Anno II – Numero 97 Lunedì 21 Gennaio 2013, S. Agnese SCIENZA E SALUTE Notizie in Rilievo NUOVI FARMACI APPROVATI DALLA FDA • Scienza e Salute 1. Nuovi farmaci approvati Trentacinque nuove molecole sono state approvate dalla Food and Drug Administration (FDA ), l’ente regolatorio statunitense nell’anno fiscale 2012 (ottobre 2011- settembre 2012). dalla FDA 2. Un gel per curare l’Herpes Labiale Un risultato che conferma quello ottenuto nell’anno fiscale 2011. Una prestazione di tutto rispetto, perché le approvazioni Fda sono giunte molto più Politica e Farmacia rapidamente di quelle delle altre Autorità regolatorie. 3. Il libro blu delle farmacie La lista della nuove approvazioni include tra gli altri: Europee dieci farmaci oncologici, trattamenti innovativi per fibrosi cistica, HIV e degenerazione maculare Stili di vita e Salute il primo medicinale ottenuto da sangue del cordone ombelicale umano 4. Energy drink: aumentano i casi d’emergenza dopo mai immesso in commercio. averli bevuti Nove approvazioni hanno riguardato farmaci per malattie rare. 5. Tumori della pelle, con i Nello stesso tempo FDA ha continuato a rafforzare le sue capacità nella lettini abbronzanti rischio farmacovigilanza post-marketing con un progetto, chiamato Sentinel doppio rispetto al sole di Initiative (Iniziativa sentinella), disegnato per rilevare e comprendere i rischi mezzogiorno dei farmaci sfruttando l’ampia rete delle banche dati sanitarie statunitensi. Un sistema pilota chiamato Mini-Sentinel, può ora accedere ai dati sanitari 6. Magre a tutti i costi, per le donne ciò che conta è informatici di 159 milioni di pazienti e valutare in maniera rapida la l’opinione delle amiche comparsa di segnali che possano indicare precocemente la presenza di un problema di sicurezza di un farmaco commercializzato. 7. Guarisce dal cancro al colon, cambiando dieta: frutta e verdura lo salvano Curiosità Perché al cinema si usa mangiare i POPCORN? CURIOSITA’ Perché al CINEMA si usa mangiare i POPCORN? Pop corn come cervello. L’usanza di sgranocchiare pop-corn al cinema risale al tempo della Grande Depressione americana: grazie alla facilità nella preparazione e al basso costo, il “mais scoppiato” (traduzione di pop-corn) era uno dei cibi preferiti dagli spettatori. L’abbinamento cinema e pop-corn divenne rapidamente un’abitudine: nel 1947, l’85% dei cinema americani aveva la macchina per prepararli, mentre due spettatori su tre li sgranocchiavano anche davanti alla televisione almeno quattro sere alla settimana. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 97 POLITICA E FARMACIA IL LIBRO BLU DELLE FARMACIE EUROPEE Cosa può fare la farmacia per la salute dei cittadini europei e per il buon funzionamento dei servizi sanitari del vecchio continente? Molto, secondo l’Associazione Farmaceutica dell’Unione Europea (PGEU), che con la pubblicazione di un Libro Blu ha voluto rendere pubblica la visione e la volontà dei farmacisti europei di essere parte attiva nelle nuove sfide dei sistemi sanitari. Una migliore utilizzazione delle competenze dei farmacisti e della rete capillare delle farmacie europee, si legge nel documento di PGEU , è lo strumento con cui i governi europei possono ottimizzare l’utilizzo del farmaco, migliorando la qualità e riducendo i costi complessivi della sanità. La farmacia aperta al pubblico è molto spesso il primo e l’ultimo punto di interazione del paziente con il sistema sanitario, e posiziona in modo unico la rete delle farmacie nel sistema sanitario. Tuttavia l’organizzazione dei sistemi sanitari sta cambiando e le farmacie sono pronte al cambiamento per continuare a giocare un ruolo di primo piano nel team della sanità di primo livello, nel supportare lo sviluppo di strategie nazionali per la gestione dei medicinali nell’ampliamento dei servizi centrati sul paziente. Tutto questo deve però avvenire salvaguardando l’indipendenza professionale del farmacista, tenendolo lontano da indebite pressioni commerciali, è essenziale per lo sviluppo futuro della nostra professione. «Siamo pronti ad accettare il cambiamento – sottolinea Isabelle Adenot Presidente PGEU per il 2012. Sosteniamo la continuità e l’integrazione di cure incentrate sul paziente, garantendo, allo stesso tempo, l’efficienza del sistema e l’ulteriore miglioramento della qualità dell’assistenza farmaceutica». SCIENZA E SALUTE UN GEL PER CURARE L’HERPES LABIALE La sottile pellicola protettiva che si forma sulle labbra non contiene farmaci e allevia i sintomi dell’infezione Si affaccia sul mercato un nuovo prodotto per la cura dell’herpes labiale. Denominato CS20, è costituito da un complesso di trigliceridi di origine vegetale e si propone come alternativa agli antivirali applicati localmente, con un doppio vantaggio: non contiene farmaci e rispetto ai farmaci stessi è in grado di controllare la fastidiosa sintomatologia. LO STUDIO - La sperimentazione ha confrontato il CS20 con uno degli antivirali più diffusamente impiegati, e con un placebo. «I trattamenti sono stati somministrati sulla mucosa delle labbra e la risposta è stata valutata assegnando un punteggio di intensità a 4 sintomi tipici: dolore, bruciore, prurito e pizzicore. Prese in considerazione anche le alterazioni cutanee, altrettanto caratteristiche: l’edema, la formazione delle croste e l’eritema». RISULTATI: Una prima rilevante differenza è la velocità della risposta: «Con il CS20 il punteggio complessivo è migliorato già dopo il primo giorno di applicazione locale, mentre con l’antivirale di confronto ci è voluta una settimana buona. Il bruciore si riduceva dopo un paio di giorni sia con il gel sia con l’aciclovir, ma l’intensità dell’effetto era più marcata con il primo. Lo stesso valeva per il dolore. Anche le alterazioni cutanee regredivano con maggiore rapidità». PERCHE’ FUNZIONA- Molto probabilmente il gel, una volta applicato sulle labbra, forma una pellicola protettiva che limita la perdita di acqua da parte della mucosa e facilita la perfusione dei tessuti aggrediti dall’infezione. Rispetto agli antivirali, non sarà in grado di prevenire le recidive. (M.R. Valetto) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 97 STILI DI VITA E SALUTE ENERGY DRINK: AUMENTANO I CASI D’EMERGENZA DOPO AVERLI BEVUTI Tachicardia, nervosismo, convulsioni e persino morte improvvisa: in quattro anni raddoppiati i ricoveri negli Usa Che le bevande energetiche non abbiano effetti terapeutici, ma siano controindicate per i ragazzi lo aveva già ipotizzato un articolo di un paio di anni fa pubblicato su Pediatrics. E considerato che, come sottolineava l’articolo, il consumo di queste bevande riguarda dal 30 al 50 per cento proprio i teenager e i bambini, la stampa estera ammoniva: «Energy drinks no good for kids». Ora un rapporto promosso dalla Substance Abuse and Mental Health Services Administration parla negli ultimi anni di un’impennata preoccupante dei ricoveri e delle complicazioni riguardanti pazienti giovanissimi proprio in seguito al consumo degli energy drink. Ma le informazioni su queste presunte situazioni di emergenza, come fa notare l’industria del settore, sono ancora troppo vaghe e su ciascun paziente andrebbe inquadrato il quadro clinico prima di giungere a conclusioni affrettate. QUATTRO ANNI E IL DOPPIO DEI RICOVERI – In particolare il rapporto denuncia un raddoppio dei ricoveri tra il 2007 e il 2011 di pazienti che hanno dichiarato l’esclusivo consumo di bevande energetiche (non abbinato dunque a nessuna altra sostanza). Da 10.068 le situazioni di emergenza sono passate a 20.783 in soli quattro anni e gli stessi medici del pronto soccorso raccontano di vedere ormai con preoccupante frequenza ragazzi in condizioni serie dopo qualche sorso di troppo di energy drink. Insonnia, nervosismo, palpitazioni, tachicardia, convulsioni e addirittura attacchi epilettici: questi sarebbero i sintomi di una bevuta energetica, probabilmente giustificati da un eccesso di caffeina contenuto in questi prodotti. Il report si basa sui dati provenienti da 230 strutture ospedaliere, che in realtà rappresentano una quota di