Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
  • Home
  • Attività
    • Commissioni
    • Eventi
  • Ordine
    • Uffici
    • Storia
    • Statuto
    • Deontologia
    • Albo Professionale
    • Libro Centenario
    • Carta dei servizi
    • Giuramento del Farmacista
    • Organigramma
  • Servizi
    • ECM →
      • Prenota ECM
    • Circolari Ordine
    • Circolari FOFI
    • Iscrizione
    • farmaDAY
    • Autocertificazioni
    • Per il Cittadino →
      • Guardie Mediche
      • Distretti
      • Presidi
      • Farmacie ~ Punto Salvavita
      • Farmacie e Parafarmacie
      • Detrazione Fiscale
      • Informazioni sui Farmaci
    • Concorsi
    • Richieste →
      • Tesserini
    • Per il Farmacista →
      • Leggi, Decreti e Normative
      • Enpaf
      • Prenotazione corso di tutoraggio inoculazione
    • Tirocini
    • Modulistica
  • Galleria
    • Immagini
    • Video
  • News
    • Rassegna Stampa
    • News
Anno III – Numero 517 Martedì 11 Novembre 2014, S. Martino di Tours AVVISO Ordine 1. Campagna antinfluenzale 20142015 2. Crisi occupazionale: Istituito un fondo di solidarietà per i colleghi iscritti all’ albo in stato di disoccupazione 3. Ordine: Corsi Ecm gratuiti Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Li chiamano farmaci generici ma sono equivalenti 5. Futuro della trasfusione vegetale, dalla barbabietola proteina simile a emoglobina 6. Presto farmaco per malattie da eccessivo consumo carne rossa ï‚· Prevenzione e Salute 7. Farmaci: l'ora in cui li prendi fa la differenza 8. Perché col freddo aumenta il bruciore di stomaco? Proverbio di oggi……….. 'O palazzo è àuto e 'a signora è sorda Il palazzo è alto e la signora non ascolta le voci che vengono dal basso ORDINE: CORSI ECM GRATUITI Data e Sede Martedì 11 Novembre 2014 Ordine Farmacisti Napoli Via Toledo, 156 Ore 19:30 Sabato 15 Novembre p.v Ordine Farmacisti Napoli Via Toledo, 156 Ore 9:00 Mercoledì 26 Novembre p.v. Ordine Farmacisti Napoli Via Toledo, 156 Ore 9:00 Venerdì 28 Novembre p.v. Ordine Farmacisti Napoli Via Toledo, 156 – Ore 9:00 Titolo FARMASIMPOSIO, crediti ECM 19 Pharmaceutical care (evento formativo dedicato al Farmacista al pubblico) PHARMACEUTICAL CARE 4 Il farmacista nella gestione dell’assistenza al paziente cronico: ruolo, prospettive, opportunità (corso rivolto a farmacisti territoriali titolari o collaboratori di Farmacia e farmacisti ospedalieri). LE PATOLOGIE BRONCOSTRUTTIVE 7 il ruolo del farmacista nelle aziende sanitarie (Corso accreditato per Farmacisti (Farmacia ospedaliera e territoriale). FARMACI OPPIOIDI aspetti normativi, clinici ed economici (Corso accreditato per Farmacisti (Farmacia ospedaliera e territoriale). Corso FAD On line "Ebola: caratteristiche e https://ordini.ecmadistanza.it peculiarita' dell'attuale epidemia in Africa occidentale. Formazione per i professionisti della salute" SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli 4 5 PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 517 SCIENZA E SALUTE PERCHÉ COL FREDDO AUMENTA IL BRUCIORE DI STOMACO? Il cambio di stagione e l’arrivo dei primi freddi hanno influssi spesso negativi sul nostro stomaco, che si evidenziano con sintomi fastidiosi come acidità e bruciore. Il nostro organismo subisce l’influsso delle stagioni. Tra gli organi più sensibili ai cambi delle condizioni climatiche esterne, prima fra tutte l'arrivo del freddo con l’abbassamento della temperatura, ci sono lo stomaco e l’intestino. Nei cambi di stagione, insomma, si avvertono più frequentemente sintomi come l’acidità e il bruciore di stomaco. Ne chiediamo le cause al dottor Nicola Gaffuri, gastroenterologo responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia digestiva di Humanitas Gavazzeni. Dottor Gaffuri, perché il nostro stomaco risente del cambio di stagione? «Non c’è una causa scientifica “provata”, ma è certo che il passaggio dalla stagione calda a quella fredda porta con sé molti disturbi legati allo stomaco, soprattutto per chi già soffre di malattie come il reflusso gastroesofageo o l’ulcera peptica». Questo acuirsi dei sintomi gastroesofagei è dovuto solo alla differente alimentazione stagionale? «No, tra i motivi scatenanti c’è anche