Anno III – Numero 474
Giovedì 11 Settembre 20 S. Diomede
Proverbio di oggi……..
AVVISO
Ordine
1. Elezioni per il rinnovo
del consiglio direttivo
dell’ordine
4 - 6 ottobre 2014
2. Corsi ECM:
prenotazioni online
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Presto un chip nel
cervello farà riacquistare
la memoria
4. Diabete: le statine
possono proteggere
dalle complicanze
microvascolari
ï‚·
Prevenzione e
Salute
5. Stressate e in
depressione: attenzione
a cosa mangiate
6. Perché in gravidanza
bisogna tenere sotto
controllo la glicemia
7. Quali sono i nemici
dell'erezione?
ï‚·
Alimenti e Salute
8. Spinaci contro la fame,
un aiuto per dimagrire
Facesse na culata (bucato) e ascesse o sole!
Me ne andasse bene una
ELEZIONI per il RINNOVO del
CONSIGLIO DIRETTIVO
dell’ORDINE
4, 5 e - 6 OTTOBRE 2014
In tabella lista dei candidati del nuovo consiglio
Elezione di 15 Componenti il
Consiglio Direttivo dell’Ordine
dei Farmacisti di Napoli per il
Triennio 2015/2017
Santagada
Balestrieri
Carraturo
Cinquegrana
Colesanti
Fusco
Iorio
Maggiore
Magli
Marzano
Meo
Petrone
Pisano
Russo
Trama
Vincenzo
Bianca Maria
Davide
Crescenzo
Silvio
Mariano
Riccardo Maria
Tommaso
Elisa
Raffaele
Ciro
Riccardo
Giovanni
Giovanni
Ugo
Elezione di 3 Componenti
Effettivi del Collegio dei
Revisori dei Conti dell’Ordine
dei Farmacisti di Napoli per il
Triennio 2015/2017
Ascione
Giovanni
Di Maggio
Anna Maria
Sarti
Alessandra
Elezione di 1 Componente
Supplente del Collegio dei
Revisori dei Conti dell’Ordine
dei Farmacisti di Napoli per il
Triennio 2015/2017
D’Aniello
Raffaela
CORSI ECM GRATUITI
Sabato 13 Settembre, ore 9.30; SEDE
Sabato 27 Settembre Ore 9.30; SEDE
Cosmesi in Farmacia
Corso BLSD: defibrillatore
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 474
ALIMENTAZIONE E SALUTE
STRESSATE E IN DEPRESSIONE: ATTENZIONE A COSA
MANGIATE
Le due condizioni nelle donne favoriscono il consumo di alimenti ricchi di grassi.
Anche la dieta, senza una correzione dello stile di vita, può diventare inefficace
Stressate, depresse e in futuro probabilmente obese. Ciò che si manifesta sul girovita è una diretta
conseguenza dello stato di salute della mente.
Un’indicazione utile per chi è impegnato nel
tentativo di dimagrire e non vede ancora i risultati
sperati. E se il primo passo fosse correggere alcune
abitudini dello stile di vita?
L’ESPERIMENTO - Che lo stress e la depressione
favoriscano il ricorso ad alimenti ad alto contenuto
energetico non è una novità assoluta.
Quello che s’è scoperto, adesso, è come queste due
condizioni favoriscano il rallentamento del
metabolismo. Tutto o quasi dipende dagli squilibri
ormonali che si innescano: è questa la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori statunitensi,
il cui lavoro è appena stato pubblicato su Biological Psychiatry, dopo aver coinvolto 58 donne con
un’età media di 53 anni, i cui livelli di stress sono stati rilevati attraverso un insieme di domande
utilizzate per valutare la capacità di adattamento alle sollecitazioni esterne.
A tutte è stato somministrato un menù standard il giorno prima dell’esperimento, seguito dalla
misurazione del metabolismo.
Durante l’esperimento le donne erano chiamate a consumare un pasto a elevato contenuto
energetico: con 60 grammi di grassi per un totale di 930 chilocalorie, da consumare in venti minuti.
IL RUOLO DELL’INSULINA - Dal confronto tra i parametri ematici rilevati prima del pasto e sei ore
dopo è così emersa un’alterata regolazione dell’insulina, accompagnate da un rallentamento del
metabolismo, nelle persone stressate.
Nessuna riduzione significativa, invece, nelle concentrazioni di glucosio, trigliceridi e cortisolo nel
sangue. Siccome più cortisolo vuol dire più insulina, oltre a una continua ricerca di alimenti poco
salutari, e più insulina vuol dire anche un maggiore accumulo di grasso a livello addominale, il
sillogismo è scontato: un solo pasto ricco di grassi è in grado di rallentare il metabolismo nelle persone
stressate, costituendo un terreno fertile per un successivo aumento di peso.
«A parità di menù, è stato stimato un aumento di peso nelle donne stressate pari a 11 chili ogni anno afferma Jan Glaser, docente di medicina interna all’università dell’Ohio -. In condizioni di stress, poi,
ogni individuo è portato a consumare alimenti meno salutari e ad adottare uno stile di vita più
sedentario».
DONNE A RISCHIO? - La ricerca ha preso in esame un campione di sole donne: un limite oggettivo
dell’indagine che gli autori hanno motivato spiegando «che gli uomini hanno più massa muscolare,
responsabile di un maggiore consumo di calorie, soprattutto se allenato». Se a ciò si aggiunge che le
donne, oltre al lavoro, hanno un ruolo insostituibile all’interno della famiglia, è presto chiaro perché
l’indagine sia partita da loro. Quanto alla depressione, s’è rivelata un fattore di rischio soltanto se
presente in persone già stressate. Il segreto, non potendo fare a meno di vivere periodi
particolarmente intensi, «è quello di avere alimenti sani nel frigorifero, in modo che nei momenti di
massimo stress si eviti di cadere in tentazione», chiosa Glaser. (Fondazione Veronesi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 474
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ IN GRAVIDANZA BISOGNA TENERE SOTTO
CONTROLLO LA GLICEMIA
Monito per le future mamme: il controllo della glicemia durante la gestazione
previene il rischio di complicanze in età adulta e nel nascituro
Transitorio o no che sia, il diabete gestazionale - di
norma presente soltanto nel corso della gravidanza - può
anche lasciare segni a lungo termine.
Le donne che presentano una ridotta tolleranza al
glucosio durante la dolce attesa risulterebbero più
esposte al rischio di incorrere in malattie cardiovascolari
nel corso della loro vita: questa la conclusione di uno
studio pubblicato sul Journal of the American Heart
Association.
Al termine della ricerca, durata vent’anni, i ricercatori
hanno notato che le donne che gestivano con difficoltà i
livelli di glicemia nel corso della gravidanza, avevano sviluppato con maggiore frequenza negli anni a
venire il diabete di tipo II o la sindrome metabolica:
considerati fattori a rischio per l’insorgenza di infarti e ictus. Molte di esse, inoltre, mostravano
l’ispessimento delle pareti dell’arteria carotidea.
EFFETTI A LUNGO TERMINE? - La ricerca ha creato un allarme da non trascurare, secondo gli
esperti. Come spiega Matteo Bonomo, coordinatore del centro interdisciplinare diabete e
gravidanza dell’ospedale Niguarda di Milano, «la mamma che ha avuto un problema simile in
gravidanza, è più esposta al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Il figlio, invece, potrebbe essere in sovrappeso o obeso già durante l’infanzia, con una probabilità più
alta di diventare diabetico o affetto da sindrome metabolica in età adulta». I numeri della malattia
risultano in aumento, in parallelo alla maggiore diffusione del diabete di tipo 2, di cui la forma
gestazionale può rappresentare il prodromo.
Oggi si stima che il 12% delle donne in gravidanza sviluppino questa forma di resistenza all’insulina:
quasi il doppio rispetto a quelle conteggiate fino al 2008.
SCREENING - La diagnosi di diabete gestazionale è stata per diverso tempo oggetto di accese
discussioni: per quel che riguarda l’estensione dello screening (universale o mirato sui fattori di rischio)
e i test diagnostici da utilizzare.
In Italia, dove per diversi anni l’orientamento prevalente è stato quello di una procedura pressoché
universale, la situazione è radicalmente mutata a partire dal 2010, con la pubblicazione delle linee
guida per una gravidanza fisiologica.
