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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
451
ALIMENTI ESALUTE
LACRONODIETA: NONÈ IMPORTANTESOLOCOSAE
QUANTOSIMANGIA,MAQUANDO
Diverse ricerche sottolineano l’importanza della suddivisione dei pasti durante la
giornata.Nessundivieto, però: l’importante è essere equilibrati
Cosaequantomangiamoè allabasedelladietaequilibrataedelle implicazioni per la salute.Ma anche
il momento della giornata in cui consumiamo i pasti, in realtà,
potrebbe avere la sua rilevanza. È questo il concetto alla base della
“
cronodieta
”: oltre alla quantità e alla qualità degli alimenti,
andrebbero considerati anchegli orari in cui ci si siedea tavola.
A CHE ORA?
- La dieta che guarda con attenzione alla cadenza dei
pasti è stata rimessa al centro del dibattito dopo la pubblicazione di
diversi studi scientifici.
Nelle scorse settimane
si è molto parlato del numero dei pasti
consumati dai diabetici di tipo II
e dei possibili benefici che gli stessi
trarrebbero da una dieta meno frazionata. Alcuni riscontri, però,
riguardanoanche lapopolazione sana. Suun campionedi 420 individui
divisi in due gruppi, infatti, si è visto come, somministrando dietemediterranee ipocaloriche simili, gli
effetti -miglioramenti del profilometabolico edella composizione corporea - variassero a seconda del
momento della giornata in cui si consumavano i pasti. «
L’energia giornaliera andrebbe ripartita in
due pasti principali
distanziati nel tempo - spiega
AndreaGhiselli, medico nutrizionista e dirigente di
ricerca del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut) -.
Ma le raccomandazioni non
devonodiventaredei divieti: ciò che contaènon sovraccaricare l’organismo con troppe calorie».
CRONODIETA
- La sceltadeimomenti in cuimangiare è condizionata anchedalla variazionedei livelli
di diversi ormoni coinvolti nei processi metabolici:
insulina
,
glucagone
,
cortisolo
,
Gh
(
ormone della
crescita
). Senza dimenticare le oscillazioni di
grelina
e
leptina
, che aumentano in condizioni di digiuno
o sazietà. Oggi si sa che il cortisolo e l’ormone della crescita svolgono funzioni opposte a quelle
dell’insulina: ovvero innalzano la concentrazione di zuccheri nel sangue. Motivo per cui il consiglio è
«di
non consumarepasti troppo abbondanti, soprattutto in grassi, a tarda sera
- affermaG. Riccardi,
dir. dell’unitàoperativadi diabetologiaemalattiedelmetabolismoal policlinico Federico II diNapoli -.
Il consiglio vale comeprevenzioneper il diabete,ma è chiaro anche che l’energia in eccesso acquisita
prima di andare a lettonon potrà essere bruciata e sarà accumulata sotto forma di grasso corporeo».
Quando si consuma un pasto ricco di grassi a cena, inoltre, capita spesso di svegliarsi l’indomani
mattina con poca fame. Colpa dei corpi chetonici derivanti dagli acidi grassi, il cui effetto
anoressizzante - una volta in circolo nel sangue - è ormai comprovato. La conseguenza è che spesso si
salta la colazione: nulladi più sbagliato, secondogli esperti.
CARBOIDRATI A CENA: PERCHE' NO?
-
Molti li bandiscono, soprattutto tra gli sportivi: con la
convinzione discutibile che favoriscano l’aumento di peso. Ma il consumo di
carboidrati
a cena, in
realtà, andrebbe riabilitato. Male di sicuro non fanno, per chi pensa che una pizza possa
compromettere la linea. Ma, ed è questa una novità emersa dagli studi degli ultimi anni, «un sano
piatto di pasta, mangiato di sera, può favoriremiglioramenti nella perdita di peso», prosegueGhiselli.
La conferma è arrivata lo scorso anno da una ricerca che ha confermato come la
concentrazione dei
carboidrati nel pasto serale comporterebbe variazioni importanti nelle curve degli ormoni.
Migliorerebbero anche il peso, la circonferenza addominale e la quantità di grasso
corporeo. (
FondazioneUmbertoVeronesi
)