Anno III – Numero 506
AVVISO
Ordine
1. Sito: Nasce Offro e
Cerco Lavoro – Napoli
2. ORDINE: medaglie
alla professione e
giuramento di galeno
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Perché con l’eta si
diventa presbiti ?
Presbiopia, dalle lenti al
laser. Ecco come si può
correggere
4. Arriva l’ora solare,
contro stanchezza e
malinconia l’antidoto è
il sole
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Prevenzione e
Salute
5. Manicure e pedicure
esasperate danneggiano
la crescita delle unghie
6. Gonfiore addominale:
dieci buoni consigli per
tenerlo a bada
7. Dieta, anche le patate
aiutano a dimagrire
Lunedì 27 Ottobre 2014, S. Fiorenzo, Delia
Proverbio di oggi………..
'A Cunferenzia e' padrona d''a malacrianza!
MANICURE e PEDICURE ESASPERATE
DANNEGGIANO la CRESCITA delle UNGHIE
Scoperto il segreto per unghie sane osservando gli zoccoli degli
animali.
Secondo i medici e veterinari dell'università di Nottingham, Inghilterra, le
unghie limate e abbellite così come impone la moda, più larghe e corte, con
bordo squadrato e linea bianca
bene in vista, sia alle mani che
ai piedi, è la principale causa
dio rotture, unghie incarnite,
crescita anomala, forma a
cucchiaio o troppo a punta.
Gli studiosi hanno studiato le
leggi della fisica alla base dello
sviluppo degli zoccoli negli
animali come cavalli, pecore e mucche, che soffrono molto di rotture e disturbi
alle zampe, mettendo a punto un'equazione che vale anche per lo sviluppo
armonioso delle unghie umane.
L'indagine è stata pubblicata su Physical Biology.
Concorrono alla buona crescita naturale delle unghie alcune leggi della fisica
che determinano le curvature trasversali e longitudinali della lamina ungheale.
Il segreto per avere mani e piedi sani e belli è assecondare la crescita delle
unghie, limando secondo la forma dei polpastrelli, senza forzature.
«Si tratta di fattori che dovrebbero essere considerati nei saloni di bellezza spiegano gli autori –
Le fanatiche della manicure e della pedicure sono ad alto rischio di avere negli
anni unghie incarnite e forme alterate fastidiosissime†.
(Salute, Il Mattino)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ CON L’ETA SI DIVENTA PRESBITI ?
PRESBIOPIA, DALLE LENTI AL LASER
ECCO COME SI PUÃ’ CORREGGERE
Prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con la presbiopia e trovarci così a dover
inforcare un paio di occhiali per fare tutte quelle attività , dal leggere allo scrivere
un sms sul cellulare, che esigono si veda bene da vicino.
«La presbiopia non è una malattia, ma un fenomeno normale legato all’invecchiamento - spiega
Paolo Vinciguerra, direttore di Humanitas Centro Oculistico, Milano -.
La capacità di mettere a fuoco gli oggetti alle varie distanze, la
cosiddetta accomodazione, si riduce con il passare degli anni,
complice una lunga serie di modificazioni come, per esempio, il
progressivo indurimento del cristallino, l’indebolimento dei muscoli
che ne regolano i movimenti, l’allungamento delle fibrille che
collegano i muscoli al cristallino. Il risultato è che il presbite non
riesce più a mettere a fuoco gli oggetti alla normale distanza, ma
deve allontanarli. Oppure, se già miope, è costretto a togliere gli
occhiali per vedere bene da vicino».
Quali sono i trattamenti disponibili? «La presbiopia non può essere prevenuta, ma solo
adeguatamente trattata. Le strategie sono numerose, ma non sempre soddisfacenti. L’approccio più
semplice, e spesso più valido, prevede l’uso di occhiali in grado di supplire alla funzione accomodativa.
In genere, in assenza di difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) o qualora si sia portatori di
lenti a contatto per correggerli, si ricorre ai classici occhiali monofocali, da indossare al bisogno quando
si legge o si svolgono attività che necessitino di una visione ravvicinata. Le lenti multifocali sono,
invece, indicate nei casi in cui la presbiopia si somma ad altri difetti visivi; consentono una buona
messa a fuoco a tutte le distanze, ma richiedono una fase di adattamento per sfruttarne le potenzialitÃ
al meglio. Esistono anche le lenti a contatto multifocali; la qualità visiva non sempre è ottimale e vi si
adatta con più facilità chi è già abituato a portare lenti a contatto».
Che cosa si può fare sul fronte chirurgico? «La chirurgia prevede due diversi approcci, che
consentono sia di intervenire sulla presbiopia, sia di rimuovere, quando necessario, anche la cataratta.
L’utilizzo del laser ad eccimeri, ormai consolidato con ottimi risultati nella correzione di miopia,
ipermetropia e astigmatismo, inizia ora a estendersi anche alla presbiopia, seppure in casi molto
selezionati e in pazienti che siano disposti ad accettare una visione non ottimale in tutte le condizioni.
Nei casi in cui questo tipo di intervento è indicato, il laser può mirare a correggere nella stessa
occasione altri difetti eventualmente associati alla presbiopia che richiedono l’utilizzo dell’occhiale,
anche se con alcuni possibili inconvenienti, quali una ridotta qualità visiva notturna e la presenza di
aloni alla sera. Si sperimentano in continuazione tecniche sempre nuove, tuttavia allo stato degli studi
finora condotti non è stata ancora individuata una soluzione ottimale, che garantisca risultati ripetibili
su un larghissimo numero di pazienti, con assenza di complicanze importanti».
E si ha anche la cataratta? «Per chi è affetto da cataratta, può essere presa in considerazione la
sostituzione del cristallino con lentine monofocali, che consentono una messa a fuoco ottimale solo da
lontano o solo da vicino, oppure con lenti multifocali per consentire la visione da lontano e da vicino,
ma non quella intermedia. Una recente soluzione, infine, è “l’extended focusâ€, che consente una zona
di fuoco molto estesa, permettendo ai pazienti di ricorrere ad un eventuale occhiale solo in particolari
circostanze». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
PREVENZIONE E SALUTE
GONFIORE ADDOMINALE:
DIECI BUONI CONSIGLI PER TENERLO A BADA
Mette ko almeno una persona su tre, in particolare le donne. Occhio ai cibi che
fermentano come frutta, verdura, pasta, pane. Ottimi finocchio e zenzero
Chi ne soffre, conosce il problema. Che è poi l’urgenza, a un certo punto della giornata, di allentare la
presa di gonna o pantaloni pur di riuscire a respirare. Per
consolazione, si potrebbe dire “mal comune mezzo gaudioâ€.
Perché il gonfiore addominale mette ko almeno una persona
su tre.
In particolare le donne, regolate come sono dal ciclo
ormonale. «Sia chiaro, però: nulla a che vedere con la
naturale sensazione di pienezza, tutta interna, che si avverte
a fine pasto. Qui la distensione addominale è ben visibile.
Soprattutto preoccupa. Tanto da indurre chi ne patisce a
fissare, prima o poi, un appuntamento dallo specialista». Che
fare? Come arginare il disturbo? Lo abbiamo chiesto alla
dottoressa Salvioli, che ci ha dato dieci consigli da mettere subito in pratica.
1. Occhio a ortaggi & Co.: «È vero: per mantenere un buon transito intestinale, la verdura e la frutta
non devono mai mancare sulla nostra tavola - conferma l’esperta -. Tuttavia la regola che non vale per chi
manifesta una sensibilità individuale verso questi cibi. Ed è sufficiente mangiarne un po’ di più per
scatenare quel processo di fermentazione che fa lievitare la pancia e dà meteorismo. Non solo ortaggi e
frutta, però. Anche gli zuccheri raffinati contenuti nella pasta, nel pane e nelle farine bianche causano
flatulenza. Lo stesso succede con il lievito, la birra, le patate e alcune radici come il topinambur».
2. Una fibra non vale l’altra: Le fibre alimentari sono ottime per la salute e vanno consumate tutto
l’anno, si dice. «Non è proprio così. Perché se da una parte facilitano il movimento intestinale, dall’altra
possono peggiorare il gonfiore e quindi la stipsi. Che è poi la ragione per cui la maggior parte delle persone
ne consuma in abbondanza. E qui sta il problema. Una volta ingerite, le fibre sono trasformate dai batteri
presenti nell’intestino attraverso un processo di fermentazione. Che, guarda a caso, è alla base del
rigonfiamento. E il fenomeno è più evidente se si mangiano le fibre lunghe, come quelle contenute nella
lattuga a foglia larga. Non di rado, infatti, c’è chi si sente “gonfio†dopo aver mangiato un bel piatto
d’insalata. Lo stesso vale per i legumi, gli ortaggi (vedi il cavolfiore), le noci o la frutta secca». Come
uscirne? «Bisogna puntare sulle verdure a foglia piccola, che fermentano di meno. Centrifugare la frutta e
la verdura, così da eliminare la parte di fibra che non è digerita e passare i legumi (ceci, lenticchie, piselli) e
gli ortaggi (broccoli, cavoletti di Bruxelles) al minipimer. E, infine, tritare le mandorle, le noci, la frutta secca
in generale» raccomanda la dottoressa Salvioli.
3. Meno latte e formaggi: Il problema è noto, la spiegazione meno. «Con l’età la maggior parte di noi
non riesce più digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte e i suoi derivati. Accade perché si perde un
particolare enzima, la lattasi, che si trova nella parete del piccolo intestino, il cui compito è quello di
digerire il lattosio. Risultato: lo zucchero non assimilato, fermenta. Da qui il gonfiore addominale. Per
evitare il fenomeno, bisogna dire addio o limitare il latte e i formaggi freschi, come la ricotta, il mascarpone
e ripiegare su quello ad alta digeribilità o anche sul latte di riso, di soia, d’avena e sui formaggi stagionati».
4. Mai la frutta dopo i pasti: L’abitudine si tramanda e il pasto finisce con la frutta. «Un errore che
bisognerebbe evitare, soprattutto chi soffre di gonfiore addominale. Alla base c’è sempre il processo di
fermentazione. Dopo i sessant’anni, poi, tantissime persone hanno i diverticoli: piccole tasche che si
formano nella parte finale dell’intestino, dove si può accumulare dell’aria» prosegue l’esperta.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
5. No al «mordi e fuggi»: I vecchi lo dicevano: ogni boccone va masticato almeno cinquanta volte.
«Avevano ragione. Un’ottima abitudine fagocitata oggi dai nostri ritmi che ci portano a consumar e i
pasti, su tutti quello della pausa pranzo, a gran velocità . Tra una parola e l’altra, un sms e un’occhiata
ai social si ingurgita il cibo senza nemmeno rendersene conto, mentre la pancia si gonfia d’aria e di
ansia. Così non va. Bisogna imporsi di staccare e dedicare al cibo il tempo che ci vuole, come minimo
venti minuti, masticando con calma, così da facilitare la digestione».
6. Sì al finocchio: «Quest’ortaggio è una vera panacea contro i disturbi digestivi, soprattutto se preso
sotto forma di tisane, decotti e infusi preparati con i suoi semi. Tra le sue molte virtù, il finocchio sgonfia la
pancia, contrasta i processi di fermentazione e aiuta a eliminare l’aria che si accumula nello stomaco e
nell’intestino» suggerisce la dottoressa.
7. Via libera allo zenzero: «Un’altra pianta erbacea amica di stomaco e intestino è lo zenzero, che
aiuta a tenere a bada il gonfiore e la flatulenza. Un “tubero†dalla forma irregolare, bitorzoluto, dal sapore
gradevole e pungente. Si può gustare fresco o grattugiato sopra i centrifugati di frutta e verdura».
8. Il buon carbone vegetale: Uno dei rimedi tipici proposti dal farmacista contro il gonfiore è il
carbone vegetale o carbone attivo. La ragione c’è. «La sua polvere, ottenuta dalla lavorazione di particolari
legni e dei loro residui, ha una forte capacità di assorbire i gas presenti nell’intestino, arginando così il
problema del gonfiore addominale, senza provocare alcun effetto collaterale».
9. Stop alle gomme da masticare: «La masticazione in sé favorisce l’ingestione di aria che va prima
nello stomaco e poi nell’intestino, da qui il gonfiore» dice la dottoressa. Le gomme da masticare, però,
fanno anche altro. Quelle che contengono i sostituti dello zucchero, come il sorbitolo, possono dare fastidi
intestinali, tra cui la dissenteria. Ecco perché chi soffre di meteorismo dovrebbe trattenersi dal masticarle».
10. Semaforo rosso per le bibite gassate: «Tra gli alleati del gonfiore addominale, spiccano le
bevande molto gassate. Il cui gas artificiale, contenuto nelle bollicine, finisce per incrementare l’aria
nell’intestino - afferma l’esperta -. Meglio bere l’acqua naturale o assaporare delle tisane calde, che
aiutano a rilassare la muscolatura della pancia».
E se fosse celiachia? «Non di rado dietro al gonfiore addominale si cela un problema di celiachia, cioè
un’allergia al glutine. Grano e frumento sono sul banco degli imputati. Ma prima di bandirli dalla tavola, è
fondamentale sottoporsi ai corretti accertamenti».
DIETA, ANCHE LE PATATE AIUTANO A DIMAGRIRE
Escluderle dall'alimentazione non serve. Importante prepararle nel modo giusto
Per dimagrire non è necessario mettere al bando le patate. Se preparati seguendo ricette salutari
anche questi tuberi possono far parte di una dieta finalizzata alla perdita di peso. “non c'è nessuna
prova che le patate, quando preparate in modo salutare, contribuiscano all'aumento di peso. In realtà ,
stiamo scoprendo che possono far parte di un programma dimagranteâ€.
Per arrivare a questa conclusione Burton-Freeman e collaboratori hanno monitorato il dimagrimento
di 90 uomini e donne in sovrappeso che hanno seguito uno di 3 possibili regimi alimentari.
Per 12 settimane alcuni hanno seguito una dieta ipocalorica ad alto indice glicemico (un parametro che
valuta la rapidità dell'aumento della glicemia dopo i pasti e che è considerato tanto più salutare
quanto più è basso). Nello stesso periodo altri partecipanti hanno seguito una dieta ipocalorica a basso
indice glicemico. Il gruppo di controllo non ha invece ricevuto nessuna indicazione relativa alla
restrizione delle calorie o dell'indice glicemico. Tutti hanno però dovuto consumare da 5 a 7 porzioni
alla settimana di patate preparate seguendo ricette salutari. Nonostante il consumo regolare di
patate, al termine delle 12 settimane tutti i regimi alimentari sono risultati efficaci in termini di
dimagrimento. “Tuttavia, i risultati di questo studio confermano ciò che gli esperti di salute e quelli di
nutrizione hanno detto per anni: non si tratta di eliminare alcuni cibi o gruppo di cibi, piuttosto è
ridurre le calorie che contaâ€. (salute, Sole 24ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
ARRIVA L’ORA SOLARE, CONTRO STANCHEZZA E
MALINCONIA L’ANTIDOTO È IL SOLE
Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 lancette indietro di un’ora. Per il 10% della
popolazione che soffre il cambiamento un aiuto arriva dalla luce naturale
Lancette indietro di un’ora nella notte fra sabato 25 e domenica 26 ottobre. Torna infatti l’ora solare
che ci accompagnerà fino al 29 marzo del 2015.
Gli italiani godranno così domenica di un’ora in più di
sonno.
Almeno per i primi giorni ci alzeremo con più luce al
mattino
(poi
le
giornate
si
accorceranno
inesorabilmente), ma il sole se ne andrà via sempre
prima alla sera, scatenando in qualcuno tristezza e
malinconia.
Luce solare: Per chi fatica ad abituarsi al cambiamento
di luce ed ora l’antidoto migliore sembra essere proprio
la luce naturale del sole.
«Un cambio che determinerà per il 10% della popolazione
una lieve confusione per l’orologio biologico con effetti come stanchezza, malinconia o depressione,
che possono incidere sulle le relazioni personali ed il lavoro.
Ma basta una maggiore esposizione alla luce, come il passaggio in un ambiente lavorativo ad una
postazione più chiara e luminosa, per indurre un miglioramento di questi sintomi».
Effetti negativi di breve durata: «Sotto il profilo della salute, pur esistendo la necessità che corpo
e cervello si adeguino al nuovo orario, controindicazioni e possibili effetti negativi relativi all’adozione
dell’ora solare sono in generale trascurabili e di breve durata - prosegue Peverini –
Ma diversi soggetti, in autunno, con la prima settimana di riduzione della luce accentuata dal
passaggio all’ora solare, vedono diminuire significativamente la propria efficienza in ambiente di
lavoro, peggiorare la qualità della vita, aumentare la suscettibilità a varie patologie o, infine, divenire
progressivamente più stanchi.
Si tratta del cosiddetto “jet lag socialeâ€, una condizione in cui i propri ritmi circadiani sono disallineati
rispetto a quelli determinati per legge».
L’anticipata produzione di melatonina: In sostanza secondo l’esperto «questa sensazione di
stanchezza è spesso associata ad una anticipata produzione di melatonina, come accade nel “disturbo
affettivo stagionaleâ€, in cui i sintomi sono notati in autunno - all’inizio dell’inverno e cominciano a
diminuire in primavera».
Ma come affrontare in così pochi giorni questo problema senza assumere farmaci?
«Semplicemente con l’esposizione alla luce naturale - risponde - come ben sanno i viaggiatori che
contrastano gli effetti del “jet lagâ€, esponendosi il più possibile alla luce.
Infatti, una maggiore esposizione alla luce, come il passaggio in un ambiente lavorativo ad una
postazione più chiara e luminosa, può già indurre un miglioramento dei sintomi».
Inoltre, è noto come la fototerapia (light therapy) costituisca «un efficace strumento terapeutico sia
nel `disturbo affettivo stagionale´ che in alcune forme di depressione».
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare.
MEDAGLIE alla PROFESSIONE LAUREATI FARMACISTI CON
40 ANNI DI LAUREA
(Laureati nell’anno 1974)
ALBANESE
ALFANI
ALDO ARRICHIELLO
BERTINI
BOSSA
BUONO
CAIAZZA
CASTALDO
CAUTIERO
COZZOLINO
DE RUGGIERO
DI FRANCO
FERRARA
Emma
Maurizio
Giovanni
Antonio
Pasquale
Catello
Anna
Ersilia
Giuseppe
Domenica
Ruggiero
Carmela
Antonio
FIMIANI
FUSCO
GILIBERTI
GIUDICEPIETRO
GRECO
GRISPELLO
LOPEZ
PIRAS
SCHIOPPA
SCOGNAMIGLIO
SIDIROPULOS
SPAGNUOLO
Luisa
Aldo
Giovanni
Giampiero
Maria
Donato
Ciro
Ermelinda
Francesco
Guido
Nikolaos
Maria Rosaria
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 506
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare