FarmaDay - Luglio 2014 - page 78

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FARMADAY
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ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
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Numero
454
PREVENZIONEESALUTE
CONLOSTILEDIVITA SIPUÒPREVENIREL'ALZHEIMER
Esercizio fisico, alimentazione e sonno sono solo alcuni dei parametri che
potrebbero incidere sull’insorgenza della malattia stando alle ultime ricerche
presentatealla conferenzadell’Alzeheimer’sAssociation, in corsoaCopenhagen.
I potenziali fattori di rischio, di per sé, non sono
sorprendenti:
fumo, diabete, ipertensione, scarso
esercizio fisico, depressione e sovrappeso
di
mezzaetà sono giànelmirinodellaprevenzionedi
patologie cardiovascolari ealtri disturbi.
Lanovità è, invece, che fare leva
sullo stiledi vita
,
tenendo controllati questi parametri, potrebbe
prevenireun terzodei casi di Alzheimer. E’ quanto
emerge dall’annuale Alzheimer’s Association
International Conference, in corso a Copenhagen
fino al 17 luglio, che riunisce i maggiori esperti
mondiali di demenze senili.
Senza causa nota né cura, l’Alzheimer è una delle
sfide sanitarie del millennio
. Le attuali stime
prevedono106milioni di persone colpiteentro il 2050, quasi il triplodei casi rispetto adoggi. Poche le
certezze suimeccanismi di insorgenzadellamalattia e fattori predisponenti, l’unico confermato
è l’età
avanzata
. Da un lato lo sviluppo di molecole capaci di oltrepassare la
barriera ematoencefalica
,
l’odierno ostacolo all’efficacia delle terapie non ha ancora dato risultati soddisfacenti, dall'altro si
cercano altre vie
per rallentarne l'avanzata
nella popolazione mondiale, sempre più longeva.
«
Determinare i fattori che possono aumentare o diminuire il rischio di Alzheimer e altre demenze è
invece un punto centrale della sfida a questa ‘epidemia’.
Abbiamo ora un’idea più chiara delle
possibilità con cui ridurre il rischio attraverso un cambiamento comportamentale e abbiamo imparato
chequesti fattori protettivi possono cambiare lungo il corsodella vita. Gli studi presentati sottolineano
il bisognodi finanziare studi più ampi e a lungo termineper poter sviluppareuna sortadi ‘prescrizione’
dello stiledi vita: adesempio, quali cibi consumareequali evitareoppurequanta attività fisica va fatta
e di quale genere». Stando alle stime di un team dell’Univ. di Cambridge, pubb. su
The Lancet
Neurology
,
ridurre del 10 % i fattori di rischio
come diabete, obesità o ipertensione, potrebbe
prevenireun terzodei casi di Alzheimer.
Tra le ipotesi presentatenel corsonel congresso,
moltaattenzione sull’attività fisica
.
I ricercatori della Mayo Clinic, negli Stati Uniti, hanno osservato i benefici dell’esercizio fisico nella
terzaetà:
in uno studio, su 280 soggetti e durato tre anni, è emerso che
un’attività regolare rallenta la
progressione del deterioramento cognitivo lieve
(
MCI
, mild cognitive impairment), considerato
l’anticameradell’Alzheimer.
In un secondo studio, sempre triennale e su 1.830 anziani, una leggera e regolare attività fisica ha
dimostratodi essereassociataaunaminore incidenzadiMCI.
Tra le ricerche presentate, anche quella della Università della California chemette in luce
il possibile
legame tra disturbi del sonno e demenza
, condotta su 200 mila veterani di mezza età: insonnia o
apnee notturne sono state correlate a un’incidenza aumentata del 30%. Infine, numerose le conferme
sul legame
con alimentazione,
per cui da anni si pensa che la dietamediterranea potrebbe essereuna
sortadi ‘medicina’ per l’Alzheimer,
malattie cardiovascolari e ipertensione
. (
OK, SaluteeBenessere
)
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