Anno III – Numero 517
Martedì 11 Novembre 2014, S. Martino di Tours
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
3. Ordine: Corsi Ecm
gratuiti
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Li chiamano farmaci
generici ma sono
equivalenti
5. Futuro della trasfusione
vegetale, dalla
barbabietola proteina
simile a emoglobina
6. Presto farmaco per
malattie da eccessivo
consumo carne rossa
ï‚·
Prevenzione e
Salute
7. Farmaci: l'ora in cui li
prendi fa la differenza
8. Perché col freddo
aumenta il bruciore
di stomaco?
Proverbio di oggi………..
'O palazzo è à uto e 'a signora è sorda
Il palazzo è alto e la signora non ascolta le voci che vengono dal basso
ORDINE: CORSI ECM GRATUITI
Data e Sede
Martedì 11 Novembre 2014
Ordine Farmacisti Napoli
Via Toledo, 156
Ore 19:30
Sabato 15 Novembre p.v
Ordine Farmacisti Napoli
Via Toledo, 156 Ore 9:00
Mercoledì 26 Novembre p.v.
Ordine Farmacisti Napoli
Via Toledo, 156 Ore 9:00
Venerdì 28 Novembre p.v.
Ordine Farmacisti Napoli
Via Toledo, 156 –
Ore 9:00
Titolo
FARMASIMPOSIO,
crediti
ECM
19
Pharmaceutical care
(evento formativo dedicato al
Farmacista al pubblico)
PHARMACEUTICAL CARE
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Il farmacista nella gestione
dell’assistenza al paziente cronico:
ruolo, prospettive, opportunitÃ
(corso rivolto a farmacisti territoriali
titolari o collaboratori di Farmacia e
farmacisti ospedalieri).
LE PATOLOGIE
BRONCOSTRUTTIVE
7
il ruolo del farmacista nelle aziende
sanitarie
(Corso accreditato per Farmacisti
(Farmacia ospedaliera e territoriale).
FARMACI OPPIOIDI
aspetti normativi, clinici ed
economici
(Corso accreditato per Farmacisti
(Farmacia ospedaliera e territoriale).
Corso FAD On line
"Ebola: caratteristiche e
https://ordini.ecmadistanza.it peculiarita' dell'attuale epidemia in
Africa occidentale. Formazione per i
professionisti della salute"
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 517
SCIENZA E SALUTE
PERCHÉ COL FREDDO AUMENTA IL BRUCIORE
DI STOMACO?
Il cambio di stagione e l’arrivo dei primi freddi hanno influssi spesso negativi sul
nostro stomaco, che si evidenziano con sintomi fastidiosi come acidità e bruciore.
Il nostro organismo subisce l’influsso delle stagioni. Tra gli organi più sensibili ai cambi delle condizioni
climatiche esterne, prima fra tutte l'arrivo del freddo con
l’abbassamento della temperatura, ci sono lo stomaco e l’intestino.
Nei cambi di stagione, insomma, si avvertono più frequentemente
sintomi come l’acidità e il bruciore di stomaco.
Ne chiediamo le cause al dottor Nicola Gaffuri, gastroenterologo
responsabile dell’Unità Operativa di Endoscopia digestiva di
Humanitas Gavazzeni.
Dottor Gaffuri, perché il nostro stomaco risente del cambio
di stagione?
«Non c’è una causa scientifica “provataâ€, ma è certo che il passaggio dalla stagione calda a quella
fredda porta con sé molti disturbi legati allo stomaco, soprattutto per chi già soffre di malattie come il
reflusso gastroesofageo o l’ulcera peptica».
Questo acuirsi dei sintomi gastroesofagei è dovuto solo alla differente alimentazione
stagionale?
«No, tra i motivi scatenanti c’è anche una spiegazione “di memoria storicaâ€, dovuta alle differenze di
alimentazione e di approccio alla natura che l’uomo ha fin dalla sua comparsa sulla terra.
L’inverno, dalla preistoria in poi, è la stagione in cui c’è l’esigenza di mangiare di più, per sopportare e
vincere il freddo e per acquistare le forze per poter cacciare anche nelle difficili condizioni presenti
nella stagione fredda.
Per questo il nostro organismo tende a modificare le sue reazioni ancor oggi, che pur non viviamo più
problematiche di questo tipo».
Ci sono altre cause che possono scatenare acidità o bruciore di stomaco?
«Sì, anche lo stress è determinante. D’estate siamo in genere più rilassati, il ritorno ai normali ritmi
lavorativi propri dell'autunno, soprattutto per chi lavora e vive in città , può provocare disturbi dello
stomaco.
Da una parte lo stress può agire sulla motilità dello stomaco, che coinvolge anche il funzionamento
dell'intestino e del colon e di conseguenza può alterare i processi digestivi agendo indirettamente
anche sull'incremento del reflusso gastroesofageo».
Che cosa possiamo dunque fare per superare il cambio di stagione senza far soffrire il
nostro stomaco?
«Se i sintomi si presentano di rado, una volta ogni dieci giorni circa, i problemi allo stomaco possono
essere prevenuti prestando attenzione all’alimentazione, cioè evitando tutti gli alimenti che possono
provocare bruciore come il caffè, il cioccolato, la menta, i cibi piccanti o grassi, gli agrumi.
Se invece i sintomi si presentano con maggiore ricorrenza e al bruciore si associa anche un dolore nella
parte posteriore dello sterno è bene rivolgersi a uno specialista che prescriverà farmaci antiacidi o
inibitori della secrezione acida dello stomaco.
Se anche i farmaci non ottengono risultati sarà allora il caso di sottoporsi a una gastroscopia, per avere
una diagnosi più precisa su cui impostare una terapia specifica». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 517
LI CHIAMANO FARMACI GENERICI
MA SONO EQUIVALENTI
L’equivoco generato dalla denominazione scelta al loro esordio ha provocato
fraintendimenti. Ancora molte diffidenze verso le capsule «no logo»
Tutto cominciò con la ticlopidina. Il farmaco, un antiaggregante cugino dell’aspirina, serve per ridurre
il rischio di infarti e ictus: è stato il primo «generico» autorizzato in Italia. Era il 1996. Il suo nome di
fantasia è Tiklid e aveva un brevetto, poi è scaduto. E da
allora è diventato proprietà di tutti: chiunque può
riprodurlo e venderlo con solo il nome del principio
attivo (ticlopidina, appunto).
Il costo dei generici: Ma perché utilizzare i generici
invece che continuare a comperare i farmaci griffati?
Il motivo è economico: i generici, per essere tali,
devono costare almeno il 20% in meno dei loro nobili
antenati (i cosiddetti generatori). E così risparmiano
quei sistemi sanitari che, come in Italia, offrono
gratuitamente i farmaci ai cittadini (salvo il pagamento
del ticket) e i privati o le assicurazioni laddove non
esiste una sanità pubblica (come negli Stati Uniti). In Italia i generici (i principali sono antiacidi, anticolesterolo, antipertensivi, farmaci attivi sul sistema nervoso centrale come ansiolitici e antipsicotici)
faticano a decollare anche se il loro consumo è in crescita: nell’ultimo anno il numero di confezioni
vendute ha raggiunto la quota del 14,9% rispetto a tutti i farmaci e il 18,63 rispetto ai farmaci con
brevetto scaduto. In altri Paesi si arriva addirittura al 50%.
L’errore nella terminologia: «Chiamarli generici — commenta Silvio Garattini, dir. dell’Istituto
Farmacologico Mario Negri di Milano — è stato un errore. Il termine dà l’idea che il farmaco vada
bene per tutto e non abbia specificità . E questo ha creato diffidenza fra i medici e i malati e ne ha
rallentato l’introduzione». Ma la faccenda è ancora più complicata.
Arrivano i generici, ma intanto le industrie farmaceutiche, che possiedono il farmaco branded
continuano a produrlo come «farmaco a brevetto scaduto» e per essere competitive con il generico,
abbassano i costi (qualche volta fino a sovrapporsi a quello del generico, ma non sempre, anzi).
E, secondo Garattini, hanno molti mezzi per promuoverlo, mentre il nostro sistema sanitario non ha
sufficienti risorse per imporre i no logo.
«Non dobbiamo dimenticare — dice Garattini — che i risparmi sui generici ci potrebbero permettere di
avere a disposizione farmaci innovativi, molto costosi, per la cura dei tumori per es., o delle epatiti».
L’originale con una differenza di prezzo: Generici a tutti i costi in nome del risparmio?
Frena Francesco Scaglione, farmacologo all’Università di Milano. «Se andiamo a vedere bene i dati —
dice — è forse vero che l’Italia non usa molto i generici, ma si allinea ai Paesi europei in termini di
risparmi se si considera il ricorso ai farmaci a brevetto scaduto comunque più economici».
Il cittadino, può avere l’originale pagando una differenza di prezzo: il sistema sanitario stabilisce un
prezzo di riferimento per il medicinale che rimborsa a prescindere da quello che il cittadino (o la
struttura sanitaria) acquista, generico o branded. «A questo punto lo stato non c’entra più — e
interviene il rapporto medico-paziente: per il paziente il generico è un farmaco diverso». La legge
consente al generico di modificare confezione, forma della pillola e persino il colore. Per il medico
problemi non ce ne sono. Ma per il paziente sì: per lui il farmaco è la scatola e la scatola è la cura.
«Nessuno — si è occupato di questo. Il vero problema non è la prescrizione, ma è l’aderenza alla
terapia». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 517
SCIENZA E SALUTE
FUTURO DELLA TRASFUSIONE VEGETALE, DALLA
BARBABIETOLA PROTEINA SIMILE A EMOGLOBINA
Potrebbe rimpiazzare il sangue e limitare il ricorso alle donazioni
Una proteina contenuta nella barbabietola da zucchero potrebbe divenire un sostituto del sangue, in
quanto è simile all'emoglobina, la proteina dei globuli rossi che trasporta
l'ossigeno a tutto il corpo. La scoperta è di un team di ricerca
dell'Università di Lund ed è stata resa nota alla Bbc.
Versione vegetale dell'emoglobina - Gli esperti hanno scoperto che
nella pianta commercialmente usata per estrarre lo zucchero è presente
in quantità importanti una "versione vegetale" dell'emoglobina, molto
simile da un punto di vista molecolare a quella umana.
Potrebbe evitare la trasfusione - La concentrazione di emoglobina
nel sangue è un parametro chiave in medicina trasfusionale. Se questa è troppo bassa, per il paziente
si rende necessaria una trasfusione. Il sangue, nonostante il servizio di donazione, è un bene prezioso
in ospedale, non sempre adeguatamente disponibile. Per questo si cercano sostituti idonei a fare le
veci dell'emoglobina sanguigna per il trasporto dell'ossigeno nel corpo.
Test al via fra tre anni - Gli esperti hanno scoperto nella barbabietola questa "emoglobina vegetale"
e pensano che nel giro di tre anni potrebbero sviluppare un modo per "impacchettarla" in una forma
che sia compatibile con il sangue umano e che non causi pericolosi effetti avversi. Poi bisognerÃ
testarla, prima su maiali e poi su tessuti umani per vedere se funziona come sostituto dell'emoglobina.
(Salute, Tgcom24)
PRESTO FARMACO PER MALATTIE DA ECCESSIVO
CONSUMO CARNE ROSSA
In futuro sarà possibile avere un farmaco in grado di far diventare la carne rossa
una pietanza sana.
Un gruppo di ricercatori del Lerner Research Institute (Usa) ha
scoperto i processi che portano all'accumulo di placche che intasano
le arterie, promuovendo l'aterosclerosi.
L'accumulo di queste placche limitano il flusso sanguigno e possono
danneggiare gli organi. Inoltre la loro rottura può scatenare ictus o
infarti.
I ricercatori hanno scoperto che i batteri intestinali innescano una
reazione chimica quando incontrano la L-carnitina, una sostanza
nutritiva che è abbondante nella carne rossa. Questa reazione porta alla produzione di un metabolita,
chiamato gamma-butirrobetaina, che favorisce l'accumulo delle placche 1000 volte più veloce di
qualsiasi altra sostanza. Lo scorso anno lo stesso gruppo di scienziati ha scoperto che questo processo
batterico porta anche a una reazione chimica separata che porta alla produzione della molecola
'trimetilammina-N-ossido', nota per promuovere depositi di grassi nelle arterie, anche se in quantitÃ
piccole.
I ricercatori sono convinti che un farmaco o un probiotico potrebbero cambiare i batteri intestinali e
prevenire la produzione di queste molecole "cattive". In questo modo mangiare la carne rossa
diventerebbe meno pericoloso per la salute. (AGI)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 517
PREVENZIONE E SALUTE
FARMACI: L'ORA IN CUI LI PRENDI FA LA DIFFERENZA
Uno studio mostra come cambia l'espressione genica nel corso delle 24 ore e come
questo incide sull'efficacia delle cure
Sono 40 anni che la ricerca studia la tempistica ideale per
i farmaci, ovvero cerca di capire, per tentativi, se esista e
quale sia l'orario migliore per somministrarli nel corso
della giornata.
Un processo lungo, coronato da qualche successo, che
ora potrebbe essere superato grazie al primo atlante
dell'espressione genica legata all'orologio biologico,
messo a punto da un gruppo di studiosi dell'UniversitÃ
della Pennsylvania, che hanno pubblicato i risultati di cinque anni di studi sui topi nell'ultimo numero
del prestigioso Proceedings of the National Academy of Sciences.
Come cambia l'espressione di migliaia di geni in 12 diversi organi dei topi nel corso delle 24 ore?
Quest'oscillazione circadiana non era mai stata descritta nei mammiferi prima dello studio condotto da
John Hogenesh e colleghi, eppure i ritmi di 24 ore dell'attività di geni e proteine governano la maggior
parte dei processi biologici nella vita vegetale e animale.
Infatti si è scoperto che quasi metà di tutti i geni del genoma del topo oscillano nell'arco di 24 ore da
qualche parte all'interno del suo corpo.
Una scoperta interessante, che diventa fondamentale se si considera il fatto che 119 dei 250 farmaci
che l'OMS considera "essenziali" hanno come obiettivo della propria azione proprio geni la cui
espressione muta nel corso della giornata.
La tempistica è dunque un fattore importante, ma spesso sottovalutato, nell'efficacia delle medicine.
"Molti di questi farmaci hanno tempi di dimezzamento relativamente brevi all'interno del corpo".
Il suo team suggerisce che incrociando i dati di cui già disponiamo sui farmaci con questo nuovo
atlante dei geni, dovrebbe essere possibile prevedere quali farmaci potrebbero beneficiare di un
dosaggio temporizzato, la base della cronoterapia.
Seguire le oscillazioni: "Il genoma è controllato dall'orologio molto più di quel che pensavamo un
tempo". "Dal momento che solo pochi organi sono stati studiati in precedenza, in pratica cercavamo
solo sotto il lampione. Ora abbiamo l'indagine più completa mai svolta".
Che ci dice che il 43% di tutti i geni che codificano proteine ha mostrato ritmi circadiani nella
trascrizione in proteine in qualche parte del corpo del topo. Il fegato, in particolare, è l'organo più
ritmico, con i geni più oscillanti di ogni altro organo studiato.
Queste oscillazioni avvengono in larga misura in maniera organo-specifica, con l'espressione di molti
geni oscillanti che raggiunge un picco durante le "ore di punta" della trascrizione (cioè, la lettura del
DNA in RNA prima che le proteine siano fabbricate dalla cellula) che avviene prima dell'alba e del
tramonto.
Tra i vantaggi che potrebbero derivare da una somministrazione dei farmaci più attenta alla
tempistica, gli autori prevedono una maggiore compliance (attenersi alla prescrizione), una migliore
efficacia, meno interazioni tra farmaci e, in definitiva, risultati migliori a costi inferiori.
Il prossimo passo sarà applicare queste conoscenze a modelli animali specifici per analizzare il
rapporto tra tempistica ed efficacia.
Ma occorreranno studi clinici rigorosi per determinare il momento ottimale di somministrazione dei
farmaci. (Salute, Panorama)