Anno IV – Numero 558
AVVISO
Ordine
1. Crisi occupazionale:
Istituito un fondo di
solidarietà per i colleghi
iscritti all’ albo in stato
di disoccupazione
2. ecm: Low dose
medicine omeopatia,
omotossicologia e
nutraceutica basate
sull’evidenza
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Il cervello dei bambini
è più sensibile alle
radiazioni del Wi-Fi
4. Laser per eliminare i
peli?
Prevenzione e
Salute
5. Sulla bilancia il
mercoledì per tenere
d’occhio il proprio peso
6. La pressione arteriosa
si riduce con una tazza
di mirtilli al dì
7. Aspirina, inutile per il
10% delle persone che
ne fanno uso per
prevenire ictus e
attacchi di cuore
Curiosità e Salute
8. Falsi miti della salute
Giovedì 15 Gennaio 2015, S. Mauro, Ida
Proverbio di oggi………..
'O ciuccio, addò è carùto 'na vota nun ce cà re cchiù
L' asino, dove è già caduto non cadrà più
ORDINE/ECM: LOW DOSE MEDICINE
OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E
NUTRACEUTICA BASATE SULL’EVIDENZA
Crediti Formativi 24 per l’anno 2015 , n. sessioni 6+ 1.
Al termine del Percorso Formativo sarà rilasciato un attestato dalla
Associazione Medica Italiana di Omotossicologia di Milano e un Attestato di
acquisizione di n.24 Crediti Formativi ECM dall’Ordine dei Farmacisti di Napoli
come Provider. Per l’acquisizione dell’attestato di partecipazione e
dell’attestato dei Crediti Formativi ECM è necessaria la partecipazione alle
sessioni che si svolgeranno nelle seguenti date dalle 9,00 alle 13,30 presso
l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, Via Toledo 156, Napoli:
LOW DOSE MEDICINE OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E NUTRACEUTICA
BASATE SULL’EVIDENZA
Domenica 18 Gennaio 2015
Domenica 15 Marzo 2015
Domenica 01 Febbraio 2015
Domenica 29 Marzo 2015
Domenica 22 Febbraio 2015
Domenica 18 Aprile 2015
Il Percorso Formativo è GRATUITO e rigorosamente a numero chiuso.
FALSI MITI DELLA SALUTE
I precetti popolari in difesa della salute sono radicati. E ne
nascono di nuovi in continuazione. Sono sensati? Spesso no.
Ecco qualche esempio.
Farmaci: Le supposte sono più efficaci delle
compresse? Di solito è vero il contrario. A
parità di principio attivo, i farmaci in supposta
sono assorbiti più lentamente dall'organismo
rispetto a quelli in compresse, capsule o altro.
Come se non bastasse l'assorbimento è solo
parziale ed è per questo che il loro dosaggio è in genere più alto rispetto ad
altre preparazioni. (Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 558
PREVENZIONE E SALUTE
SULLA BILANCIA IL MERCOLEDÌ PER TENERE D’OCCHIO
IL PROPRIO PESO
Secondo uno studio è il giorno della settimana che intercetta meglio il peso medio,
ma controllare i propri chili con continuità è sicuramente la soluzione ideale
È quasi inevitabile, a meno di non aver saputo resistere a tutte le
tentazioni gastronomiche di Natale e dintorni: dopo le festivitÃ
dobbiamo smaltire in media un paio di chili di troppo e per la
maggioranza la parola d’ordine di gennaio è «dieta».
Per rientrare nella taglia che avevamo a inizio dicembre, però, prima
ancora che ridurre le calorie dovremmo pesarci, senza aver paura del
responso della bilancia: uno studio pubblicato sulla rivista Plos One ha
infatti dimostrato che pesarsi spesso aiuta a dimagrire.
