Anno III – Numero 471
AVVISO
Ordine
1. UCFI: stasera riunione
nella sede dell’Ordine
2. Elezioni per il rinnovo
del consiglio direttivo
dell’ordine
4 - 6 ottobre 2014
3. Corsi ECM:
prenotazioni online
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Fecondazione eterologa
e un nuovo concetto di
famiglia
5. Profumo legno di
sandalo: fa guarire le
ferite e rigenera la pelle
6. L’odore del corpo
rivela l’età ?
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Prevenzione e
Salute
7. Settantacinque minuti a
settimana di camminata
e corsa
8. La toxoplasmosi è
pericolosa durante
la gravidanza?
Lunedì 08 Settembre 20 Natività Beata Vergine Maria
Proverbio di oggi……..
Dicette 'o pappice 'faccia a' noce:damme tiempe ca te spertoso
ELEZIONI per il RINNOVO del CONSIGLIO
DIRETTIVO dell’ORDINE
4 - 6 OTTOBRE 2014
Le elezioni per il rinnovo del Consiglio
direttivo e del Collegio dei Revisori dei conti
dell’Ordine, per il triennio 2015-2017, si
terranno nei giorni 4, 5 e 6 Ottobre p.v.
Nei prossimi giorni saranno riportate le procedure e le
modalità per lo svolgimento delle elezioni.
ORDINE: UNIONE DEI
FARMACISTI CATTOLICI – SEZ. NAPOLI
L’Unione dei Farmacisti Cattolici Italiani di Napoli (UCFI –
sez. Napoli) riprende il proprio cammino. Stasera riunione
presso la sede dell’Ordine, h. 21.00
L’associazione UCFI di Napoli si riunirà Stasera, lunedì 8 settembre, presso
la sede dell’Ordine per programmare le attività da svolgere nei prossimi
mesi. Tutti i Colleghi interessati possono partecipare.
AVVISO
Si informa che è possibile prenotare sul sito dell’Ordine i
Corsi ECM Gratuiti 2014
utilizzando la propria Username e Password.
Nella home page del sito dell’Ordine/sezione ECM
trovate maggiori dettagli sul programma.
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 471
PREVENZIONE E SALUTE
SETTANTACINQUE MINUTI A SETTIMANA DI
CAMMINATA E CORSA
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è la regola d’oro che salva il
cuore: così si riduce il rischio di avere ictus e infarti
Anche pochi minuti di corsa al giorno possono tenere lontane le malattie cardiovascolari, come
infarto e ictus? Pare di sì.
E se l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda di svolgere almeno 75 minuti a
settimana di attività fisica intense, come la corsa, ora uno studio apparso sul Journal of the American
College of Cardiology fa notare che anche i corridori
meno allenati possono vantare dei benefici in
termini di longevità , perlomeno rispetto ai
sedentari.
NON HO TEMPO - Seguendo per quindici anni
oltre 55mila adulti fra i 18 e i 100 anni, i ricercatori
hanno riscontrato che, rispetto a chi non correva, i
podisti avevano un rischio di morte più basso del
45% per infarto e ictus, e in media vivevano 3 anni
in più.
Non paiono contare durata e dall’intensità degli
allenamenti (anche dieci minuti una o due volte a
settimana), quanto piuttosto la perseveranza,
poichè sono risultati avvantaggiati coloro che avevano corso per una media di sei anni.
La mancanza di tempo è spesso una “scusa†per non fare attività fisica, hanno commentato gli autori:
«Questi dati possono motivare le persone sane ma sedentarie a cominciare a correre, un’attività che
può dare in poco tempo gli stessi benefici di altre più moderate praticata più a lungo».
MINIMO MEZZ’ORA TRE VOLTE A SETTIMANA - Davvero basta così poco? Lo chiediamo a
Gabriele Rosa, cardiologo e medico dello sport, che in qualità di allenatore sta preparando per la
maratona di New York uno speciale gruppo di donne reduci dalle cure per un tumore al seno.
«Condivido il messaggio dello studio per cui muoversi anche pochi minuti è sempre meglio che
starsene in poltrona, ma il mio consiglio per avere davvero un vantaggio in termini di salute è fare
esercizio almeno tre volte a settimana, per almeno mezz’ora di corsa o un’ora di camminata a passo
sostenuto, intorno ai 5 km all’ora. Anche camminare è un’attività alla portata di tutti che, se fatta
bene, porta grandi benefici».
PERCHE’ CORRERE FA BENE - «La corsa –riduce il rischio di malattie cardiocircolatorie perchè
permette di perdere peso, il cuore si abitua a lavorare sotto sforzo, si abbassano la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa, e quindi si riduce il dispendio energetico per l’apparato
cardiovascolare, si riduce il colesterolo “cattivo†e aumenta quello “buonoâ€Â».
Ma gli effetti positivi non sono solo per il cuore.
«Nel caso della sindrome metabolica ad esempio, che è l’anticamera del diabete, la corsa può frenare
la progressione della malattia perchè aiuta a controllare l’ago della bilancia e il giro vita, nonchè la
pressione arteriosa. Inoltre va ricordato che correre stimola il rilascio di endorfine».
L’attività fisica, infatti, è il più potente stimolo per la produzione di queste sostanze, prodotte dal
cervello, che danno sensazione di benessere, alleviano il dolore, migliorano varie funzioni, fra cui il
sonno, l’appetito e la vita sessuale. (Fondazione Veronesi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 471
SCIENZA E SALUTE
FECONDAZIONE ETEROLOGA E UN NUOVO CONCETTO DI
FAMIGLIA
Non esiste un unico modello di famiglia e nella filiazione l’eredità biologica non può
e non deve prevalere su quella culturale che rispetta la libertà di scelta di ogni
individuo
La pronuncia della Consulta sulla fecondazione eterologa è l’ultima di una serie di sentenze che hanno
riguardato la Legge 40/2004 e che insieme ad
alcune modifiche nelle Linee Guida hanno
profondamente mutato i capisaldi della
regolazione della procreazione assistita.
Sono caduti il limite al numero di embrioni
che è possibile creare, l’obbligo al loro
trasferimento contestuale nel grembo
materno e la gradualità nell’impiego della
medicina della riproduzione.
Inoltre, è ora possibile ricorrere alla diagnosi
genetica pre-impianto ed è consentito
l’accesso alle tecniche da parte delle persone sieropositive in base al riconoscimento che la condizione
infettiva è di fatto ostativa alla riproduzione e quindi assimilabile a una forma di infertilità .
Vi sono stati mutamenti significativi anche nell’organizzazione dei centri, nella composizione
professionale dell’équipe e nei contenuti del consenso informato.
Il fallimento della struttura teorica e delle singole previsioni della legge 40/2004 è ormai evidente.
Voluta per ovviare all’assenza di tutele specifiche, essa produce oggi il peggiore dei mali:
un’applicazione non omogenea sul territorio nazionale e l’oggettiva difficoltà da parte dei cittadini e
degli operatori a orientarsi tra i cambiamenti introdotti.
È anzi possibile che nuove sentenze facciano cadere anche l’ultima delle restrizioni maggiormente
contestate, ovvero la possibilità di accedere alle tecnologie della riproduzione da parte delle coppie
fertili ma portatrici di malattie genetiche.
L’assunto intellettualmente e politicamente errato da cui la legge scaturiva è quello dell’imposizione di
un pensiero unico su temi così profondamente personali, peraltro con restrizioni aggirabili recandosi in
uno qualsiasi degli stati dell’Unione europea.
Tra i divieti più penalizzanti vi era quello della fecondazione eterologa, basato sull’idea che la
naturalità del concepimento e il legame genetico siano più importanti dell’idea di famiglia come
‘comunità di affetti’ e che il diritto a conoscere le proprie origine biologiche da parte del figlio non
possa essere garantita in altro modo che proibendo il ricorso a un donatore di gameti.
La pretesa ideologica è che esista un unico modello di famiglia e che nella filiazione sia proprio
l’eredità biologica e non quella culturale ad essere centrale.
La sentenza della Corte Costituzionale dovrebbe indurre alla ragionevolezza il Parlamento.
Occorre infatti riaffrontare l’intera materia abbandonando l’idea che il diritto abbia un primato
assoluto sulla scienza e che non esista una pluralità di posizioni etiche.
La nuova normativa dovrebbe viceversa tenere conto dei progressi biomedici intervenuti negli ultimi
anni e basarsi su principi quanto più possibile universali, che permettano ai cittadini che aderiscono a
differenti visioni morali e religiose di veder rispettate le proprie scelte e la propria libertà .
(Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 471
LA TOXOPLASMOSI È PERICOLOSA DURANTE
LA GRAVIDANZA?
Vivo in campagna a contatto con gli animali e sono in attesa di un bambino. Mi
sento spesso stanca. Questo stato può essere riferibile alla gravidanza o a un
sospetto di toxoplasmosi? Come posso saperlo con certezza?
La toxoplasmosi è una malattia causata da un protozoo (Toxoplasma gondii) che può infettare
moltissimi animali (mammiferi, uccelli, rettili e molluschi) e
diffondersi tra essi attraverso l’alimentazione con carne infetta.
Dall’animale, poi, il parassita può essere trasmesso all’uomo con il
contatto diretto con le feci dell’animale malato, ma anche con il
terreno in cui quest’ultimo abbia defecato, ma soprattutto
mangiando carne non ben cotta. Il modo migliore per prevenire il
contagio è quindi quello di lavare accuratamente le verdure
dell’orto, avendo cura di lavare bene le mani dopo aver avuto
contatti con esse, e cuocere bene la carne.
Non è sempre facile diagnosticare immediatamente nell’uomo la malattia poiché questa può avere un
periodo di incubazione variabile da poche settimane ad alcuni mesi, tuttavia il sintomo stanchezza,
che lei riferisce, è assolutamente aspecifico, quindi starei tranquilla.
Per sua informazione, la toxoplasmosi si sviluppa di solito in due fasi:
 la prima in cui il parassita si può ritrovare nel sangue e nei linfonodi in forma direttamente
infettante
 il secondo periodo sintomatico, quello cioè in cui compaiono i disturbi.
SINTOMI: L’ingrossamento linfoghiandolare, la stanchezza, il mal di testa, il mal di gola, un generale
senso di ‘ossa rotte’, una lieve febbriciattola sono le manifestazioni più tipiche che potrebbero però
essere facilmente scambiate con malattie più generiche e dalla sintomatologia simile, come uno stato
influenzale. Più rari, ma comunque possibili, sono i casi in cui la toxoplasmosi primaria è complicata da
sintomi più gravi, quali una infiammazione della zona visiva dell’occhio (corioretonite) e dell’encefalo, e
da sintomi attribuibili a una malattia autoimmune che la conclamano in maniera un po’ più certa.
La toxoplasmosi è una malattia che va diagnosticata e trattata adeguatamente in qualsiasi persona
insorga, ma rappresenta un rischio molto più elevato se a contrarla è una donna in gravidanza. Vi è
infatti la probabilità che la malattia, passando attraverso la placenta, possa infettare anche il feto
determinando possibili malformazioni nel nascituro, aborto spontaneo o morte in utero.
Per le donne è quindi determinante la prevenzione che consiste innanzitutto nel non assaggiare la
carne mentre la si prepara o in fase di cottura, lavandosi le mani con sapone detergente dopo averla
toccata e risciacquando abbondantemente.
I più recenti studi indicherebbero infatti proprio nella carne poco cotta il rischio più probabile di
infezione. Dopo la carne, molta attenzione va prestata anche ai lavori di giardinaggio o al contatto con
il terriccio al termine dei quali, prima di toccarsi bocca e occhi con le mani, vanno lavate le mani.
Anche frutta o ortaggi freschi vanno lavati (meglio sfregati) con cura sotto acqua corrente prima del
consumo. In questi comportamenti pratici risiede, al momento, una delle più efficaci misure contro la
malattia; non esiste infatti un vaccino che la possa prevenire in maniera assoluta.
Viste le sue implicazioni sul feto, sarebbe importante riconoscere la toxoplasmosi prima di una
gravidanza; ciò è possibile con un semplice esame - il Toxo-test - che attraverso un prelievo di sangue
consente di identificare la presenza nel siero di anticorpi specifici per toxoplasmosi, l’eventuale fase
della malattia e di classificare la donna nella fascia ‘protetta’, ‘suscettibile’ o ‘a rischio’.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 471
Infatti se la toxoplasmosi viene contratta dopo le 16-24 settimane di gestazione di norma non arreca
danni al bambino, sebbene sia necessario comunque eseguire indagini strumentali specialistiche per
escludere possibili anomalie, mentre se il contagio del feto avviene nelle prime settimane aumentano i
rischi che possa riportare idrocefalia, lesioni cerebrali che sono causa spesso di ritardo mentale
ed epilessia, ridotta capacità visiva con conseguente possibile perdita della vista.
La rilevazione di immunoglobuline specifiche nel sangue - di IgM nella prima fase (che è anche quella
più pericolosa per il nascituro) e di IgG nella seconda – consentirà di avere una possibile diagnosi di
malattia. Dico possibile poiché anche nel caso in cui il test sia positivo agli IgM, l’infezione in
gravidanza resta solo sospetta. Occorrerà eseguire test sierologici più specifici in centri di riferimento
per accertare la diagnosi e impostare una eventuale terapia. Il bimbo, anche se apparentemente
sano, dovrà essere monitorato almeno per il primo anno di vita al fine di scongiurare possibili danni
visivi e cerebrali che possono insorgere nel tempo. L’infezione della mamma non è contagio certo per il
feto: si può infatti tentare di bloccare la trasmissione al bambino con un trattamento antibiotico con
spiramicina, ben tollerato da mamma e bambino, o con combinazioni antibiotiche con primetamina e
sulfadiazina che sembrano essere le più efficaci. (Fondazione Veronesi)
PROFUMO LEGNO DI SANDALO:
FA GUARIRE LE FERITE E RIGENERA LA PELLE
I ricercatori hanno scoperto che i recettori olfattivi della pelle vengono attivati
quando sono esposti al profumo di sandalo.
Hanno inoltre scoperto che l'esposizione al profumo migliora in
generale la proliferazione cellulare e la guarigione delle ferite.
Dopo aver studiato il recettore olfattivo in questione, gli
scienziati hanno scoperto che il profumo di legno di sandalo lo
attiva, in un percorso responsabile della proliferazione delle
cellule dell'epidermide. «Nel naso ci sono circa 350 recettori
olfattivi, ne sono stati scoperti anche negli spermatozoi, nella prostata, nell'intestino e nel fegato.
Le cellule della pelle possiedono dei recettori sensibili agli aromi e la nostra scoperta può essere il
punto di partenza per nuovi meccanismi d'azione di farmaci e cosmetici. Tuttavia, non bisogna
dimenticare che le fragranze concentrate devono essere maneggiate con cura». (salute, Il Mattino)
L’ODORE DEL CORPO RIVELA L’ETÀ?
Trovi difficile indovinare l'età di una persona? Forse devi cambiare strategia e...
annusarla! L'odore del corpo cambia con il passare degli anni e a quanto pare
siamo in grado di riconoscerne le differenze.
L’odore del corpo è dato da una complessa combinazione determinata dall’attività batterica, dalle
sostanze prodotte dalle ghiandole sebacee e sudoripare e dall’alimentazione, e cambia con il passare
degli anni. Inoltre, secondo uno studio Usa, riconosciamo l’età di una persona annusandone l’aroma.
MAGLIETTA. L’esperimento che lo ha dimostrato si è avvalso di magliette che alcuni volontari, di etÃ
diverse, hanno indossato per 5 notti di seguito.
Un secondo gruppo di partecipanti è stato poi invitato ad annusare le magliette e dire l’età della
persona che le aveva indossate: le risposte sono state sostanzialmente corrette.
Invitate a esprimersi sulla gradevolezza o meno degli odori, i volontari hanno mostrato una netta
preferenza per le magliette indossate dalle persone più in là con gli anni, a dispetto dell’idea diffusa
che gli anziani abbiano un odore meno buono. (Focus)