FarmaDay - Giugno 2014 - page 66

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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
432
«
Ma gli oncologi non devono soltanto aiutare i
pazienti
a vivere più a lungo - ha detto Patricia Ganz
dell’University of California di Los Angeles -,
devono
assicurare loro lamigliore qualità della vita, preoccuparsi
di chi li assiste e anche tener d’occhio i costi dellamalattia
per la comunità
». Non a caso il meeting di quest’anno
aveva come titolo «Scienza e società» e di questi temi
hanno tenuto conto molti dei lavori presentati al
congresso.
Un primo esempio:
la possibilità di preservare la fertilità
dopo una chemioterapia
. Una giovane donna colpita da
un tumore al seno desidera innanzitutto guarire, ma
potrebbe poi volere un figlio: la chemioterapia, invece,
provocaunamenopausaprecoce.
Adesso un nuovo studio ha dimostrato che la somministrazione di
goserelin
, un ormone chemette a
riposo l’ovaio, aumenta le chancedi avereunbambino.
Nel gruppodi donne trattato con l’ormone il 21%ha dato inizio a una gravidanza, e nel 15% hamesso
al mondo un bambino. Nel gruppo di controllo, invece, solo l’11% ha concepito e il 7 % ha poi
partorito.Questo tipodi trattamentopotrebbe, dunque, rappresentareun’alternativapiùeconomicae
meno invasivaal prelievoealla conservazionedegli ovuli (odi embrioni) per la fecondazione invitro.
Il
problema della qualità della vita non riguarda solo i pazienti
, ma anche i
caregivers
, cioè
coloro che li assistono, e che possono andare incontro a una serie di disturbi da stress e a forme di
depressione.
Uno studio ha dimostrato che un programma di supportomesso in atto precocemente e offerto via
telefono ai familiari che si prendono cura di persone con cancro avanzato, può essere di grande aiuto.
Il programma prevede una serie di suggerimenti su come affrontare i problemi in maniera creativa,
come rilassarsi, come alimentarsi correttamente e come ricavare un po’ di tempo anche per esercizio
fisico.
Altroelementodi puntadiscusso al congressoèquellodel
risparmiodi farmaci
(è la filosofia chiamata
Choosing Wisely
, un’iniziativa in atto negli Stati Uniti che ha l’obiettivo di far dialogare medici e
pazienti sul problema del corretto uso dei farmaci)
sia per ridurre gli effetti collaterali per i pazienti
sia per contenere i costi delle terapie
. Gabriel Hortobagyi dell’MD Anderson Cancer Center
dell’Universityof Texas hadimostrato che
donne con tumoreal senoemetastasi osseedopounanno
di trattamento mensile con
acido zaledronico
, possono scalare le dosi e limitarsi a una
somministrazione ogni tremesi: i risultati, in termini di riduzione delle complicanze dametastasi sono
paragonabili, conminori effetti collaterali (osteonecrosimandibolareedanni renali) eminori costi.
Unultimopunto su cui l’Asco invitaa riflettere
èquellodellaprevenzione.
«Occorrono più sforzi per modificare i fattori di rischio legati all’ambiente e all’alimentazione. Oggi
l’obesità ha superato il tabacco ed è il principale fattoredi rischio soprattuttoper quanto riguarda il
tumoredel senoedel colon
».
Secondo le stimedell’Aiom, chepromuove già diverse iniziativenelle scuolee annunciauna campagna
contro i danni da fumo passivo, si potrebbero risparmiare sei miliardi di euro in cinque anni grazie a
campagnedi prevenzioneoncologica.
Questa cifra raggiungerebbe 50 miliardi complessivi in Europa se iniziative di prevenzione venissero
estesea tutti gli Statimembri. Un solodatoper capire ladimensionedel problema:
il tumore al polmone costa all’Ue 18,8 miliardi l’anno
ed ecco perché la lotta al fumo, il principale
fattoredi rischioper questaneoplasiaèun investimento chepuòdareungran ritorno.
(salute, Corriere
)
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