L’esperimento: L’esperimento ha coinvolto 40 persone in sovrappeso,
seguite per capire se vi sia una correlazione fra la riuscita della dieta e
l’abitudine a pesarsi regolarmente a casa:
innanzitutto, i ricercatori ammettono che con il tempo tutti tendono a
farlo di rado (dopo un anno, appena due volontari continuavano a
misurarsi con assiduità ), tuttavia chi è più ligio ottiene risultati migliori.
Quanto più spesso ci si pesa tanto più si riesce a dimagrire:
salire sulla bilancia tutti i giorni è l’ideale, ma se non si è così costanti occorre farlo almeno una volta a
settimana.
«Se non ci si pesa per più di sei giorni, l’ago della bilancia risale. E più tempo passa fra una misura e
l’altra, più si tende a riprendere chili.
Un monitoraggio stretto del peso ne riduce le oscillazioni e aiuta a raggiungere l’obiettivo: è probabile
che chi si controlla spesso sia anche molto motivato a dimagrire e quindi più fedele alle
raccomandazioni alimentari, ma conta pure la possibilità di autovalutarsi per correre ai ripari».
Vedersi addosso mezzo chilo in più rispetto alla pesata di un paio di giorni prima induce a domandarsi
se abbiamo sgarrato e a correggere subito la rotta;
se invece ci si pesa ogni due o tre settimane è più probabile che la situazione sfugga di mano, con
fluttuazioni più consistenti e difficili da rimediare.
«Tutto va però tarato sul singolo caso. Per alcuni una verifica giornaliera o troppo frequente può
essere negativa, perché crea insoddisfazione se, nonostante gli sforzi, si resta dello stesso peso».
Sulla bilancia almeno una volta alla settimana. Resta valido per tutti il consiglio di salire sulla
bilancia almeno una volta alla settimana, possibilmente sempre lo stesso giorno.
Quale scegliere? Non è una decisione banale visto che lo studio ha dimostrato di recente che durante
la settimana il peso varia, con un minimo il venerdì o il sabato mattina e un massimo di domenica sera
o lunedì. Esiste cioè un considerevole effetto weekend:
nel fine settimana, complici il relax e qualche pasto elaborato, mettiamo su peso che poi pian piano
smaltiamo nei giorni lavorativi.
«Tenendo conto di questa instabilità , il giorno migliore per pesarsi è il mercoledì: è la misurazione che
ha la maggior probabilità di riflettere il peso reale».
Il ricercatore sottolinea inoltre che occorre fare attenzione al carrello della spesa, se vogliamo tener
fede ai buoni propositi di dimagrimento: «dovremmo incrementare la quantità di vegetali, e ridurre
l’acquisto di alimenti poco salutari. Nascondendo gli avanzi dei dolci natalizi». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 558
SCIENZA E SALUTE
IL CERVELLO DEI BAMBINI È PIÙ SENSIBILE ALLE
RADIAZIONI DEL WI-FI
Uno studio lancia l’allarme sull’uso dei tablet da parte dei più piccoli. In realtÃ
l’argomento è controverso: le onde Wi-Fi hanno una potenza
molto bassa
Il cervello dei bambini è più sensibile al Wi-Fi perché i loro tessuti
assorbono più radiazioni di quelli degli adulti. Lo sostiene un rapporto,
pubblicato sul Journal of Microscopy e Ultrastructure, che sta facendo il giro
del mondo e suggerisce a mamme e papà di limitare l’esposizione della
prole al Wi-Fi.
Lo studio : Lo studio sostiene che, siccome i crani dei bambini sono più
sottili e la loro dimensione relativa è più piccola, sono più a rischio rispetto agli adulti quando esposti
alle radiazioni come a qualsiasi altro agente cancerogeno. E le onde emesse dal Wi-Fi potrebbero
provocare la degenerazione della guaina mielinica protettiva che circonda i neuroni cerebrali.
Infine ricorda che le stesse case produttrici di computer portatili e tablet suggeriscono di non superare
la distanza minima dal corpo di 20 cm e raccomanda alle donne incinte di non portare addosso, nei
vestiti o in tasca, i telefoni cellulari.
Wi-Fi ha una potenza radio molto bassa: Il rapporto in realtà è controverso come lo è
l’argomento dei danni causati dalle radiazioni emesse dal Wi-Fi, che sono quelle trasmesse da
televisori, forni a microonde e telefoni cellulari. Per fare un paragone:
 l’intensità della radiazione Wi-Fi però è 100 mila volte inferiore a quella di un forno a microonde
domestico.
Queste radiazioni quindi aumentano sì la temperatura dei tessuti esposti, ma a livelli molto elevati di
esposizione: la cosiddetta “interazione termicaâ€.
Sicurezza del Wi-Fi. secondo gli ultimi dati i segnali radio emessi dai dispositivi hanno una potenza
molto bassa: per es. sedere vicino a un dispositivo Wi-Fi per un anno intero equivale a ricevere la
stessa dose di onde radio di una chiamata di 20 minuti al telefonino. (Salute, Corriere)
LA PRESSIONE ARTERIOSA SI RIDUCE CON
UNA TAZZA DI MIRTILLI AL DÌ
Per proteggere la salute del cuore non dovremmo mai escludere i
mirtilli dalla nostra dieta: questi piccoli frutti hanno effetti benefici
su pressione sanguigna ed elasticità delle arterie.
Con una tazza di mirtilli consumati ogni giorno, nell’arco di 8 settimane si può
incidere positivamente sull’ipertensione, riducendo del 5,1% la massima e del 6,3%
la minima. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics,
condotto su 48 donne in menopausa che da poco si erano accorte di avere la pressione alta. Le donne
sono state divise in due gruppi:
 il primo ha assunto 22 g. di polvere di mirtillo congelata, equivale a una tazza di frutti freschi;
 al secondo gruppo è stato invece somministrato del placebo.
Dopo 8 settimane è stata documentata la riduzione della pressione e non solo: i ricercatori hanno
constato che era anche migliorata l’elasticità delle arterie. Parametro che invece non aveva registrato
alcun cambiamento nelle donne che avevano assunto il placebo. (Ok, Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 558
PREVENZIONE E SALUTE
ASPIRINA, INUTILE PER IL 10% DELLE PERSONE CHE
NE FANNO USO PER PREVENIRE ICTUS E
ATTACCHI DI CUORE
Ricerca pubblicata sull’ American College of Cardiology, l’organo ufficiale della più
importante associazione di cardiologi statunitensi. A volte più rischi che benefici
I dati lasciano poco spazio alle interpretazioni: oltre il 10% delle
persone che assumono regolarmente aspirina per prevenire ictus
e attacchi cardiaci in realtà non ne avrebbero bisogno. Non solo,
i rischi correlati supererebbero i benefici.
Ad affermarlo è il Journal of the American College of Cardiology,
l’organo ufficiale della più importante associazione di cardiologi statunitensi.
Come agisce l’aspirina? : L’acido acetilsalicilico, più comunemente noto con il nome di “aspirinaâ€, è
stato e continua ad essere un farmaco rivoluzionario.
Agendo su alcuni particolari enzimi (Cicloossigenasi) riesce ad evitare la formazione dei coaguli di
sangue che spesso sono la causa di infarti ed ictus.
Non solo, più recentemente – grazie alla scoperta della relazione tra infiammazione e cancrol’aspirina viene utilizzata come molecola in grado di prevenire la formazione di alcuni tumori.
Sangue più fluido : Attenzione però a non scordare gli effetti collaterali.
Se da un lato l’aspirina impedisce la formazione di trombi, dall’altro –rendendo il sangue più fluidoespone le persone ad un maggiore rischio di emorragie.
In particolare le più pericolose sono quelle che avvengono a livello cerebrale.
Ecco perché è necessario stabilire con precisione chi sono le persone che possono e devono assumerla.
In tal senso le linee guida dei cardiologi statunitensi sono chiare:
persone che hanno avuto un ictus o un attacco cardiaco sono i candidati ideali ad assumere l’acido
acetilsalicilico.
Non solo, l’assunzione è estesa anche, in chiave preventiva, a tutte quelle persone che nel giro di 10
anni potrebbero incorrere in un evento cardiovascolare compreso in un range di possibilità che va dal
6 al 10%.
Quando i rischi superano i benefici : Le indicazioni, pur essendo molto chiare, smentiscono però la
realtà .
Analizzando quasi 70 mila persone, uno degli studi più ampi mai realizzati in materia, i ricercatori
statunitensi del Baylor College of Medicine di Houston hanno scoperto che ben 8 mila di queste, pari a
circa il 12%, assume aspirina pur non avendone necessità .
Un numero notevole frutto anche del mancato controllo da parte dei cardiologi.
Per i pazienti fare di testa propria è facile poiché l’aspirina è un farmaco venduto liberamente senza
prescrizione medica. Secondo gli autori dello studio l’assunzione della molecola, pur restando una
straordinaria arma in chiave preventiva, dovrebbe avvenire in maniera più controllata.
La classe medica è avvisata. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 558
PREVENZIONE E SALUTE
LASER PER ELIMINARE I PELI?
Luce pulsata, laser e moderne tecnologie applicate alla depilazione, consentono
oggi di eliminare in via definitiva la crescita di peli indesiderati. Esistono
controindicazioni? Parola ai nostri specialisti.
La presenza di troppi peli è uno dei problemi estetici che più
disturbano le donne.
Una situazione che tende a crescere con l’aumentare dell’età , ma cui
oggi si può porre rimedio grazie alle nuove tecnologie – luce pulsata
e laser – che colpiscono i bulbi piliferi e oltre a eliminare la peluria
indesiderata impediscono che questa ricresca dopo pochi giorni.
Parliamo di epilazione definitiva con la dottoressa Marzia Baldi,
responsabile dell’Ambulatorio di Dermatologia di Humanitas Gavazzeni.
Che cosa s'intende con epilazione/depilazione definitiva?
«Per epilazione definitiva s’intende una notevole riduzione del numero e dello spessore dei peli. Per
un risultato ottimale è necessario colpire tutti i bulbi piliferi in fase di crescita (fase anagen)».
Per questo tipo di trattamento si utilizza la luce laser. Come funziona?
«La luce laser colpisce direttamente il bulbo del pelo e, per vicinanza, anche le cellule germinative che
ne attivano la ricrescita.
La fase di ricrescita del pelo che, dal punto di vista della terminologia medica, definiamo “anagenâ€, è
quella in cui il pelo è più colorato e ricco di melanina, e quindi ottimo bersaglio per la luce laser.
L’epilazione con luci laser viene eseguita solo da personale medico, in particolare da dermatologi,
specialisti in grado di conoscere e di dosare la potenza degli apparecchi laser ed eventuali effetti
collaterali».
Esistono condizioni della pelle, l’abbronzatura ad esempio, che escludono il trattamento?
«No. A differenza di trattamenti simili come quello effettuato con la luce pulsata, il laser permette di
eseguire l’intervento anche su pelli abbronzate o olivastre/scure (fototipi IV-VI).
La luce laser agisce per “complementarietà di coloreâ€: produce più calore quanta più melanina c’è nel
pelo, agisce quindi solo sui peli colorati e non sui peli bianchi».
Ci sono controindicazioni?
«Il trattamento per la depilazione definitiva è veloce e non provoca né fastidio né dolore. Solitamente
sono necessari da 3 a 5 trattamenti, da effettuare ogni 6-8 settimane. La percentuale garantita di non
ricrescita si attesta attorno all’80-90%.
Nel post trattamento è possibile notare la presenza di eritema e di piccole vescicole; in questo caso il
consiglio è di non esporsi alla luce solare e tantomeno a lampade abbronzanti per alcuni giorni (sino
alla scomparsa dei sintomi).
È il dermatologo che definisce eventuali altre precauzioni a seconda del tipo di pelle e di reazione
personale al trattamento». (Humanitas Salute)