Anno II – Numero 91 Venerdì 10 Gennaio 2013, S. Igino CURIOSITA’ Notizie in Rilievo • Regione e Farmacia 1. Farmacie: Consiglio Regionale Campania chiede chiarimenti su Concorso Straordinario SE IL BUS NON ARRIVA, CONVIENE ASPETTARE O INCAMMINARSI A PIEDI? Aspettando il tram All’orizzonte non si intravede il tram o l’autobus che dovrebbe portarci al lavoro e il dubbio ci assale: MEGLIO ASPETTARE ANCORA UN PO’ O COMINCIARE AD AVVIARSI A PIEDI? Ben tre matematici Stili di vita e Salute 2. Infezioni, Verruche e Funghi. Attenzione alla palestra Scienza e Salute 3. Aumentano i casi di melanoma. La diagnosi precoce salva la vita. Prevenzione e Salute 4. Scorta di calcio e vitamina D Curiosità Se il bus non arriva, conviene incamminarsi a piedi o aspettare? Quali profumi ci spingono a comprare? dell’Università di Harvard hanno studiato quale tra le due opzioni risulti statisticamente più conveniente. I matematici hanno costruito un’equazione complessa che mette in relazione la distanza da percorrere, il numero di fermate e il tempo di ciascuna, e la velocità del mezzo. I PIGRI ARRIVANO PRIMA. La conclusione è che, per arrivare più rapidamente a destinazione, in media la strategia vincente è l’attesa. Se da una parte la lazy option (cioè la decisione di stare fermi “pigramente” ad aspettare) premia quasi sempre, la strategia più sbagliata è invece quella di stazionare alla fermata per qualche tempo e decidere soltanto poi di incamminarsi se l’autobus tarda ad arrivare: a maggior ragione, se si è intrapresa la strada dell’attesa, conviene decisamente portarla avanti fino in fondo. (Focus) DOMANDA E RISPOSTA Tiroide nodulo DOMANDA: Salve, mio marito ha un nodulo di 6,4mm, esame sangue: ft3 (3,46); ft4 (0,79); - fsh (0,82); - ab anti tireoglobulina (0,00); - ab anti tireoperossidasi (0,30); La dottoressa di base ha prescritto eutirox 25 per 3 mesi....pensa che tutto ciò e' dovuto dal nodulo oppure da iposi? In circa 1 anno e' dimagrito 6 kg ed e' sempre stanco..Pensa che bisogna sentire anche un endocrinologo?? RISPOSTA: Cara Maria, penso che la situazione non sia preoccupante e che il dimagramento di suo marito poco abbia a che fare con una disfunzione tiroidea. La tiroide infatti sembra funzionare bene (presumo abbia dosato il TSh e non l'FSH come scrive). La dose di tiroxina proposta, invece, se deve essere utilizzata a scopo soppressivo - e cioè servire a mettere a riposo la tiroide e, quindi, anche il nodulo - va bene forse per un bambino, di certo non per suo marito. A proposito: quanti anni ha? Dopo i 65 anni è meglio non effettuare tale tipo di terapia. Cordialmente. Prof. Alfredo Pontecorvi PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 91 REGIONE E FARMACIA’ FARMACIE. CONSIGLIO REGIONALE CAMPANIA CHIEDE CHIARIMENTI SU CONCORSO STRAORDINARIO Nell'interrogazione presentata al presidente Caldoro dal consigliere Pd Pica si fa in particolare riferimento alle condizioni di difficoltà del servizio farmaceutico regionale e al disagio degli aspiranti candidati per il ritardo nella pubblicazione del bando e per la mancanza di informazioni chiare sul concorso. “Avevamo promesso che avremmo vigilato ed agito a tutti i livelli affinchè le procedure fossero espletate rapidamente e con trasparenza e questa volta abbiamo chiesto risposte direttamente al Presidente della Regione Campania”. Così il presidente dell’Agifar Salerno, Aldo Frasso, annuncia l’interrogazione presentata dal consigliere regionale, Donato Pica (Pd), in merito all’espletamento del concorso straordinario per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche. “Pica – afferma Frasso in una nota - ha dimostrato sensibilità sull'argomento e si è fatto carico di porre l'attenzione sulla questione richiedendo risposte tempestive e chiare al fine di evitare che la nostra Regione possa rimanere tra le ultime a bandire il concorso straordinario rischiando il previsto commissariamento ministeriale”. In particolare nell'interrogazione si fa riferimento non solo al rischio di commissariamento della Regione, ma anche alla gravità del ritardo nell'applicare