Anno III – Numero 463 AVVISO Ordine 1. UCFI: nasce la sezione di Napoli dei Farmacisti cattolici Italiani 2. Quota sociale 3. Ordine: nuovo sito web Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Ecco come invecchia la pelle scottata dal sole 5. Ricerca: intolleranze e allergie colpiscono pelle e capelli, alimenti per 'curarli' 6. Vitaminico e tonificante, ecco l’abito fatto di buccia di agrumi Prevenzione e Salute 7. Arterie già «anziane» nei ragazzini sovrappeso 8. Idratare la pelle con gli oli vegetali 9. Ecco come invecchia la pelle scottata dal sole Domande e Risposte 10. Che fare in caso di sangue nel liquido seminale? Mercoledì 30 Luglio 2014, S. Donatella Proverbio di oggi…….. Pe’ fa’ ‘e sasicce ce vo’ ‘a carne QUOTA SOCIALE ORDINE: 2014 E ANNI PRECEDENTI La quota annuale per l’iscrizione all’Ordine di Napoli è di 150 Euro di cui € 108,20 per l’Ordine e € 41,80 per la FOFI. Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. Sulla base della rendicontazione, rimessa dall’Istituto di Credito per la riscossione, è opportuno che Tu verifichi presso gli Uffici dell’Ordine, tramite: Telefono (081-5510648); msg: 339 81 77933; 335 1822207; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; se il Tuo nominativo è in regola con le quote di iscrizione relative al 2014 e agli anni precedenti. ORDINE: CI SIAMO, NUOVO SITO WEB Tanto spazio in più per i nostri contenuti, approfondimenti e video, divisi nella home page di sezione. Responsivo, multimediale, sempre più verticale, social, personalizzato. Il conto alla rovescia è iniziato, lunedì 4 Agosto sarà on line. Un progetto innovativo e unico: www.ordinefarmacistinapoli.it, è stato completamente ripensato nella grafica, nell'uso, nei contenuti. Responsivo: i contenuti saranno fruibili nello stesso identico modo anche su mobile e tablet. Cambiano i mezzi, restano identici la grafica, l'ordine, la fruizione. Una navigazione free, semplice e coinvolgente. Multimediale: Una sempre maggiore presenza di video e gallery fotografiche nella home page, nelle sezioni verticali e nel suo ampio canale video e foto. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 463 PREVENZIONE E SALUTE ARTERIE GIÀ «ANZIANE» NEI RAGAZZINI SOVRAPPESO I bambini e gli adolescenti con svariati chili di troppo hanno le arterie più rigide della norma e alterazioni vascolari preoccupanti fin da giovanissimi Non hanno ancora sostenuto l’esame di terza media, eppure le loro arterie sono già “acciaccate”, più simili a quelle di un adulto non perfettamente in salute che a quelle di un ragazzino. Perché sono sovrappeso o obesi e i chili di troppo finiscono per irrigidire i vasi sanguigni, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari e diabete una volta diventati adulti. Lo ha dimostrato una ricerca italiana pubblicata sull’International Journal of Cardiology. Peso e resistenza all’insulina: i ricercatori hanno analizzato approfonditamente 150 bambini e adolescenti con un’età media intorno ai dieci anni: Studio: hanno valutato: l’indice di massa corporea, il girovita parametri ematici (colesterolo, trigliceridi, insulinemia e glicemia), lo stato delle arterie attraverso un’ecografia, per misurare lo spessore delle carotidi o il diametro dell’aorta. RISULTATI: non fanno ben sperare sulla salute futura dei ragazzini con problemi di peso: al crescere dei chili di troppo, infatti, peggiorano le condizioni cardiovascolari generali. «Sappiamo che l’obesità, in particolare quella addominale, aumenta la probabilità di andare incontro a resistenza all’insulina (ovvero una condizione in cui l’organismo non utilizza l’insulina in modo appropriato e diventa man mano più difficile, in presenza di quantità normali di ormone, controllare i livelli di glucosio in circolo). La resistenza all’insulina, a sua volta, pur non dando alcun sintomo favorisce: alterazioni del metabolismo dei lipidi, aumentando i trigliceridi e il colesterolo “cattivo” LDL che favorisce l’aterosclerosi; la resistenza all’insulina è l’anticamera del diabete e comporta un aumento del rischio cardiovascolare. Per diagnosticarla si usa l’indice HOMA (Homeostasis Model Assessment), calcolato attraverso una formula matematica che tiene conto di glicemia e insulinemia a digiuno». Ebbene, nei ragazzini l’HOMA cresce all’aumentare del peso ed è connessa ad alterazioni dei vasi. Alterazione delle arterie. «Abbiamo valutato lo spessore della carotide comune, un marcatore predittivo di aterosclerosi generalizzata, il diametro dell’aorta addominale e l’elasticità dell’arteria brachiale - continua Miniello -. Ci siamo accorti che l’adiposità correla significativamente con alterazioni vascolari precoci nei piccoli pazienti: già in età scolare si osservano disfunzioni delle arterie, una sorta di maggiore rigidità che può compromettere la salute futura del sistema cardiovascolare. I dati mostrano anche che il semplice calcolo dell’indice HOMA può servire a individuare i soggetti a rischio di sviluppare patologie cardiovascolari connesse all’insulino-resistenza. Se i processi aterosclerotici esordiscono così presto, è nostro dovere combattere la “pandemia” di sovrappeso e obesità fin dalla giovane età riconoscendo bambini e adolescenti in sovrappeso, purtroppo spesso considerati soltanto “robusti”, per provare a intervenire e minimizzare le conseguenze negative che i chili di troppo nell’infanzia comportano sulla salute presente e futura». Perché se è vero che essere grassi da ragazzini pone le basi per parecchi problemi da adulti, è anche tristemente certo che sempre più giovanissimi si ammalano prima di esser maggiorenni per la troppa ciccia. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 463 PREVENZIONE E SALUTE IDRATARE LA PELLE CON GLI OLI VEGETALI Di argan o di jojoba, sono il trend del momento e si dimostrano efficaci anche nel rigenerare la pelle. L'esperta di OK, Pucci Romano, ci spiega come usarli. La cosmetica punta sui prodotti a base di oli, da quello di Argan a quello più tradizionale di mandorla fino agli estratti di semi di lino, perfetti per la lucentezza dei capelli. È una tradizione antica, tornata alla ribalta di recente. Ma come reagisce la nostra cute? Abbiamo cercato di fare chiarezza ponendo la domanda alla dottoressa Pucci Romano, esperta di dermatologia cosmetologica e v.presidente di Skineco, l'Associazione internazionale di dermatologia ecologica. Negli ultimi tempi sono aumentati i prodotti a base di oli, per il viso, il corpo e anche i capelli. Sono efficaci? La cosmesi del terzo millennio ci dice che possiamo riparare la barriera cornea con composizioni che prediligono i grassi vegetali. Quest’ultimo punto è fondamentale per distinguere i grassi «buoni», quelli appunto di origine vegetale, da quelli dannosi con derivazione minerale (paraffina, vaselina, petrolati). Gli specialisti si sono accorti che le cellule dello strato corneo, anche se non hanno nucleo, sono vivacissime e per niente moribonde e si esprimono, chimicamente, proprio attraverso il metabolismo dei lipidi. Dunque sì, gli oli sono efficaci. Come si distingue un olio «buono» da uno «cattivo»? In maniera molto semplice: leggendo l’etichetta di composizione del prodotto. Il consumatore deve imparare che la consapevolezza è alla base di una corretta informazione. In questo modo si potrà tutelare da eventuali componenti che risultano dannosi. Non va dimenticato che la pelle è il nostro più grande organo, con fantastiche risorse, e sempre più studi scientifici ci dicono che tutto quello che fa male alla cute fa male anche all’ambiente. Occorre una ecodermocompatibilità. Perché i grassi sono importanti per la nostra pelle? I grassi favoriscono l’idratazione, penetrano nell’epidermide e la rigenerano. Inoltre un cosmetico a base oleosa si conserva meglio di uno a base di acqua. Dunque non è un caso che ci sia questo movimento pro olio. È una tendenza supportata da studi scientifici. Quali sono gli oli che agiscono sulla pelle? Tutti quelli estratti dai grassi vegetali: olio di germe di grano, di riso, jojoba, mandorle, semi di lino. Lo stesso