Anno III – Numero 538
AVVISO
Ordine
1. Campagna
antinfluenzale 20142015
2. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Smartphone e
computer riducono
frequenza rapporti
sessuali
4. Sindrome
premestruale:
Prozac per contrastare
sbalzi d'umore
5. Perché se vesti di rosso
le altre donne ti
guardano male
Prevenzione e
Salute
6. I vegetariani stanno
meglio? La dieta
sempreverde fa bene se
è equilibrata
7. Energy drink e
prestazioni sportive
8. Fuoco di Sant'Antonio,
ora c'è il vaccino
Giovedì 11 Dicembre 2014, S. Damaso papa
Proverbio di oggi………..
'O 'nu ricco marisciallo o 'nu povero ballarino O tanto o niente
ORDINE/UCFI: serata di BENEFICENZA
“UN REGALO PER UN REGALOâ€
Venerdì 12 Dicembre, ore 21.00, sede Ordine, via Toledo 156, Na
In occasione del Santo Natale
l’Ordine in collaborazione con
l’Associazione
Farmacisti
Cattolici di Napoli ha organizzato
una serata di beneficenza.
Durante la serata ci sarà una
divertente TOMBOLATA ed il
ricavato sarà consegnato a Padre
Tommaso della Chiesa di Santa Brigida in occasione della santa messa di
Natale che sarà celebrata Domenica 14 Dicembre ore 18.30.
SMARTPHONE E COMPUTER
RIDUCONO FREQUENZA
RAPPORTI SESSUALI
Il segreto per avere una vita sessuale più
attiva e soddisfacente è lasciare smartphone, computer e tablet
fuori dalla camera da letto.
Uno studio ha scoperto che la vita amorosa di molte coppie sta finendo nel
dimenticatoio a cause di tutte le diavolerie tecnologiche che ci circondano. Lo
studio, pubblicato ha coinvolto 143 donne sposate o conviventi eterosessuali.
Ebbene, il 70% delle partecipanti ha ammesso che lo smartphone interferisce
con la loro vita amorosa e sessuale. L'interferenza più comune è quella di
vedere il partner usare il telefono durante il tempo libero trascorso in coppia
con il 62% delle donne che ha riferito che questo e' accaduto almeno una volta
al giorno. Il 40 % delle donne ha detto che il partner si distrae con la tv durante
una conversazione almeno una volta al giorno, mentre un terzo ha dichiarato
che il partner guarda il cellulare a pranzo. (AGI)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 538
PREVENZIONE E SALUTE
ENERGY DRINK E PRESTAZIONI SPORTIVE
Valutati gli effetti delle bevande energetiche a base di caffeina su atleti monitorati
per 4 anni: accertati gli effetti stimolanti e le ricadute positive sulle prestazioni. Ma
ci sono anche effetti collaterali negativi.
Le bevande energetiche contenenti caffeina possono incrementare le prestazioni degli sportivi,
dando loro energia, ma aumentano poi insonnia, nervosismo ed eccitazione.
Questi i risultati di una ricerca condotta per 4 anni dal Laboratorio de FisiologÃa del Ejercicio
dell'università Camilo José Cela (Madrid) sulla scorta della crescente diffusione di queste bevande tra
gli
sportivi:
secondo
quanto riportano gli
autori dello studio, oltre il
50% degli sportivi le
usano negli allenamenti
e/o in gara.
Gli studiosi hanno seguito
90 atleti (53 maschi e 37
femmine) di alto livello e
diverse discipline (calcio,
pallacanestro,
rugby,
pallavolo, tennis, nuoto,
hockey e alpinismo),
abituati a consumare
poca
caffeina,
per
scoprire l'effetto di 3 lattine di energy drink o di una bevanda placebo prima di un impegno sportivo.
I ricercatori hanno usato dispositivi GPS per stabilire la resa su distanza e velocità negli sport di
squadra, e dinamometri e potenziometri par misurare il rendimento muscolare nelle altre discipline.
Nel complesso, hanno rilevato un aumento del 3-7% di prestazioni e resistenza nei consumatori di
energy drink.
Nello specifico,
 salti migliori per i giocatori di pallacanestro,
 più forza e precisione nel colpo dei pallavolisti,
 miglior punteggio per i tennisti
 I nuotatori sono stati più rapidi,
 gli alpinisti hanno mostrato maggior forza e potenza muscolare.
 Risultati simili anche negli sport di squadra.
Il rovescio della medaglia sono stati i tipici effetti collaterali della caffeina (insonnia, nervosismo,
eccitazione), la cui concentrazione in queste bevande è di 32 mg/100 ml:
sono 80 mg, nelle lattine da 250 ml, e con tenori variabili da una marca all'altra.
Non è la prima volta che alle bevande energizzanti vengono riconosciuti effetti positivi e reazioni
negative da non sottovalutare.
È intervenuta più volte sull'argomento anche l'Oms che in un recente studio propone di limitare i
dosaggi di caffeina, regolamentando la pubblicità e la vendita a bambini e adolescenti, sui quali gli
effetti sono peggiori.
(Focus)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 538
SCIENZA E SALUTE
FUOCO DI SANT'ANTONIO, ORA C'È IL VACCINO
L'eruzione cutanea causata dall'Herpes zoster colpisce una persona su quattro, ma
ad aprile sarà possibile vaccinarsi
Colpisce una persona su quattro nel corso della propria vita, due casi su tre (70%) sono 'over 50'.
E' l'eruzione cutanea causata da virus Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio: non soltanto una
patologia cutanea ma la più comune manifestazione neurologica a carattere infettivo dell'età adulta.
Il 20-25% dei pazienti colpiti sviluppa poi la complicanza più dolorosa: la nevralgia post erpetica.
Un dolore neuropatico che interessa le terminazioni nervose colpite dalla riattivazione del virus e che
dura mediamente da 1 a 3 mesi, o nei casi più gravi anche anni. Oggi nelle mani dei medici di medicina
generale c'è il primo vaccino contro l'Herpes zoster, autorizzato in Ue e da aprile in Italia, per
l'immunizzazione degli over 50.
Un siero in grado di ridurre del 51-70% il rischio di sviluppare la patologia e le complicanze più
dolorose. L'importanza della vaccinazione contro questa patologia è stata al centro del workshop
promosso a Roma da Sanofi Pasteur Msd. Secondo un'analisi costo-efficacia realizzata in Italia,
l'intervento vaccinale anti Herpes zoster risulta essere costo-efficace, consentendo una riduzione sia
dei costi diretti (visite, terapie, ospedalizzazioni), che dei costi indiretti della previdenza sociale. In
Italia i costi ammontano complessivamente a oltre 49 milioni di euro l’anno, considerando sia la
gestione del fuoco di Sant’Antonio che della nevralgia post erpetica".
"Lo studio Saati in Olanda ha dimostrato che ogni euro investito in immunizzazione ne restituisce
quattro - vuol dire liberare risorse per altri settori clinici del Ssn. L'obiettivo per qualsiasi Stato di fronte
ad una popolazione che invecchia è mantenerla attiva e in salute - perché può continuare a
contribuire. E oggi questo si può fare con i vaccini, una scommessa vincente".
Il vaccino anti Herpes Zoster e' stato approvato all'uso negli adulti over 50 e può essere usato anche
in persone che l'hanno già avuto, e a prescindere da un'anamnesi positiva di varicella. E'
somministrato con una singola dose per via sottocutanea. "Quando si parla di fuoco di Sant’Antonio è
facile pensare che si tratti semplicemente di un'eruzione cutanea - che si manifesta con la comparsa di
vescicole in corrispondenza dell’area interessata dalla riattivazione virale.
In realtà la malattia è espressione di una sofferenza del nervo causata dal virus che, risvegliandosi,
provoca un’infiammazione. Il 60-90% dei pazienti prova dolore - durante la fase acuta dell’Herpes
zoster, che si risolve solitamente in 2-4 settimane con la guarigione dal rash cutaneo".
"Vaccinare significa prevenire la presenza di condizioni croniche potenzialmente invalidanti - e
comunque ad alto impatto sulla qualità di vita dell’anziano.
Per dare un senso all’aumento dell’aspettativa di vita bisogna mettere i cittadini nelle condizioni di
realizzare una vita in salute, attiva e indipendente mentre invecchiano. E' importante - richiamare
l’attenzione sulla vaccinazione non solo in riferimento all’età pediatrica, ma anche all’età adultaanziana, rispetto alla quale purtroppo la vaccinazione non è considerata un intervento sanitario di
routine e risulta fortemente sottoutilizzataâ€.
“Garantire la qualità della vita dei pazienti e' questo il nostro obiettivo - sollecita Tommasa Maio,
responsabile Vaccinazione della Federazione italiana dei medici di medicina generale - partendo dalla
riduzione del dolore, oltre alla necessità di tenere sotto controllo le infezioni cutanee per evitare il
rischio di sovrainfezioni batteriche.
I farmaci utilizzati - antivirali, antinfiammatori e analgesici – sono parzialmente efficaci
nell’eliminazione del dolore in tempi brevi e, soprattutto, possono essere gravati da pesanti effetti
collaterali, particolarmente significativi per quei pazienti che utilizzano già altri farmaci per patologie
croniche concomitantiâ€. (Salute, la Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 538
SCIENZA E SALUTE
SINDROME PREMESTRUALE:
PROZAC PER CONTRASTARE SBALZI D'UMORE
Piccole dosi dell'antidepressivo Prozac potrebbero combattere gli sbalzi d'umore
tipici della sindrome premestruale.
E' quanto emerso da uno studio della Bristol University,
pubblicato sul British Journal of Pharmacology. L'irritabilita' e gli
sbalzi d'umore della sindrome premestruale sono causati dalla
riduzione dei livelli di un ormone che mantiene sotto controllo
le emozioni.
Secondo i ricercatori il Prozac aumenta i livelli di questo
sedativo naturale, bloccando gli sbalzi d'umore di cui soffrono le donne durante tutto il ciclo.
Le dosi di Prozac contro la sindrome premestruale dovrebbero essere piu' piccole di quelle utilizzate
per trattare la depressione, tagliando cosi' il rischio di soffrire dei tipici effetti collaterali di chi fa uso
del farmaco antidepressivo.
"La sindrome premestruale - e' un problema enorme che riguarda qualcosa come l'80 % delle donne".
I ricercatori hanno scoperto che i sintomi della sindrome premestruale sembrano essere provocati da
un calo dei livelli di progesterone circa una settimana prima dell'inizio delle mestruazioni.
Normalmente un prodotto di scarto del progesterone e' l'allopregnanolone che agisce come
tranquillante naturale e mantiene sotto controllo i circuiti cerebrali che controllano le emozioni.
Quando i livelli di progesterone diminuiscono, la produzione di questo sedativo si riduce e le
emozioni esplodono. I ricercatori hanno testato piccole dosi di Prozac sui ratti. I risultati hanno
dimostrato che il Prozac potrebbe essere un candidato ideale contro la sindrome premestruale. (Agi)
PERCHÉ SE VESTI DI ROSSO LE ALTRE DONNE TI
GUARDANO MALE
Volete fare colpo sulle nuove colleghe? Se siete donne,
evitate il rosso: potreste essere percepite come rivali in
amore. Lo rivela uno studio sulla psicologia dei colori.
Vestirsi di rosso, si sa, non è il modo migliore per passare inosservate. Se
siete donne è - invece - il modo migliore per farsi delle nemiche, come
sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin.
Gli esperti di marketing lo sanno da tempo: i colori influenzano la nostra percezione di alcuni
messaggi. Non è un caso, per esempio, che Facebook sia blu, o che i loghi dei fast food siano gialli e
rossi. Il rosso, in particolare, fa apparire le donne più sexy a uno sguardo maschile. Ma gli effetti di
questo colore sul genere femminile ancora non erano noti.
ROSSA E PERICOLOSA. Ricercatori hanno testato le reazioni di un gruppo di donne alla foto della
stessa ragazza, una ventenne vestita prima di rosso e poi di bianco. Nel I° esperimento, le partecipanti
hanno giudicato la donna in rosso più sessualmente recettiva rispetto al suo clone in bianco.
STAI LONTANO DA QUELLA. Un II° esperimento ha evidenziato come nella prima foto, la ragazza
fosse giudicata meno fedele rispetto alla versione "candida". L'ultimo test ha rivelato che le donne
sono più inclini a sorvegliare il partner se questo si trova davanti a una donna che indossa una Tshirt rossa, piuttosto che verde. Lo studio dimostrerebbe come alcuni segnali cromatici siano
interpretati allo stesso modo da entrambi i sessi, benché le reazioni cambino in base al genere. (Focus)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 538
I VEGETARIANI STANNO MEGLIO?
LA DIETA SEMPREVERDE FA BENE SE È EQUILIBRATA
Aumentano gli italiani che mettono nel piatto esclusivamente (o quasi) cibi
vegetali. Una scelta che, se ben condotta, può aiutare nella prevenzione di diverse
patologie. Ma la vera dieta mediterranea non è certo da meno per raggiungere lo
stesso scopo
Sono sempre di più gli italiani che decidono di non farsi
tentare da bistecche e fritture di pesce, diventando
vegetariani. E sono in aumento anche i vegani, che
eliminano dalla loro dieta pure latte, latticini e uova.
Scelte spesso dettate da motivazioni etiche, prima fra
tutte quella di non fare alcun male agli animali; non di
rado, però, la scelta è motivata dal desiderio di
migliorare la salute.
All’opposto, gli “onnivori†difendono la loro
alimentazione, sostenendo che privarsi dei cibi di
origine animale comporterebbe pericolose carenze.
Chi ha ragione? La Società Italiana di Nutrizione Umana, sta valutando la copertura dei fabbisogni
nutrizionali attraverso una dieta vegetariana: i primi risultati arriveranno nel 2015 ma, intanto, viene da
dire che né vegetariani né onnivori sbagliano, a patto di avere uno sguardo senza pregiudizi sulla faccenda.
Gli studi a favore di diete vegetariane e vegane sono tanti e testimoniano che rinunciare alla carne significa
ridurre la pressione, il pericolo di infarti, la mortalità ; sono però almeno altrettante le ricerche che
spiegano come l’alimentazione onnivora “sanaâ€, cioè la dieta mediterranea, sia ottima per prevenire le
malattie che minano la salute, dall’ictus al diabete, ai tumori, al deterioramento cognitivo.
«La vera dieta mediterranea è su base vegetariana e il consumo di proteine animali è molto
basso. Perciò è ragionevole che non vi siano enormi differenze fra questi due regimi, in termini di effetti
sulla salute: la scelta dei vegetariani è prima di tutto una scelta animalista».
«L’importante è che l’alimentazione, qualunque sia, non diventi una “religioneâ€, altrimenti c’è il rischio di
estremizzazioni. Come una dieta vegana deve essere controllata, così la dieta mediterranea non deve
diventare uno stereotipo bloccato, che poi non segue nessuno: lo stile di vita vegetariano è ottimo, ma
attenzione a vedere tutto il positivo o il negativo da una parte soltanto».
«È sbagliato pensare che i vegetali siano “buoni†e gli animali “cattiviâ€. In tutti gli alimenti c’è qualcosa di
“dannosoâ€: nella frutta, lo zucchero; nel latte, i fattori di crescita; nella verdura, i nitrati; nel pesce, il
mercurio. Una dieta varia apporta tutti i nutrienti senza sovraccaricare di sostanze “tossicheâ€; se si
eliminano interi gruppi di alimenti bisogna fare attenzione a ciò che li sostituisce. Essere vegetariani o
vegani oggi non espone a rischi ed è compatibile con un buono stato di salute».
«Di certo non ci si improvvisa vegetariani, men che meno vegani: non a caso chi sceglie questi stili
di vita è mediamente più attento e informato. Bisogna esserlo, ad es., per evitare carenze di ferro: bisogna
sapere che i vegetali contengono fitati che ne riducono l’assorbimento e che per migliorarlo occorre
associare cibi ricchi di acido citrico». La maggior consapevolezza dei vegetariani, spesso addotta come
vero motivo alla base della loro buona salute, andrebbe insomma estesa a tutti: «La dieta vegana è meglio
di quella della maggioranza della popolazione, che esagera con i grassi, soprattutto saturi, e con la carne.
Senza contare che la vera minaccia per la salute oggi non sono tanto le proteine animali, quanto i troppi
zuccheri. Essere vegetariani o vegani è insomma una buona scelta per restare sani, ma non indispensabile:
se tutti, tanto per cominciare, mangiassimo meno, non dovremmo rinunciare per forza alla carne o ai
latticini per vivere in salute». (Salute, Corriere)