norme che migliorerebbero la qualità del servizio farmaceutico e non da ultimo all'evidente disagio degli aspiranti candidati costretti a subire i ritardi e soprattutto a fare le proprie scelte senza indispensabili informazioni necessarie. Attraverso l'interrogazione si chiede altresì di conoscere lo stato dell'arte in merito al precedente concorso ordinario che era stato bandito nel 2009 ed espletato nell'estate del 2012 e che dovrebbe seguire un iter separato ed indipendente dal nuovo concorso straordinario. “Ci auguriamo - termina Frasso - che il ritardo già accumulato rispetto ad altre Regioni possa rimanere in ambiti fisiologici e che possa presto essere pubblicato anche in Campania il Bando del concorso straordinario, scongiurando cosi qualunque rischio di un improvvido e deleterio commissariamento”. (farmacista online) CURIOSITA’ QUALI PROFUMI CI SPINGONO A COMPRARE? Il limone stimola l'olfatto, il palato... e gli acquisti Tra i profumi che incentivano gli acquisti, ci sono le note agrumate di pompelmo e limone o quelle fresche e stimolanti di tè verde, menta, lavanda e rosmarino. Funzionano anche ambra, mela e cannella e le fragranze più dolci: la vaniglia, per esempio, rassicura i più tirchi. IRRESISTIBILI: Il marketing olfattivo, praticato in molti negozi, punta sul profumo di una o più essenze da nebulizzare in spazi di accoglienza e punti di vendita. Secondo varie ricerche, infatti, la gente diventa più affabile se circondata da aromi e quindi più ben disposta ad acquistare. Un’indagine francese, per esempio, sostiene che se in un ristorante aleggia il sentore di lavanda i clienti mangiano di più e i conti lievitano del 16-20%. Tra gli AROMI DA EVITARE, invece, ci sarebbe il cioccolato: i prodotti profumati di cacao hanno avuto le prestazioni peggiori. (Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 91 STILI DI VITA E SALUTE Infezioni, verruche e funghi: attenzione alla palestra L'80% degli sportivi ha avuto almeno una volta infezioni della pelle, ecco perché in palestra non bisogna mai dimenticare di portare con sé asciugamano, guantini e ciabatte. Ne parliamo con Marcello Monti, responsabile di dermatologia in Humanitas e docente di dermatologia dell’Università degli Studi di Milano. È un consiglio semplice, ma importante, raccomandato dall’International Hair Research Foundation che ha evidenziato, con uno studio su 500 frequentatori di palestre, come l’80% degli sportivi abbia avuto infezioni della pelle tra irritazioni, verruche e funghi e, nelle donne, infezioni vaginali. Ecco allora che ricordarsi di mettere nella borsa l’asciugamano da utilizzare prima di appoggiarsi sugli attrezzi così come i guantini per proteggere le mani (veicolo principale dei contagi) e le ciabatte per la piscina o zona termale diventa un comportamento di prevenzione dalle infezioni. Ma c’è anche qualche suggerimento in più, che è consigliabile seguire, durante e dopo l’allenamento (come lavarsi velocemente, asciugarsi bene, applicare speciali creme e utilizzare indumenti di cotone). PROFESSOR MONTI, LE INFEZIONI ALLA PELLE SONO FREQUENTI IN PALESTRA. QUALI SONO LE CAUSE? «Occorre considerare tre fattori: la palestra è un luogo affollato, dove ognuno può introdurre microrganismi patogeni. Ci sono luoghi caldo-umidi come vasche, docce e spogliatoi, ideali per sviluppare germi e, infine, durante l’attività è facile procurarsi microabrasioni della cute che facilitano la penetrazione dei microrganismi». LE VERRUCHE SONO LE PRINCIPALI INFEZIONI DELLA PELLE? «Le verruche sono certamente tra le più diffuse. Si presentano come piccoli noduli duri e dolenti alla pressione. Sono causate dal Papilloma Virus (HPV), che non si contrae, come spesso si pensa, solo in piscina (sui piedi), ma anche con gli attrezzi in palestra (sulle mani) o in altre parti del corpo. Basta appoggiarsi dove prima è passato un portatore di verruche. Per questo è consigliato l’uso sia delle ciabatte, sia dei guantini e bisogna sempre stendere il proprio asciugamano sugli attrezzi». ANCHE IL MOLLUSCO CONTAGIOSO È MOLTO DIFFUSO? «Sì, oggi è molto frequente anche il Virus del Mollusco Contagioso (Poxvirus) che, come dice il nome, passa facilmente da un soggetto all’altro. La prevenzione è la stessa delle verruche, anche se da queste si differenziano nell’aspetto perché i molluschi sono piccole papule traslucide che sembrano gemmare la pelle». IN PALESTRA SONO FREQUENTI ANCHE L’INTERTRIGINE E IL FUNGO CHIAMATO PIEDE D’ATLETA «Sì, l’intertrigine è l’infezione delle pieghe inguinali o ascellari. In queste sedi si possono impiantare batteri e funghi, favoriti dal sudore e dallo sfregamento durante gli esercizi, che danno origine ad arrossamenti, pruriti e bruciori. Il Piede d’Atleta, poi, è tipico della palestra. Si tratta di un fungo che si sviluppa tra gli ultimi spazi delle dita dei piedi, in cui provoca macerazione della pelle, prurito e cattivo odore. Anche le unghie possono rimanere parassitate da funghi». È VERO CHE LA DOCCIA DEVE ESSERE VELOCE PER DIFENDERCI DALLE INFEZIONI? «È vero. La doccia deve essere veloce, non solo per risparmiare acqua, ma anche per evitare l’ulteriore macerazione della pelle dopo l’abbondante sudata. E il detergente deve essere “non schiumogeno”, altrimenti è difficile il risciacquo, e non deve contenere tensioattivi aggressivi perché la cute, dopo una seduta di sport, è già sotto stress. Infine, ci si deve asciugare a fondo per non lasciare umida la pelle, fattore che favorisce le infezioni. Soprattutto, assicurarsi che i piedi e le dita siano ben asciutti prima di mettere calze e scarpe». PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 91 SCIENZA E SALUTE AUMENTANO I CASI DI MELANOMA LA DIAGNOSI PRECOCE SALVA LA VITA Le raccomandazioni provenienti da una fonte istituzionale, elaborate da esperti e dirette agli operatori sanitari Il melanoma, temutissimo tumore della pelle, continua a mietere sempre più vittime. L'incidenza della malattia negli ultimi vent'anni è cresciuta del 4 per cento all'anno: tuttora è un tumore che uccide (oltre 7000 i decessi nell'ultimo quinquennio) e soprattutto colpisce fra i giovani, visto che al di sotto dei 44 anni è il terzo cancro più frequente e oltre un caso su due viene diagnosticato in under 60. COME PREVENIRLO, DIAGNOSTICARLO, CURARLO? LINEE GUIDA – La risposta arriva dalle nuove linee guida italiane sul melanoma, elaborate dall'Agenzia per i Servizi Sanitari Nazionali in collaborazione con gli Istituti Regina Elena e San Gallicano: le linee guida, che si possono scaricare gratuitamente dal sito dell'Agenas, indicano infatti chiaramente tutto ciò che si può e si deve fare per migliorare diagnosi e terapia di un tumore che è in continuo aumento, soprattutto fra gli uomini, ed è molto diffuso specialmente nel nord Italia. Il documento è rivolto ai medici e non solo: la prima sezione, ad esempio, affronta il tema della prevenzione ribadendo che occorre evitare le scottature in età pediatrica, usando i filtri solari per integrare (e non per sostituire) metodi di protezione fisici come gli indumenti, il cappello, gli occhiali. Il passaggio successivo per arrivare a diagnosi tempestive che aiutino a risolvere il problema definitivamente (se preso in tempo il melanoma è curabile in nove casi su dieci)? I controlli regolari dal dermatologo. CONTROLLI – «Il 10 per cento dei casi di melanoma presenta familiarità: chi ha avuto pazienti in famiglia, quindi, deve farsi visitare a cadenza regolare – spiega Caterina Catricalà, responsabile scientifico delle linee guida e direttore del Dipartimento di dermatologia oncologica del San Gallicano e del Melanoma Unit IFO –. Il controllo di routine è opportuno anche se esistono altri fattori di rischio significativi, dal fototipo alla pigmentazione cutanea, dal numero di nevi a episodi di scottature nell'infanzia». Monitorare nel tempo chi è ad alto rischio è il metodo più efficace per intervenire prima che il tumore abbia oltrepassato la pelle spingendosi in altri tessuti e diventando così più difficile da eliminare; anche l'autoesame può servire a “scovare” alcuni casi ma riconoscere un melanoma da soli non è facile e serve l'occhio esperto