appena il 5 per cento degli ospedali nazionali. DUE CASI AL MESE - Due casi al mese: tanti secondo un medico di San Francisco sono gli episodi che necessitano di un ricovero a causa di queste bibite e il trend è tanto più preoccupante quanto più questi drink stanno diventando popolari, soprattutto tra i giovanissimi. Lo studio in realtà non specifica la natura esatta dei sintomi e parla genericamente di situazioni di emergenza collegate all’assunzione di energy drink, battezzando questo fenomeno come un “crescente problema di salute pubblica”. Come fa notare Howard Mell, medico di primo soccorso alla periferia di Cleveland, sarebbe necessaria una maggior sensibilizzazione sull’argomento: «La gente non si rende conto. Vengono al pronto soccorso dichiarando di aver bevuto tre drink energetici in un’ora e non sanno che è come bere 15 tazze di caffè». MORTI SOSPETTE - Il contenuto di caffeina sarebbe oltre i limiti e del resto tra i tanti casi preoccupanti va annoverato anche quello di una ragazzina del Maryland morta dopo aver bevuto due lattine di bevanda energetica. La giovane, dopo aver consumato 1,5 litri di una bibita della Monster Energy (competitor della Red Bull), è deceduta e l’autopsia parlava chiaro: «Grave scompenso cardiaco in seguito ad avvelenamento da caffeina». Sugli energy drink aleggia il sospetto di 18 morti complessive, anche se per il momento le cause non sono così certe e soprattutto va appurato, caso per caso, se non ci sia stato il consumo di droghe o altre sostanze associate alle bevande energetiche. Ma nel frattempo il volume di vendite di queste bibite, dominate da tre marchi (Monster, Red Bull e Rockstar), è aumentato del 17%. (E. Di Pasqua) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 97 STILI DI VITA E SALUTE TUMORI DELLA PELLE, CON I LETTINI ABBRONZANTI RISCHIO DOPPIO RISPETTO AL SOLE DI MEZZOGIORNO La colpa sarebbe degli elevati livelli di raggi ultravioletti, che superano sistematicamente i limiti consentiti Dieci minuti di lettino solare sono più dannosi del sole di mezzogiorno nel mar Mediterraneo, aumentando il rischio di cancro alla pelle di più del doppio rispetto all’esposizione naturale. E la colpa sarebbe riconducibile agli elevati livelli di raggi ultravioletti emessi dai dispositivi per l’abbronzatura artificiale che in Gran Bretagna (dove i casi di melanoma maligno sfiorano i 13mila l’anno, con una percentuale più che quadruplicata in trent’anni) superano sistematicamente i limiti consentiti, malgrado siano regolati dal 2003 da precisi standard di sicurezza europei. A puntare per l’ennesima volta il dito contro i famigerati lettini solari, già classificati come fattori cancerogeni, al pari delle sigarette, dall’OMS, è stato il professor Harry Moseley dell’Università di Dundee, dopo che il suo studio, condotto su 402 apparecchi abbronzanti sparsi in tutto il paese e pubblicato poi dal British Journal of Dermatology, aveva evidenziato come 9 dispositivi su 10 eccedessero di quasi due volte i livelli di radiazioni UV consentite dalla legge, con picchi superiori a 3,6 in un caso e addirittura a 6 in un altro, mentre appena l’11% dei lettini analizzati era risultato in regola. RISCHI IN AUMENTO - «Siamo di fronte a una situazione inaccettabile - ha spiegato Moseley illustrando la sua ricerca - perché la diffusione di lampade solari ad alta potenza sta aumentando il rischio di cancro alla pelle molto più di quanto si riteneva in passato. La nostra speranza è che i risultati dello studio servano da deterrente, per far capire alle persone i rischi che corrono». Non a caso sono in atto da anni campagne volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli connessi all’uso dei lettini, «e la scoperta di quanti dispositivi fuori legge ci siano nel Paese non fa che rafforzare la nostra missione», spiega Yinka Ebo del Cancer Research Uk, mentre la British Association of Dermatologists chiede misure più restrittive nell’uso di lettini e lampade solari e controlli più capillari nelle strutture che li ospitano. «CRIMINALIZZATE» - La