Anno II – Numero 93 Martedì 15 Gennaio 2013, S. Mauro QUANTE PAROLE PUÒ CAPIRE UN CANE? AVVISO Corso di perfezionamento: Il border collie Rico ex detentore del primato con 200 parole - L’esperimento più recente ha elevato da quota 200 a quota 1.022 la capacità dei cani di comprendere il linguaggio umano. Notizie in Rilievo TRAINING DA CANI: La straordinaria performance è della border collie Chaser, che • Prevenzione e Salute 1. Osteoporosi in aumento per tre anni è “andata a scuola” 4 ore al giorno. Come maestri ha avuto il suo padrone John Pilley e Alliston Reid, entrambi ricercatori del Wofford perché cresce l’età media, ma anche per le College di Spartanburg (South Carolina). Alla fine del training Chaser diete riconosceva significato e funzione di 1.022 parole, surclassando il primato di 200 parole di un altro border collie, Rico. Stili di vita e Salute 2. Se anche gli accessori sono dolori Prevenzione e Salute 3. Quella macchia sul viso Patologia e Salute 4. Combatti il mal di gola con i fumenti Curiosità Quante parole può capire un cane? E’ vero che esistono persone che hanno alcuni organi invertiti? È VERO CHE ESISTONO PERSONE CHE HANNO ALCUNI ORGANI INVERTITI? Esistono: sono quelle colpite da una rara anomalia congenita, conosciuta dai medici come situs viscerum inversus. Le persone che presentano questa malformazione nascono con alcuni organi collocati in posizione speculare rispetto a quella naturale: per esempio, con il cuore, lo stomaco e la milza a destra, l’appendice e il fegato a sinistra. Benché grave, l’anomalia è generalmente compatibile con una normale funzionalità dell’organismo (anche quando non solo uno, ma tutti gli organi si trovino fuori dalla loro sede naturale), tanto che la si scopre in genere solo in seguito a radiografie, richieste per altri motivi. CORSO di PERFEZIONAMENTO FACOLTÀ di FARMACIA -UNINA Piante Officinali e Preparazioni Fitoterapiche presentazione domande di ammissione entro il 25/1/2013 www.pianteofficinali-prodottifitoceutici.unina.it PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 93 PREVENZIONE E SALUTE OSTEOPOROSI IN AUMENTO PERCHÉ CRESCE L’ETÀ MEDIA, MA ANCHE PER LE DIETE Tra i colpevoli dell’«epidemia» i regimi alimentari troppo restrittivi. Molte fratture da «fragilità» non sono riconoscibili. Ossa fragili, fragilissime. Che si spezzano solo a guardarle: in queste condizioni basta una banale caduta per procurarsi una frattura. È l'osteoporosi, un problema con cui toccherà fare sempre più spesso i conti nei prossimi decenni: invecchiando, infatti, le ossa si indeboliscono e, viste le prospettive di incremento della popolazione anziana (l'ISTAT prevede che nel 2030 un italiano su tre avrà più di 65 anni), c'è da aspettarsi un'epidemia di ossa delicate come cristallo. Ma se la fragilità degli anziani è in qualche modo messa in conto, quello che stupisce è come l'età di comparsa dell'osteoporosi stia pericolosamente scendendo, stando a quanto hanno denunciato gli esperti: secondo i dati emersi dallo studio FIRMO (First Italian Road Map for Osteoporosis), condotto su circa 7mila persone, in Italia ormai una donna su cinque è osteoporotica prima dei sessant'anni. Viene da chiedersi come sia possibile e che cosa le abbia rese così fragili. POCO CALCIO - «Le cinquantenni di oggi sono nate negli anni '60 e tante per tutta la loro vita sono state a dieta, rincorrendo i modelli di magrezza estrema proposti da quel decennio in poi. Molte hanno magari rinunciato a latte e formaggi per paura di ingrassare: così però si sono private del calcio che avrebbe protetto le loro ossa. Lo stile di vita, poi, è molto cambiato negli ultimi decenni: si passa meno tempo all'aperto e quindi si è ridotta la possibilità di produrre la vitamina D preziosa per la salute delle ossa grazie all'esposizione al sole; ci si muove molto di meno, stimolando troppo poco lo scheletro a rinforzarsi per resistere alle sollecitazioni. Tutto ciò contribuisce alla creazione di un esercito di donne con le ossa deboli». Peraltro i dati rivelano che pure fra gli uomini l'osteoporosi è in continuo aumento, ma l'esperta sottolinea che in questo caso si potrebbe trattare dell'improvviso accendersi dei riflettori sul fenomeno: in passato non si pensava proprio all'osteoporosi al maschile, oggi sì e sono quindi cresciute le diagnosi. MIGLIORARE DIAGNOSI - «Molte fratture da osteoporosi non sono riconosciute come tali dai medici di medicina generale e perfino dagli specialisti. Quelle vertebrali sono sottostimate, perché