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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
457
SCIENZAESALUTE
LATERAPIAANTIDIABETE
PROTEGGEDALTUMOREALSENO?
L’ipotesi è al vaglio di uno studio italiano su 16mila donne sane che mira a
verificare se la metformina, farmaco antidiabete, serve per giocare d’anticipo
contro il cancro
Verificare se un «vecchio» farmaco anti-diabete possa prevenire il
tumore al seno. È questo lo scopo di uno studio, già avviato nel 2008,
con l’intento di testare su 16.000 donne sane le potenzialità della
metformina, un comune medicinale antidiabete, come
strumento
efficacedi prevenzionedel carcinomamammario
.
«Per ora abbiamo osservato che
la metformina ha un effetto anti-
tumore specifico, oltre a quello indiretto legato alla riduzione dei
fattori di crescita associate alla alterazione del metabolismo del glucosio
- spiega Paola Muti della
McMaster University (Canada)». In altre parole:
l’insulino-resistenza, la propensione allo sviluppo del
diabete di tipodue e il diabete di tipodue in sé stesso sono importanti fattori di rischio per il tumore al
seno
. Lametforminaagisce riducendo il rischiodi svilupparlomigliorando ilmetabolismodel glucosioe
lo stato di insulino-resistenza, ma anche attivando una serie di fattori di regolazione dell’espressione
genica chehannouna funzionedirettamente anti-tumorale».
Lametformina come l’aspirinetta?
Cheun impiegodifferentedi alcuni farmaci possa rivelarsi utile
nell’ottica della prevenzione di alcune neoplasie è già stato dimostrato anche da
ampi studi condotti
sull’uso regolare di aspirina
(anche nota come «aspirinetta», ovvero
la piccola dose quotidiana
impiegata comunemente da tante persone per la prevenzione da disturbi cardiovascolari
), che
diminuirebbe leprobabilitàdi ammalarsi di varie formedi cancro, soprattuttoal colon
, enei pazienti
che sonogià stati colpiti dallaneoplasiaabbasserebbe comunque il tassodimortalità, riducendoanche
il rischio di sviluppare metastasi. Ora la ricerca sulla metformina punta a valutare l’efficacia della
molecola usata contro il diabete nel riparare i difetti metabolici che possono causare il cancro, per
verificare in sostanza se l’assunzione regolare dellametformina riduca effettivamente le probabilità
di ammalarsi di carcinoma mammario
. Lo studio coinvolge 16.000 donne sane e in menopausa da
almeno12mesi, tra i 45e i 74anni, che sono statedivise induegruppi:
¾
ottomilaassumonometformina
¾
ealtrettanteunplacebo (unaodue compresseal giorno) e verranno seguiteper cinqueanni.
Duemila persone sovrappeso cercasi
: Lo stesso Istituto nazionale tumori milanese avvia
l’arruolamento di duemila persone sovrappeso per un nuovo studio su dieta mediterranea e
metformina, L’obiettivo è prevenire malattie croniche degenerative legate all’età, dalle patologie
cardiovascolari ai tumori.
Il progetto si chiama
MeMeMe
(«
sindrome Metabolica, dieta Mediterranea e Metformina
») e
includerà donne con girovita superiore a 85 cm e uomini con girovita superiore ai 100, di almeno 55
anni. Dunquepersone in sovrappeso chedesideranomigliorare il loro statodi salute.
«Per il progetto MeMeMe saranno arruolate persone che hanno almeno tre parametri positivi sui
cinque che caratterizzano la sindrome metabolica. Riceveranno questo farmaco che è una specie di
“imitazione” della restrizione calorica che ormai è dimostrato essere efficace, ma che èmolto difficile
da conseguire. La durata prevista è di circa 5 anni. Ci aspettiamo un impatto sui geni che regolano il
metabolismo e che vengano attivati i geni propri della restrizione calorica con beneficio anche per lo
stiledi vita e laqualitàdi vita». La strategia che lo studio testeràprevede anche l’associazione conuna
moderataattività fisica. (
Salute, Corriere
)