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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
412
PREVENZIONEESALUTE
CHIABUSADIALCOLVIVE20ANNIDIMENO
Labottiglia causamorti precoci, piùdel fumo. Ledonne
dipendenti dagli alcolicimuoiono inmediaa60anni
Gli alcolisti muoiono vent'anni prima della media della popolazione
generale
. È il risultatoallarmantedi uno studio tedesco.
Ledonne cheabusanodi alcolicimuoiono inmediaa60anni, gli uomini a
58. «
Nessuno degli alcolisti hanno raggiunto l’etàmedia di 82 anni per
le donne e 77 per gli uomini
», ha spiegato l'epidemiologo Ulrich John
che ha condotto la ricerca in Germania. Il bicchierino uccide addirittura
primadella sigaretta.
PIÙ PERICOLOSODELLE BIONDE
- «
Ci ha sorpreso vedere che la dipendenza da alcol può causare
unamorte precoce più frequentemente del fumo
. I casi dimorte correlati al fumo sonoperlopiùdovuti
a tipi di cancro che sembrano giungere auno stadiopiù avanzatodella vita rispetto alle causedimorte
attribuibili all'alcol.
Bere contribuisce amettere in pratica altri comportamenti rischiosi come lo stesso
fumo, il diventare sovrappeso o obeso. L'alcol è un prodotto pericoloso e dovrebbe essere consumato
soloentro certi limiti
».
UOMINI & DONNE
- A sorprendere i ricercatori sono state le differenze tra uomo e donna circa
l’abuso e gli effetti dell’alcol. «
Le donne sembrano rispondere più velocemente e con più forza alle
malattie legate al consumo di alcol rispetto agli uomini
». I ricercatori non sono però stati in grado di
spiegareperché tali differenzenei tassi dimortalità siano così alte. Tuttavia, lamassa corporeaminore
tra ledonnenon sembraessereuna tesi sostenibile, aggiungonogli studiosi.
BINGE DRINKING
- Parallelamente a questa ricerca, lo Scripps Research Institute di La Jolla,
California, ha pubblicato i risultati di uno studio sul cosiddetto
binge drinking
, ovvero
bere drink in
modo intermittente, aqualchegiornodi distanza
.
Secondo gli scienziati, bere in questo modo potrebbe ridurre la propria capacità di controllare il
desiderio di alcol. La ricerca ha infatti individuato un
peggioramento delle facoltà cognitive nei topi
simileaquellodell'alcolismo, dopoappenapochimesi di «bevute intermittenti
».
«Questa ricerca ci stamostrandomeglio le fasi iniziali del processodi dipendenza - epotrebbeportare
a trattamenti più efficaci e test diagnostici più precisi per l'alcolismo e tutte le dipendenze di questo
tipo». (
salute, Corriere
)
PERCHÉALCUNI CIBI CI PIACCIONOEALTRI NO?
Moltodipendedai condizionamenti che riceviamodapiccoli.
Infatti,
più la dieta è variata fin da bambini, più si sapranno apprezzare
cibi con caratteristiche organolettiche diverse da adulti
. L’influenza inizia
già fra i 2 e i 5 mesi di vita:
il latte materno, infatti, cambia sapore a
seconda di ciò che mangia la mamma
. Ed è stato dimostrato che i gusti
che si imparanoadapprezzareda lattanti sarannopoi ricercati dagrandi.
Lo zampinodei geni
: Nei nostri gusti personali c’è però anche una componente genetica. La stanno
studiando, a Trieste, i genetisti dell’Ist. Burlo Garofolo, che hanno compiuto un viaggio lungo la Via
della Seta, per cercare, nelle popolazioni locali, caratteristiche genetiche legate al gusto degli alimenti
tipici. Raccogliendo il Dna di 700 rappresentanti di 22 comunità, hanno così scoperto che
i geni che
aumentano la percezione del gusto amaro sono distribuiti in modo di
verso. In Pamir, per es., il 37%
dellepersonenon tollera l’amaro, unaquotamolto superiore aquellaeuropea, cheèdel 7-15%.(
Focus