nell’immediato, magari, non provocano dolori intensi, salvo avere ripercussioni gravi a distanza. Quelle del polso sono spesso il primo campanello di allarme della fragilità ossea, ma non vengono interpretate nel modo giusto. Le fratture di femore, da fragilità in otto casi su dieci, spesso non vengono trattate come segno di osteoporosi». Tutti d'accordo, quindi, sulla necessità di migliorare la diagnosi sottoponendo un maggior numero di persone al test "principe" per riconoscere l'osteoporosi, la mineralometria ossea. QUALI TERAPIE? Ma una volta certi di avere le ossa fragili, che cosa si fa? La domanda non è oziosa, visto che in Italia sono approvati otto farmaci in grado di ridurre il riassorbimento del tessuto osseo o promuoverne la formazione, ma la Nota 79, che ne regolamenta l'impiego, li considera rimborsabili soltanto nei casi che gli specialisti giudicano ormai gravi (ad es., in chi ha già avuto una frattura da fragilità, oppure in chi ha valori di densità ossea molto bassi). A complicare il quadro, le ultime segnalazioni scientifiche: lo scorso maggio sul New England Journal of Medicine si è accesa la discussione sulla sicurezza dei bisfosfonati, fra i farmaci più usati per l'osteoporosi, dopo la segnalazione di casi di fratture atipiche del femore e osteonecrosi della mascella in pazienti trattati a lungo con questi medicinali. Curarsi è sicuro, allora? «Questi effetti collaterali si sono verificati in una bassissima percentuale di casi e soprattutto in pazienti oncologici trattati con bisfosfonati a dosi molto elevate, di gran lunga maggiori di quelle impiegate contro l'osteoporosi. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 93 Maggiore è il rischio di fratture, perché ad es. si seguono terapie con i cortisonici o si è in età avanzata, più "conviene" iniziare la terapia mantenendola nel lungo periodo; nei pazienti a rischio basso si può optare per cure che durino tre-cinque anni. Di sicuro si tratta però di terapie efficaci: con i farmaci la probabilità di fratture al femore e alle vertebre si riduce rispettivamente del 40% e del 70%». LA CURA VA SEGUITA: «Gli effetti collaterali sono rari: nel mondo ormai abbiamo trattato con i bisfosfonati oltre un miliardo di persone, se gli eventi avversi fossero comuni ne avremmo visti a decine di migliaia - conferma Maria Luisa Brandi -. Naturalmente, bisogna scegliere il farmaco giusto in base alla storia del paziente e alla valutazione del suo metabolismo minerale, non solo basandosi sulla mineralometria; inoltre, i medicinali vanno utilizzati con intelligenza, alternandoli e usandoli in sequenza per bilanciare i loro effetti, riducendo allo stesso tempo il rischio di conseguenze negative». La terapia dell'osteoporosi è un "atto di fede": non se ne avverte l'efficacia nell'immediato, i controlli si fanno una volta all'anno. Per questo è fondamentale prescrivere i farmaci se e quando servono, motivando i pazienti a prenderli con regolarità». (Salute Corriere) CATTIVE ABITUDINI SE ANCHE GLI ACCESSORI SONO «DOLOROSI» Borse, biancheria intima, cinture e portafogli possono causare dolori e infiammazioni se non si presta la dovuta attenzione Con un bell’accessorio il look ne guadagna, ma attenzione a che cosa ci si mette a dosso. Secondo dati raccolti dalla British Osteopathic Association ben: • quattro donne su dieci lamentano dolori a collo e spalle provocati da borse troppo pesanti, • sei donne su dieci devono fare i conti con irritazioni legate all’uso di reggiseni stretti e più in generale di biancheria intima scomoda. INCONVENIENTI – Ma la lista degli inconvenienti non termina qui. • Un adulto su dieci può incappare in mal di testa causati da legami ai capelli troppo energici o da occhiali da sole che non calzano bene. E neppure gli uomini sono indenni dai danni da accessori, primo tra tutti: • il portafoglio: quando lo si tiene nella tasca posteriore dei pantaloni e ci si mette alla guida per lunghi tragitti si rischia un fastidioso dolore lombare, mentre se lo si infila nelle tasche davanti può ostacolare il flusso sanguigno a livello inguinale e causare dolore ai testicoli. Ad allungare la lista degli accessori che da alleati del look si possono trasformare in nemici anche: • le cinture che, se troppo strette possono causare intorpidimenti e arrossamenti, • le scarpe, soprattutto se troppo alte o al contrario, raso terra, nonché i capi sintetici che, quando a diretto contatto con la cute, possono essere fonte di fastidi cutanei. CONSIGLI - «In effetti può capitare che alcuni disturbi muscoloscheletrici minori, soprattutto di natura muscolotensiva, possano derivare dallo scorretto utilizzo di banali accessori come borse e calzature. Basta per esempio sollevare ripetutamente in modo scorretto i sacchetti della spesa o avere l’abitudine di mettere a tracolla borse pesanti per ritrovarsi con fastidiosi dolori a dorso e spalle. Questo tipo di inconvenienti rientra nel più vasto capitolo dei problemi che possono derivare da posture scorrette. Oggi sappiamo benissimo che atteggiamenti posturali scorretti ripetuti e mantenuti nel tempo possano nuocere alla schiena e che invece la loro correzione ha indubbi effetti positivi. Per evitare inconvenienti bisognerebbe quindi imparare a eseguire in modo corretto tutta una serie di gesti, dal sollevare un peso a come indossare accessori specifici».Tanti i piccoli accorgimenti utili come, es., • evitare di caricare troppo borse di misure spropositate (se le si deve portare in spalla a lungo), • fare a meno di strizzarsi in reggiseni troppo stretti, • non indossare quotidianamente calzature con tacchi vertiginosi o, al contrario, scarpe ultrapiatte, • sfilare il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni se ci si mette alla guida per lunghi tragitti. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 93 PREVENZIONE E SALUTE QUELLA MACCHIA SUL VISO Lentigo solare o spia di un problema? Macchie scure su viso, décolleté, dorso delle mani: inestetismi dovuti il più delle volte a un’eccessiva esposizione al sole o all’invecchiamento cutaneo ma, a volte, anche spia di un problema di salute della nostra pelle. Per questo, i dermatologi dell’Isplad, International Italian Society of Plastic, Oncologic and Regenerative Dermatology, hanno promosso una campagna d’informazione ed educazione dedicata alle macchie cutanee: LA CAMPAGNA - «Le macchie cutanee, dette anche discromie, sono in aumento tra le donne ultraquarantenni, ma anche tra le più giovani e tra gli uomini - dice Andrea Romani presidente dell’ Isplad. Curarle e prevenirle non è solo un problema di bellezza e occorre innanzitutto una diagnosi precisa da parte del dermatologo. Scopo dell’iniziativa è avviare uno screening per capire quali tipi di macchie sono più diffusi, dare consigli ai pazienti sui trattamenti più appropriati (dai peeling ai vari tipi di laser) e su come prevenire eventuali reazioni come iperpigmentazioni post-infiammatorie». DIVERSI TIPI DI MACCHIE - Quella macchia sul volto sarà una lentigo solare, un cloasma o altro? «Esistono diversi tipi di macchie: quelle chiare, per esempio, sono caratterizzate da una mancanza del pigmento come nel caso della vitiligine, quelle scure dovute a un eccesso di melanina - spiega Desanka Raskovic, primario della seconda divisione dermatologica dell’Ircss Idi, Istituto dermopatico italiano di Roma -. Se le lentigo senili compaiono col passare del tempo a causa dell’invecchiamento della pelle, quelle solari possono comparire anche in giovane età soprattutto se c’è una predisposizione genetica, come pure il cloasma, quella specie di “baffetto” scuro sul labbro superiore. Fattori scatenanti possono essere anche l’assunzione di farmaci sensibilizzanti come antibiotici, immusoppressori, psicofarmaci, pillola contraccettiva, o problemi infiammatori o endocrini, stato di gravidanza oppure l’uso di profumi o ceretta prima dell’esposizione al sole». CHIAZZE SOSPETTE - La macchia, però, potrebbe essere anche la spia di un problema più serio. Attenzione, allora, avverte la specialista: «Le lentigo sono lisce, di colore marroncino, di solito a forma di coriandolo, ma col tempo possono diventare cheratosi seborroiche o attiniche. Quest’ultime, piccoli rilievi scuri, ispessiti e ruvidi al tatto, in alcuni casi potrebbero trasformarsi in epiteliomi, basocellulari e spinocellulari, più aggressivi. Sono lesioni tumorali che di solito vengono asportate chirurgicamente senza alcun problema. Ma se la diagnosi avviene in ritardo, ci potrebbero essere complicazioni. Lo stesso melanoma - ricorda Raskovic - non deriva solo dalla trasformazione di un neo, ma può comparire anche su una pelle sana». ZONE "NASCOSTE" - Per questo è importante fare controlli periodici e rivolgersi subito al dermatologo «ogni volta che compare una macchia nuova. Sarà lo specialista, dopo aver fatto la diagnosi, a decidere il trattamento più indicato». Non vanno poi trascurate le "ispezioni" sulle zone più nascoste, come pianta dei piedi, mucose vaginali, cuoio capelluto. Da seguire, inoltre, le classiche regole di prevenzione; ricorda la dermatologa: «Proteggere la pelle con filtri solari tutto l’anno e non solo d’estate, evitare le lampade abbronzanti, mentre eventuali integratori vanno assunti nella giusta dose e quindi mai affidarsi al fai-da-te». (Salute Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 93 PATOLOGIA E SALUTE COMBATTI IL MAL DI GOLA CON I FUMENTI Accanto ai farmaci e ai rimedi naturali, ecco un trucco per calmare il bruciore: i suffumigi di acqua bollente, bicarbonato o olio balsamico. La gola brucia e hai difficoltà a deglutire? Il mal di gola può essere causato sia da un'infezione virale (spesso il responsabile è il rinovirus, il virus del raffreddore) o da agenti esterni, come lo smog, un colpo di freddo o il fumo. Puoi curare il mal di gola sia ricorrendo ai farmaci da banco, sia ai rimedi naturali e della nonna. Attenzione, però: se il mal di gola si accompagna a febbre alta, placche, ingrossamento delle tonsille (potrebbe essere tonsillite) e spossatezza è possibile che tu abbia beccato un'infezione batterica. In questo caso è meglio rivolgerti al medico, che potrà prescriverti un antibiotico come rimedio. Ecco i consigli di C. Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale, e di A. Sannia, presidente della Società italiana di medicina naturale. FARMACI DA BANCO. I farmaci senza obbligo di ricetta medica da usare in caso di bruciore di gola sono gli antisettici e gli antinfiammatori. • Antisettici: fanno diminuire il bruciore e disinfettano le vie orali. A base di cetilpiridinio cloruro e dequalinio cloruro, in farmacia si trovano in spray, compresse, caramelle e colluttori per gargarismi, spesso aromatizzati all'arancia, limone o menta. Attenzione, però: gli antisettici vanno usati per non più di 3-4 giorni, perché combattono in modo indiscriminato tutti i microrganismi presenti all'interno del cavo orale, riducendo quindi la flora batterica. Spesso contengono anche saccarosio (soprattutto le caramelle): chi soffre di diabete o glicemia alta, deve quindi usarli con cautela. • Antinfiammatori. I Fans alleviano il bruciore e combattono l'irritazione delle mucose del cavo orale. Puoi assumerli per via orale (in compresse o bustine, sempre a stomaco pieno), oppure scegliere gli antinfiammatori che agiscono per via locale (come pastiglie da sciogliere in bocca, spray e colluttori, spesso aromatizzati alla menta). Sono a base di flurbiprofene e benzidamina cloridato. Gli antinfiammatori assunti per via orale contro il mal di gola possono essere presi per 3-4 giorni, sempre a stomaco pieno (per non danneggiare le pareti GI), mentre quelli per via locale anche per 5-7 giorni. RIMEDI NATURALI. In caso di mal di gola puoi ricorrere alla propoli, da acquistare in farmacia. La soluzione idroalcolica (30 mg/ml di flavonoidi totali) serve per fare sciacqui e gargarismi: il dosaggio è di una goccia per chilo di peso corporeo, una volta al giorno. Attenzione, però: le gocce di soluzione idroalcolica, proprio a causa della presenza di alcol, possono bruciare un po'. Il sapore è molto forte: accompagnale con un cucchiaino di zucchero o di miele. Puoi anche scegliere di prendere la propoli in capsule, compresse o sciroppi (sempre da acquistare in farmacia): il dosaggio minimo è di 300 mg al giorno, per una quindicina di giorni. La propoli svolge sia un'azione preventiva (aiutandoti a prevenire i malanni alle vie aeree), sia antibatterica e antivirale, attenuando il mal di gola. Tra gli effetti collaterali figurano allergie cutanee o secchezza della bocca: raramente, e se presa in dosi troppo elevate, può portare a dolori addominali talora associati a diarrea. La propoli non va presa in gravidanza, può essere data ai bambini, ma solo dopo aver chiesto consiglio al pediatra su modalità e dosi di somministrazione RIMEDI DELLA NONNA. Per il mal di gola puoi ricorrere ai fumenti. Come fare? Sciogli in una pentola d'acqua calda (almeno un litro) 2-3 cucchiaini di bicarbonato o 3-4 gocce di olio balsamico di mentolo o di eucalipto, che puoi trovare sia in erboristeria sia in farmacia: mettiti a una ventina di centimetri di distanza dalla pentola, con un asciugamano sopra la testa, e inala con il naso e con la bocca per cinque minuti. I vapori dei suffumigi ridurranno la sensazione di secchezza alla gola e leniranno il bruciore. Anche il miele può aiutare in caso di mal di gola, grazie alla sua azione battericida. Prendine un cucchiaino prima di andare a dormire. (Salute e Benessere)