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FARMADAY
– ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III –Numero
374
COMEAVVIENE ILRISVEGLIO
DALCOMAFARMACOLOGICO
Sospendere un coma indotto è un percorso
delicato e incerto
.
Ecco comeavviene eperché il
risveglio di Michael Schumacher sarà solo
l’iniziodi un’altra fasedecisiva: laneuro-riabilitazione
.
L'ultima notizia è recentissima: «
Ci sono ogni tanto dei piccoli segnali incoraggianti. È sempre stato
chiaro chequesta lotta sarà lungaedifficile
»dichiara in
unanota
la suamanager, SabineKehem.
Era il 12marzo. Ma la verità è che
Michael Shumacher
da quasi tremesi - era il 29 dicembre 2013, è
intrappolato in un limbo. Il 30 gennaio il quotidiano sportivo francese L’Equipe rassicurava tutti:
Michael Schumacher è fuori pericoloe sbatte lepalpebre. Una settimanadopo, inRete circolava già la
notiziadella suamorte: falsae subito smentita dall’ospedaledi Grenoble.
L'interruzione di un coma farmacologico è un
processo lungo
e delicato. Ma come
avviene?
«Ogni casoè a sé,ma– inmedia –per l’interruzionedella sedazione ci voglionodiverse
settimane
: da
lì inizia una nuova fase, quella della
neuro-riabilitazione
, che può durare anche
sei mesi
o un anno»
spiega Luigi Beretta, primario dell’Unità Operativa Anestesia e Terapia Intensiva Neurochirurgica
dell’Ospedale SanRaffaele.
Il coma farmacologico: uno “stand-by” che protegge il cervello
: La scelta di tener
“addormentato” un paziente vittimadi un incidenteodi un altroevento conpossibili ripercussioni sul
cervello–ades.
un infartoouno shockgravi – spessononè facileda capire
.
L’obiettivo in realtà èmolto semplice:
mantenere il cervello in una condizione di
consumo energetico
quasi nullo
, in cui il bisognod’energia delle celluleèminimoe si limitaapochi compiti elementari.
Si fa con farmaci ipnotici e
barbiturici
, uniti ad
anestetici oppiacei
, in dosaggi che variano da caso a
caso. Sono questi a proteggere il cervellomentre i medici valutano i possibili danni e un piano per il
recupero.
Il risveglio e la diagnosi
: Una volta raggiunta la stabilità intracranica, l’obiettivo si sposta in avanti:
sull’interruzione del coma indotto, sulla valutazione dei danni cerebrali e sul recupero del paziente.
«In termini tecnici si parla di
“svezzamento” dalla sedazione
- spiega Beretta - È chiaro:
non si tratta
di schiacciare un pulsante, ma c’è una progressiva
riduzione dei farmaci
. E c’è un aspetto
fondamentale da tener presente: i medicinali si accumulano nell’organismo del paziente e solo dopo
cheneè sparitaogni traccia si può fareuna valutazioneneurologicaattendibile».
Dunque ci vuole tempoepazienza.
Un anno di attesa
:
Schumacher sarà lo stesso di prima?
Troppo presto per dirlo perché «
lo stato
del paziente al termine di un coma farmacologiconon è la fotografia finale delle sue condizioni di vita
da quel momento in poi
». In quel momento si vedono gli effetti del trauma. Una volta finito l’effetto
dei sedativi,
gli strumenti di neuro-imaginig permettono di osservare il cervello in azione
.
Contemporaneamente, si osserva come il paziente rispondeagli stimoli ealla “normale” riabilitazione.
Limiti
:
La cautela dei medici francesi sul
futuro di Schumacher
è comprensibile perché il quadronon
è ancora preciso e perché non tutti i danni cerebrali sono reversibili e a portata di riabilitazione.
Èmenoprobabile recuperare un danno cerebrale quando la lesione è estesa e quando interessa aree
decisiveper il funzionamentodel cervello.
I più problematici sono i danni estesi che colpiscono il tronco encefalico e la corteccia cerebrale, le
areedeputatealla coscienza, alla relazione con ilmondoesterno.
(
Focus
)