sola voce fuori dal coro è quella di Gary Lipman che, nelle vesti di presidente della Sunbed Association, lamenta la costante criminalizzazione delle lampade solari rispetto ai pericoli comunque insiti nell’esposizione ai raggi solari. «I risultati di questo studio sono vecchi di almeno due anni – dice al Telegraph – perché se fossero relativi ad oggi, sarebbero totalmente differenti, visto che è dall’aprile del 2009 che ci assicuriamo che siano applicate le leggi in materia di raggi UV. E anche le statistiche della CRUK relative al legame fra lettini solari e melanoma sono molto imprecise, perché sono state prese da un report del British Medical Journal, che è stato però corretto a dicembre del 2012». (S. Marchetti) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 97 STILI DI VITA E SALUTE MAGRE A TUTTI I COSTI, PER LE DONNE CIÒ CHE CONTA È L'OPINIONE DELLE AMICHE Parlare spesso di problemi riguardanti la linea, incluso l'esercizio fisico necessario per mantenersi in forma, influenza la percezione che le donne hanno della necessità di essere magre. A sottolineare quanto l'opinione che le amiche hanno del proprio aspetto fisico possa determinare la percezione del proprio corpo è uno studio pubblicato da Louise Wasylkiw e Molly Williamson della Mount Allison University di Sackville (Canada) sulla rivista Sex Roles. STUDIO: Le ricercatrici hanno intervistato 75 coppie di amiche, chiedendo loro quanto spesso parlassero di quattro diversi argomenti associati ai problemi di linea: la perdita di peso, l'esercizio, l'aspetto fisico e l'alimentazione o il cibo. Allo stesso tempo sono stati analizzati l'aspetto delle ragazze e la pressione esercitata dagli amici sugli argomenti riguardanti il peso che ciascuna di loro avvertiva. RISULTATI: Ne è emerso che tanto più le donne sentono di dover essere magre, dopo aver elaborato i messaggi delle amiche, tanto più hanno problemi con il loro aspetto anche se, in realtà, sono in perfetta forma. Particolarmente interessante è l'associazione tra i discorsi sull'attività fisica e l'insoddisfazione per il proprio corpo. Inoltre, le preoccupazioni riguardo all'aspetto fisico sono legate a doppio nodo ai problemi manifestati dalle amiche riguardo al loro corpo. “La nostra ricerca dimostra che le amiche si influenzano l'un l'altra almeno attraverso tre processi: la pressione percepita ad essere magri; le conversazioni sul corpo; e le percezioni. Anche se queste percezioni sono in qualche modo fondate nella realtà, cioè vicine alla verità, sono più influenzabili che veritiere”. Guarisce dal cancro al colon, cambiando dieta: frutta e verdura lo salvano Un cancro aggressivo al colon peggiorato e inoperabile: ad aprile dello scorso anno la notizia che, ormai, non c'era più niente da fare. Eppure in quattro mesi, semplicemente cambiando la propria dieta, è riuscito a liberarsi della malattia: è quello che è successo ad Allan Taylor, settantottenne di Middlesbrough (Regno Unito) che, cercando su internet, ha messo a punto un nuovo regime alimentare eliminando carne rossa e latticini e sostituendoli con 10 porzioni di frutta e verdura crude al giorno, e prediligendo l'utilizzo di curry, orzo selvatico in polvere, semi di albicocca e integratori di selenio. Dopo un intervento e tre mesi di chemioterapia per combattere contro il cancro al colon che lo aveva colpito, Taylor aveva ricevuto la notizia sul peggioramento delle sue condizioni di salute ad aprile: il tumore si era infatti diffuso anche all'intestino tenue. Seguì una diagnosi nefasta: cancro inoperabile. Poi il cambio di alimentazione che lo avrebbe preservato da morte certa: «Ero determinato a mantenere un atteggiamento positivo - ha raccontato il settantottenne al 'Sunday Mirror' - e ho deciso di trovare da solo una soluzione, digitando sui motori di ricerca del web l'espressione 'cure per il cancro del colon'». All'inizio di agosto la notizia della guarigione: gli esami strumentali non mostravano più alcuna traccia delle anomalie riscontrate nell'intestino tenue. (Sole 24)