLA VITAMINA A ALLO ZINCO, ECCO I CIBI CHE PROTEGGONO DAL FREDDO INVERNO Il virus dell'influenza non è l'unico microbo che metterà a repentaglio la salute degli italiani nei prossimi mesi. Complice il freddo, che aumenta di 4 volte la probabilità di prendersi un raffreddore, virus parainfluenzali e similinfluenzali potranno scatenare disturbi variabili tra il malessere generale, la febbre e vari disturbi gastrointestinali. Sciarpe a parte, anche l'alimentazione può venire in aiuto di chi non intende arrendersi all'attacco dei microbi. Alcuni nutrienti, possono potenziare le difese immunitarie, primi fra tutti la frutta e la verdura ricche di antiossidanti, come le verdure a foglia verde, i peperoni e i frutti di bosco. Un ruolo particolare è svolto dalla vitamina A e dal suo precursore, il beta-carotene, di cui sono ricchi cibi disponibili anche in inverno, come le carote. Tuttavia, nemmeno la vitamina C e la vitamina D dovrebbero mancare dalla dieta invernale. Largo, quindi, a cavolfiore, arance, mandarini e pompelmi. Il contorno non è, però, tutto. In effetti le vitamine A e D sono presenti anche nel pesce e anche la carne rossa è un buon alleato delle difese immunitarie, perché è una buona fonte di zinco. L'importante è scegliere tagli magri e non eccedere con il consumo. In generale sarebbe meglio non superare una o due porzioni alla settimana e introdurre nella propria dieta anche altri cibi ricchi di zinco, come le noci pecan, i pinoli, i semi di girasole e le noci brasiliane, che contengono anche selenio. Infine, un occhio di riguardo dovrebbe essere posto nei confronti di probiotici e prebiotici. I primi, la flora batterica nota soprattutto perché alleata della salute intestinale, possono anche aiutare a sconfiggere i microbi che entrano nelle vie respiratorie superiori inviando segnali che stimolano il sistema immunitario. I prebiotici, invece, aiutano a mantenere in salute proprio la flora batterica intestinale. Per non farseli mancare è meglio non dimenticare di mettere nel piatto anche cipolle, carciofi e porri. (salute 24) DOPO NATALE PIÙ STANCHI DI PRIMA: È IL JET LAG SOCIALE Vacanze di Natale, meglio senza. Stanchi, svogliati, con tanto sonno da recuperare e una linea tutt'altro che invidiabile: è l'effetto “social jet lag”, paragonabile nei danni su umore e fisico a quello degli spostamenti in aereo, fuso orario compreso. Cosa accade prima e dopo i party di Natale? Se lo sono chiesto gli esperti dell'University del Surrey. Le spie sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalle occhiaie. Per due settimane e più, poco sonno di notte - ricordo di veglioni e partite di poker -, sonnolenza canaglia durante tutto il giorno, anche in ufficio. “Sono i disguidi delle vacanza, mandano in tilt il nostro orologio biologico, come se attraversassimo due fusi orari”. Un consiglio? “Non alzarsi troppo tardi dal letto, non proprio come se si dovesse andare al lavoro, ma quasi”. Altrimenti il corpo potrebbe abituarsi al dolce far niente. La cronobiologia è la scienza che studia il ritmo sonno-veglia, anche chiamato ritmo circadiano. Il nostro orologio biologico è influenzato dalla luce del sole e da un cocktail di ormoni, tra i quali il più importante è la melatonina. I cronobiologi prendono il jet-lag a simbolo dei problemi che insorgono quando le lancette dell'orologio fisico si spostano rispetto a quello biologico. Gli effetti? Difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, confusione, senso di malessere generale, mancanza di energia, stanchezza, irritabilità e, anche se spesso non vengono citati, problemi digestivi e perdita di appetito.