Anno III – Numero 516
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
3. Corso Ecm gratuito sul
virus Ebola
Lunedì 10 Novembre 2014, S. Leone, Fiorenzio
Proverbio di oggi………..
'O cavallo bbuono se vede 'ncoppa 'a sagliuta
Il buon cavallo si nota in salita
CORSO ECM GRATUITO SUL VIRUS EBOLA
In soli due giorni 1351 iscritti. Di questi, 647 hanno concluso il
percorso e scaricato l’attestato di attribuzione dei crediti
Notizie in Rilievo formativi Ecm.
Scienza e Salute
4. Ecco il kit che controlla
in tempo reale la
glicemia dei bambini
5. Il collare che raffredda
il cervello.
Limita i danni in caso di
ictus e infarti
ï‚·
Prevenzione e
Salute
6. Per difenderci dai
ristoratori impariamo a
leggere bene i menu
7. Afonia: cause, rimedi
naturali e come curarla
ï‚·
Alimenti e Salute
8. Un drink alcolico
ingrassa quanto un
cheesburger
On-line il nuovo corso FAD sul virus Ebola messo
a disposizione dalla FOFI in collaborazione con la
società Image con riferimento all’allarme per i
numerosi casi di Ebola nel mondo.
Il corso, intitolato "Ebola: caratteristiche e
peculiarita' dell'attuale epidemia in Africa
occidentale. Formazione per i professionisti della
salute", è curato da Giuliano Rizzardini,
Direttore Dipartimento Malattie Infettive
Ospedale Luigi Sacco di Milano e membro della Commissione nazionale Aids.
Il Corso, che potrà essere fruito gratuitamente dagli iscritti, è disponibile sul
sito della società Imagine dedicato all’aggiornamento professionale dei
Farmacisti: https://ordini.ecmadistanza.it
Il corso,che consente di acquisire 5 crediti Ecm, mira a fornire tutte le
informazioni necessarie al professionista sanitario sull’epidemia di febbre
emorragica,anche in funzione della esigenza di informare il pubblico in modo
corrente ed esauriente. (FOFI)
SALONE DELL'INDUSTRIA FARMACEUTICA
Dal 21 novembre al 23 novembre 2014, Mostra d’Oltremare.
Pharmexpo, salone dell'industria farmaceutica, si propone come momento di
dialogo e di incontro tra aziende
farmaceutiche e le farmacie, medici e
operatori del settore sanitario di tutto il
centro sud Italia. L’Ordine insieme a Federfarma sarà presente con il suo stand
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 516
SCIENZA E SALUTE
ECCO IL KIT CHE CONTROLLA IN TEMPO REALE LA
GLICEMIA DEI BAMBINI
Con uno smartwatch è possibile sapere se il bambino sta andando incontro a un
calo o a un aumento di glicemia. I valori raccolti da un sensore sottilissimo
Grazie ad uno smartwatch è possibile tenere sotto controllo 24 ore su 24 la glicemia di un bambino
con diabete anche quando è a scuola, al parco, al cinema. L’idea è nata
negli Stati Uniti da un gruppo di genitori di bimbi con diabete di tipo 1,
riuniti in una comunità online e decisi a sfruttare le tecnologie già esistenti
per il monitoraggio della glicemia a vantaggio dei più piccoli.
In vista della Giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, Movi lancia in
Italia il progetto «iMove»: un kit interamente preconfigurato da ingegneri
specializzati che potrà rendere più semplice la vita dei bambini e più serena
quella dei genitori, perché permette di sapere in tempo reale se il bambino
sta andando incontro a un calo o un aumento della glicemica e quindi di intervenire tempestivamente
per evitare conseguenze anche serie per la sua salute.
I valori trasmessi sui dispositivi a genitori e insegnanti: L’iMove, distribuito in Italia da Movi, è
un kit «Plug&Play» preconfigurato, che attraverso il «Cloud», connette il dispositivo per il
monitoraggio continuo della glicemia indossato dal bambino a qualsiasi dispositivo connesso ad
internet. I valori raccolti da un sensore sottilissimo posto sotto la cute del piccolo, vengono inviati ogni
5 min. a un portale web protetto da password a cui solo i genitori o il diabetologo possono accedere
attraverso il dispositivo prescelto: il pc di casa o dell’ufficio, il tablet, lo smartphone e lo smartwatch.
I livelli di glicemia del bambino, così, vengono misurati e trasmessi 24 ore su 24 fino a 288 volte in una
giornata. Ma è soprattutto quando il bambino è fuori casa che il sistema dimostra la sua forza. Se
mentre è a scuola la glicemia del bambino scende sotto i valori di sicurezza, i genitori ricevono sullo
schermo dello smartwatch un avviso con una vibrazione e possono così allertare gli insegnanti.
Perché è importante monitorare l’ipoglicemia. «L’ipoglicemia - è la complicanza più insidiosa e
temibile nei bambini con diabete di tipo 1, la forma caratterizzata da una totale carenza di insulina e
che quindi necessita della somministrazione per via sottocutanea per controllare le variazioni della
glicemia in modo sicuro. Per questo stretti controlli della glicemia più volte al giorno sono
indispensabili. Spesso, infatti, il brusco calo di zuccheri nel sangue - non si manifesta immediatamente
e in modo esplicito. Nei casi più gravi si può arrivare fino alla perdita di coscienza e al coma. Eppure,
nella maggioranza dei casi, basterebbe intervenire con un succo di frutta o un paio di caramelle per
evitare queste conseguenze».
L’ansia dei genitori: Molto spesso i genitori vivono con ansia la condizione del bambino, soprattutto
quando non è con loro, e le preoccupazioni si ripercuotono anche sull’autonomia e sulla libertà dei più
piccoli. «I bambini con diabete di tipo 1 possono alimentarsi come gli altri, purché si rispetti una
corretta alimentazione, e possono fare sport. Il movimento e l’attività fisica sono sempre consigliati dice Rabbone - perché favoriscono il compenso metabolico e aiutano l’organismo a regolare i valori
della glicemia. Inoltre, in tutte le occasioni di socializzazione fuori casa il bambino aumenta la fiducia in
se stesso e impara a controllare il diabete. Per questo una tecnologia discreta che permetta di
accompagnare il bimbo, soprattutto nella prima fase della sua vita scolastica e fuori casa, facendolo
sentire sicuro ma non ipercontrollato è un ottimo strumento. Consente di dare ai genitori - conclude
Rabbone - l’opportunità di vivere con minori preoccupazioni durante la giornata, di prevenire i rischi di
variazioni glicemiche pericolose per il bambino e di dargli la spensieratezza che merita in questa fase
della sua vita» (Fonte: AdnKronos Salute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 516
SCIENZA E SALUTE
Afonia: cause, rimedi naturali e come curarla
Afonia: quali le cause e i rimedi naturali? Come curarla? La mancanza di
voce si può verificare a causa di uno stress eccessivo, ma può essere anche la
conseguenza dell’abuso di fumo o di alcolici.
E’ un disturbo da trattare con molta attenzione, non solo per individuare i motivi che hanno portato ad
esso, ma anche per trovare le giuste soluzioni.
Queste ultime possono consistere nell’uso di alcuni farmaci, a
seconda della causa scatenante.
Ci sono anche dei rimedi casalinghi contro l’afonia, che fanno
uso di semplici ingredienti che sicuramente abbiamo a casa.
Le cause. Le cause dell’afonia possono essere rintracciate in
diversi motivi.
Si può trattare di un’esposizione ad agenti irritanti, che possono
essere esterni, ma anche interni. In quest’ultimo caso basti pensare al reflusso gastroesofageo oppure
al prurito e al bruciore alla gola, che determinano il verificarsi della tosse. Essa crea infiammazione alla
gola e perdita di voce.
Ci sono anche cause da attribuire all’azione di virus e batteri, ma anche l’usare troppo la voce nella
propria vita quotidiana può portare all’infiammazione delle corde vocali e al calo temporaneo della
capacità di far sentire i suoni.
I rimedi naturali. Esistono diversi rimedi naturali contro l’afonia, che può manifestarsi anche come
raucedine.
Per esempio, si possono effettuare durante la giornata dei gargarismi con acqua e sale.
Usando il rosmarino, la salvia, la cipolla e il latte, si può preparare un decotto, che deve essere filtrato
e poi bevuto. Il sapore sicuramente non sarà dei migliori, ma può essere veramente benefico.
Un altro rimedio della nonna consiste nell’effettuare durante il giorno dei risciacqui con succo di
limone e aceto. Magari si avverte un certo bruciore, ma il rimedio è molto efficace.
Si può preparare anche un infuso con 10 grammi di agrimonia e 20 di erisimo in acqua bollente.
Poi si aggiunge del miele e si beve il composto fino a 3 volte al giorno. Anche il latte e il miele insieme
dovrebbero funzionare, consumati tiepidi. L’olio d’oliva è un altro buon rimedio da tenere presente.
Come curarla. Come curare l’afonia? E’ innanzitutto importante tenere a riposo la voce, in modo
da non sforzarla eccessivamente.
Si possono utilizzare, in certi casi, alcuni farmaci da banco.
Particolarmente utili i farmaci che agiscono contro il mal di gola.
Se oltre alla mancanza di voce avvertiamo un senso di dolore, possiamo ricorrere al paracetamolo. In
alcuni casi, quando il problema trae origine da una faringite batterica, il medico potrà prescrivere l’uso
degli antibiotici.
Importante è anche l’uso degli antinfiammatori, come l’ibuprofene.
In generale ci sono delle regole da rispettare nella vita di tutti i giorni: bisogna parlare con un tono di
voce medio, evitare l’alcool e la caffeina, specialmente se si soffre di reflusso gastroesofageo, e
limitare i cibi acidi. (Tanta Salute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 516
SCIENZA E SALUTE
IL COLLARE CHE RAFFREDDA IL CERVELLO
LIMITA I DANNI IN CASO DI ICTUS E INFARTI
L’innovativo sistema per il trattamento del danno cerebrale acuto è stato creato da
un team italiano. Testato sugli animali, entro 36 mesi primi test sull’uomo
È italiana la start up che si è aggiudicata il concorso internazionale Intel Global Challenge per la
migliore soluzione nella categoria Internet of Things Hardware.
Grazie infatti a un particolare collare da applicare ai pazienti è
possibile ridurre sensibilmente le conseguenze sul cervello
generate da ictus, infarti e traumi cranici severi.
Il principio dell’ipotermia: «Abbiamo realizzato un prototipo in
grado di abbassare la temperatura del cervello per evitare che le
cellule celebrali degenerino rapidamente» dice Enrico Giuliani il
medico fondatore dell’azienda premiata.
Il collare sfrutta un principio ben conosciuto, quello dell’ipotermia, che ha già dimostrato di essere
efficace in molti casi d’emergenza, specialmente nel trattamento degli infarti.
Il dispositivo italiano ha però una proposizione unica e innovativa, quella di poter essere impiegato
subito durante l’emergenza dai paramedici, per tutta la durata del trasporto in ospedale e anche nelle
prime 72 ore dopo il ricovero.
«Il tempo è cruciale. Prima si interviene, più possibilità si hanno di preservare le funzionalità del
cervello». È risaputo infatti che la degenerazione neurologica inizia già dopo 8 minuti dall’evento
critico e che il danno è irreversibile.
Esperimenti sugli animali: In collare sviluppato dall’azienda emiliana permette di far scendere in
modo sicuro la temperatura del cervello fino a 34 gradi centigradi rallentando la morte celebrale.
Il dispositivo è dotato di una unità di controllo e di una «intelligenza artificiale» che sulla base dei
valori registrati dai sensori in tempo reale è in grado di gestire la temperatura in modo dinamico,
garantendo al paziente un trattamento efficace.
In questo momento il collare è in fase di validazione scientifica con esperimenti condotti sugli animali,
ma i primi risultati sono molto incoraggianti.
Ci vorranno tuttavia ancora 24/36 mesi prima che l’apparecchio possa iniziare ad essere testato
sull’uomo.
Obiettivo: un sistema simile ai defibrillatori da diffondere ovunque. L’obiettivo finale del
progetto Neuron Guard è piuttosto ambizioso, mettere a punto una soluzione portatile simile ai
defibrillatori che in modo analogo possano essere diffusi ovunque:
 nelle stazioni,
 aeroporti,
 centri commerciali
 in tutti i luoghi di aggregazioni,
in modo che il rapido intervento del paziente possa dare risultati ottimali.
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 516
PREVENZIONE E SALUTE
PER DIFENDERCI DAI RISTORATORI IMPARIAMO A
LEGGERE BENE I MENU
Spesso vogliono solo farci «abbuffare». Le insalate e i contorni di verdura, non a
caso, vengono inseriti solo in fondo all’elenco delle varie portate
A tutti è capitato di pentirsi di un’ordinazione al ristorante: un piatto più calorico di come sembrava
quando siamo a dieta, oppure una portata che “nascondeâ€
ingredienti poco salutari, quando dovremmo fare attenzione a
colesterolo o glicemia.
Ebbene, spesso scegliamo male per colpa del menu: lo ha
dimostrato una recente indagine del Food and Brand Lab della
Cornell University, per la quale sono stati passati al setaccio 217
menu e le preferenze dei commensali di oltre 200 pranzi e cene. La
ricerca ha scoperto che le liste dei ristoranti sono piene di
«trucchetti» che spingono i clienti a optare inconsapevolmente per
portate in media più costose, spesso anche meno sane.
«I piatti “raccontati†con profusione di aggettivi evocativi e dettagli vengono, ad es., considerati più
succulenti e ordinati il 28% di volte più frequentemente rispetto agli stessi piatti spiegati con poche
parole.
Per di più, la gente è risultata anche disposta a pagare un buon 10% in più per portate ben descritte».
Il secondo trucco per farci scegliere ciò che vuole il cuoco è piazzare sul menu i piatti più
costosi e complicati, in modo che attraggano l’attenzione: ad es., in una lista separata (come specialitÃ
della casa o piatti del giorno), oppure scrivendoli con caratteri più evidenti. Inevitabilmente saremo
spinti a ordinarli, ma il guaio è che spesso:
«Si tratta delle portate meno salutari della lista, più complicate e ricche di ingredienti calorici. Per
questo è importante conoscere i “trucchi†con cui i ristoranti compilano i loro menu.
Essere coscienti delle strategie utilizzate per vendere di più una portata o l’altra, e della possibile
influenza sulle nostre decisioni ci può aiutare a fare ordinazioni oculate, leggendo fra le righe delle
descrizioni senza farsi attrarre da parole altisonanti o da una posizione più evidente sulla lista».
Questa parte, spesso in basso o alla fine del menu, in genere coincide con il punto dove sono
descritte le insalate e i contorni, a confermare che l’obiettivo dei ristoratori è, comprensibilmente,
farci spendere e mangiare, ma non necessariamente in modo salutare.
Anche utilizzare piatti grandi per piccole porzioni è un trucco per farci consumare di più, perché,
lasciandoci la sensazione di aver mangiato poco, ci spinge a ordinare qualcosa d’altro.
Come difendersi, allora, dai menu “ingannatori� «Leggendoli con attenzione e consapevolezza.
E, se siamo a dieta, spiegando al cameriere che vorremmo un piatto leggero». Che mette in guardia
anche dai ristoranti “all you can eatâ€, dove con un prezzo fisso si può fare man bassa di qualunque
piatto del buffet: in questo caso non è il menu a trarre in tentazione, ma la disposizione dei cibi.
«Spesso, all’inizio del buffet vengono messi i piatti più calorici e meno sani: il primo cibo che
incontriamo in questi ristoranti in genere va a riempire ben il 68 % del piatto - spiega l’esperto -.
Quindi, meglio dare prima un’occhiata d’insieme alle proposte, per iniziare dalle portate più leggere».
E attenzione anche ai dolci: spesso sono “in prima linea†nelle esposizioni, una tentazione cui si resiste
più facilmente iniziando a servirsi dei piatti presentati un po’ più avanti.
(Salute, Corriere)