Anno II – Numero 89 Mercoledì 09 Gennaio 2013, S.S. Giuliano LAVORO E PREVIDENZA CONTRIBUTI ENPAF - 2013 Notizie in Rilievo • Lavoro e Previdenza 1. Contributi Enpaf: Per opportuna conoscenza e documentazione, si riporta di seguito la Tabella riepilogativa dei contributi previdenziali ENPAF dovuti per l’anno 2013. riepilogo Patologie 2. La vera pelle rivelata da una fotografia. Psicologia 3. Empatia più facile con animali che con clochard 4. Troppa TV all’asilo? I bambini crescono più cicciotti e meno sportivi. Nutrizione e Salute 5. Riserva di antiossidanti dall’olio di avocado. Curiosità Da che cosa dipende il senso di orientamento Sono esclusi da questa operazione: 1) gli iscritti che non abbiano provveduto al pagamento del contributo 2012 tramite bollettino bancario. Essi riceveranno una cartella esattoriale con la quale verrà riscosso: a. il contributo per l’anno 2012 non pagato; b. le sanzioni civili correlate all’inadempimento contributivo; c. il contributo per l’anno 2013; 2) gli iscritti la cui posizione contributiva è stata aggiornata d’ufficio in conseguenza della perdita del diritto alla riduzione del contributo (art. 21, ultimo comma e art. 2bis, comma 2 del Regolamento ENPAF). Essi riceveranno una cartella esattoriale comprensiva dei contributi omessi, delle relative sanzioni civili nonché del contributo per l’anno 2013. In entrambi i casi l’importo totale verrà ripartito su due rate. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 89 ENPAF - RIDUZIONI Il contributo previdenziale ENPAF è stabilito in cifra fissa, tuttavia ove l'iscritto appartenga ad alcune categorie ha la possibilità di chiedere la riduzione del contributo in particolare: riduzione nella misura del 33,33%, del 50% ovvero dell'85% agli iscritti che esercitino attività professionale in relazione alla quale siano soggetti per legge all'assicurazione obbligatoria ovvero ad altra forma di previdenza obbligatoria; riduzione nella misura del 33,33%, del 50% ovvero dell'85% agli iscritti che si trovino in condizione di disoccupazione involontaria con inserimento nelle liste anagrafiche dei competenti Centri per l'impiego. La riduzione massima dell'85% può essere conservata per non più di cinque anni contributivi complessivi, una volta superato questo periodo il soggetto che permanga in stato di disoccupazione ha diritto alla riduzione massima del 50% in quanto equiparato all'iscritto che non esercita attività professionale; riduzione nella misura del 33,33% ovvero del 50% per gli iscritti i quali non esercitino attività professionale; riduzione nella misura massima del 33,33%, del 50% ovvero dell'85% per gli iscritti che siano titolari di pensione diretta (vecchiaia, anzianità, invalidità) erogata dall'ENPAF e nel contempo non esercitino attività professionale; riduzione nella misura del 33,33% ovvero del 50% per gli iscritti che siano titolari esclusivamente di pensione erogata da Ente di previdenza diverso dall'ENPAF e non esercitino attività professionale (tale disposizione avrà effetto a decorrere dal 2005 per l'anno 2004 temporaneamente trova ancora applicazione l'ipotesi precedente). Chi sceglie di versare il contributo previdenziale in misura ridotta otterrà una prestazione pensionistica proporzionalmente ridotta. L'ENPAF, infatti, è un ente di previdenza a prestazione definita (salvi gli adeguamenti periodici in proporzione all'indice ISTAT) e a contribuzione variabile (il cui importo viene fissato anno per anno), l'ammontare della prestazione finale è commisurato alla contribuzione intera, la scelta di versare contributi ridotti comporta quindi una correlativa diminuzione dell'ammontare finale maturato. CASI PARTICOLARI Non hanno diritto alla riduzione del contributo previdenziale ENPAF i titolari di farmacia, i soci di società che gestiscono farmacie private ai sensi della legge n. 362/1991 i collaboratori di impresa familiare e in genere tutti gli associati agli utili della farmacia. Non hanno diritto ad alcuna riduzione gli iscritti che svolgano attività professionale in relazione alla quale non sono soggetti ad altra previdenza obbligatoria oltre a quella dell'ENPAF (attività svolta in regime di collaborazione coordinata e continuativa ovvero con apertura di partita IVA, borse di studio non assoggettate all'obbligo della contribuzione alla Gestione Separata INPS). CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ Coloro che si iscrivano a partire dal 1° gennaio 2004 hanno facoltà di chiedere di versare il contributo di solidarietà in luogo della contribuzione previdenziale seppure nella forma ridotta prevista; oltre al contributo di solidarietà l'iscritto dovrà versare anche quello per la gestione assistenza e per l'indennità di maternità. CHI PUÒ OPTARE PER IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ - gli iscritti che esercitino attività professionale in relazione alla quale siano soggetti all'assicurazione generale obbligatoria ovvero ad altra previdenza obbligatoria e che non abbiano redditi professionali esenti da contribuzione previdenziale: - gli iscritti che si trovino in condizione di disoccupazione involontaria. La contribuzione di solidarietà e/o la riduzione contributiva massima non potranno essere conservate in ogni caso per più di 5 anni complessivi PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 89 PATOLOGIE LA VERA PELLE RIVELATA DA UNA FOTOGRAFIA Le immagini «UV» mostrano i danni del sole: un mezzo per convincere le persone a fare attenzione durante l'esposizione al sole e a evitare il ricorso ai lettini abbronzanti Sembrano due persone diverse, ma in realtà si tratta di due immagini scattate allo stesso individuo. Se si confronta una fotografia tradizionale di un volto con lo stesso ritratto fatto però con una macchina fotografica "ultravioletta", ci possono essere differenze notevoli. La seconda immagine, infatti, mostra tutti i segni che il sole ha lasciato sulla pelle e che mai si potrebbero vedere guardandosi allo specchio o in una normale istantanea. Tali tracce darebbero informazioni su quanto la pelle è a rischio di tumore e - sempre secondo quanto riportato da alcuni ricercatori dell'University of Colorado Cancer Center in uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology - potrebbero rendere più consapevoli le persone sui pericoli che possono correre esponendosi senza cautele ai raggi solari. ADOLESCENTI - Un team di studiosi si è concentrato in particolare sugli adolescenti. A circa 600 dodicenni sono state scattate fotografie ultraviolette, un tipo particolare di fotografia utilizzata in ambito scientifico ed eseguita con obiettivi speciali che lasciano filtrare la banda luminosa ultravioletta non percepibile all'occhio umano. In dermatologia questo tipo di foto serve a rilevare i danni che il sole ha prodotto sulla cute non visibili a occhio nudo. Le immagini ottenute sono state poi confrontate con alcune caratteristiche dei ragazzi, le caratteristiche usate solitamente per definire chi ha l'epidermide in pericolo: colore di occhi, pelle e capelli, presenza di lentiggini e nei. Gli adolescenti che mostravano nelle fotografie i segni più evidenti dell’azione nociva della radiazione solare erano anche quelli che, sulla base di queste caratteristiche, risultavano più a rischio di sviluppare tumori della pelle. NO AI LETTINI - «Ciò che ci sembra importante evidenziare dopo questo studio» puntualizza Dellavalle «è che disponiamo di un mezzo per spingere le persone a fare più attenzione durante l'esposizione al sole e a evitare il ricorso ai lettini abbronzanti». Spiegare a un ragazzo che appartiene al cosiddetto fototipo a rischio (pelle, capelli e occhi chiari, lentiggini, numerosi nei) e che per questo motivo corre più pericoli con il sole rispetto a chi ha un aspetto più mediterraneo, può non bastare a convincerlo sulla necessità di limitare l'esposizione ai raggi solari e abbondare con creme protettive. Altra cosa è , invece, mostrare al ragazzino come il suo volto, sotto una superficie apparentemente integra, sia in realtà già vittima di solchi e macchie insospettabili: un'immagine, si sa, vale più di mille parole. «Già da tempo, la fotografia UV viene usata in dermatologia per rilevare i danni nascosti della pelle, ma lo studio mostra come a una data immagine corrisponda un preciso profilo di rischio per la persona». TUMORE - Questi speciali ritratti darebbero quindi "forma" a una probabilità di sviluppare un tumore della pelle. Gli specialisti auspicano che questo strumento possa spingere i ragazzi a proteggere la pelle con abiti e creme adeguate non solo in vacanza, ma tutte le volte che sono all’aria aperta, e a stare lontani dalle lampade abbronzanti, sempre di più accusate di favorire l'insorgenza di melanomi. Per gli esperti, il fascino della tintarella, ottenuta col sole o con le lampade abbronzanti, è ancora troppo forte. La speranza è che far vedere ai ragazzi come le radiazioni danneggino realmente la loro pelle possa indurli a comportamenti più responsabili, che, secondo ricerche recenti, non sarebbero seguiti proprio da chi è più giovane e a rischio. (C. Caviraghi) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 89 PSICOLOGIA PSICOLOGIA: EMPATIA PIÙ FACILE CON ANIMALI CHE CON CLOCHARD Più facile interessarsi delle sorti di un cane che di quelle di un senzatetto. Alcuni individui, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Psychology, avrebbero caratteristiche psicologiche che li conducono ad una maggiore empatia con gli animali e persino con la loro auto piuttosto che con altri esseri umani in situazioni di svantaggio sociale, come tossicodipendenti, immigrati o senza tetto. STUDIO: Il perché è stato scoperto dai ricercatori della Duke University e di Princeton (Usa) studiando le risonanze magnetiche di 100 studenti volontari che si sono sottoposti all'esperimento: dovevano guardare immagini su uno schermo mentre veniva monitorata l'attività elettrica del cervello. RISULTATI: Gli scienziati hanno scoperto che quando si osservano immagini di individui disperati, come donne senza fissa dimora o tossicodipendenti, le aree deputate all'empatia e alla socialità di alcuni dei volontari sembravano "spegnersi" o disconnettersi, cosa che non capita, ad esempio, quando si guardano immagini di animali, di auto e, fortunatamente, anche di disabili. Lasana Harris, che ha coordinato lo studio, la chiama "percezione disumanizzata" e potrebbe spiegare anche perché a tutti può capitare di distogliere lo sguardo dai mendicanti seduti in strada. E' lo stesso motivo per cui, spiega ancora Harris, si può "facilmente attribuire una consapevolezza sociale - ovvero credere in una vita interiore fatta di emozioni - ad animali o automobili, ma evitare il contatto visivo con il mendicante sulla via di casa". Il meccanismo psicologico potrebbe trovarsi con intensità variabili tra soggetti e potrebbe spiegare, secondo gli studiosi,i grandi crimini della Storia commessi sotto le dittature sanguinarie di Hitler, Stalin e Pol Pot. (Sole 24) TROPPA TV ALL'ASILO? I BAMBINI CRESCONO PIÙ CICCIOTTI E MENO SPORTIVI Ogni ora in più trascorsa davanti alla televisione accresce il rischio di rendere i bambini meno atletici e aumenta l'accumulo di grasso addominale, con danni misurabili già a partire dalla quarta elementare. Lo studio, il primo al mondo di questo tipo, è stato messo a punto da studiosi della University of Montreal i(Canada). Lo studio è stato condotto su 1314 bambini tra i 2,5 e i 4,5 anni di età, dei quali sono stati misurate le ore trascorse davanti alla televisione ogni settimana. «Sapevamo già che esiste un'associazione tra l'esposizione televisiva in età prescolare e il grasso corporeo dei bambini intorno ai 10 anni, ma questo è il primo studio a descrivere con precisione questa associazione. E’ stato trovato, per es., che a due anni e mezzo ogni ora di tv a settimana corrisponde a una diminuzione di circa un terzo di centimetro che un bambino è in grado di saltare in lungo». I risultati sono stati pubblicati su International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity. «Il perseguimento dello sport da parte dei bambini dipende, in parte, dalla loro competenza atletica percepita. Di conseguenza, la capacità di fare sport durante l'infanzia promuove la partecipaz. alle attività sportive in età adulta». Quanto al grasso addominale accumulato, i ricercatori hanno poi incrociato i dati con le dimensioni dei girovita dei bambini scoprendo che, a 4 anni e mezzo di età, aumentava di mezzo millimetro per ogni ora di tv in più guardata rispetto alle ore trascorse davanti al piccolo schermo all'età di 2 anni e mezzo. Secondo le raccomandazioni dell'Am. Academy of Pediatrics, i bambini di 2 anni non dovrebbero guardare più di due ore di televisione al giorno. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 89 NUTRIZIONE E SALUTE RISERVA DI ANTIOSSIDANTI DALL'OLIO DI AVOCADO Proteggere le cellule dai radicali liberi e dall’invecchiamento? L’olio d’avocado, frutto tropicale dall’alto potere antiossidante, è l’arma in più. Lo affermano i ricercatori della Universidad Michoacana di San Nicolas de Hidalgo di Morelia, in Messico. Nell’alimento sarebbero, infatti, presenti dei grassi “buoni” in grado di avvolgere e proteggere le cellule come uno scudo, proteggendole dall’attacco dei radicali liberi, scorie altamente instabili che circolano nell’organismo provocando l’ossidazione delle cellule. In altre parole, accelerando la loro età biologica. Studiando il comportamento di alcuni lieviti che possiedono grassi simili a quelli dell’avocado, i ricercatori messicani guidati da Christian Cortes-Rojo sono giunti alla conclusione che queste catene di lipidi potrebbero essere un buon ingrediente di integratori anti-age. “Abbiamo utilizzato delle cellule di lievito per esaminare quelle dell'avocado - scrivono gli studiosi -. Queste cellule sono molto resistenti ai radicali liberi grazie a dei grassi che avvolgono i loro mitocondri". Di più. Sempre nell’avocado, frutto dal brillante color smeraldo, sono presenti dei pigmenti “speciali" che conferiscono il tipico colore al frutto esotico, ma soprattutto sono ricchi in sostanze antiossidanti in grado di contrastare alcuni effetti infiammatori provocate da alte concentrazioni di ferro, anch’esso un forte ossidante, e dando alle cellule maggiori chance di sopravvivenza. CURIOSITA’ DA CHE COSA DIPENDE IL SENSO DELL'ORIENTAMENTO? Da diverse funzioni cognitive come percezione, attenzione e memoria, e di conseguenza coinvolge molte regioni cerebrali. In particolare, l’ippocampo, situato nel lobo temporale, è responsabile della memoria spaziale e consente di crearsi una mappa mentale dell’ambiente. Questione di ippocampo: In uno studio coordinato dallo psicologo Giuseppe Iaria, dell’Università della British Columbia (Canada), si è visto che i soggetti più abili nell’orientarsi, hanno un ippocampo più strutturato ed efficiente. Si può migliorare con l’esperienza: in una ricerca dello University College di Londra, si è osservato che nei tassisti l’ippocampo posteriore è più sviluppato, specie in quelli che lavorano da più tempo. Uomini e donne: Gli uomini hanno un migliore senso dell’orientamento. Ma, i due sessi usano strategie diverse: gli uomini creano una rappresentazione generale dello spazio, le donne si affidano a specifici punti di riferimento.