FarmaDay - Giugno 2014 - page 114

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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
±
Numero
440
SCIENZAESALUTE
INFIAMMAZIONECRONICAAUMENTA il
RISCHIOdi TUMORI
Esisteuna correlazione traprocessi infiammatori cronici, come la coliteulcerosa, e
l'aumentato rischiodi insorgenzadel cancro.
E' quanto dimostra uno studio dell'Univ. di Bologna pubb.
sulla rivista
Oncogene
.
La ricerca bologneseha dimostrato la correlazione non solo in
vitro, ma anche "in vivo" su pazienti ricoverati. Come spiega
la ricercatriceElisaBrighenti, "
quando si sviluppaunprocesso
infiammatorio cronico nel corpo umano, viene rilasciata nei
tessuti una sostanza, denominata interleuchina-6
(IL-6).
In questo studio abbiamo dimostrato che
IL-6 e' responsabile di una riduzione delle difese anti-
tumorali delle cellule, facendo assumere loro alcune caratteristiche tipiche delle cellule
neoplastiche
. Questo è dovuto all'attivazione di un meccanismo che porta ad una riduzione della
quantità e della capacità di azione della proteina p53, che rappresenta il principale "guardiano
cellulare dell'integrità del genoma" ed ha la funzione di proteggere la cellula dall'accumulo di
mutazioni genetiche chepossono favorire la formazionedel tumore.
Inoltre, abbiamo dimostrato che l'esposizione cronica all'IL-6 è in grado di far acquisire alle cellule la
capacitàdimigrareed invadereanche i tessuti circostanti".
La ricerca ha chiarito il meccanismo d'azione dell'interluchina-6, non solo in vitro, utilizzando quindi
colture cellulari in laboratorio,ma anche "in vivo" supazienti ricoverati condiagnosi di coliteulcerosa,
un processo infiammatorio cronico del colon caratterizzato da un rilascio elevato di IL-6 ed associato
adunaumentato rischiodi insorgenzadi cancro.
"L'importanza di questo lavoro - sottolinea Elisa Brighenti
- sta nell'aver chiarito uno dei possibili
meccanismi che legano l'infiammazione cronica ed il cancro e nell'aver evidenziato proprio
nell'interlechina-6 un potenziale fattore che favorisce l'insorgenza della patologia tumorale
. Questi
risultati potrebbero spiegare anche la maggior frequenza di neoplasie, oltre che in soggetti con
malattie infiammatorie croniche, anche in soggetti obesi e affetti da diabete di tipo 2, condizioni
entrambe caratterizzatedaunaumentato rilasciodi interleuchina-6." (
Agi
)
Sole, fabenea chi è iperteso abbassa lapressione
Non più solo un nemico per le rughe o un fattore di rischio per lo sviluppo dei
tumori della pelle. Il sole, se si è ben protetti, possiede virtù inaspettate.
Unpo' di sole (i raggi UVA) sono, infatti,
in gradodi ridurre lapressionearteriosae il battito cardiaco
.
I raggi, una volta penetrati nella pelle, stimolano la produzione di fattori
che riducono la pressione del sangue, in modo indipendente dall'effetto
vasodilatatore dovuto al calore. «
Bastano 20-30minuti di esposizione per
far calare lapressionediastolicadi 3-4millimetri dimercurio
- basti pensare
che ad una diminuzione di 5mm di mercurio corrisponde una diminuzione
del rischio di ictus del 34% e di ischemia del 21%». «
La pelle è un deposito
di nitrati che i raggi UVA trasformano in nitriti, in grado di ridurre la pressione arteriosa e avere
effetti benefici sul sistema cardiovascolare
». «lo studiodimostra cheunaesposizione al solenaturale,
di 30min., amezzogiornoonelle giornate assolate, dilata le arterie attraverso lapelle. Questo cambia
la valutazionedel rapporto rischio/beneficioper l'esposizioneal sole» (
Salute, IlMattino
)
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