FarmaDay - Maggio 2014 - page 43

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FARMADAY
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
Numero
407
SCIENZAESALUTE
SBADIGLIAREFABENEALLASALUTE
Lo sbadiglio non è solo una manifestazione di noia o sonnolenza, ma un
meccanismo intelligentedi raffreddamentodel cervello. Lo studio
Sonno, fame, noia
...
Queste sono le condizioni più comuni dello sbadigliare.
Perchémai, però, dovrebbe venirci voglia di sbadigliare quando siamo affamati o assonnati?
Deve pur
esserci
una funzionedietroquesto insolitomeccanismo.
Lo sbadiglio pare sia necessario al mantenimento della
giusta temperatura del cervello. Si tratterebbe, perciò,
del classico processo di
omeostasi
che il nostro
organismomette spesso in funzione.
L’
omeostasi
, per chi non lo sapesse, è
un sistema che
adotta il nostro corpoper ritrovare l’equilibrio.
Quanto allo sbadiglio, vi sono anche ipotesi che
classificano la sua funzione come un mezzo per
aumentare il livellodi ossigenazione.
Questo studio, invece, afferma che l’eccitazione corticale, lo stress del momento e il sonno, sono
tutti
fattori associati alle fluttuazioni di temperaturadel cervello.
Ma possono anche essere manipolati con facilità dalle variazioni di temperatura dell’ambiente. Per
esempio, l’aria fresca che si può trovare all’esterno nelle stagioni più fredde può facilitare
l’abbassamentodella temperaturadel cervello.
Come accennato,
le variazioni di temperatura del cervello sono associate ai cicli di sonno ed
eccitazione corticale;
in questa maniera lo sbadiglio migliorerebbe lo stato di veglia, di vigilanza, il
tonomuscolaree la frequenza cardiaca.
Se dunque il preciso compito dello sbadiglio sarebbe quello di raffreddare è possibile che se siamo
fuori casa, in inverno, la vogliadi sbadigliarediminuisca sensibilmente.
Per arrivare a tali conclusioni alcuni ricercatori dell’Università di Vienna hanno condotto due tipi di
test. Il primo prevedeva la misurazione della frequenza di sbadiglio – e la relativa contagiosità – nei
passanti durante l’estatee l’inverno.
Il secondoè stato condotto inArizona –dove il climaè generalmentepiù caldoe secco –mostrando ai
pedoni immagini di persone che sbadigliavano per vedere se guardandole sbadigliavano anche loro.
Dai risultati è emerso che a Vienna
le persone sbadigliavano più in estate che in inverno, mentre in
Arizona facevanoesattamente l’opposto:
più in inverno che inestate.
Si è potutoquindi constatare che non eranoné le stagioni né la quantità di luce a influenzare la voglia
di sbadigliare.
Quello che invece si è potuto evidenziare era che si tendeva a sbadigliare quando la temperatura era
intorno ai 20 gradi Centigradi. Che però si riduceva oltre i 37 gradi in Arizona o le fredde gelate in
Austria.
Il dottor JorgMassen dell’Università di Vienna ha quindi dedotto che
la funzione di raffreddamento
non servequando l’ariaèpiù freddadi quella corporea.
Anzi, se fa troppo freddo, secondo la sua ipotesi, potrebbeesserepersinodannosa.
Il fatto che il meccanismo sia così contagioso potrebbe derivare dal perché lo sbadiglio migliora
l’eccitazionee l’efficienzamentale.
Diffondendo questo genere di comportamento potrebbe migliorare la vigilanza globale all’interno di
ungruppo. (
Salute, la Stampa
)
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