del dermatologo, da cui recarsi con una “cadenza” determinata dal medico stesso in base ai fattori di rischio individuali. «Il paziente deve tuttavia prestare attenzione a qualsiasi cambiamento di una lesione pigmentata della pelle – si legge nelle linee guida –. Se infatti è opportunamente istruito, può sospettare precocemente la presenza di un melanoma attraverso variazioni di dimensione, forma, colore o spessore di una macchia o di un nevo. Se la malattia è in fase avanzata, di solito viene individuata per la comparsa di un nodulo, un'ulcerazione, un sanguinamento». Il documento prosegue dando indicazioni rivolte ai medici per la diagnosi dello stadio del tumore e, soprattutto per le terapie più appropriate a seconda dei casi: per ogni stadio della malattia infatti vengono suggeriti i trattamenti medici e chirurgici più adeguati. «L'obiettivo era arrivare a uno strumento realmente utile nella pratica clinica, applicabile alla realtà italiana, basato sulle migliori evidenze disponibili e meno equivoche possibili, ma allo stesso tempo aperte alle acquisizioni più recenti e alle novità», conclude Bruno Rusticali, coordinatore delle linee guida Agenas. (E. Meli) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 91 PREVENZIONE E SALUTE SCORTA DI CALCIO E VITAMINA D Confermati i due capisaldi della salute delle ossa, che non dovremmo farci mancare mai Vitamina D e calcio. Sono i due capisaldi della salute delle ossa, che non dovremmo farci mancare mai, a maggior ragione quando l'osteoporosi diventa un'eventualità concreta, causa età o altri fattori di rischio. Basterebbe esporre al sole testa, braccia e gambe tre volte alla settimana per garantirsi la quantità giusta di vitamina D, ma pare proprio che la maggioranza non riesca a farlo. «Il 75% degli italiani di età superiore ai 60 anni ha una carenza di vitamina D: difficile spiegarlo, soprattutto in un Paese soleggiato come il nostro - spiega il reumatologo Luigi Sinigaglia -. La vitamina viene sintetizzata nella nostra pelle grazie all'esposizione al sole e certamente la cute degli anziani non è altrettanto "efficiente" rispetto a quella di un giovane; pertanto, un supplemento negli over 65 può essere preso in seria considerazione. Misurare i livelli di vitamina D nel sangue, che per essere definiti ottimali dovrebbero essere superiori ai 30 nanogrammi per millilitro, è invece una procedura relativamente costosa e non c'è accordo sull’opportunità di farlo sempre: tuttavia, vista la quantità di anziani con un deficit più o meno marcato, l'integrazione può essere opportuna a prescindere dal test». «Il dosaggio raccomandato dall'International Osteoporosis Foundation è pari a 800 unità al giorno - interviene l’endocrinologa Maria Luisa Brandi -. Preferibilmente si dovrebbe optare per una somministrazione giornaliera, al limite settimanale: i "boli" concentrati dati meno spesso provocano picchi di vitamina in circolo che è sempre meglio evitare». LATTE E LATTICINI - «Lo stesso vale per il calcio: - prosegue Maria Luisa Brandi - se viene introdotto quotidianamente con i cibi, lo incameriamo pian piano, nel modo migliore e più sicuro; se invece lo prendiamo sotto forma di integratori, lo assorbiamo tutto insieme e ci ritroviamo con sbalzi di calcemia che potrebbero rivelarsi dannosi, ad esempio per l'apparato cardiovascolare. Introdurne a sufficienza è fondamentale perché il calcio è un minerale essenziale, che l'organismo non può sintetizzare: se non ce n'è abbastanza, il primo deposito da cui viene preso è lo scheletro, che poi si indebolisce fino all'osteoporosi». La dose quotidiana di calcio dovrebbe essere pari a circa 1200 milligrammi e arrivarci è facile portando in tavola latte e latticini: in una tazza di latte o in un vasetto di yogurt si trovano circa 150 milligrammi di calcio; in appena 10 grammi di grana o parmigiano ce ne sono 120 milligrammi; in una mozzarella circa 400. Chi non tollera i latticini può trovare il calcio, seppure in misura minore, in cibi come spinaci, rape, radicchio, pesce azzurro, noci, mandorle e pistacchi. (Corriere salute)