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            FARMADAY
          
        
        
          – ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
        
        
          Anno III –Numero
        
        
          383
        
        
          
            FARMACI ESALUTE
          
        
        
          
            SONNIFERI eANSIOLITICI POSSONOPORTAREallaMORTE
          
        
        
          
            Assumere farmaci anti ansia e sonniferi aumenta del doppio il rischio di morte
          
        
        
          
            prematura. Uno studio mette in evidenza il pericolo dell’uso, soprattutto
          
        
        
          
            inconsapevole, di psicofarmaci e ipnotici.
          
        
        
          
            Dormire di notte o dormire per sempre?
          
        
        
          Il dubbio amletico si potrebbe applicare alla decisione di
        
        
          usareomeno i farmaci ipnotici come i sonniferi egli psicofarmaci comegli ansiolitici.
        
        
          L’assunzione di questo genere di farmaci, infatti, è stata associata da un
        
        
          nuovo studio pubblicato sul
        
        
          
            British Medical Journal
          
        
        
          (BMJ) a
        
        
          
            un aumento
          
        
        
          
            del doppiodel rischiodimorteprecoce.
          
        
        
          Lo studio, condottodai ricercatori dell’UniversitàdiWarwick dimostra che
        
        
          
            diversi farmaci ansiolitici o ipnotici sono associati a questo rischio
          
        
        
          . E,
        
        
          sebbene i ricercatori sottolineino che i risultati sono basati su dati di
        
        
          routine, e che devonoessere interpretati con cautela, la raccomandazione
        
        
          è quella di porre una maggiore attenzione e rendersi conto di quanto sia essenziale
        
        
          
            comprendere
          
        
        
          
            l’impattodi questi farmaci sulla salute
          
        
        
          dellepersone.
        
        
          «Il messaggio chiave qui è che dovremmo davvero usare questi farmaci con maggiore attenzione –
        
        
          spiega
        
        
          
            Scott Weich
          
        
        
          , Prof. di Psichiatria presso l’Univ. di Warwick – Questo messaggio si basa su un
        
        
          crescente corpo di evidenze che suggeriscono che
        
        
          
            i loro effetti collaterali sono significativi e
          
        
        
          
            pericolosi.
          
        
        
          
            
              Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre al minimo la dipendenza da ansiolitici e
            
          
        
        
          
            
              sonniferi
            
          
        
        
          ».
        
        
          Edèproprioquesto il problema:
        
        
          
            ladipendenza
          
        
        
          .
        
        
          Quella condizione che ci fa ritenere di non poterne fare a meno per tranquillizzarci o riuscire a
        
        
          dormire. La dipendenza, poi, nonè solopsicologicama anche fisica, e inmolti casi
        
        
          
            porta lapersona ad
          
        
        
          
            assumeredosi semprepiùmassicce
          
        
        
          per ottenere l’effettodesiderato.
        
        
          Da qui, il rischio di farne un’overdose e intossicare il corpo – quand’anche non rischiare appunto la
        
        
          vita.
        
        
          I ricercatori pongono l’accento suquelle chepossonoessere
        
        
          
            lealternativeagli psicofarmaci
          
        
        
          .
        
        
          Nonostante ribadiscano che i farmaci sono efficaci – e proprio per questo sono da considerare e
        
        
          assumere con cautela – ritengono che le persone con problemi d’ansia e sonno dovrebbero essere al
        
        
          contempo
        
        
          
            indirizzate verso programmi come, per esempio, la terapia cognitivo-comportamentale
          
        
        
          per aiutarli a superare i problemi di questogenere.
        
        
          I risultati dello studio, chemostranoquesto raddoppiodel rischiomorte prematura tra le persone che
        
        
          utilizzano sonniferi e ansiolitici, sono stati, ove possibile, ricavati considerando anche altri fattori di
        
        
          rischio come
        
        
          
            l’età, il vizio del fumo, l’assunzione di alcol, l’assunzione di altri tipi di farmaci, eventuali
          
        
        
          
            altri disturbi psichiatrici e lo status socio-economico
          
        
        
          .
        
        
          In definitiva, se proprio dobbiamo assumere un qualche farmaco per il sonno o l’ansia, cerchiamo di
        
        
          non abusarne e, nel frattempo,
        
        
          
            cerchiamo delle alternative
          
        
        
          che possano aiutarci a superare i nostri
        
        
          problemi –anzichémetterli soltantoa tacere. D’altronde, ne vadellanostra vita. (
        
        
          
            Salute, La Stampa
          
        
        
          )