discorso vale per l’olio di Argan, che va tanto di moda: se è puro funziona,ma ormai non se ne trova quasi più. Di solito questi oli vengono diluiti con componenti minerali che ne limitano l’efficacia. Al contrario, alcuni grassi sintetici sono assolutamente ottimi e funzionali: in questo contesto parliamo di «chimica amica». Quali regole occorre seguire per curare la nostra pelle? La prima regola è: meno prodotti si usano, meglio è. Non bisogna pasticciare. La seconda: la detersione è fondamentale, quest’abitudine va insegnata già ai bambini. A questo proposito è bene ricordare l’aspetto dannoso dei cosmetici per i più piccoli, da evitare sempre su una cute ancora immatura sotto tanti punti di vista, soprattutto quelli con derivati dal petrolio che se sono dannosi per gli adulti, sono davvero una cattiveria per i bambini. (OK, Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 463 SCIENZA E SALUTE RICERCA: INTOLLERANZE E ALLERGIE COLPISCONO PELLE E CAPELLI, ALIMENTI PER 'CURARLI' Esiste una correlazione tra l’alimentazione e alcune delle più frequenti malattie della pelle e dei capelli. Una novità? Forse non proprio, ma ora il monito delle nonne 'non mangiare il salame che ti vengono i brufoli' ha trovato una giustificazione medica. A fare luce sulla questione è Fabio Rinaldi, dermatologo a Milano, pres. dell’International Hair Research Foundation e docente alla Sorbona di Parigi. Grazie a uno studio su 800 soggetti all’anno (2.360 soggetti alla fine dello studio) l'esperto ha evidenziato l’associazione tra l’incidenza di disturbi cutanei e abitudini alimentari alla base di questi disturbi. "L'incidenza delle allergie ad alimenti è risultata del 2,6%, dimostrando che le forme allergiche sono decisamente inferiori a quelle date dall’intolleranza - che ha meccanismi patologici molto diversi. Le allergie alimentari sono causa di disturbi cutanei nel 24,8 % dei soggetti che abbiamo studiato, e spesso presentano sintomi molto complessi e difficili da capire. Nella maggior parte dei soggetti intolleranti l’incidenza di disturbi dermatologici, sia per quanto riguarda le patologie della pelle che dei capelli, è del 64,3%". Le intolleranze sono più difficili da scovare delle allergie, ma è fondamentale essere consapevoli così da evitare il cibo o i cibi che danneggiano la pelle. "Nel 76,3% dei soggetti che presentano un’intolleranza abbinata a un disturbo della pelle o dei capelli, la sintomatologia cutanea si attenua o scompare all’allontanamento del cibo o dei cibi a cui i soggetti sono intolleranti. Molto significativi sono risultati i casi di intolleranza al glutine, abbinati a forme di alopecia areata e cicatriziale, o al lattosio, associati a dermatite del viso, del cuoio capelluto o delle mani, e all’acne". Curare l’alimentazione, pertanto, è importantissimo. "l’alimentazione deve essere specifica a seconda dei diversi problemi di pelle e capelli, e che in questo modo si è ottenuta una diminuzione delle recidive delle diverse dermatosi nel 46,7% dei casi". L'esperto consiglia "di assumere una quantità sufficiente di amminoacidi: se l’assunzione di questi principi nutritivi è insufficiente o il loro assorbimento nell’intestino è scarso, i capelli cadono e diventano più fragili e deboli, la pelle si modifica e si ammala, le unghie si sfaldano e si rompono". Sì dunque a carni bianche, legumi, pesce e uova, attenzione, invece, agli insaccati. "Assicurarsi di assumere abbastanza ferro e vitamine, includendo nella nostra dieta i frutti rossi, soprattutto mirtilli, ribes, fragole e lamponi, che sono ricchissimi di polifenoli e vitamine, e andrebbero consumati almeno tre volte alla settimana”. Inoltre il basilico contiene molto più ferro degli spinaci. "Molti antiossidanti fondamentali per la vita dei capelli si trovano in quello che beviamo, soprattutto tè verde, succhi o centrifugati di frutta, vino rosso, caffè. Bene il vino rosso: se un eccesso è responsabile di numerosi danni per la salute, una dose giusta ha effetti terapeutici grazie principalmente al resveratrolo. Meno bene il vino bianco che contiene, invece, quantità minime di questa sostanza". Infine "assolutamente bisogna favorire la dieta mediterranea: l’assorbimento di lipidi della dieta mediterranea è di circa il 35% delle calorie totali. Sfruttiamo, dunque, le sue caratteristiche; è ottimale per soggetti sani, ipercolesterolemici o a rischio di malattia cardio-vascolare. È accertato, che questa dieta è in grado di ridurre la mortalità in toto, soprattutto quella cardio-vascolare, oltre a limitare l’incidenza del cancro e della malattia di Parkinson e di Alzheimer". (AdnKronos) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 463 SCIENZA E SALUTE VITAMINICO E TONIFICANTE, ECCO L’ABITO FATTO DI BUCCIA DI AGRUMI Produrre capi di abbigliamento vitaminici, tonificanti per la pelle, utilizzando gli scarti delle arance, grazie alle nanotecnologie. L’idea sta diventando realtà e si chiama Orange Fiber. È l’avventura di due giovani donne siciliane, Adriana Santanocito e Enrica Arena, che adesso, nel 2014, hanno ricevuto un importante finanziamento dalla Provincia autonoma di Trento e dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Accomunate da una visione di sviluppo sostenibile hanno studiato a Milano, insieme hanno fondato Orange Fiber. Il processo introdotto dalla start-up rende possibile l’estrazione di cellulosa da scarti agrumicoli e il suo uso per il settore tessile. Ma c’è di più. Grazie all’impiego delle nanotecnologie, Orange Fiber fissa ai tessuti oli essenziali di agrumi, affinché il vestito rilasci vitamine su chi lo indossa e ne favorisca il benessere. L’innovazione vale fin dal principio l’attenzione nazionale e internazionale. (Salute, Il Secolo XIX) ECCO COME INVECCHIA LA PELLE SCOTTATA DAL SOLE La foto choc del volto di un ex autotrasportatore fornisce la testimonianza concreta dei danni cutanei causati dalla prolungata esposizione ai raggi UVA. Da un lato del volto dimostra i suoi 69 anni, dall'altro almeno due lustri in più. Eppure quelle che vedete sono le guance della stessa persona: un uomo che per 28 anni ha guidato camion, esponendo solo metà della faccia ai raggi solari filtrati dal finestrino. La foto choc correda un articolo pubb. sulla rivista statunitense New England Journal of Medicine. Il caso del paziente, che ha denunciato un ispessimento graduale e asintomatico della pelle solo sul lato sinistro del viso, insieme a un progressivo aumento delle rughe, è stato ritenuto emblematico da due ricercatori che hanno divulgato la sua foto anche per diffondere le prove concrete dell'invecchiamento precoce della pelle causato dai raggi UVA. Ultravioletti senza filtro: Il paziente è affetto da "dermatoheliosis unilaterale" o fotoinvecchiamento, il decadimento eccezionale della pelle, con la perdita conseguente di elasticità dei tessuti dovuta alla distruzione delle fibre elastiche e causata dall'esposizione, se pur non volontaria, ai raggi solari. In particolare i responsabili sarebbero i raggi UVA che, passando attraverso il finestrino del veicolo, sono penetrati attraverso l'epidermide fino a raggiungere gli strati superiori del derma. Meno energetici dei raggi solari UVB, che tuttavia sono in gran parte filtrati dall'ozonosfera, gli UVA sono associati a mutazioni del DNA e diretta tossicità responsabili dell'insorgenza di alcuni tumori cutanei, come il melanoma. Purtroppo, il 99% dei raggi solari che arriva sulla superficie terrestre è formato da UVA, che penetrano in profondità nella pelle. Al paziente in questione sono stati prescritti controlli regolari per la prevenzione del cancro alla pelle, retinoidi topici (farmaci che regolano la crescita delle cellule dell'epitelio) e l'uso regolare di una protezione cutanea a schermo elevato. Visto che l'estate si avvicina e aumentano le occasioni di esposizione al sole, armiamoci della giusta protezione per il nostro tipo di pelle. Se il rischio di melanomi ci sembra remoto, forse la prova tangibile dell'invecchiamento cutaneo da raggi solari potrà servirci da monito. (Focus)