Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno III – Numero 478 AVVISO Ordine 1. Elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo dell’ordine 4 - 6 ottobre 2. Nasce Offro e Cerco Lavoro - Napoli Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Il botox «congela» le emozioni (e la facce) nei giovanissimi 4. Il farmaco che cancella la paura 5. La relazione pericolosa tra sindrome metabolica e tumori ï‚· ï‚· ï‚· Prevenzione e Salute 6. Lo zucchero è il nemico numero uno di chi soffre di pressione alta 7. Body Mass Index: il calcolo per sapere se sei in forma Curiosità e Salute 8. Quanto fa male essere lasciati? Mercoledì 17 Settembre 2014, S. Roberto Proverbio di oggi…….. 'A femmena te porta 'ncielo e 'a femmena t'atterra. ELEZIONI per il RINNOVO del CONSIGLIO DIRETTIVO dell’ORDINE 4, 5 e - 6 OTTOBRE 2014 In ultima pagina la lista dei candidati e modalità di votazione. Venerdì 26 Settembre ore 21.00, presentazione della lista al Circolo Canottieri Napoli. QUANTO FA MALE ESSERE LASCIATI? Parecchio: almeno quanto scottarsi o prendere una bella botta in testa. È questo l’esito del recente studio condotto all’Università del Michigan, secondo il quale essere rifiutati stimola nel cervello una risposta identica a quella provocata da un dolore fisico. Per appurarlo i ricercatori americani hanno esaminato con la risonanza magnetica un gruppo di volontari che erano stati traditi o lasciati dal partner: in un primo momento hanno esaminato le aree cerebrali ricordando la ferita dell’abbandono; poi li hanno sottoposti a uno stimolo termico doloroso, equivalente allo scottarsi col caffè bollente, osservando la loro risposta cerebrale; Risultati: in entrambi i casi vengono attivate la corteccia secondaria somatosensoriale e l’insula dorsale posteriore, fino a oggi ritenute esclusive degli stimoli dolorosi. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 478 SCIENZA E SALUTE IL BOTOX «CONGELA» LE EMOZIONI (E LA FACCE) NEI GIOVANISSIMI Le iniezioni nei soggetti di età molto giovane rischiano di influenzare negativamente la crescita emotiva, «bloccando» - oltre che le espressioni del volto i sentimenti Sono sempre di più i giovani che ricorrono alle punturine anti età già al di sotto dei trent’anni. Colpa delle icone televisive e di una mentalità che non ammette imperfezioni fisiche. Dunque meglio abituarsi già da giovanissimi a qualche iniezione di botox, pensa un esercito di giovanissimi che frequenta i centri di chirurgia estetica già in età insospettabili. Ma il rischio, anzi uno dei rischi, è che bloccando i muscoli, e dunque la mimica facciale, si inibisca anche la capacità di apprendere e manifestare le emozioni, giacché le espressioni influenzano le emozioni e viceversa. Quelle facce «congelate»: Le cosiddette frozen faces (facce congelate) sono ormai un’icona anche per i più giovani e il timore, anzi la certezza, dei ricercatori è proprio che i ragazzi non imparino a esprimersi attraverso le espressioni. La ricerca in questione, pubblicata su Journal of Anesthetic Nursing, è finalizzata a offrire un sostegno psicologico ai ragazzi che decidono di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica affinché comprendano le conseguenze di un trattamento estetico in età prematura. A questo proposito i ricercatori parlano chiaro e avvertono che le controindicazioni delle tossine blocca-muscoli riguardano dunque anche la sfera emotiva. (Salute, Corriere) LO ZUCCHERO È IL NEMICO NUMERO UNO DI CHI SOFFRE DI PRESSIONE ALTA Scagionato almeno in parte il sale, da sempre il principale sospettato Sebbene sia sempre stato incolpato il sale, il vero nemico di chi soffre di pressione alta è lo zucchero. Studi svolti su larga scala dimostrano che ha una correlazione molto più stretta del sodio con l'ipertensione. Se assunto in quantità elevate stimola un'area del cervello chiamata ipotalamo e ciò causa un aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna. E' quanto emerge da una ricerca del pubblicata sulla rivista American Journal of Cardiology. Bibite zuccherine con cautela - Sotto accusa, per gli studiosi, sono soprattutto le bevande gassate zuccherate. Queste sono responsabili, secondo i dati della ricerca, di picchi di ipertensione che portano a un'estrema quanto pericolosa variabilità nella pressione arteriosa, che può aumentare anche le possibilità di andare incontro a un infarto. "Già solo per questo lo zucchero deve essere considerato un predittore di rischio cardiovascolare, per questo bisognerebbe consigliare a chi soffre di pressione alta di tagliare lo zucchero e non il sale". Cibi con poco sodio "trappole" - Secondo quanto emerso dalla ricerca i cibi con basso contenuto di sodio sarebbero in sostanza una "trappola", perché il nostro organismo, alla ricerca di quantità giuste di questo elemento, sarebbe portato a mangiare di più. L'esperto conclude con un interrogativo: "Prendiamo le patatine fritte senza sale, se siamo portati a mangiarne di più perché il nostro organismo è alla ricerca di livelli ottimali di sodio, che benefici possono portare alla salute grandi quantità di carboidrati raffinati e oli trattati?" (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 478 PREVENZIONE E SALUTE LATTE E FORMAGGI: SONO UTILI PER LA PREVENZIONE Lo sostiene uno studio svedese, merito del contenuto di grassi polinsaturi, più 'protettivi' di quelli Sembrerebbe proprio così, almeno stando alle osservazioni di ricercatori svedesi per lo studio del diabete: il consumo di almeno 8 porzioni di latticini ‘high-fat’ (ad alto contenuto di grassi, come burro o latte intero) è associato al 23% di rischio in meno di sviluppare diabete di tipo 2. Una promozione a pieni voti per latte e formaggio, quindi? Non proprio perchè lo studio svedese non è il primo a osservare una correlazione inversa tra il consumo di prodotti caseari e la probabilità di ammalarsi di diabete dopo una certa età, tuttavia i risultati non hanno finora convinto gli esperti. «Le osservazioni possono contribuire a chiarire i dati raccolti in precedenza riguardo il ruolo dei grassi alimentari e la loro origine nel diabete di tipo 2, mostrando risultati di un potenziale effetto ‘protettivo’ dei latticini high-fat rispetto a quelli a minor contenuto di grassi, come il latte scremato. «A differenza dei grassi di origine animale, quelli contenuti in latte e formaggi possono avere un ruolo preventivo per il diabete». Il motivo di questa associazione osservata, in realtà, non è chiaro. Sembrerebbe, però, che una minore incidenza di diabete sia correlata, più che al solo latte e formaggio, al tipo di grassi in essi contenuti, quelli polinsaturi che si possono trovare anche pesce e alcuni semi. Lo stesso ruolo preventivo sarebbe svolto dal consumo di grassi monoinsaturi, di origine vegetale, mentre il più alto rischio di diabete è stato associato al maggior consumo di grassi saturi, quelli di origine animale. Ma è la carne rossa a essere bocciata senza riserva: dai dati emerge che è associata al più alto rischio di diabete, indipendentemente se sia ‘grassa’ o ‘magra’. Stando agli esperti, quindi, un'utile strategia preventiva sarebbe quella di sostituire tutti i grassi saturi della dieta quotidiana con gli altri due tipi di grassi, facendo attenzione ad evitare eccessi e squilibri. (OK, Salute e Benessere) BODY MASS INDEX: il Calcolo per sapere se sei in Forma Ecco a cosa serve e come funziona Un semplice calcolo che serve per capire se si è in peso forma (ovvero se si rientra nella fascia dei normopeso), oppure se si è troppo magri (sottopeso) o, al contrario, se si è sovrappeso o obesi: è il Body mass index o Bmi (in italiano Indice di massa corporea o Imc), un metodo di misurazione della propria forma fisica che può essere calcolato in modo "casalingo", con una semplice calcolatrice alla mano e senza dover far ricorso a strumentazioni specifiche. Il Bmi si calcola dividendo il proprio peso corporeo (espresso in Kg) per il quadrato dell'altezza (espressa in metri). In una persona che è alta 1,68 metri e pesa 60 kg il BMI sarà dunque 21,27. Ecco come si calcola: 1,68 x 1,68 = 2,82 (quadrato dell'altezza espressa in metri) 60: 2,82 = 21,27 (peso corporeo espresso in kg diviso il quadrato dell'altezza espressa in metri) Il calcolo del Bmi, pur essendo affidabile, non è certo un metodo di misurazione infallibile. Due in particolare sono i difetti legati a questo tipo di calcolo secondo alcuni esperti nel settore: 1) non tiene conto a dovere della presenza del grasso corporeo, sottovalutando la quantità di grasso corporeo nelle persone obese o sovrappeso e sopravvalutandola nei soggetti magre e/o muscolosi ; 2) non tiene conto di altri fattori, molto importanti nel calcolo del peso ideale, come la densità ossea e l'età del soggetto. Sottopeso, normopeso, sovrappeso o obeso: e tu in che fascia sei? (Salute, Sole 24ore) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 478 FARMACI E SALUTE IL FARMACO CHE CANCELLA LA PAURA Il Levodopa, un vecchio medicinale usato per il Parkinson, si è dimostrato efficace nella lotta al disturbo posttraumatico da stress Una pillola per dimenticare. Potrebbe essere questa la nuova indicazione nell’utilizzo della levodopa, la molecola più diffusa nel trattamento del morbo di Parkinson. Un’indicazione che, se dovesse essere confermata, potrebbe rivoluzionare il trattamento del disturbo post traumatico (PTSD) e delle fobie. Attenzione però a non cantare vittoria: senza un’adeguata psicoterapia la sola levodopa servirebbe ben poco. LA MALATTIA - Il PTSD insorge sempre in seguito a un evento traumatico, in cui la "figura" della morte è centrale. A esserne colpiti, oltre i soldati inviati in zone di guerra, possono essere le persone coinvolte in gravi incidenti stradali e in catastrofi naturali. Chi ne è affetto si trova a convivere con forti stati di ansia, paura e terrore, in cui viene continuamente rivissuta la situazione traumatica. Un'esperienza che, a seconda della gravità della patologia, può essere così invalidante da occupare tutta la giornata. Secondo le ultime statistiche, che si riferiscono agli Stati Uniti, si calcola che quasi l'8% della popolazione abbia sperimentato questa condizione estrema. Ma le percentuali si alzano, quando si considerano i militari: solo nella guerra del Vietnam il 30% dei reduci fu colpito dalla sindrome. IL TRATTAMENTO - Oggi la cura consiste in un duplice approccio. Da un lato, attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale, si cerca di far riprocessare e metabolizzare l'evento traumatico. Questo perché la persona che è colpita da PTSD è nella situazione in cui non riesce ad accettare ciò che ha vissuto. Dall'altro lato, però, è necessario agire anche con una terapia farmacologica per alleviare gli stati ansiosi e ciò può essere fatto nell'immediato attraverso la somministrazione di benzodiazepine e, sul lungo periodo, con gli antidepressivi classici. CIRCUITI CEREBRALI- Il trattamento attuale offre grandi possibilità di guarigione. «Ciò avviene - spiega Kalish - quando si riesce a cambiare l’associazione mentale che porta al disturbo. In alcuni casi però i ricordi di alcune circostanze possono riemergere e portare nuovamente ad una ricaduta della malattia». Il gruppo di ricerca tedesco è riuscito ad identificare che il cambio di associazione mentale da negativa a positiva vede il coinvolgimento di alcuni circuiti cerebrali attivi nei meccanismi di ricompensa e piacere. Circuiti cerebrali che vedono come attore principale la dopamina. COME FUNZIONA?- Ecco perché l’utilizzo della levodopa, captata dal cervello e trasformata in dopamina, potrebbe essere la soluzione al problema. La molecola in questione infatti, oltre a essere importante per il movimento e il circuito della ricompensa, è fondamentale anche nei processi di memorizzazione degli eventi. «L’obiettivo - è somministrare il farmaco in modo tale da creare nei pazienti un potenziamento della memoria dei ricordi positivi. Un approccio quindi che rende necessaria la psicoterapia». In altre parole l’idea è quella che la levodopa possa migliorare gli effetti a lungo termine della psicoterapia, creando un ricordo positivo più forte in grado di sostituire più facilmente il ricordo negativo. PROSPETTIVE FUTURE - Scoperto il meccanismo ora i ricercatori sono al lavoro per effettuare i primi test nell’uomo. Curiosa l’indicazione dei primi esperimenti: le prove verranno effettuate su individui affetti da una delle paure più diffuse e innocue, l’aracnofobia. (Salute, Fondazione Veronesi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 478 LA RELAZIONE PERICOLOSA TRA SINDROME METABOLICA E TUMORI Eccessi a tavola e sedentarietà possono avere ripercussioni sul nostro Dna Il colesterolo è usato come «cemento» dalle cellule cancerose per crescere L’Oms ha ormai lanciato l’allarme da diversi anni: l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. I chili in eccesso sono collegati a morte prematura e ormai universalmente riconosciuti come fattori di rischio per malattie cardiovascolari, ictus, diabete, tumori. Senza considerare che il sovrappeso spesso è associato a numerosi altri problemi di salute (ipertensione, ipercolesterolemia, apnea notturna e problemi respiratori, asma, complicanze in gravidanza, solo per citarne alcuni) e che un numero crescente di ricerche scientifiche dimostra un legame anche con gravi disturbi dell’umore, fino alla depressione. La modifica del metabolismo:«I casi di obesità e sindrome metabolica sono in crescita in tutto il mondo, mentre il legame tra obesità e cancro diventa sempre più evidente». Il cibo e le abitudini relative all’attività fisica possono avere ripercussioni sul nostro Dna, perché giorno dopo giorno modificano il metabolismo dell’organismo e il normale funzionamento di ormoni e geni, influenzando la regolare attività delle nostre cellule che possono così finire per trasformarsi in cancerose. «Cambiamenti sostanziali delle nostre abitudini alimentari e dello stile di vita hanno contribuito alla nostra attuale maggiore suscettibilità all’insorgenza di vari tipi di tumori, primi fra tutti quelli di seno e colon retto - spiega il prof. Moschetta -. Ma appare sempre più evidente un legame anche con quelli di prostata, ovaio, pancreas, fegato, rene e persino cervello. Offriamo al cancro la possibilità di crescere più velocemente perché gli forniamo la “benzina” di cui ha bisogno: glucosio per produrre energia e insulina per proliferare». Relazione pericolosa tra neoplasie e obesità: Generalmente, per semplificare, si parla di una «relazione pericolosa» fra neoplasie e obesità, ma la vera responsabile è la sindrome metabolica: «Una patologia - caratterizzata da aumento della circonferenza dell’addome (superiore a 88 cm nelle donne e a 96 negli uomini), ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia (oltre 150 mg di trigliceridi per decilitro di sangue), ridotti livelli di colesterolo “ buono” HDL (meno di 50 nelle femmine e 45 nei maschi) e aumento della glicemia a digiuno (maggiore di 100). Se si hanno anche solo tre su cinque di queste caratteristiche si soffre di sindrome metabolica e sale il rischio di cancro (oltre a quello di diabete e malattie cardiovascolari) perché si crea un microambiente favorevole alle cellule cancerose per svilupparsi e prolificare». Maggior rischio tumore per chi è sovrappeso. Diversi studi hanno dimostrato chiaramente che uno stesso tipo di tumore si sviluppa con maggiore frequenza in persone che soffrono di sindrome metabolica rispetto a soggetti sani. Inoltre, è ormai certo che, fra i pazienti oncologici, le probabilità di ricadute e la mortalità per tumore sono più elevate in chi è sovrappeso e ha un girovita superiore al dovuto. In pratica, la sindrome metabolica interviene in tutte le fasi del tumore, dalla formazione alla progressione, dalla resistenza alle terapie fino all’insorgenza di recidive. «Acidi grassi, colesterolo, retinoidi e vitamina D presenti negli alimenti possono interferire con il Dna e indurre le cellule tumorali ad aumentare o bloccare la loro crescita. In particolare, abbiamo recentemente scoperto nuove prove del ruolo negativo giocato dal colesterolo, impiegato come “cemento” dalle cellule malate per crescere: se è poco concentrato mancano al tumore gli elementi per proliferare, proprio come sarebbe per noi impossibile costruire il secondo piano di una casa». (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 478 ELEZIONI E RINNOVO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO 2015-2017 RINNOVO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL’ORDINE E DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI, 2015-2017 PROCEDURE E MODALITA’ Di seguito modalità e procedure Elettorato attivo: Hanno diritto di voto (c.d. ”elettorato attivo”) per l’elezione dei componenti il Consiglio Direttivo e per il Collegio dei Revisori dei Conti, tutti gli iscritti all’Albo dell’Ordine, compresi gli iscritti nell’elenco speciale dei docenti e ricercatori universitari, che non siano sospesi dall’esercizio della professione (art. 2 DLgsCPS 233/46, come modificato dalla Legge 80/2005). Elettorato passivo: La normativa, ai fini delle procedure elettorali, non prevede “liste”. Pertanto, indipendentemente dall’inserimento o meno in eventuali liste ufficiose, sono comunque eleggibili (c.d. “elettorato passivo”) tutti gli iscritti all’Albo dell’Ordine, compresi gli iscritti nell’elenco speciale dei docenti e ricercatori universitari e compresi i Consiglieri uscenti (art. 16 DPR 221/50). Avviso di convocazione: Le vigenti disposizioni prevedono che:  la convocazione dell’assemblea per l’elezione del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei conti si effettua mediante avviso spedito almeno dieci giorni prima a tutti gli iscritti, esclusi i sospesi dall’esercizio della professione, per posta prioritaria, per telefax o a mezzo di posta elettronica certificata;  è posto a carico dell’Ordine l’onere di dare prova solo dell’effettivo invio delle comunicazioni;  della convocazione deve essere dato altresì avviso mediante annuncio, entro il predetto termine di dieci giorni, sul sito internet della Federazione nazionale degli Ordini. Operazioni di voto: la Corte di Cassazione ha recentemente mutato il proprio precedente orientamento (in base Elezione di 15 Componenti il Elezione di 3 Componenti al quale le schede Consiglio Direttivo dell’Ordine Effettivi del Collegio dei debbono riportare, a dei Farmacisti di Napoli per il Revisori dei Conti dell’Ordine pena di nullità, un Triennio 2015/2017 dei Farmacisti di Napoli per il numero di nomi pari a Triennio 2015/2017 quello dei componenti Santagada Ascione Giovanni Vincenzo da eleggere) e ha fissato Balestrieri Di Maggio Annamaria Bianca Rosa il principio in base al Carraturo Sarti Alessandra Davide quale Cinquegrana Crescenzo la scheda conserva la Elezione di 1 Componente Colesanti Silvio sua validità anche nel Supplente del Collegio dei Fusco Mariano caso in cui contenga un Iorio Revisori dei Conti dell’Ordine Riccardo Maria dei Farmacisti di Napoli per il numero di nomi Maggiore Tommaso Triennio 2015/2017 inferiore a quello dei Magli Elisa componenti da Marzano Raffaele D’Aniello Raffaela eleggere. Meo Ciro Petrone Riccardo Pisano Giovanni Russo Giovanni Trama Ugo

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986440

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo