FarmaDay - Maggio 2014 - page 88

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FARMADAY
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
Numero
415
SCIENZAESALUTE
UNTESTSULRESPIRODICE SENONDIGERISCI I
LATTICINI
Ecco come si scopre l’intolleranza al lattosio. I disturbi tipici sono flatulenza,
gonfiore, doloreaddominale e irregolarità intestinale
C’è chi ci nasce intollerante al lattosio e chi lo diventa.
L’intolleranza al lattosio infatti può essere
primaria , emanifestarsi già nell’infanzia, o secondaria e transitoria
, e insorgere in seguito, per esempio, a infezioni oppure amalattie
infiammatorie cronichedell’intestino
.
Esiste poi una rara forma congenita, con gravi manifestazioni sin
dalla prima assunzione di latte da parte del neonato, che persiste
tutta la vita.
«Il problema nasce dalla mancata o ridotta produzione di lattasi ,
enzima che scinde il lattosio (lo zucchero contenuto principalmente
nel latte e nei suoi derivati), in galattosio e glucosio - spieg
a
Edoardo Savarino
, ricercatore al Dipartimento di Scienze chirurgiche, oncologiche e
gastroenterologichedell’Universitàdi Padova -.
La peculiarità della lattasi è di essere un enzima inducibile, capace cioè di aumentare in rapporto alla
stimolazionedel suo substrato, cioèdel lattosio.
Quindi, se la dieta è povera di latte e latticini, può capitare che la lattasi prodotta non basti per le
temporanee necessità. Ciò spiega perché, oltre all’intolleranza primaria, legata a fattori genetici, si
possano sviluppare forme secondarie, ingenere transitorie».
Come simanifesta l’intolleranza al lattosio?
«
Condisturbi gastrointestinali piùomeno intensi. Il
lattosio non digerito si accumula nell’intestino, dove richiama acqua e viene fermentato dai
microrganismi della flora batterica intestinale, causando fastidi come diarrea, flatulenza, gonfiore e
doloreaddominale
».
Come si puòdiagnosticare con certezza?
«Il sospetto si pone quando è chiaro il rapporto causa-
effetto traassunzionedi lattosioe comparsadei sintomi.
Per una diagnosi certa c’è il
breath test o test del respiro
, che consiste nel far soffiare il paziente
dentroun specialepalloncino, primaedopoavergli somministrato lattosio.
L’aria espirata viene raccoltaognimezz’oraper le successivequattroore e
se nemisura il contenutodi
idrogeno, che proviene dalla fermentazione del lattosio non digerito rimasto nell’intestino
. Se il
contenuto di idrogeno è molto superiore a quello presente nel respiro raccolto prima della
somministrazionedel lattosio vuol dire che c’è intolleranza.
Questo test può, talvolta, risultare poco agevole, soprattuttonei bambini, per i quali si può ricorrere a
un più semplice test genetico, da poco disponibile nelle farmacie, che si esegue con un tampone
buccalee la successivaanalisi genetica».
Che cosa si può fare se si è intolleranti?
«
Escluderedalladieta i cibi contenenti lattosio, cioè latte
vaccino, lattedi capra, latticini freschi, gelati, pannaemolti dolci. Bisogna stareattenti anchealle fonti
“nascoste” di lattosio, perché la sostanza può essere presente in molti cibi precotti, in farmaci e
integratori
. Una volta scomparsi i disturbi con l’eliminazione del lattosio dalla dieta, si può provare ad
assumeredosi crescenti di lattosio finoal limitedellapropria tolleranza.
Senon si vuole rinunciareal latteeai suoi derivati o comunqueavereun limiteal loro consumo, si può
ricorrereancheaun’altra strategia, cioè l’assunzioneprimadei pasti di integratori di lattasi».
(
Salute, Corriere
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