PAGINA5
FARMADAY
– ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III –Numero
37
SCIENZAESALUTE
ORA ILCOLESTEROLOCONTENUTO
NEI CIBIPREOCCUPAMENO
Come salvaguardare davvero cuore e vasi. Dalla ricerca
arriva (quasi) un’assoluzioneper alimenti finora«temuti»
Èancoradiffusa la convinzione che ilmodopiùefficaceper controllare
i livelli di colesterolo nel sangue sia limitarne l’assunzione con la dieta
. Dal momento che il
colesteroloèpresente solonegli alimenti di origineanimale, sequesto fosse vero, unpiattodi patatine
fritte (con soli ingredienti vegetali) rappresenterebbe, per il controllo della colesterolemia, una scelta
migliore rispetto a una piccola porzione di gamberi bolliti. In realtà, sebbene sia tuttora acceso il
dibattito su quali siano i fattori alimentari da tenere maggiormente sotto controllo, il ruolo del
colesteroloè statomolto ridimensionato.
Lo sottolinea anche una recente revisione pubblicata su
Current Nutrition Report
da esperti della
University di Boston (USA), secondo la quale
l’introduzione di colesterolo con la dieta, agli attuali
livellimedi di assunzione, ha effettimodesti sulla concentrazionedi lipidi plasmatici e, inparticolare
sul colesterolo LDL
(«cattivo»). E tali effetti sembrano limitati a sottogruppi di popolazione.
Allora, del colesterolopresentenei cibi nondobbiamopiùpreoccuparci?
No alla dieta ricca di acidi grassi saturi:
«Prima di tutto - dice Alessandra Bordoni, prof. di Scienza
dell’alimentazione all’Univ. di Bologna - va ricordato che
il colesterolo è una molecola fondamentale
per l’organismo, perché è componente delle
membrane cellulari e dalla sua trasformazione
derivano sostanze importanti quali acidi e sali
biliari, vitamina D, vari ormoni, compresi quelli
sessuali
. Ed è proprio per questo che l’organismo
provvede a sintetizzarlo: inmedia,
laquantità che
introduciamo con gli alimenti è circa 1/3 del
fabbisogno
, mentre la quotamaggiore è prodotta
dall’organismo».
«In condizioni normali - , assunzione dietetica e
sintesi si compensano: per questo la quantità di
colesterolopresentenelladietanonè ingradodi influenzarepiùdi tanto la colesterolemia.
Le nuove raccomandazioni europee e italiane invitano, infatti, a prestare attenzione più ai nutrienti in
grado di influenzare davvero la colesterolemia - cioè agli acidi grassi saturi -, che al colesterolo
presente negli alimenti. Una dieta troppo ricca di acidi grassi saturi stimola la produzione di
colesterolo, mentre se è povera di grassi saturi e ricca di polinsaturi mantiene sotto controllo la
colesterolemia».
Burro, formaggi, panna, carni grasse, oliodi coccoedi palma:
«Ciònon significa - potermangiare cibi
ricchi di colesterolo a volontà:
resta valida l’indicazione di introdurnemeno di 300mg al giorno
. Ma
significa soprattutto scegliere cibi in base al contenuto di
grassi saturi
(basso) e
insaturi
(elevato).
Attenzione anche ai
grassi vegetali idrogenati
: il processo tecnologico nella produzione di margarine
determina la formazionedi
grassi trans
, hanno lo stessoeffettodei grassi saturi sulla colesterolemia
Fra i cibi più ricchi di grassi saturi
ci sono:
burro, formaggi, panna, carni grasse, olio di cocco e di
palma
.
Fra i più ricchi di insaturi
: oli d’olivaedi semi, pesci grassi, frutta seccaaguscio.
(
salute, Corriere
)