FarmaDay - Giugno 2014 - page 73

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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
433
SCIENZAESALUTE
Celiachia: c’èunnuovo trattamentononalimentare
Scienziati hanno testato un nuovo trattamento, non alimentare, per proteggere le
persone celiache dal rischio e dai danni all’intestino causati dall’assunzione di
glutine
Gli scienziati finlandesi dell’Università di Tampere –
TampereUniversityHospital, hanno testato
unnuovo
trattamento non alimentare con uno specifico
enzima
che sarebbe
in grado di ridurre i problemi e
le lesioni causati da un’esposizione al glutine da
partedellepersone che soffronodi celiachia
.
L’enzima testato si chiama “
ALV003
” ed è stato
somministrato per via orale in concomitanza con
l’assunzionedi glutine
inuno studio clinico randomizzato, controllatoe indoppio cieco.
Studio
: La dott.ssaMarja-Leena Lahdeaho e colleghi hanno reclutato un gruppo di pazienti celiaci
che sono stati suddivisi a caso in due gruppi e avviati a una dieta composta da alimenti privi di
glutine, che è tuttavia stata integrata a parte con del glutine per un totalemassimo di 2 grammi al
giorno–equivalenti a circa lametàdi una fettamediadi pane.
Risultati
: hanno mostrato che nel gruppo a cui era stato somministrato l’enzima ALV003 al
momento dell’ingestione del glutine, vi era
una diminuzione delle lesioni indotte dal glutine
all’intestino tenue
e il trattamentoè risultatoessereben tollerato.
Al contrario, sintomi gastrointestinali come nausea e dolori addominali eranomaggiori nel gruppo
placebo rispettoaquelli trattati con l’enzima.
«
L’esclusione totale del glutine è, nella migliore delle ipotesi, impegnativa
– spiega la dott.ssa
Lahdeaho – Il potenziale di ALV003 per la malattia celiaca è significativo, dato che l’esposizione
costante a bassi livelli di glutine può portare i pazienti a
sperimentare sintomi persistenti e
un’infiammazione intestinale cronica
, nonostante stiano seguendounadieta rigorosamenteprivadi
glutine».
Il glutine, cheè ampiamenteusatonelle industrie alimentari e in altre, èun ingrediente chepuò
con
facilità causare una contaminazione incrociata
durante la trasformazione degli alimenti. Oltre a
questo, molte etichette dei prodotti alimentari possono essere imprecise, fuorvianti o inesatte.
Una dieta senza glutine è socialmente complicata, costosa, e attenervisi rigorosamente è assai
problematico, fannonotare i ricercatori. Inoltre, traccedi glutinepossono trovarsi anche inelementi
comuni come
la colladellebusteda lettereenei trucchi dadonna
.
Tutti questi possono essere fattori di rischio che portano al consumo di piccole quantità di glutine
anchenei pazienti piùprudenti.
Per questi e altri motivi, vi è la necessità di sviluppare una terapia farmacologica che funzioni con o
in sostituzionedi unadietaprivadi glutine, aggiungonogli autori dello studio.
E l’enzima testatopromettedi essereunpossibile trattamento.
Lo studioè statopubblicato su
Gastroenterology
. (
Salute, La Stampa
)
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