Anno III – Numero 512
Martedì 04 Novembre 2014, S. Carlo Borromeo, Rosalia
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un tavolo di
lavoro"
3. Farmacie. Estate da
dimenticare per il
settore. Ma nei primi
nove mesi del 2014 il
canale “tieneâ€
Proverbio di oggi………..
'O puorco chiatto se cocca sempe 'ncuollo 'o sicco
Il ricco vive sempre alle spalle del povero
CRISI OCCUPAZIONALE:
ISTITUITO UN TAVOLO DI LAVORO"
L’obiettivo, per il presidente Mandelli è “identificare le strategie
necessarie a far fronte alle mutate necessità degli iscritti e
Notizie in Rilievo all’evoluzione dell’intero settore del farmacoâ€.
Scienza e Salute
4. Olio extravergine di
oliva: nuovo metodo
anticontraffazione
5. Cuore a rischio,
il luogo in cui si vive
non c’entra
ï‚·
Prevenzione e
Salute
6. La dieta mediterranea
dimezza il rischio di
sviluppare malattie ai
reni
7. Urinare con difficoltÃ
non deve far paura
8. Autopalpazione del
seno, come farla?
9. Donne e turni, fertilitÃ
a rischio
Abbiamo di fronte alcune situazioni che richiedono un intervento innovativo
rispetto al passato, per esempio colleghi che lavorano in modo intermittente
per pochi mesi l’anno, quindi il precariato, ma anche situazioni di gravissime
difficoltà per gli stessi titolari delle farmacie e delle parafarmacie, figura che
costituisce una modalità professionale inedita per il nostro paese – ha detto il
Segretario Maurizio Pace – non a caso anche il meccanismo del contributo di
solidarietà è ormai messo alle corde dalla crisi evidente della farmacia di
comunità . Pertanto è necessario che, al di là dei primi interventi, si proceda a
un lavoro di messa a punto di una proposta riordino complessivo del settore".
FARMACIE. ESTATE DA DIMENTICARE PER
IL SETTORE. MA NEI PRIMI NOVE MESI DEL
2014 IL CANALE “TIENEâ€
Nonostante la crisi dei consumi, nel periodo gennaio-settembre
le farmacie riescono a mantenere praticamente stabili i
fatturati (-0,3% rispetto allo stesso periodo del 2013) e
incrementare leggermente i volumi (+0,9%).
Un risultato più che confortante, anche alla luce della contrazione nei mesi da
giugno ad agosto, messa in evidenza dall’analisi del consolidato di New Line
Ricerche di Mercato.
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
SCIENZA E SALUTE
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA:
NUOVO METODO ANTICONTRAFFAZIONE
Una prova semplice e veloce permette di scoprire le più
comuni frodi sull'olio extravergine di oliva: ecco il
metodo messo a punto dai ricercatori del dipartimento
di Chimica dell'Università di Pisa.
Si basa sull'analisi spettroscopica e può essere effettuato ovunque,
anche al punto vendita, e su singole confezioni - una bottiglia: da
oggi i nuclei antisofisticazione - i Nas - e le forze dell'ordine incaricate
di indagare sulle frodi alimentari potrebbero avere uno strumento in
più per analizzare ciò che viene venduto come olio extravergine di oliva e verificare che sia
effettivamente tale.
L'analisi è semplice e veloce: si versa una piccola quantità di olio in un contenitore di quarzo e si
lascia che uno spettrometro rilevi la firma spettroscopica di alcuni componenti dell'olio - luteina,
feofitina-a, feofitina-b e β-carotene - che a seconda della concentrazione (che si legge con assoluta
precisione dallo spettro) danno un'indicazione sicura su ciò che realmente è quell'olio.
Il metodo è frutto di un lavoro di ricerca di quattro anni del dip. di Chimica dell'Univ. di Pisa e arriva in
un momento cruciale per la olivicoltura italiana. Da anni gli oli italiani sono infatti al centro di inchieste
che hanno portato alla luce episodiche truffe e sofisticazioni che hanno danneggiato l'intero settore,
anche se avvenute in realtà specifiche e relativamente modeste rispetto al mercato.
L'Italia - si legge in una nota della Coldiretti - è il secondo produttore mondiale di olio di oliva, dopo la
Spagna, con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari di terreno. Il fatturato del settore è
stimato in 2 miliardi di euro, con le esportazioni che, nel 2013, hanno superato 1,2 miliardi di euro: e,
fuori dall'Unione Europea, gli Usa rappresentano il principale mercato. Visti i volumi di prodotto e di
denaro in gioco diventano dunque evidenti l'importanza e il valore del nuovo metodo di analisi, che
può efficacemente sostituire quello più lungo e costoso che si effettua oggi, e che per adesso è l'unico
riconosciuta nell'ambito dell'Unione Europea. (Salute, Focus)
LA DIETA MEDITERRANEA DIMEZZA
IL RISCHIO DI SVILUPPARE MALATTIE AI RENI
Inoltre riduce le possibilità di danni alle funzionalità del 42%
La dieta mediterranea fa bene anche ai reni. Oltre a contrastare i danni all'organismo causati
dall'inquinamento e a proteggere il cuore, riduce il rischio di malattie croniche renali del 50% e di
danneggiare la funzionalità di questi organi del 42%.
Serve più disciplina - I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni
dopo aver condotto un'indagine su 900 persone, per la durata di sette
anni. Gli esperti pur allertando che "non esistono cibi magici"
consigliano "una maggiore disciplina nella scelta di cosa si mette a
tavola e cosa si mangia fuori casa, destinando il consumo dei dolci solo
alle occasioni veramente speciali". Gli esperti spiegano: "Aderire ai
dettami della dieta mediterranea significa consumare regolarmente
più frutta, verdura, pesce, legumi e grassi polinsaturi e ridurre invece
il consumo di carne, cibi in scatola, insaccati, alimenti industriali e dolci".
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
PREVENZIONE E SALUTE
URINARE CON DIFFICOLTÀ NON DEVE FAR PAURA
Tutti gli uomini sperimentano con l'avanzare dell'età difficoltà a urinare. Si tratta
di una condizione che non deve spaventare e per la quale ci sono molte soluzioni
terapeutiche. La parola allo specialista.
Può modificare lo stile di vita, ma non deve far paura.
«L'iperplasia prostatica benigna (IPB) corrisponde a un
ingrossamento progressivo della prostata che avviene in tutti
gli uomini a partire dalla fine della pubertà , ma non ha nulla a
che vedere con il tumore della prostata», rassicura e spiega
Gian Luigi Taverna, responsabile di Patologia prostatica in
Humanitas.
La ghiandola prostatica aumenta di volume sotto l'azione degli
ormoni maschili.
«L'iperplasia o ipertrofia benigna della prostata non è, quindi, una malattia, ma una condizione
parafisiologica – continua lo specialista –.
Tuttavia può determinare in una percentuale di casi disturbi che ostacolano la vita di tutti i giorni.
Progressivamente la ghiandola può ostruire e chiudere il collo della vescica determinando una
maggiore resistenza alla fuoriuscita dell'urina».
I segni e sintomi si manifestano gradualmente: «Tutti gli uomini, con l'avanzare dell'età , sperimentano
un cambiamento nel modo di urinare – sottolinea Taverna –. I segni e i sintomi dell'IPB possono
verificarsi da soli o in associazione. Eccoli:
 si urina più di frequente
 si ha difficoltà a trattenere l'urina
ï‚· si fa fatica a urinare
ï‚· il getto di urina si riduce
ï‚· la minzione si blocca e si instaura quella che noi specialisti chiamiamo ritenzione acuta
urinaria».
Quando e quali controlli fare?
Quando uno o più di questi sintomi alterano la qualità della vita del paziente è giusto sottoporsi a una
visita specialistica.
«Gli esami misurano in base a precisi parametri clinici il grado di ostruzione – spiega il medico – e
comprendono: una visita specialistica con l'obiettivo di valutare le dimensioni della prostata, esami
diagnostici quali l'ecografia dell'apparato urinario, per escludere la presenza di calcoli o disfunzioni a
carico dei reni che compromettano la funzione urinaria, e l'uroflussimetria, un esame non invasivo per
misurare la velocità del flusso urinario».
A questo punto, in base al grado di sintomatologia si decide la terapia farmacologica che consente di
rilassare la muscolatura dell'apparato urinario e favorire lo svuotamento della vescica.
«Successivamente, se il paziente non risponde ai farmaci – conclude Taverna – o i farmaci smettono di
funzionare, si valuta attentamente la qualità della vita del paziente e si può prendere in considerazione
l'opzione chirurgica». (Salute, Humanitas)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
PREVENZIONE E SALUTE
AUTOPALPAZIONE DEL SENO, COME FARLA?
I consigli del nostro specialista per effettuare una corretta autopalpazione del seno.
Di tumore al seno si ammala 1 donna su 9. In Italia si registrano 46.000 nuovi casi ogni anno. Una
diagnosi precoce può essere fondamentale per ridurre la percentuale di mortalità nei soggetti colpiti.
In che modo?
L’autopalpazione è il metodo “fai da te†più immediato che
permette alle donne di rendersi conto da sole della salute del
proprio seno.
Ma come fare l’autopalpazione del seno?
Parola al dott. Alberto Testori, chirurgo senologo della Breast
Unit di Humanitas, che nel mese della prevenzione
senologica spiega in 4 semplici mosse come fare un corretto
autoesame.
4 semplici mosse per un corretto autoesame:
1. Palpare entrambe le mammelle in senso rotatorio
(circolare) con le dita unite e piatte
2. Non tralasciare la palpazione dell’ascella e del capezzolo
3. Guardare allo specchio se vi sono irregolarità della cute
4. Evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti secrezioni
Quando deve essere effettuata l’autopalpazione?
“L’autoesame è un controllo che la stessa donna dovrebbe eseguire ogni mese e consiste
nell’osservazione allo specchio delle proprie mammelle e nella palpazione delle stesse. La metodologia
di esame è semplice, ma è bene che sia un medico a guidare la donna.
La posizione per effettuare una corretta palpazione del seno è da sdraiati.
È consigliabile, inoltre, procedere con la palpazione dopo essersi spalmate la crema perché la mano
scivola meglio ed è più facile riscontrare un’anomalia.
È particolarmente importante che la donna comprenda che il fine dell’autoesame non è la diagnosi
bensì, la sola ‘conoscenza’ delle caratteristiche delle proprie mammelle e quindi l’individuazione di
eventuali cambiamenti verificatisi nel tempo e/o persistenti, da comunicare tempestivamente al
proprio medico.
È anche utile evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti secrezioniâ€.
Che cosa è utile notare durante l’autopalpazione?
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La cute della mammella o dell’areola sembra alterata, arrossata, ispessita o retratta.
Il capezzolo appare retratto, soprattutto se la rientranza del capezzolo è di recente comparsa e
se sulla cute dell’areola compaiono delle piccole eruzioni cutanee o delle crosticine.
Comparsa spontanea di secrezioni dal capezzolo, soprattutto se sierosa o ematica.
Comparsa di una tumefazione evidente durante la palpazione della mammella o del cavo
ascellare.
La mammella sembra arrossata ed aumentata di volume.
Quando non occorre preoccuparsi?
“Non bisogna preoccuparsi se periodicamente si accusa dolore o senso di tensione al seno, soprattutto
in corrispondenza del ciclo mestrualeâ€.
(Humanitas, Salute)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
PREVENZIONE E SALUTE
CUORE A RISCHIO,
IL LUOGO IN CUI SI VIVE NON C’ENTRA
Il luogo in cui si vive pare non influenzi il rischio da malattie cardiache. Per cui chi
sta in città non è più a rischio di chi, per esempio, vive in campagna; anzi. Lo
studio
Si potrebbe pensare che chi vive in città , che in genere
è afflitta da problemi come l’inquinamento dell’aria,
sia più a rischio da malattie cardiache. Invece, secondo
un nuovo studio, il luogo in cui si vive non sarebbe
determinante; anzi, chi vive nelle zone rurali è stato
trovato più a rischio sotto alcuni aspetti.
Lo studio che mostra come l’ambiente non faccia
necessariamente la differenza in caso di malattie
cardiache è stato condotto dai ricercatori del Women’s College Hospital e dell’Institute for Clinical
Evaluative Sciences (ICES), i quali hanno esaminato la qualità dei servizi di cura ambulatoriale tra le
comunità urbane e rurali.
Secondo le ricerche esistenti, si è scoperto che a fronte di un ambiente più naturale, delle zone rurali, i
pazienti che ci vivono possono essere soggetti ad alcune lacune nelle cure mediche.
Secondo il principale autore dello studio, dott. Sacha Bhatia – cardiologo presso il Women’s College
Hospital – la ricerca aveva da tempo suggerito che le persone con malattie cardiache che vivono nelle
zone rurali erano in svantaggio quando si trattava di accesso alle cure sanitarie e la longevità . Tuttavia,
i ricercatori sottolineano che, mentre coloro che vivono nelle zone rurali accedono alle cure in modo
diverso, questo non ha dato luogo a risultati di più scarsa salute.
In particolare, i pazienti con malattie cardiache che vivono nelle zone rurali tendono ad affidarsi con
maggiore frequenza ai servizi di pronto soccorso, rispetto a chi vive in città . Tutto ciò sarebbe dovuto a
causa di una mancanza di accesso ambulatoriale per i medici di famiglia e gli specialisti.
Lo studio è stato pubblicato su Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes. (Salute, La Stampa)
DONNE E TURNI, FERTILITÀ A RISCHIO
Chi lavora di notte ha un terzo di possibilità in più di avere un aborto spontaneo
Le donne che fanno i turni a lavoro hanno maggiori probabilità di una riduzione della fertilità .
Inoltre, non avere un orario fisso può causare problemi mestruali e il lavoro
notturno aumenta le possibilità di aborto spontaneo. Ad affermarlo è una
ricerca condotta dalla University of Southampton.
Fertilità a rischio - La ricerca è una meta-analisi di tutti gli studi sul tema
pubblicati tra il 1969 e il gennaio 2013 che, in totale, hanno coinvolto quasi
120mila donne. Gli scienziati hanno scoperto che coloro che facevano i turni
a lavoro avevano il 33% di possibilità in più di avere disturbi mestruali
rispetto a coloro che avevano un orario fisso.
Inoltre, la riduzione della fertilità ricorreva con un tasso dell'80% in più tra le donne che seguono una
turnazione. Le donne che lavoravano solo la notte non avevano maggiori rischi di problemi mestruali
né difficoltà di concepimento ma il 29% di probabilità in più di interruzione della gravidanza.(Salute,
Tgcom24)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare.
MEDAGLIE alla PROFESSIONE LAUREATI FARMACISTI CON
40 ANNI DI LAUREA
(Laureati nell’anno 1974)
ALBANESE
ALFANI
ALDO ARRICHIELLO
BERTINI
BOSSA
BUONO
CAIAZZA
CASTALDO
CAUTIERO
COZZOLINO
DE RUGGIERO
DI FRANCO
FERRARA
Emma
Maurizio
Giovanni
Antonio
Pasquale
Catello
Anna
Ersilia
Giuseppe
Domenica
Ruggiero
Carmela
Antonio
FIMIANI
FUSCO
GILIBERTI
GIUDICEPIETRO
GRECO
GRISPELLO
LOPEZ
PIRAS
SCHIOPPA
SCOGNAMIGLIO
SIDIROPULOS
SPAGNUOLO
Luisa
Aldo
Giovanni
Giampiero
Maria
Donato
Ciro
Ermelinda
Francesco
Guido
Nikolaos
Maria Rosaria
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 512
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Sabato 13 Dicembre, ore 20.30, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare