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FARMADAY
– ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III –Numero
373
PREVENZIONEESALUTE
IL«PORZIONOMETRO», GUIDAALLEPORZIONI
Quanto pollo posso mangiare? Un palmo. Uno studio ha dimostrato che la
maggioranzadi noi sovrastima le razioni ideali
Avremmo tutti bisognodi un«
porzionometro
», una guidaper capirequanto
grandi possono essere le quantità di cibo chemettiamo nel piatto, perché
spesso non riusciamo a giudicare bene. Un’indagine recente dello
United
States Department of Agricolture
ha confermato che lamaggioranza di noi
si inganna, di solito
sovrastimando le proprie porzioni di frutta, latticini e
carne rispetto a quelle reali e ritenendo, al contrario, di mangiare meno
dolci e grassi di quelli davvero consumati
. Secondo gli esperti americani il
problema dipende dalla scarsa conoscenza delle caratteristiche che dovrebbe avere una razione di
formaggio, di condimento, di carne.
Per questo
Shape Up America
, organizzazione che da
vent’anni cerca di educare all’alimentazione, ha messo a
puntoun«
porzionometro
»di facile interpretazione:
èmoltopiù sempliceportare in tavola laporzionedi formaggio
giusta se, ad es
.
, si sa che corrisponde grossomodo al proprio
dito indice
; sarà più facile non sbagliare con i condimenti se
sappiamo che il cucchiainodi burro chepotremmo concederci
coincidepiùomenoallapuntadi undito.
Le porzioni:
«Anche gli italiani spesso non fanno attenzione
alle porzioni e non conoscono le corrette quantità di cibo per
ciascun tipo di alimento. Tuttavia
le razioni che mettiamo nel piatto devono essere considerate con una
certa flessibilità, nell’ambito dell’alimentazione complessiva giornaliera e settimanale
. Bisogna cioè
valutare il proprio fabbisogno di nutrienti in un’ottica globale:
se amiamo la pasta e ce ne serviamo una
doseabbondante, poi basta limitare laquantitàdi cibi congli stessi nutrienti, come il pane
.
Alla fine della giornata dovremmo aver consumato tre porzioni di carboidrati complessi:
se per il proprio
gusto o le situazioni e i contesti in cui ci si viene a trovare questearrivano soprattutto dauna pietanza non
èunmale, apattodi restareentro il fabbisogno complessivoquotidiano
».
Strappo alla regola
:
Uno strappo alla regola quindi è concesso:
secondo l’esperta basta sapere quante
sono le porzioni giornaliere raccomandate per ogni nutriente, attenendosi a quelle, per limitare
automaticamente lequantitàdi cibo
.
Oltre alle 3 porzioni di carboidrati complessi bisogna assicurarsene 5 di frutta e verdura, 1 o 2 di proteine
animali, 2 o 3 di grassi da condimento; naturalmente però occorre sapere che con una quota di proteine
non si intende una bistecca intera, ed è proprio a questo che servono le tabelle intuitive proposte dagli
americani.
«
Oltre che sul bilanciamento delle dosi di alimenti di una stessa categoria nutrizionale, per rientrare nei
fabbisogni ideali si puòmodificareanche la frequenzadi consumo
.
Se undito di formaggionon ci soddisfa possiamomangiarne una quantitàmaggiore, per toglierci la voglia:
basteràpoi, per pareggiare il conto, nonportarloancora in tavolanel restodella settimana.
Questo anche perché non bisognerebbe mai cadere nella “dipendenza da grammi” che spinge molti a
pesare tutti i cibi rendendo ogni pasto un incubo: dovremmo recuperare la capacità di ascoltare il nostro
corpo, cheè ingradodi dirci quando siamo sazi odi quali nutrienti abbiamobisogno.
In questo modo riusciremmo spontaneamente a controllare le porzioni, mantenendoci nel giusto
equilibrio».
(Fonte:
Corriere, Salute
)