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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
413
PROFESSIONEESALUTE
CasoHERCEPTIN: IDENTIFICATIULTERIORI
MEDICINALI CONTRAFFATTI. LE INDAGINI
INDIVIDUANO IGROSSISTI EGLIOPERATORI COINVOLTI
A seguito delle indagini scaturite dal caso relativo al furto e al successivo
riciclaggio di diverse confezioni del farmacoHERCEPTIN, avviate dall’AIFA e dai
Carabinieri NAS, sono stati identificati ulteriori medicinali, alcuni dei quali rubati
in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione
in altri paesi europei. Gli operatori non autorizzati aCipro, inUngheria, Lettonia,
Romania,Rep. Slovacca eSlovenia. In Italia sparsi traMilanoaNapoli.
Dopo le indagini sul
caso di furto e a riciclaggio del farmaco antitumorale Herceptin
, c’è una nuova
allerta: altri medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, sarebbero stati
contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri Paesi
europei. Secondo i carabinieri del Nas
il traffico coinvolge 10 grossisti
europei e 12 italiani
(l’elenco sul sito dell’AIFA),
che avrebbero emesso
fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati a operatori italiani
autorizzati, che li avrebberoa lorovoltaesportati versoaltrimercati.
Trattandosi di distributori non autorizzati, i prodotti, spiega l’Agenzia
del Farmaco,
non possono essere ritenuti sicuri e efficaci, pertanto
sono da considerarsi medicinali «falsificati» e non devono essere
utilizzati
.
«
Tutti gli Stati Membri devono contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio
territorio - spiega l’Aifa - affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi
temporaneamente in quarantena
». I distributori che avessero acquistatomedicinali per esportazione
da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini sono invitati a segnalare il
caso al Nas competente per territorio e all’Aifa (all’indirizzo e-mail
), inviando
dati e copie delle relative fatture, per consentire le attività di indagine e controllo, a conclusione delle
quali si procederà, a seconda degli esiti, alla conferma dello stato di quarantena o alla validazione
rispettoalla sicurezzadei prodotti.
RISCHI PER LA SALUTE
:
E non si tratta solo di un problema di criminalità: l’esportazione illegale di
farmaci può nascondere anche dei rischi per la salute, soprattutto nel caso in cui i medicinali vengano
manomessi. «
Se i farmaci esportati e poi reimportati illegalmente rimangono così come sono c’è al
massimo una evasione fiscale, che non ha effetti sulla salute
- spiega il farmacologo LucianoCaprino -,
maquestepratichepossononascondere rischi
.
Una tentazione che si può avere è diluire il principio attivo, soprattutto se questo costa molto, o
addirittura non usarlo per niente, come avviene spesso per i farmaci comprati su web
. Per farlo è
sufficiente contraffare etichette e scatole, un’operazione estremamente più facile che produrre
banconote false.
Ovviamente a questo punto ci sarebbero rischi per il paziente, che potrebbe assumere un farmaco
depotenziatooaddiritturaqualche sostanza sconosciuta».
Secondo Caprino al momento è troppo facile riprodurre scatole e foglietti illustrativi da parte di
eventualimalfattori.
«
Il codice a barre non è sufficiente, è troppo facile da copiare
- afferma l’esperto -:
servirebbero degli
accorgimenti più complessi, e una rete informatica che sia in grado di tracciare i farmaci dal momento
in cui vengonoprodotti finoall’arrivoa casadel paziente
». (
Salute, Corriere
)