FarmaDay - Maggio 2014 - page 108

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FARMADAY
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
Numero
418
DERMATOLOGIAESALUTE
MACCHIEBIANCHESULLAPELLE?
SEGNOCHESI ÈPRESOTROPPOSOLE
«Compaiono spesso sulle gambe e non se ne vanno più.
Utili l’autoabbronzante ealcune tecniche rigenerative»
Piccole, bianche, dei tondi quasi perfetti
. A prima vista quellemacchie
disseminatequae là sullegambe sembranoun’antiesteticamicosi, unbanale fungodellapelle:
una crema, qualche precauzione e la cute tornerà uniforme come prima
.Ma a toglierci ogni illusione è
il prof. Marcello Monti, resp. dell’Unità operativa di Dermatologia dell’Istituto clinico Humanitas di
Rozzano (Mi), che rivela: «
Queste chiazze, ahimè, non se ne vanno più
.
Sono lo scotto da pagare per
essersi esposti troppo, e male, al sole
.
Compaiono verso i cinquant’anni, quando la pelle inizia a
mostrare i primi segni di invecchiamento, e si distribuisconoprima sullaparteanterioredellegambe, la
zona più esposta alla luce solare, poi sulle braccia
». Per i dermatologi, sono un importante indice per
capire quanto la persona si è crogiolata sotto il solleone. Per chi le ha, un campanello d’allarme che
avvisadimettere frenoalla tintarella. Insomma,meno sole, piùombra.
Melanociti addio.
Ma comemai si formano?
«Il perché è ancora tutto da scoprire. Di certo si sa
che, inquellaprecisa zona,
imelanociti, le celluledeputateallaproduzionedimelanina, il pigmento che
dà colore alle pelle, spariscono, impedendo così alla cute di abbronzarsi
».Macchie che le donne, però,
faticano ad accettare. Anche perché, accanto alle bianche, presto o tardi, si formeranno quelle di
colore marrone, tipiche dell’età che avanza. Insomma, un effetto dalmata poco piacevole.
Che fare,
allora?
Sì all’autoabbronzante
.
«
Stabilito che in quella parte del corpo non ci si abbronza più, è inutile
affidarsi alla crema solare
. Meglio ricorrere
all’autoabbronzante, che aiuta amascherare lemacchie.
Una soluzione chepiaceaimedici e soddisfa chi patisce le chiazzebianche
».
Un aiuto rigenerante
.
Le vie d’uscita non finiscono qui. A darci unamano è anche la dermatologia
rigenerativa che, grazie a tecniche specifiche, ringiovanisce la pelle, cercando di limitare i danni
provocati dai raggi solari.
«Tra queste, c’è la
terapia fotodinamica
- prosegueMonti -. Si tratta di una lampada che emette una
luce rossa in grado di far reagire, attraverso un foto sensibilizzante precedentemente applicato, ed
eliminare, le cellule danneggiate dal sole, donando al tessuto cutaneo un colorito più sano. Mentre le
macchie bianche si vedono meno. Un’altra tecnica è la
Needling
(dall’inglese needle, cioè ago):
un
particolare strumento manda velocemente avanti e indietro una serie di aghi che si conficcano
nell’epidermideenel derma, lo strato intermediodella cute
.
L’obiettivoè sempre lo stesso: stimolare lapellea rispondere. Infine, c’è il
Micropeeling
.
Si passano sulle gambe alcune soluzioni contenenti acido glicolico e salicilico, così da accelerare il
processo di desquamazione e facilitare la rigenerazione delle cellule epiteliali. Sia chiaro, però:
queste
tecniche nonmiranoa cancellare lemacchie bianchema amigliorare la situazione generale dellapelle
danneggiatadall’esposizioneal sole
».
Stop (oquasi) alle creme
.
Un tema spinoso, difficileda fare accettare, eppure sempliceda capire, è
comedifendersi dai raggi ultravioletti. «
Chi è vittimadell’invecchiamentodellapelledovutoal solenon
trova nelle creme solari il rimedio ideale
. Nemmeno se si affida a quelle ad alta protezione - avvisa il
dermatologo -.
La ragione?
Una volta spalmate, si esauriscono rapidamente e ci si dimentica di
rimetterle, con il rischio di rimanere al sole per ore e ore senza alcuno schermo. Così le macchie
bianche saranno sempre più evidenti. Un circolo vizioso che può essere spezzato se si coprono le
gambe con un bel pareo o un asciugamano. O, meglio ancora, se si sta il più possibile all’ombra».
(
Salute, Corriere
)
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