Anno III – Numero 458 AVVISO Ordine 1. UCFI: nasce la sezione di Napoli dei Farmacisti cattolici Italiani 2. Quota sociale 2014 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Artrosi: il latte fa bene alle ginocchia (delle donne) 4. I 10 additivi alimentari da conoscere Prevenzione e Salute 5. Raffreddore in estate: cause e rimedi per curarlo 6. Tigna: sintomi, cura e terapia 7. Stanchezza d'estate: i consigli per fronteggiare i sintomi più semplici Curiosità e salute 8. Susanne, la donna più grassa del mondo Domande e risposte 9. Che fare in caso di alopecia androgenetica Mercoledì 23 Luglio 2014, S. Brigida Proverbio di oggi…….. Vo’ u’ cocc’ munnat’ e buon’ (Vuole il cocco bello e pulito) QUOTA SOCIALE ORDINE: 2014 E ANNI PRECEDENTI La quota annuale per l’iscrizione all’Ordine di Napoli è di 150 Euro di cui € 108,20 per l’Ordine e € 41,80 per la FOFI. Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale, nella misura e nei termini fissati dal Consiglio Direttivo, ai sensi dell’art. 4 D.L. C.P.S. n. 233/1946, e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a comportare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno, ai sensi dell’art. 11 del citato decreto, il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. Questo Ente provvede a riscuotere a mezzo avviso Equitalia Sud SpA, recapitato al domicilio di ciascun iscritto, il contributo annuale di iscrizione dovuto all’Ordine. Sulla base della rendicontazione, agli atti di questo Ente, rimessa dall’Istituto di credito incaricato della riscossione, è opportuno che Tu verifichi presso gli Uffici dell’Ordine, tramite Telefono/e-mail o msg, se il Tuo nominativo è in regola con le quote di iscrizione relative al 2014 e agli anni precedenti. SUSANNE, la DONNA più GRASSA del MONDO Si sa che sono tanti gli esseri umani sulla terra che investono diverso tempo della loro giornata per tenersi in forma. Essere in forma non è solo un fattore estetico ma un fattore di salute. Susanne Eman è una donna americana di 33 anni. Il suo obiettivo dichiarato è di diventare la persona più grassa del mondo. Oggi pesa “solo” 370 chili e aspira a raggiungere il peso record di 730 kg che la farebbe entrare di diritto nel Guinness dei Primati. Susanne è fidanzata con Parker Clack, un cuoco di 38 anni. Riguardo alla sua storia d’amore ha raccontato: “È il cielo che ci ha fatto incontrare. Io amo mangiare e Parker ama cucinare. Siamo una coppia perfetta. Voglio essere la donna più grassa al mondo e per Parker va bene. Ama le donne grasse e vede quanto io sia felice quando mangio. Le sue abilità culinarie sono state parte della nostra attrazione. Come avrei potuto resistere ad un uomo con questi talenti in cucina? Il suo piatto caratteristico, gli spaghetti alla bolognese, è il mio preferito”. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 458 SCIENZA E SALUTE ARTROSI: IL LATTE FA BENE ALLE GINOCCHIA (DELLE DONNE) Uno studio ha appurato che aumentando il numero di bicchieri consumati a settimana diminuiva l'assottigliamento dello spazio articolare. Lo stesso effetto non si verifica per nei pazienti maschi. L'artrosi è una delle malattie croniche più diffuse nella popolazione. Quella sintomatica, in grado cioè di provocare dolore, si stima colpisca 4 milioni di persone in Italia. L'artrosi che colpisce il ginocchio è una delle forme più comuni. I fattori di rischio, oltre alla predisposizione familiare, sono l'età, i traumi e l'obesità. Uno studio rivela che bere latte scremato, del tutto o parzialmente, potrebbe rallentare la progressione dell'artrosi del ginocchio nelle donne. Lo sesso effetto però non si registrerebbe negli uomini, che pure mediamente assumono più calcio nella propria dieta. STUDIO: Su 2.148 partecipanti, di cui 1260 donne e 888 uomini, sono state fatte radiografie a entrambe le ginocchia per verificare l'ampiezza dello spazio articolare, ovvero lo spessore dello strato di cartilagine tra femore e tibia. Questo spazio tende ad assottigliarsi con il progredire della malattia. Ulteriori misurazioni sono state svolte a 12, 24, 36 e 48 mesi dalla prima, per monitorare l'andamento del disturbo. RISULTATI: Aggiustando i risultati per fattori come la gravità di partenza della malattia, l'indice