Oggi lo screening più esteso è effettuato tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di
gravidanza se la futura mamma è over 35, in sovrappeso, ha diversi casi di diabete in famiglia e alle
spalle una gravidanza caratterizzata da una macrosomia del feto. Nei casi a rischio, invece, l’intervento
avviene precocemente: tra la sedicesima e la diciottesima settimana di gestazione.
Terapie: fondamentali sono l’intervento dietetico e la correzione dello stile di vita. Accorgimenti che
possono prevenire il ricorso all’insulina, da assumere attraverso iniezioni e mai per bocca:
ne va della salute del nascituro.
(Fondazione Veronesi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 474
PREVENZIONE E SALUTE
SPINACI CONTRO LA FAME, UN AIUTO PER DIMAGRIRE
Berne un estratto ogni mattina riduce la voglia di cibi nemici della linea
Per chi vuole dimagrire dolci e cibi da fast food possono rappresentare una tentazione talmente
irresistibile da mandare all'aria ogni buona intenzione di perdere peso.
Oggi, però, i ricercatori della Lund University, in Svezia, sembrano aver
trovato una soluzione al problema. In uno studio hanno infatti dimostrato
che bere tutte le mattine, prima di colazione, un estratto di spinaci aiuta
ad aumentare la produzione degli ormoni che portano alla sensazione di
sazietà ed elimina la voglia di dolci e junk food che rischia di far saltare la
dieta.
I ricercatori hanno coinvolto nei loro esperimenti 38 donne in sovrappeso,
metà delle quali ha assunto ogni mattina per 3 mesi un estratto di spinaci
contenente delle strutture membranose dette tilacoidi.
L'altra metà di partecipanti ha invece assunto tutte le mattine un placebo.
Nessuna, però, sapeva quale delle due bevande stava assumendo. “Il
gruppo di controllo ha perso una media di 3,5 kg – mentre il gruppo cui
sono stati dati tilacoidi ha perso 5 kgâ€. Ma non finisce qui.
“Il gruppo dei tilacoidi ha anche trovato più semplice attenersi a 3 pasti al giorno – e non ha avuto a
che fare con nessuna voglia di ciboâ€. In particolare, il desiderio di cibo spazzatura è risultato ridotto
anche del 95%.
Secondo Erlanson-Albertsson il vantaggio offerto dall'assunzione di tilacoidi è il rallentamento dei
processi digestivi, un fenomeno che darebbe agli ormoni intestinali il tempo di arrivare nel cervello e
di indurre il senso di sazietà prima che si abbia nuovamente voglia di cibo.
“I tilacoidi prolungano la digestione – generando un senso di sazietà â€. Secondo l'esperta il cibo
moderno viene digerito talmente velocemente che gli ormoni intestinali non riescono a sostenere i
ritmi della digestione. “Non c'è nulla che non vada nel nostro apparato digerente – sottolinea l'esperta
– ma non lavora bene con il cibo moderno 'pre-masticato'â€. (Salute, Sole 24ore)
Presto un chip nel cervello farà riacquistare la memoria
Lo stanno preparando in laboratorio gli scienziati statunitensi
Recuperare i ricordi sarà possibile grazie a un dispositivo da impiantare nel cervello. Il
meccanismo, composto da un chip e un sistema elettronico esterno, è stato messo a punto,
nell'ambito del progetto Restoring active memory, dal Lawrence Livermore National Laboratory,
dalla University of California e dalla Medtronic, azienda di tecnologie biomediche.
Prototipo nel 2017 - Il piano dei ricercatori è quello di costruire entro il 2017 un prototipo in grado di
registrare l’attività neurale e modulare il funzionamento delle aree cerebrali danneggiate. Ciò sarÃ
possibile grazie a un dispositivo costituito da microelettrodi da impiantare nell’ippocampo e nella
corteccia entorinale, due regioni del cervello associate alla memoria. Inoltre, ci sarà un sistema
elettronico esterno posizionato intorno all’orecchio, in cui verranno immagazzinate le informazioni
raccolte.
Soluzione inedita - "Attualmente non esiste alcun trattamento efficace per la perdita di memoria
derivante da condizioni come il trauma cranico". Gli scienziati sperano di fornire un aiuto a pazienti
oggi incurabili, vittime di traumi o patologie cerebrali che danneggiano le aree cerebrali responsabili
dei processi mnestici, come l’Alzheimer, la più comune malattia neurodegenerativa. (Salute, Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 474
DIABETE: LE STATINE POSSONO PROTEGGERE DALLE
COMPLICANZE MICROVASCOLARI
Secondo un nuovo studio, i farmaci anticolesterolo possono aiutare a proteggere
contro le complicanze microvascolari nei pazienti diabetici, causate da elevati
livelli di glucosio nel sangue
I livelli elevati di glucosio nel sangue, tipici nei casi di diabete, sono da
tempo stati collegati alla malattia microvascolare, che può interessare
diverse aree e organi del corpo – compreso il cuore.
Poiché i farmaci anticolesterolo, le statine, sono da tempo sospettate di
far innalzare i livelli di glucosio nel sangue, i ricercatori hanno voluto
verificare se questo potesse essere un pericolo per le persone che siano in seguito oggetto di diagnosi
di diabete – e se tutto questo mettesse a rischio di sviluppare complicanze microvascolari.
Per far ciò hanno esaminato se e come le statine promuovessero o, per contro, riducessero l’incidenza
di complicanze microvascolari in più di 60mila individui, scelti a caso tra tutti i pazienti con diabete.
La presenza di complicanze microvascolari in 15.679 pazienti che avevano usato regolarmente le
statine, prima di aver ottenuto una diagnosi di diabete, è stata confrontata con altri 47.037 pazienti
che non avevano utilizzato le statine prima della diagnosi.
RISULTATI: le persone che hanno utilizzato le statine avevano il 34% meno probabilità di ottenere
una diagnosi di neuropatia diabetica, la grave condizione che può portare a problemi ai piedi, che
possono necessitare di un’amputazione. E poi il 40% meno probabilità di sviluppare una retinopatia
diabetica, caratterizzata da danni alla retina che possono portare a cecità . E, infine, un 12% di
riduzione del rischio di cancrena, rispetto a coloro che non avevano assunto le statine. Tuttavia, il
rischio di malattia renale, la nefropatia diabetica, è risultata simile tra i gruppi
In sostanza, le statine pare non favoriscano le complicanze microvascolari nei pazienti con diabete, in
particolare se assunte prima della diagnosi. (Salute, La Stampa)
QUALI SONO I NEMICI DELL'EREZIONE?
Gli esperti, in un congresso sulla sessuologia clinica hanno stilato una "lista nera"
A sorpresa, anche un'abitudine all'apparenza salutare come una pedalata, può essere un'insidia per
l'erezione e ostacolare la normale attività sessuale maschile. Gli esperti hanno
stilato un elenco dei nemici dell'erezione.
LA LISTA NERA
La cocaina: Molti giovani ne fanno uso per migliorare le prestazioni sessuali,
senza sapere che l'abuso di questa sostanza può portare a fibrosi muscolare che
può sfociare in impotenza.
Il ciclismo: Causa disturbi di erezione e a livelli agonistici aumenta esponenzialmente il rischio di
infertilità . La bicicletta olandese, con sellino alto, è l'unico modello "consentito".
Alcool, fumo e obesità : Noto, ma conviene ribadirlo, mettono a rischio la funzione erettile.
Diabete: Fino al 75% dei diabetici, va incontro a disturbi di erezione.
Ipertensione: Il 70% degli ipertesi subisce la stessa "sorte".
Patologie cardiovascolari: Il 54% degli uomini colpiti da queste malattie ha difficoltà sotto le lenzuola.
E' molto importante la prevenzione. Per es. per il tumore alla prostata, in forte aumento tra i giovani,
a causa del quale un paziente può subire un abbassamento del desiderio sessuale del 50%, fino ad
arrivare a soffrire di anorgasmia. Anche la tiroide può provocare disturbi di erezione ma curandola in
modo adeguato, viene ripristinata una normale attività erettile". (Salute, Tgcom24)