FarmaDay - Giugno 2014 - page 30

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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
426
SCIENZAESALUTE
DERMATITEALLERGICADACONTATTOECCOLECAUSE
ELETERAPIE
E’ una reazione della cute in cui gli anticorpi non sono coinvolti. Spesso implicati nichel e
sostanze contenutenelle tintureper capelli onella lavorazionedi cuoio e cemento
Ladermatiteallergicada contatto , riguardaalmeno l’1-2%dellepersoneedèprovocata, appunto, dal
contatto con una sostanza (allergene) che sensibilizza la pelle. «
È una
condizione da non confondere con la dermatite da contatto irritante ,
causata dal contatto ripetuto con sostanze irritanti, come per es.
solventi, detergenti per pulizie omateriali industriali, ma senza che vi
sia il coinvolgimentodel sistema immunitario
»dice il prof. F. Ayala, dir.
Clinicadermatologicadell’Univ. di Napoli Federico II.
Che cosa provoca la dermatite da contatto?
«È scatenata da
una reazione allergica a una o più sostanze che vengono
ripetutamentea contatto con lapelleepuòancheessereprovocatada
prodotti cheper anni nonhanno creatoproblemi.
La reazione non è mediata da anticorpi, come per le allergie ad alimenti o pollini, ma da cellule del
sistema immunitario, i linfociti e le celluledendritiche .
Tragli allergeni più spesso responsabili ci sono:
¾
nichel, balsamodel Perù, cromo
(presentenel cementoenel cuoio),
¾
parafenilendiamina
(colorantedelle tintureper capelli e spessoaggiuntoancheall’henné)».
Quali sono i sintomi caratteristici?
«Gonfiore, rossore, vescicoleepoi crosticine. C’è ancheprurito
e il grattamentopuò favorire lo sviluppodi infezioni cutanee.
Dal momento del primo contatto con la sostanza in causa sono necessari dai 7 ai 15 giorni perché
avvenga la sensibilizzazione,mentre a un successivo contatto con lo stesso allergene, i disturbi cutanei
appaiono in24-48ore».
C’è un esame per la diagnosi?
«
Il patch test
, una metodica in cui le sostanze potenzialmente
allergizzanti sono poste a contatto con la cute del dorso per 48 ore, con dischetti che occludono la
pelle, supportati da cerotti.
Passati i due giorni (necessari per dare all’allergene il tempo per sviluppare una reazione locale), si
guarda la cute: se si trova un rilievo con arrossamento o piccole vescicole, accompagnati da prurito, il
test èpositivoe significa che il soggettoèallergicoaquella sostanza».
Che cosa si può fare?
«Evitare il contatto con la sostanza a cui si è sensibili. Per alcuni allergeni è
facile, per altri meno. E c’è anche il problema delle allergie crociate: per es., una persona allergica alla
parafenilendiamina, contenutanelle tintureper capelli, puòmanifestare ladermatiteanche seusauna
tintura che non contiene questa specifica sostanza, ma ne contiene un’altra che l’organismo
percepisce come simile.
Quando il dannoèormai fattoe c’è stato il contatto con l’allergenenon si può farealtro che cercaredi
limitare i sintomi, ingenere con cremeal cortisone.
Chi soffre del cosiddetto eczema cronico dellemani può oggi contare anche su un nuovo farmaco per
viagenerale, della famigliadei retinoidi.
Trattandosi di unprincipio attivonon scevroda effetti collaterali, il suousoper ora è limitato ai casi di
eczema cronico persistente, che non rispondono all’eliminazione dell’eventuale allergene e al
trattamento locale con cortisone». (
Salute, Corriere
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