di massa corporea e altri elementi potenzialmente confondenti, è emersa una significativa relazione dose-risposta tra il consumo di latte e la riduzione dell'assottigliamento dello spazio articolare. Gli autori hanno osservato che man mano che aumentava il livello di assunzione di latte (da niente, ad almeno 3 bicchieri a settimana, tra i 4 e i 6, fino a oltre 7 bicchieri, ovvero più di uno al giorno), le diminuzioni medie dello spazio articolare erano di 0,38 millimetri, 0,29, fino a 0,26 millimetri. Nonostante le donne arruolate per lo studio assumessero molto meno calcio degli uomini, in questi ultimi non si è osservata alcuna associazione significativa tra consumo di latte e la maggiore o minore diminuzione dello spazio articolare, segno che "le donne potrebbero essere più sensibili all'effetto dell'assunzione di calcio attraverso il latte rispetto agli uomini", ipotizzano gli autori. (Salute, Panorama) CHE FARE IN CASO DI ALOPECIA ANDROGENETICA? Domanda:. Sono una ragazza di 31 anni e da quasi 2 anni soffro di alopecia. Mi sono rivolta ad una dermatologa che esaminando il mio capello mi ha prescritto degli integratori e lozione (perché secondo lei c’è un deperimento organico di alcuni valori) e mi ha detto che probabilmente dovrò prendere la pillola (premetto che soffro anche di acne ormai da anni è che non ho un ciclo regolare). Sono contraria alla pillola, però mi creda che la caduta dei capelli mi sta facendo impazzire…noto un forte diradamento e soprattutto assottigliamento..essendo una ragazza mi porta molto disagio. Mi ha prescritto degli esami ormonali da fare al decimo giorno dal ciclo. Secondo lei la caduta dei capelli è legata ai miei valori ormonali? E la. Pillola potrà essere efficace? Grazie in anticipo per la sua disponibilità. Risposta: I valori ormonali ottenuti sono normali, la pillola non è a mio parere necessaria, vi sono altre alternative terapeutiche. Deve fare un esame dermatoscopico del cuoio capelluto per definire meglio la diagnosi. Se si tratta di alopecia androgenetica vi sono diversi trattamenti utili quali il minoxidil, la finasteride, la dutasteride. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 458 DERMATOLOGIA E SALUTE TIGNA: SINTOMI, CURA E TERAPIA La tigna, una malattia parassitaria della pelle di origine micotica, che può colpire tutti, adulti e bambini, e in ogni parte del corpo, ma che ha una particolare predilezione per il cuoio capelluto. Ma di cosa si tratta esattamente? E, soprattutto, quali sono i sintomi, le cause, la cura e la terapia più efficace se compare questa infezione micotica? Ecco qualche informazione utile. DI COSA SI TRATTA. La tigna non è altro che una malattia parassitaria della pelle causata dall’azione dei funghi e, in particolare, dei funghi ifomiceti, che si nutrono della cheratina presente nella cute. Le CAUSE o, meglio, i colpevoli acclarati sono i funghi, ma come agiscono? L’infezione micotica si trasmette facilmente. Molto contagiosa, la tigna si può veicolare in mille modi: basta il contatto con superfici contaminate, come asciugamani o lenzuola, abiti o spazzole; tra gli ambienti più a rischio, come nella maggior parte delle infezioni, ci sono le palestre, i bagni pubblici, le piscine e le docce. I SINTOMI TIPICI: Difficile non notarla e non riconoscerne i sintomi, tipici quanto evidenti, sulla pelle. Può colpire adulti e bambini, a tutte le età, senza troppe distinzioni, così come cani e gatti. La tigna è caratterizzata dalla comparsa di lesioni simili a brufoli che si allargano in modo centrifugo. Sulla pelle si nota una zona gonfia, rossa, squamosa e rialzata. Inoltre, si possono avvertire altri fastidi come il prurito e il bruciore in corrispondenza dell’area di cute interessata. Le aree più colpite, i bersagli preferiti dalla tigna sono i capelli o, meglio, il cuoio capelluto, il viso, il tronco, le mani, i piedi, l’inguine e le unghie. La cura e i rimedi più utili PREVENZIONE: quando si tratta di infezioni fungine, fa rima con cura, ma anche con pulizia e igiene. Infatti, sia per prevenire sia per curare la tigna è fondamentale curare con attenzione la propria igiene personale. In corrispondenza della lesione la pelle deve essere sempre pulita e asciutta: meglio evitare l’utilizzo di bende o tessuti, abiti stretti che sfregano peggiorando la situazione. Igiene e pazienza, con l’aggiunta di prodotti antimicotici da applicare localmente o da somministrare per via orale (consigliati soprattutto nel caso di recidiva), nell’arco di tre o quattro settimane garantiscono la completa guarigione. In caso contrario, cioè se i sintomi non migliorano nonostante l’applicazione dei prodotti specifici, meglio consultare lo specialista, un dermatologo, per una visita più approfondita. (salute, Pour femme) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 458 I 10 ADDITIVI ALIMENTARI DA CONOSCERE I 10 additivi alimentari da conoscere. Non per forza da evitare. Ma la top ten dei trucchi utilizzati per esaltare o abbellire le caratteristiche visive o organolettiche di alimenti e bevande, cibi e bibite, merita una dose extra di cautela e attenzione. O, almeno, un po’ di conoscenza e consapevolezza. La legge prescrive che la presenza degli additivi alimentari, riconoscibili attraverso la relativa sigla, sia indicata in modo chiaro sull’etichetta del cibo interessato. Quindi, leggere con attenzione l’etichetta, prima di comprare un alimento serve anche, e soprattutto, a questo. Ecco una decina di additivi alimentari da conoscere, qualche consiglio utile per imparare a riconoscerli e a stare alla larga da quelli meno affidabili e più pericolosi. 1. I conservanti: Le sigle da E-200 a E299 indicano i conservanti, cioè le sostanze addizionate agli alimenti per contrastarne il deterioramento e l’azione di batteri e muffe. Gli osservati speciali di questa categoria sono: i nitriti e i nitrati (E249-E252) dal potenziale effetto cancerogeno se presenti ad alte concentrazioni; il benzoato di potassio (E212) in associazione con la vitamina C può formare il benzene, dall’azione cancerogena; la formaldeide (E240) è al centro del dibattito degli esperti, ma è da considerare come potenzialmente rischiosa. 2. I coloranti. sia naturali sia artificiali, sono indicati con le sigle da E100 a E199. Da tenere sotto controllo nelle etichette degli alimenti: l’azorubina (E122) è l’azorubina, vietata in alcuni Paesi europei, come la Norvegia, la Svezia e l’Austria, perché considerata una sostanza pericolosa per la salute; l’eritrosina (E127), presente solitamente nelle caramelle, nei gelati e nella frutta sciroppata, se assunta in dosi massicce potrebbe aumentare il pericolo di tumore alla tiroide. 3. Gli antiossidanti. Indicati con le sigle da E300 a E322, gli antiossidanti contrastano gli effetti dell’ossidazione degli alimenti provocati da luce e aria. Attenzione agli ascorbati (da E300 a E303) che, se presi ad alte dosi, possono provocare diarrea, carie e calcoli renali, e al tocoferolo di sintesi (E307, E308, E309), che si trova nella margarina, nella maionese e nel burro, che può provocare disturbi renali e macchie sulla pelle, se assunto in dosi importanti. 4. Il glutammato monopodico: sigla E621 è un esaltatore della sapidità dagli effetti potenzialmente dannosi per la salute, come reazioni allergiche, mal di testa, debolezza e malessere generale. 5. I polifosfati: Additivi identificabili con le sigle E450, E451 ed E452, i polifosfati potrebbe interferire con il processo di calcificazione ossea. 6. I solfiti. (da E220 a E228), conservanti pericolosi per la salute: a dosi elevate, possono provocare mal di testa, reazioni allergiche e problemi respiratori. 7. I dolcificanti. L’osservato speciale, tra i dolcificanti, è l’aspartame (E951) che, secondo recenti studi scientifici, potrebbe avere effetti cancerogeni. Attenzione, soprattutto alle dosi: secondo le linee guida più aggiornate, si consiglia di non superare 40 mg al giorno per kg di peso corporeo. 8. I correttori di acidità. E325-E385 sono le sigle che indicano i correttori di acidità. Da evitare, di questa categoria, i derivati dell’acido fosforico (E338-E343), che possono interferire negativamente con il metabolismo del calcio. 9. Gli emulsionanti e gli addensanti: sigle E400-E495. Da assumere con attenzione l’E407, che si trova nei gelati, nella maionese, nei budini, nelle caramelle, nelle carni in scatola e nella frutta candita e che potrebbe causare coliti ulceranti, in dosi abbondanti e avere degli effetti cancerogeni. 10. La tartrazina: E102: sostanza da cui stare a debita distanza, perché è un composto sintetico potenzialmente responsabile di numerosi disturbi, dall’asma, alla rinite, emicrania e cancro. (salute, Pour femme) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 458 STANCHEZZA D'ESTATE: I CONSIGLI PER FRONTEGGIARE I SINTOMI PIÙ SEMPLICI Quasi sempre si dà la colpa al caldo, talvolta persino alla spiaggia. Quante volte, abbiamo sentito l’espressione «il mare stanca». In realtà, non è sempre detto che si tratti di un malessere naturale o passeggero. Stiamo parlando della stanchezza d’estate. Molte persone si sentono affaticate e svogliate e si rassegnano in attesa che le energie tornino, così come se ne sono andate. Ma non è sempre colpa del cambio delle temperature. A volte, la stanchezza ingiustificata può essere un campanello d’allarme dell’anemia, frequente tra le donne e segno da non sottovalutare. L’anemia è una diminuzione del numero di globuli rossi nell’organismo e a causarla, può essere un’eccessiva perdita di sangue, come un’emorragia improvvisa oppure un ciclo mestruale particolarmente abbondante. Ecco, perché a soffrirne sono di più le donne. Si calcola che il 5% della popolazione femminile sana sotto ogni altro punto di vista, sia in realtà anemica e oltre il 30% delle donne non abbia nel proprio organismo scorte di ferro sufficienti e per questo motivo rischi di andare incontro ad un’anemia. Una regola che vale sempre è non curarsi da soli: deve essere il medico a valutare. Se la situazione non è preoccupante, per vincere la stanchezza spesso può essere sufficiente ricorrere a un’alimentazione mirata, ricca e varia, a base di cibi ad alto contenuto di ferro, vitamina B12 e acido folico come carne rossa, fegato, legumi e uova. Una discreta quantità di ferro è presente anche nel cacao e nel cioccolato fondente. Se, invece, l’anemia è più importante, il medico può prescrivere fiale o compresse di ferro e di vitamine. Le donne con mestruazioni molto abbondanti dovrebbero fare i controlli più spesso delle altre: le perdite mensili di sangue sono una delle cause più importanti di anemia causata dalla mancanza di ferro. (Salute, Il Mattino) RAFFREDDORE in ESTATE: CAUSE e RIMEDI per CURARLO Raffreddore anche in estate? Più che una rarità, complici gli sbalzi di temperatura, i colpi d’aria e altre cause. Per contrastare starnuti frequenti, nasi gocciolanti e malessere, meglio correre ai ripari, affidandosi ai rimedi più efficaci per curarlo. Dagli alleati naturali a quelli farmacologici. Il raffreddore, cause e sintomi: Si tratta di un’infiammazione della mucosa nasale. Il raffreddore è, quasi sempre, la conseguenza più fastidiosa dell’azione di un virus. In particolare, tra le cause virali più frequenti c’è il Rhinovirus. Dito puntato, quando il raffreddore compare nel periodo estivo, sulle pessime abitudini o sul meteo: colpi d’aria e sbalzi di temperatura possono essere fattori scatenanti. Oltre agli starnuti frequenti, il sintomo più caratteristico del raffreddore, compaiono naso chiuso, accompagnato da secrezione abbondante di muco, il naso che cola e la lacrimazione abbondante. I rimedi per curarlo: meglio puntare tutto sulla prevenzione. Allo scopo, per contrastare gli effetti collaterali di sbalzi di temperatura e colpi d’aria, meglio vestirsi a strati e tenere sempre a portata di mano un foulard o una sciarpa leggera per proteggere le vie aeree. Se la prevenzione non è bastata, alcuni farmaci possono essere utili, soprattutto per alleviare i sintomi più fastidiosi. Allo scopo, solitamente si consiglia l’utilizzo di decongestionanti nasali e di soluzioni per il lavaggio nasale, così come di farmaci antinfiammatori, come il paracetamolo, per contenere il malessere e i fastidi generalizzati. Utilissimi anche i rimedi naturali, da utilizzare sotto forma di unguenti balsamici o come suffumigi. Ottima anche l’echinacea, dalle proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie e decongestionanti. Anche la propoli, dall’azione antinfiammatoria, e antivirale, è molto utile, così come l’eucalipto, che ha un’efficace azione disinfettante, espettorante e fluidificante. (Salute, Pour femme)