una spiegazione “di memoria storica”, dovuta alle differenze di alimentazione e di approccio alla natura che l’uomo ha fin dalla sua comparsa sulla terra. L’inverno, dalla preistoria in poi, è la stagione in cui c’è l’esigenza di mangiare di più, per sopportare e vincere il freddo e per acquistare le forze per poter cacciare anche nelle difficili condizioni presenti nella stagione fredda. Per questo il nostro organismo tende a modificare le sue reazioni ancor oggi, che pur non viviamo più problematiche di questo tipo». Ci sono altre cause che possono scatenare acidità o bruciore di stomaco? «Sì, anche lo stress è determinante. D’estate siamo in genere più rilassati, il ritorno ai normali ritmi lavorativi propri dell'autunno, soprattutto per chi lavora e vive in città, può provocare disturbi dello stomaco. Da una parte lo stress può agire sulla motilità dello stomaco, che coinvolge anche il funzionamento dell'intestino e del colon e di conseguenza può alterare i processi digestivi agendo indirettamente anche sull'incremento del reflusso gastroesofageo». Che cosa possiamo dunque fare per superare il cambio di stagione senza far soffrire il nostro stomaco? «Se i sintomi si presentano di rado, una volta ogni dieci giorni circa, i problemi allo stomaco possono essere prevenuti prestando attenzione all’alimentazione, cioè evitando tutti gli alimenti che possono provocare bruciore come il caffè, il cioccolato, la menta, i cibi piccanti o grassi, gli agrumi. Se invece i sintomi si presentano con maggiore ricorrenza e al bruciore si associa anche un dolore nella parte posteriore dello sterno è bene rivolgersi a uno specialista che prescriverà farmaci antiacidi o inibitori della secrezione acida dello stomaco. Se anche i farmaci non ottengono risultati sarà allora il caso di sottoporsi a una gastroscopia, per avere una diagnosi più precisa su cui impostare una terapia specifica». (Salute, Humanitas) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 517 LI CHIAMANO FARMACI GENERICI MA SONO EQUIVALENTI L’equivoco generato dalla denominazione scelta al loro esordio ha provocato fraintendimenti. Ancora molte diffidenze verso le capsule «no logo» Tutto cominciò con la ticlopidina. Il farmaco, un antiaggregante cugino dell’aspirina, serve per ridurre il rischio di infarti e ictus: è stato il primo «generico» autorizzato in Italia. Era il 1996. Il suo nome di fantasia è Tiklid e aveva un brevetto, poi è scaduto. E da allora è diventato proprietà di tutti: chiunque può riprodurlo e venderlo con solo il nome del principio attivo (ticlopidina, appunto). Il costo dei generici: Ma perché utilizzare i generici invece che continuare a comperare i farmaci griffati? Il motivo è economico: i generici, per essere tali, devono costare almeno il 20% in meno dei loro nobili antenati (i cosiddetti generatori). E così risparmiano quei sistemi sanitari che, come in Italia, offrono gratuitamente i farmaci ai cittadini (salvo il pagamento del ticket) e i privati o le assicurazioni laddove non esiste una sanità pubblica (come negli Stati Uniti). In Italia i generici (i principali sono antiacidi, anticolesterolo, antipertensivi, farmaci attivi sul sistema nervoso centrale come ansiolitici e antipsicotici) faticano a decollare anche se il loro consumo è in crescita: nell’ultimo anno il numero di confezioni vendute ha raggiunto la quota del 14,9% rispetto a tutti i farmaci e il 18,63 rispetto ai farmaci con brevetto scaduto. In altri Paesi si arriva addirittura al 50%. L’errore nella terminologia: «Chiamarli generici — commenta Silvio Garattini, dir. dell’Istituto Farmacologico Mario Negri di Milano — è stato un errore. Il termine dà l’idea che il farmaco vada bene per tutto e non abbia specificità. E questo ha creato diffidenza fra i medici e i malati e ne ha rallentato l’introduzione». Ma la faccenda è ancora più complicata. Arrivano i generici, ma intanto le industrie farmaceutiche, che possiedono il farmaco branded continuano a produrlo come «farmaco a brevetto scaduto» e per essere competitive con il generico, abbassano i costi (qualche volta fino a sovrapporsi a quello del generico, ma non sempre, anzi). E, secondo Garattini, hanno molti mezzi per promuoverlo, mentre il nostro sistema sanitario non ha sufficienti risorse per imporre i no logo. «Non dobbiamo dimenticare — dice Garattini — che i risparmi sui generici ci potrebbero permettere di avere a disposizione farmaci innovativi, molto costosi, per la cura dei tumori per es., o delle epatiti». L’originale con una differenza di prezzo: Generici a tutti i costi in nome del risparmio? Frena Francesco Scaglione, farmacologo all’Università di Milano. «Se andiamo a vedere bene i dati — dice — è forse vero che l’Italia non usa molto i generici, ma si allinea ai Paesi europei in termini di risparmi se si considera il ricorso ai farmaci a brevetto scaduto comunque più economici». Il cittadino, può avere l’originale pagando una differenza di prezzo: il sistema sanitario stabilisce un prezzo di riferimento per il medicinale che rimborsa a prescindere da quello che il cittadino (o la struttura sanitaria) acquista, generico o branded. «A questo punto lo stato non c’entra più — e interviene il rapporto medico-paziente: per il paziente il generico è un farmaco diverso». La legge consente al generico di modificare confezione, forma della pillola e persino il colore. Per il medico problemi non ce ne sono. Ma per il paziente sì: per lui il farmaco è la scatola e la scatola è la cura. «Nessuno — si è occupato di questo. Il vero problema non è la prescrizione, ma è l’aderenza alla terapia». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 517 SCIENZA E SALUTE FUTURO DELLA TRASFUSIONE VEGETALE, DALLA BARBABIETOLA PROTEINA SIMILE A EMOGLOBINA Potrebbe rimpiazzare il sangue e limitare il ricorso alle donazioni Una proteina contenuta nella barbabietola da zucchero potrebbe divenire un sostituto del sangue, in quanto è simile all'emoglobina, la proteina dei globuli rossi che trasporta l'ossigeno a tutto il corpo. La scoperta è di un team di ricerca dell'Università di Lund ed è stata resa nota alla Bbc. Versione vegetale dell'emoglobina - Gli esperti hanno scoperto che nella pianta commercialmente usata per estrarre lo zucchero è presente in quantità importanti una "versione vegetale" dell'emoglobina, molto simile da un punto di vista molecolare a quella umana. Potrebbe evitare la trasfusione - La concentrazione di emoglobina nel sangue è un parametro chiave in medicina trasfusionale. Se questa è troppo bassa, per il paziente si rende necessaria una trasfusione. Il sangue, nonostante il servizio di donazione, è un bene prezioso in ospedale, non sempre adeguatamente disponibile. Per questo si cercano sostituti idonei a fare le veci dell'emoglobina sanguigna per il trasporto dell'ossigeno nel corpo. Test al via fra tre anni - Gli esperti hanno scoperto nella barbabietola questa "emoglobina vegetale" e pensano che nel giro di tre anni potrebbero sviluppare un modo per "impacchettarla" in una forma che sia compatibile con il sangue umano e che non causi pericolosi effetti avversi. Poi bisognerà testarla, prima su maiali e poi su tessuti umani per vedere se funziona come sostituto dell'emoglobina. (Salute, Tgcom24) PRESTO FARMACO PER MALATTIE DA ECCESSIVO CONSUMO CARNE ROSSA In futuro sarà possibile avere un farmaco in grado di far diventare la carne rossa una pietanza sana. Un gruppo di ricercatori del Lerner Research Institute (Usa) ha scoperto i processi che portano all'accumulo di placche che intasano le arterie, promuovendo l'aterosclerosi. L'accumulo di queste placche limitano il flusso sanguigno e possono danneggiare gli organi. Inoltre la loro rottura può scatenare ictus o infarti. I ricercatori hanno scoperto che i batteri intestinali innescano una reazione chimica quando incontrano la L-carnitina, una sostanza nutritiva che è abbondante nella carne rossa. Questa reazione porta alla produzione di un metabolita, chiamato gamma-butirrobetaina, che favorisce l'accumulo delle placche 1000 volte più veloce di qualsiasi altra sostanza. Lo scorso anno lo stesso gruppo di scienziati ha scoperto che questo processo batterico porta anche a una reazione chimica separata che porta alla produzione della molecola 'trimetilammina-N-ossido', nota per promuovere depositi di grassi nelle arterie, anche se in quantità piccole. I ricercatori sono convinti che un farmaco o un probiotico potrebbero cambiare i batteri intestinali e prevenire la produzione di queste molecole "cattive". In questo modo mangiare la carne rossa diventerebbe meno pericoloso per la salute. (AGI) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 517 PREVENZIONE E SALUTE FARMACI: L'ORA IN CUI LI PRENDI FA LA DIFFERENZA Uno studio mostra come cambia l'espressione genica nel corso delle 24 ore e come questo incide sull'efficacia delle cure Sono 40 anni che la ricerca studia la tempistica ideale per i farmaci, ovvero cerca di capire, per tentativi, se esista e quale sia l'orario migliore per somministrarli nel corso della giornata. Un processo lungo, coronato da qualche successo, che ora potrebbe essere superato grazie al primo atlante dell'espressione genica legata all'orologio biologico, messo a punto da un gruppo di studiosi dell'Università della Pennsylvania, che hanno pubblicato i risultati di cinque anni di studi sui topi nell'ultimo numero del prestigioso Proceedings of the National Academy of Sciences. Come cambia l'espressione di migliaia di geni in 12 diversi organi dei topi nel corso delle 24 ore? Quest'oscillazione circadiana non era mai stata descritta nei mammiferi prima dello studio condotto da John Hogenesh e colleghi, eppure i ritmi di 24 ore dell'attività di geni e proteine governano la maggior parte dei processi biologici nella vita vegetale e animale. Infatti si è scoperto che quasi metà di tutti i geni del genoma del topo oscillano nell'arco di 24 ore da qualche parte all'interno del suo corpo. Una scoperta interessante, che diventa fondamentale se si considera il fatto che 119 dei 250 farmaci che l'OMS considera "essenziali" hanno come obiettivo della propria azione proprio geni la cui espressione muta nel corso della giornata. La tempistica è dunque un fattore importante, ma spesso sottovalutato, nell'efficacia delle medicine. "Molti di questi farmaci hanno tempi di dimezzamento relativamente brevi all'interno del corpo". Il suo team suggerisce che incrociando i dati di cui già disponiamo sui farmaci con questo nuovo atlante dei geni, dovrebbe essere possibile prevedere quali farmaci potrebbero beneficiare di un dosaggio temporizzato, la base della cronoterapia. Seguire le oscillazioni: "Il genoma è controllato dall'orologio molto più di quel che pensavamo un tempo". "Dal momento che solo pochi organi sono stati studiati in precedenza, in pratica cercavamo solo sotto il lampione. Ora abbiamo l'indagine più completa mai svolta". Che ci dice che il 43% di tutti i geni che codificano proteine ha mostrato ritmi circadiani nella trascrizione in proteine in qualche parte del corpo del topo. Il fegato, in particolare, è l'organo più ritmico, con i geni più oscillanti di ogni altro organo studiato. Queste oscillazioni avvengono in larga misura in maniera organo-specifica, con l'espressione di molti geni oscillanti che raggiunge un picco durante le "ore di punta" della trascrizione (cioè, la lettura del DNA in RNA prima che le proteine siano fabbricate dalla cellula) che avviene prima dell'alba e del tramonto. Tra i vantaggi che potrebbero derivare da una somministrazione dei farmaci più attenta alla tempistica, gli autori prevedono una maggiore compliance (attenersi alla prescrizione), una migliore efficacia, meno interazioni tra farmaci e, in definitiva, risultati migliori a costi inferiori. Il prossimo passo sarà applicare queste conoscenze a modelli animali specifici per analizzare il rapporto tra tempistica ed efficacia. Ma occorreranno studi clinici rigorosi per determinare il momento ottimale di somministrazione dei farmaci. (Salute, Panorama)

Formati farmaDAY

  • farmaDAY PDF
  • farmaDAY iBooks
 

 

 

ORDINE DEI FARMACISTI DELLA PROVINCIA DI NAPOLI

Sede via Toledo, 156 - 80132 - Napoli

Tel. 081 5510648 - Fax. 081 5520961

email: info@ordinefarmacistinapoli.it

pec: ordinefarmacistina@pec.fofi.it

C.F. 00813000635

 

 

Privacy Note Legali FAQ URP Elenco siti tematici

Italian Arabic Chinese (Traditional) Danish English French German Greek Hungarian Irish Japanese Portuguese Russian Spanish Swedish Turkish Welsh
986440

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo