Anno III – Numero 521
Lunedì 17 Novembre 2014, S. Elisabetta, Elda
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
3. Ordine: Corsi Ecm
gratuiti
Proverbio di oggi………..
Ogne bella scarpa addeventa scarpone
Ogni bella scarpa diventa ciabatta
«MOBILE HEALTH»: MAGGIORI TUTELE
CON UN REGISTRO DELLE APP
Un settore emergente e in rapida evoluzione che promette di
ridurre il numero di visite costose in ospedale, coinvolgere i
Notizie in Rilievo cittadini e promuovere la prevenzione
Scienza e Salute
4. «Mobile health»:
maggiori tutele
con un registro delle
app
5. Come funziona il
nostro orologio
biologico
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Prevenzione e
Salute
6. Cistite e candida:
problemi al femminile
Entro il 2017 saranno 3,4 miliardi le persone nel mondo in possesso di uno
smartphone e la metà di loro userà «app»
mediche. L’mHealth (mobile health, l’insieme
delle tecnologie usate nella pratica medica e
della salute pubblica, supportate da dispositivi
mobili) è un settore emergente e in rapida
evoluzione che promette di ridurre il numero di
visite costose in ospedale, di coinvolgere i
cittadini nella gestione della propria salute e del
proprio benessere e di promuovere la prevenzione. La Raccomandazione di
Cittadinanzattiva chiede di fornire agli operatori sanitari le informazioni
necessarie in termini tecnico-normativi sulle potenzialità e i rischi di questo
tipo di nuova tecnologia, a tutela degli interessi del cittadino.
Utile ai cittadini sarebbe anche un registro delle «app» validate
scientificamente, per poter compiere scelte più consapevoli.
(Salute, Corriere)
MANDELLI: “IL FUTURO DEL FARMACISTA
NASCE DALLA PROFESSIONALITÀâ€
La farmacia del passato non può più riproporsi come un
modello praticabile. Ma - per il presidente della Fofi questo non
significa che per il farmacista non sia possibile avere un ruolo
sempre più centrale nella tutela della salute facendo leva sulla
professionalità .
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 521
PREVENZIONE E SALUTE
COME FUNZIONA IL NOSTRO OROLOGIO BIOLOGICO
Qual è l'ora in cui rendiamo al massimo sul lavoro? E quella più adatta per fare
sport? Meglio una birra a pranzo, o a cena? A cosa è dovuto il colpo di sonno delle
due? Un viaggio lungo 24 ore alla scoperta del nostro ritmo circadiano.
Anche se il nostro stile di vita ci permette di prolungare la giornata fino a orari un tempo impensabili,
sincronizzare i nostri bioritmi con
la naturale alternanza di luce e
buio è indispensabile per
mantenere l'organismo in salute.
A regolare il "ticchettio" del
nostro orologio biologico interno
è un gruppo di cellule cerebrali
situato nell'ipotalamo, detto
nucleo soprachiasmatico: esso
riceve informazioni sulla luce
esterna
attraverso
cellule
fotosensibili presenti nella retina,
e lavorando su un ciclo di 24 ore adatta i ritmi biologici del nostro corpo a quelli imposti dal susseguirsi
di giorno e notte. Queste informazioni hanno ricadute a cascata sugli "orologi interni" degli altri organi,
come quelli che governano l'attività di cuore e fegato, nonché quella cellulare. Ripercorriamo, fase per
fase, i momenti salienti di una giornata tipo, e vediamo quale attività è meglio destinare a ciascuna
fascia oraria, per rispettare i ritmi circadiani scanditi da questo orologio.
Ore 6:00-8:59. Il corpo gradualmente si rimette in moto. La produzione di melatonina, l'ormone che
regola il sonno, cessa, e aumentano i livelli di cortisolo, che induce
nell'organismo uno stato di allerta. Per il cuore, è un momento critico: le
coronarie sono ancora rigide e il sangue è particolarmente vischioso, un fatto che
facilita la formazione di trombi. Il rischio di infarti è più alto del 40% rispetto al
resto della giornata, e aumenta ulteriormente (+13%) di lunedì mattina,
specialmente in inverno. Se infatti buio e freddo comunicano al nostro corpo che
è ancora ora di dormire, le regole sociali impongono che ci si alzi per andare al
lavoro. L'organismo è però ancora settato sulle 3 ore di sonno in più del
weekend: il risultato è un "jet leg sociale", uno sfasamento che favorisce obesità e tendenza a fumare,
e ci lascia come se avessimo affrontato un volo transatlantico andata e ritorno in un fine settimana.
Cosa non conviene fare: attività fisica intensa.
Ore 9.00-11.59. Il cortisolo raggiunge il suo picco e lo stato di concentrazione e attivazione
dell'organismo è massimo. La temperatura corporea, che ha iniziato ad
aumentare al risveglio, continua a salire fino a mezzogiorno, insieme alle
prestazioni delle principali funzioni cognitive. È il momento migliore per svolgere
le incombenze più impegnative della giornata: una mail importante, riunioni,
progetti da chiudere, problemi da risolvere. La memoria a breve termine e la
memoria di lavoro (quella che permette di adempiere a più compiti
contemporaneamente) regalano grandi performance. È bene approfittare di
questo stato di grazia, che durerà soltanto… fino alla pausa pranzo.
Cosa non conviene fare: dormire.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 521
Ore 12.00-14:59. L'attività digestiva avviatasi dopo il pranzo determina un generale senso di
sonnolenza.
Se ci siamo concessi un pasto ricco di carboidrati, zuccheri e grassi, la voglia di dormire può dipendere
da una risposta del nostro sistema nervoso parasimpatico che, mentre il cibo transita nell'intestino,
dice al nostro corpo di rallentare e concentrarsi sul processo digestivo.
Gli alti livelli di glucosio nel sangue, inoltre, intervengono su particolari
neuroni dell'ipotalamo, comunicando alle cellule di sospendere la produzione
di orexina, una proteina indispensabile per mantenere il normale stato di
veglia.
Molti incidenti automobilistici, specialmente tra guidatori anziani, avvengono
in questa fascia oraria, in cui chi ha la possibilità di farlo può concedersi una
passeggiata o una breve siesta.
Cosa non conviene fare: assumere alcol: sommato al sonno e alle difficoltà digestive, potrebbe
renderci più "brilli" che in altri momenti della giornata.
Ore 15.00-17:59. Superato l'impasse pomeridiano, è il momento di concentrarsi sull'attività fisica.
In questo momento della giornata, la temperatura corporea aumenta naturalmente, e cuore e polmoni
raggiungono il massimo della loro efficienza:
questi ultimi hanno una resa superiore del 18% alle 17.00 che a mezzogiorno.
I muscoli sono più tonici del 6% rispetto al loro momento di peggiore resa:
è bene dedicarsi allo sport o ai compiti che richiedono una buona
coordinazione oculo manuale, come ai lavoretti di precisione da svolgere a
casa o al lavoro. Molti sportivi sfruttano questo momento di massima resa
fisica per allenarsi nelle performance che richiedono particolare impegno e
per sfidare i propri limiti.
Si tratta di un orario ottimale per godere dei benefici legati allo sport, senza
rischiare di interferire con il riposo notturno.
Cosa non conviene fare: dormire
Ore 18.00-20:59. Dopo l'attività fisica sarete affamati, ma meglio optare per una cena leggera: mano a
mano che si avvicina l'ora del riposo, fegato e intestino fanno più fatica a digerire grassi e zuccheri.
È stato dimostrato che chi segue una dieta perde più peso se riserva il pasto principale all'ora di
pranzo, preferendo una cena frugale.
Studi sui topi hanno evidenziato che, a parità di calorie ingerite, chi mangia
a orari regolari e nei momenti in cui l'organismo è più attivo si mantiene più
sano di chi si nutre a piacimento e senza orari precisi, più incline a
sviluppare diabete e obesità .
Se ci si vuole concedere un piccolo drink, a quest'ora il fegato lo sopporterÃ
meglio.
Via libera anche al brainstorming: di sera, quando la fatica della giornata
allenta i freni inibitori, si è più capaci di pensare fuori dagli schemi, e si
partoriscono le idee più creative.
Cosa non conviene fare: grandi abbuffate
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 521
Ore 21.00-23:59. La ghiandola pineale del cervello comincia a secernere melatonina, un ormone che
facilita l'addormentamento. La temperatura corporea inizia a scendere, ed è giunto il momento di
infilarsi a letto:
 se nel test sui bioritmi siete risultati allodole, questo processo avverrà un po' prima;
 se siete "gufi", un po' più tardi.
Questo graduale "spegnimento" rischia di essere disturbato se ci si attarda a
fare sport dopo cena.
L'attività fisica fa aumentare temperatura e battito corporeo, e occorrerà più
tempo prima che si riesca a prender sonno.
Anche un'eccessiva esposizione a smartphone, tablet e pc rischia di tenerci
svegli: la luce blu emessa dai loro schermi interviene sulla produzione di
melatonina.
Sì, per chi ne ha bisogno, ai farmaci per il cuore che contrastino l'accumulo di colesterolo nelle arterie,
che verrà prodotto dal fegato proprio nelle ore notturne.
Cosa non conviene fare: sport faticosi, giocare con il cellulare
Ore 00:00-02:59. I livelli di melatonina sono massimi e il corpo è nella più profonda fase di riposo: in
questo arco di tempo, il cervello si libera delle tossine accumulate durante il giorno e si prepara al
carico di lavoro della giornata successiva.
I ricordi si consolidano, e gli organi interni si rilassano.
Anche per chi è sveglio, i livelli di allerta sono minimi: è in questa fascia oraria
che avviene la maggior parte degli incidenti industriali nei turni notturni.
I disastri di Chernobyl, Bhopal e della Exxon Valdez, tanto per fare alcuni
esempi, sono avvenuti tutti durante turni di notte.
Chi è costretto per molti anni a spostare il riposo per lavorare mentre il resto
del mondo dorme (il 18% dei lavoratori europei) corre maggiori rischi di
sviluppare cancro al seno, obesità , diabete di tipo 2, ictus e infarti.
Cosa non conviene fare: lavori che richiedano molta concentrazione.
Ore 3.00-5:59. È ancora notte fonda e la temperatura corporea raggiunge i minimi rispetto al resto
delle 24 ore. Le energie dell'organismo, liberate dal compito di mantenerci al caldo, sono dirottate su
altri compiti, come quello della rigenerazione delle cellule dell'epidermide.
Intanto, i livelli di melatonina iniziano a calare, per prepararci con lentezza e
gradualità al momento del risveglio.
È questa l'ora in cui statisticamente avvengono più parti naturali,
probabilmente per un effetto combinato degli ormoni melatonina e
ossitocina, o per una generale rilassatezza muscolare delle future mamme.
Alcuni tipi di chemioterapie sono più efficaci in questa fascia oraria, quando le
cellule cancerogene si dividono rapidamente, mentre le cellule sane sono meno attive e rischiano
meno di essere danneggiate.
Cosa non conviene fare: attività fisica. (Focus)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 521
PREVENZIONE E SALUTE
CISTITE E CANDIDA: PROBLEMI AL FEMMINILE
L’estate è alle porte. La temperatura si alza, si suda di più, iniziano i primi tuffi in
piscina: è facile perciò che possano “presentarsi†questi due classici disturbi
femminili. Ne parliamo con la dottoressa Elena Corradini di Humanitas Mater
Domini.
Sopraggiunge uno stimolo impellente di fare pipì seguito dall’emissione di poche gocce di urina e forte
bruciore. E a quale donna, almeno una volta, non è capitato di lamentare un fastidiosissimo prurito
intimo e sgradevoli perdite bianche?
Nella maggior parte dei casi questi sono i chiari sintomi
di cistite e candida, due tra i più frequenti disturbi
femminili.
«La cistite è un’infiammazione della vescica e delle vie
urinarie, un disturbo molto diffuso tanto che si registra
che circa il 25% delle donne tra i 20 e 40 anni ne abbia
sofferto almeno una volta – spiega la dottoressa Elena
Corradini, Responsabile del Servizio di Ginecologia di
Humanitas Mater Domini –.
È causata da diversi batteri che colonizzano la vescica.
Alcune condizioni come la stitichezza sono favorenti e
altre, come i rapporti sessuali, il freddo o l’assunzione di
alcolici, possono essere un motivo scatenante.
La candida, invece, è un fungo che normalmente risiede a livello delle mucose genitali e intestinali che,
in presenza di un ambiente acido e di una scarsa flora batterica di protezione a livello dell’intestino e
della vagina, può dare luogo a vaginiti (infiammazioni vaginali) che spesso sono difficili da debellare».
Cistite e candida: che cosa hanno in comune?
Perché le cistiti e le infezioni da Candida sono spesso ricorrenti? Se nella candida un’alimentazione
ricca di carboidrati, l’utilizzo cronico di salva slip e l’uso di antibiotici, crea i presupposti per il
mantenimento dell’infezione, così la cistite si ripresenta nonostante l’utilizzo mirato di diversi
antibiotici.
Anche l’intestino è coinvolto nel processo: le donne che soffrono di candida e cistiti ricorrenti hanno
sperimentato che entrambe possono verificarsi a seguito di forme di diarrea o di stitichezza. È bene,
quindi curare alimentazione per regolarizzare il transito intestinale.
«Inoltre, nelle donne che presentano recidiva di candidosi o cistiti – afferma la dottoressa Corradini –
abbiamo osservato che spesso i muscoli che sostengono il pavimento pelvico sono in uno stato di
perenne contrazione o sono più sensibili ad alcuni stimoli fisici e meccanici (il freddo, lo stress, i
rapporti sessuali).
Questo stato di ipertono favorisce il ripetersi degli eventi e, solo la valutazione di questa parte
anatomica durante la visita ginecologica, permette di “spezzare†il disturbo attraverso l'uso di terapie
mirate a ridurre il tono muscolare.
La ginnastica per il pavimento pelvico può, dunque, essere realmente efficace per prendere coscienza
di questo apparato muscolare che, sostenendo la pelvi e tutte le sue funzioni, tutte le donne
dovrebbero conoscere meglio».
(Humanitas, Salute)