PAGINA2
FARMADAY
±
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
±
Numero
444
SCIENZAESALUTE
Perunbuon sonno segui l’orologiodentro la tua testa
«La seranonandreimai a letto». «Chebelle leprimeoredelmattino:
si può fare moltissimo, rendono il doppio». Bastano queste due frasi a delineare
due “cronotipi”: l’allodola e il gufo.
«
Lark
e
owl
in inglese. Agli americani piacciono queste denominazioni», sorride RobertoManfredini,
grande esperto di cronobiologia, membro di varie associazioni
statunitensi e italianededicateaquesto settoredellamedicinae
docentediMedicina internaall’Universitàdi Ferrara.
Cronos
ingreco significa tempo.
Enoi siamo fatti anchedi tempo:
il tempo della biologia è governato dal nostro
orologio interno
centrale
, che è stato scoperto nei primi anni Novanta ed è
andato via via rivelando influenze sempre più estese e sottili. E
altri orologi hannodimostratodi possederequasi tutti i nostri organi, nonché le cellule.
«Nei primi anni del nuovomillennio si sono
scoperti i primi geni circadiano-dipendenti
, cioè con un
loro ciclo
circa-diem
, dal latino: ritmati sulle24oredel giorno. Enegli ultimi 4-5 anni si è verificato che
cuore, rene, polmoni hanno ciascuno un proprio orologio. Sincronizzato, si intende, con l’orologio
centrale».
Si sa solo che c’èo si è trovatoanchedoveè incastonataquesta supersveglia?
«
È situata nel nostro cervello, nell’ipotalamo, in una zona detta nucleo soprachiasmatico
. La veglia e il
sonno costituiscono i due imperativi principali dettati dalle nostre lancette cerebrali e sono governati
dall’alternanza luce-buio
. A questo ritmo vivevano gli uomini primitivi, a questo ritmo vivono gli
animali: con lo stadiodi veglia invertito se sono “programmati”per lavitanotturna.
Nel nostro occhio c’è una parte non visiva, un fascio nervoso ancestrale collegato direttamente con
l’ipotalamo, un’autostrada retina-ipotalamo che dà il segnale del cambiamento della luce e dice
quandoèoradi dormireodi svegliarsi».
Ma oggi noi non andiamo a letto all’arrivo del buio, dall’Ottocento la luce elettrica ha
cambiato lenostreabitudini. Contaquesta luceper ilmasterclock?
«Nient’affatto. E questo orologio resta nel nostro organismo in quanto costituisce un vantaggio
evolutivo. Nel senso che sapereprima che cosapuò succedere –arriva lanotte, arriva il giornooanche
si avvicina l’ora dei pasti – e organizzarsi di conseguenza (internamente e fuori) è un aiuto. Migliora
l’efficienza».
Ma noi andiamo a letto tardi, a tenebre inoltrate
.
«
È una desincronizzazione, non un bene
: per
una parte di quanti hanno problemi di sonno l’origine è lì. L’uomo
resta fondamentalmente diurno,
ma abbiamo grandi capacità di adattamento
. Per es. il
jet-lag
, lo star male provocato appunto dallo
sfasamentodel nostroorologio interno conquelloesternoquando inaereo superiamo almeno4-5 fusi
orari: ebbene,
un terzodi personenonne risenteaffattomentreun terzone soffremolto
. E l’altro terzo
haunpo’ di disagio».
Vero che il jet lag cambia se si va a ovest, per esempio dall’Italia a New York, oppure a
est?
«Si dice “
East is least,West is best
”, l’est è il peggio, l’ovest ilmeglio. Per rimettersi in sesto con i
ritmi sonnoveglia,mal di testa, nausee
, bastano3-4 giorni arrivando aNewYork
,mentre
di ritorno in
Italia, o se si va in IndiaoGiappone, neoccorronootto
».
Torniamo all’inizio: com’è il tipo “allodola”?
«
Rappresentano il 15% delle persone. Verso sera
hanno sonnolenza, quindi vannoa lettoe si alzanopresto
. Rendonoalmassimoalmattino. Tendonoad
accorciare il ritmo sonno-vegliaper cui, per es., soffronomenodel lavoroa turni».