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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
435
Se invece il dolore persiste è indicatoun
trattamento con antinfiammatori non steroidei
(Fans) e con
farmaci abasedi sostanzeneutrofiche
cheaiutanoamigliorare la funzionalitàdel nervo.
Nel caso in cui il trattamento «non-operativo» fallisca, la soluzione è un intervento chirurgico, che è
mirato a decomprimere il nervo attraverso l’apertura del tetto del tunnel carpale, cioè del legamento
trasversodel carpo.
L’intervento viene eseguito, in anestesia locale, con un’incisione di circa tre centimetri al palmo della
mano, aprendo completamente il canale.
Nei casi, invece, in cui è stata identificatauna causa come l’artrite reumatoideo l’accumulodi sostanze
come l’amiloide tipica dei pazienti dializzati, l’incisione sarà più ampia, perché è necessario eseguire
anche l’asportazionedelleguaine sinoviali infiammatedei tendini.
Dunque, nellamaggior parte dei pazienti si interviene conun interventomini invasivo. Va anche detto
che sonodiventate eccezionali le complicanze, quali una lesione accidentale del nervomediano, e rari
gli ematomi o le infezioni post-chirurgiche.
Alternativa a questa tecnica cosiddetta «aperta» è la tecnica endoscopica, che mediante un apposito
strumento seziona il legamento trasverso del carpo decomprimendo il nervo. Anche se non ci sono
grossedifferenze trauna tecnicaapertamini invasivaeuna tecnicaendoscopica.
Dopo l’intervento, il polso viene immobilizzato con una fasciatura di riposo per una settimana,
invitando il paziente a non compiere sforzi per circa tre settimane, durante le quali può essere
migliorato il recupero attraverso una specifica riabilitazione che ha lo scopo di ridurre l’edema e
controllare successivamente, nei casi in cui si verifichi, la correzione delle aderenze cicatriziali, che
limitano lo scorrimentodel nervoedel tendinenel suo canale.
Ciò che è veramente importante è identificare correttamente la causa della patologia, e quindi
modulare la risposta terapeutica ai fattori che hanno determinato la sofferenza del nervo, proprio in
considerazione della grande frequenza con cui questa sindrome induce in diagnosi errate, interventi
inappropriati o completamente inutili; ma risolutivi quando tutte le procedure diagnostiche e
terapeutichevengono correttamenteapplicate. (
Salute, CorrieredelMezzogiorno
)
TUMORI: SEDENTARIETA' AUMENTARISCHIODI
AMMALARSIDI CANCRO
Secondo un nuovo studio, i comportamenti sedentari potrebbero aumentare il
rischiodi ammalarsi di alcuni tipi di cancro
.
Stando a quanto riportato nella ricerca pubb. sulla rivista
Journal of the National Cancer Institute
, infatti,
l'inattivita'
fisica e' collegata non solo con diabete, obesita' e malattie
cardiovascolari,mapuo' ancheessereun importante fattoredi
rischioper alcuni tumori
.
Gli scienziati della Universita' di Regensburg, in Germania,
hanno condotto unameta-analisi di 43 studi osservazionali, che complessivamente hanno fornito dati
su4milioni di personeeapropositodi 68.936 casi di cancro.
I dati dei singoli studi erano stati ottenuti conquestionari auto-somministrati eattraverso interviste.
I ricercatori hanno trovato un
rischio statisticamente significativamente piu' alto, in corrispondenza
dimaggiori valori di inattivita' fisica, per il cancroal colon, all'endometrioeal polmone
.
Inoltre, il rischio aumentava con ogni aumento di 2 ore di tempo in piu' passate da seduti: l'8% per il
cancrodel colon, il 10%per il cancroendometriale, e il 6%per il cancropolmonare. (
Agi
)