FarmaDay - Maggio 2014 - page 113

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FARMADAY
ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III
Numero
419
PREVENZIONEESALUTE
CHEDICE ILDOLORENELSESSO
A volte il dolore nel sesso, esclusi i motivi organici, racconta la difesa da una
intimità indesiderata.
Oltre l’aspetto organico bisogna valutare le posizioni, la durata della
penetrazione, lamancanza di preliminari. Quando sono stati considerati gli
elementi funzionali e situazionali si passa alla valutazione degli aspetti
intrapsichici e relazionali.
L’uomo racconta una ipersensibilità che dà fastidio autorizzandosi a
interrompere l’atto sessuale, salvandosi da una sessualità che può ritenere
incompetenteodauna intimitàdifficileda reggere;
la donna racconta il dolore e l’impossibilità autorizzandosi ad evitare il
sesso, inizialmente la penetrazione, perchénonama/non si senteamata.
Come si affronta il problema?
Nella prima fase si cerca di capire cosa ha creato fastidio o
indifferenzanella sessualità, poi si valutano i rifiuti inconsci e leostilità. La sessualitàèuna relazionedi
intimità dove a volte si presenta il dolore per restare fedeli ad una storia laterale o per difendersi da
modalità cheesprimonodistanzaemotiva.
Il dolore racconta spessoundispiacere relazionale, di cui non sempre si è consapevoli.
Il dolore sessualepuò raccontare l’impossibilitàdi partecipare, ladistanza, la vogliadi chiudere.
In questo caso si guida la persona e la coppia a tradurre il problema fisico in parole, ad avere il
coraggiodi aprire il conflittoo il bisognodi chiarezza.
Sono in questi casi le parole scambiate che permettono al dolore fisico di essere risolto. (
-
sessuologia.it
)
Gli smartphonedanno “dipendenzaaffettiva” ai ragazzi
Comeunnuovo, tecnologico cordoneombelicale.
Lo smartphone, per un numero crescente di giovani, è diventata
una necessità affettiva e questa condizione li mette in una
situazione critica.
A sostenerlo una ricerca di
Net Children Go Mobile
in sei Stati
europei (Italia compresa), cheha rivelato come la
dipendenza sia
di tipo affettivo
: i ragazzi nonpossono fare amenodi sentimenti che provano soltantodi fronte a un
touch screen.
Studio
: hapreso inesame le risposte forniteda3.500 ragazzi tra i 9e i 16 anni, provenienti da
Regno
Unito, Romania, Danimarca, Italia, Irlanda, BelgioePortogallo
. Il 46%dei ragazzi hauno smartphone
e il 41% lo usa per andare in rete. Alla domanda sulla dipendenza da smartphone la risposta è, per
otto ragazzi sudieci: unadimostrazioned’affetto versogli propri amici.
Per quanto riguarda i bambini e i ragazzi italiani, l’86% degli intervistati tra i 9 e i 16 anni dice che
grazieal telefonino si sente “
più vicinoai propri amici
”.
La conseguenzadi ciòè cheprivare i giovani dello strumento, punizione cheaunadultopuò sembrare
adeguata enonparticolarmente grave, per i ragazzi di oggi può equivalere a
una vera tragedia
, come
se si impedisse lorodi avere relazioni sociali tout court. Con tutte le conseguenze chenederivano.
E cresce il numero dei giovani che segnalano pericoli in rete: dal
cyberbullismo all’adescamento
sessuale
, mentre l’accesso a Internet risulta sempre meno controllato dai genitori (
solo il 57%
proibisceai figli di dare informazioni personali
e solo il 56% vieta lageolocalizzazione). (
Salute, Ansa
)
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