PAGINA 5
FARMADAY
–
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
–
Numero
409
SCIENZAESALUTE
DALL’UVAUNASOLUZIONEPER ILDIABETE
Scienziati scoprono che l’estratto di buccia dell’uva potrebbe essere una risposta al
trattamento del diabete. La sua azione è risultata efficace nell’avere un effetto
inibitorio sull’iperglicemia
Il diabete potrebbe essere trattato in modo
efficace e naturale con
un estratto dalla buccia
dell’uva
che, secondo quanto scoperto in un
nuovo studio, è attivo nel controllo della
glicemia:
in
particolare
nell’inibire
l’iperglicemia.
Il diabeteèunapiagamondiale, conun costante
incremento dei casi – specie nel mondo
occidentale. Soltanto
in Italia si contano oltre 3
milioni di persone
con questo genere di
problema, e il numeroèdestinatoadaumentare considerevolmente.
Daqui, lanecessitàdi trovareuna soluzione, che siaprevenzionee cura.
Suquesto fronte, lanotiziapositiva arrivadauna seriedi studi preliminari condotti dai ricercatori della
Wayne State University (WSU), che hanno dimostrato come l’estratto di buccia d’uva (GSE) esercita
un’attività inibitoria sull’iperglicemia
, candidandosi a essere un rimedio da utilizzare con efficacia
nellagestionedel diabete.
La ricerca è stata finanziata dal Centro Nazionale per la Medicina Complementare e Alternativa del
National Institutes of Health e, nel suo successivo sviluppo, fornirà approfondimenti circa l’azione
inibitoriadel GSE sull’iperglicemiapostprandiale.
Allo stesso tempo fornirà anche i dati preclinici
a sostegnodell’efficaciaedella sicurezzabiologicadel
GSE
, edei suoi componenti, nellapotenzialeprevenzionee trattamentodel diabetedi tipo2.
«La speranza è che lanostra ricercapossa finalmente condurre con successo allo sviluppodi unmirato
e sicuro intervento nutrizionale per sostenere la prevenzione e il trattamento del diabete – dichiara il
dott. Kequan Zhou, professoredi Alimenti e Scienza dellaNutrizionenel Collegiodi Arti Liberali edelle
ScienzeallaWSU, e ricercatoreprincipale–
Il nostro studio fornisce importanti dati preclinici per quanto riguarda
i meccanismi antidiabetici
,
l’efficacia biologica e la sicurezza del GSE, chedovrebbe facilitare l’eventuale traduzione in futuri studi
clinici per valutareGSEe i suoi componenti come interventi per il diabete sicuri, abasso costo, ebasati
sull’evidenzanutrizionale».
«Il diabete di tipo 2 è una delle principali malattie croniche delle società moderne – sottolinea la
dott.ssa Gloria Heppner, vice presidente associato per la ricerca presso la Wayne State University –
Esso
minaccia la salute di una varietà di popolazioni
, con ogni giorno un numero crescente di giovani
condiagnosi della lamalattia.
Lo studio del Dott. Zhou offre una grande speranza per un potenziale trattamento naturale e senza
effetti collaterali dannosi per lemoltepersoneafflittedal diabetedi tipo2». (
Salute, la Stampa
)